Lezione dal corso Piano Editoriale Social Efficace
Ok, ciao a tutti, ragazzi, buonasera.
Buonasera.
Sono super felice che siete connessi, anche se magari in sottofondo avete i mondiali e sono felicissima e oggi insieme vedremo un po' come realizzare un piano editoriale per i social media è un tipo di webinar, cercherà di essere super pratico e ho cercato di adattarlo a tutti i tipi di business in modo tale che ciascuno possa poi personalizzarlo e utilizzarlo per appunto il proprio brand, la propria attività o anche per attività che gestisce.
Quindi vado di presentazioni.
Anzi, prima vi dico che se avete domande mentre sto presentando non sentite infatti datemi cenno se sentite se è tutto ok, audio che va se si sente bene, almeno così so che posso andare avanti e procedere.
Leggo i commenti, così imparo.
Ok, perfetto.
Si sente tutto bene.
E quindi se avete domande mentre spiego e mentre appunto parlo, fatele tranquillamente.
E poi a fine, a fine presentazione cercherò di rispondere a tutti e a tutti, quindi entriamo nel vivo, mi presento io sono Martha Vannelli e lavoro per marketing espresso come strategist.
Mi trovate su Instagram come Denning, mi diverto un po' a parlare di Denning, di marketing e abbiamo da poco lanciato insieme a marketing presso il corso.
Sul piano editoriale, quindi, per diciamo sfruttare questo, questo questo ip dato dal corso e dal fatto che abbiamo lanciato questo corso, eccoci qua a parlare di creazione di piani editoriali di quanto integration sui social media.
Se non conoscete il marketing espresso presento anche la nostra realtà.
Siamo media, parliamo di marketing tutti i giorni e cerchiamo di condividere conoscenze relative al mondo del marketing, del social media marketing.
Ma siamo in primis una community perché senza le persone che ci seguono market espresso non esisterebbe e non continuerebbe a crescere.
E siamo anche un'agenzia di social media, marketing e piattaforma di e-learning dove forniamo appunto, cerchiamo di formare i ragazzi, i giovani imprenditori sul mondo del social media marketing ed Elm e dell' appunto della della cantante Crescione.
E quindi oggi andiamo a vedere innanzitutto che cos'è un piano editoriale perché è importante perché molto spesso una approvato un nel mondo del social media marketing e pensa di poter gestire i social così no, mi sveglio la mattina e dico Ok oggi posto questo oppure domani posto quest Ltro, mentre oggi vedremo insieme per quale motivo è importante avere un piano editoriale, gestirlo strategicamente con una visione a lungo periodo della strategica dell'utilizzo dei social media.
Vediamo da dove iniziare.
Vediamo anche tutti gli step strategici per gestire un piano editoriale cosa pubblicare e quindi cercare ovviamente ad super generale di adattare m' questo diciamo questo webinar al vostro business e poi alla fine, tre consigli che vorrei darvi affinché anche voi, magari dopo questo webinar jae stiate, riusciate a organizzare il vostro piano editoriale in modo ancora migliore rispetto magari a quello che già state facendo che cos'è un piano editoriale, dato che a me piace fare molto gli esempi pratici su quello che viviamo tutti i giorni e io prendo il piano editoriale é un po', come una ricetta.
Una ricetta di solito presenta delle dosi e finisce quello che devi mettere all'interno di quel di quel dolce o di quel di quel di quel quindi quella preparazione affinché venga bene è normale che se balliamo un po' le dosi comunque il risultato viene buono, ma se scambiamo completamente o doppiamo completamente la ricetta, ovviamente il risultato finale non verrà.
Come come ci eravamo aspettati che il piano di studiare un po' la stessa cosa noi abbiamo una sorta di strategia a livello generale che ci dice quali sono gli obiettivi che dobbiamo raggiungere, quello che a livello di macro topic dobbiamo pubblicare e dovremmo pubblicare affinché, appunto il nostro business comunque abbia sempre un un progredisca verso, diciamo il gli obiettivi che si è prefissato sia a livello di business di social media marketing é diciamo, un vademecum che ci permette di avere una visione a lungo periodo di quello che vogliamo pubblicare.
Vogliamo fare sui social media, quindi per questo motivo è fondamentale perché è un po', come una mappa del Tesoro che ci permette di passo dopo passo, arrivare da Z in maniera consequenziale, soprattutto strategica e non trovarsi spaesati.
Gio dopo il giorno a non sapere che cosa pubblicare, non sapere quali sono gli obiettivi da perseguire e soprattutto non sapere come comunicare con le persone a cui ci si rivolge.
Infatti, fare i social media marketing nel piccolo fare marketing marketing prende il riferimento, il contesto, i competitor, il target allo stesso piano, il piano editoriale.
Allo stesso modo il piano editoriale ci permette di avere chiaro tutti questi aspetti.
Quindi da dove iniziare? Da dove iniziare? Come dicevo, è il che è un social media marketing.
Nel piccolo fare marketing, quindi di base.
Noi dobbiamo prendere in considerazione tutte quelle variabili che ci portano poi ad avere chiaro qual è il contesto estrinseco, quindi il mercato generale in cui noi intendiamo posizionarci e il contesto intrinseco, ovvero chi siamo noi.
Come prende quindi valori che vogliamo comunicare gli obiettivi che vogliamo perseguire, la nostra identità, i nostri colori, la nostra palette, il nostro modo di comunicare e quindi, avendo ben chiaro l'aspetto, estrinseco, l'aspetto intrinseco, quindi quello che ci sta fuori, quello che ci rappresentano internamente riusciamo poi a definire un piano editoriale sincronico e soprattutto variegato.
Quindi quali sono gli step? Gli step che normalmente uno strategist o comunque un social media manager dovrebbe perseguire affinché si tocchino tutti i tasselli e in qualche modo il paggio arrivi a completarsi a rapidi, ad avere una figura che abbia senso, si analizza prima il contesto, quindi il contesto in cui noi vogliamo posizionarci il mercato, che riguarda appunto quali sono i trend del momento, che riguarda quali sono le esigenze del mercato e quindi come sta progredendo il mercato, avendo ben chiaro e un occhio ai competitor competitor che ovviamente possono essere sia primari, quindi fornire un servizio o un prodotto complementare al nostro similare al nostro, oppure competitor secondari che quindi possono fornire, come quando si fa una strategia di marketing, un prodotto servizio simile al nostro, ma non completamente uguale.
Una volta Adam Chiari competitore, quindi avendo diciamo una visione generale di quello che è il loro modo di comunicare, quali sono le loro rubriche, che cosa pubblicano? Come si posizionano? Possiamo in qualche modo individuale quello che a noi ci differenzia e cercare di perseguire una strategia che si è affine a quello che è, diciamo il contesto di riferimento, ma in qualche modo ci distingue, ci differenza che ci rappresenta appieno.
Poi dobbiamo capire il target, quindi coloro a cui ci rivolgiamo e che potenzialmente possono a seguirci perché comunque, anche se i follower rappresentano una Vanity Metrics che ovviamente ha un ruolo secondario comunque a livello di prova sociale, quindi le persone quando aprono sul nostro video si vedono che si vedono che abbiamo tanti follower, tante interazioni comunque ci danno maggior fiducia e quindi dobbiamo cercare, attraverso i nostri contenuti, di non parlare in maniera unidirezionale.
Quindi io brand voglio solamente vendere e parlare di me stesso, ma cercare di creare un ecosistema valoriale che in qualche modo venga percepito e concepito dalle persone venga condiviso in modo tale che le persone non è che ci seguano, perché ci è arrivata la nostra inserzione, ma ci seguono perché ci vogliono effettivamente seguire, una volta chiaro quello che è il mondo a cui vogliamo comunicare.
Chissà di comprare i turchi di target che aspettiamo gli obiettivi che in qualche modo si rifanno sia gli obiettivi di business, ma anche a livello di social media marketing.
É chiaro questo definiamo i topic topic che ci rappresentano e che in qualche modo sono coerenti con il nostro valore, la nostra identità, la nostra value proposition, il nostro trono Voice, la nostra personalità e che quindi si rifanno in qualche modo cercano di collimare tra quella che siamo noi e quello che invece richiede il mercato.
E quindi tra quello che vuole il mondo esterno è quello che siamo noi stessi.
Si crea appunto il cuore che rappresenta il nostro piano editoriale, che ci permetta appunto di perseguire la strategia in maniera super coerente.
Quindi, per rendere il tutto più pratico ho cercato di fare un esempio, come se io avessi un brand e mi dovessi rivolgere a un social media.
Ma il social media manager un'agenzia o ha appunto io ad esempio, ogni volta che arrivano nuovi clienti l'agenzia mi occupo di questa parte perché la parte che preferisco mi diverto troppo a trovare nuovi nuove rubriche, nuovi topi che nuovi modi di esprimere il brand e quindi ho cercato in qualche modo di cercare di farlo insieme per seguire l'iter la road map che normalmente un social media manager o un'agenzia fanno affinché appunto si crea un output che il cliente capisca, ma che soprattutto sia orientata dagli obiettivi e soprattutto le riesca a raggiungere.
Quindi esempio io un piccolo brano, un piccolo brand artigianale.
Quindi sono io che realizzo questi prodotti per la cura dei capelli sono il cento percento naturali vegani, ma dignità.
Ho scelto di utilizzare ingredienti biologici perché voglio creare e produrre prodotti a basso impatto ambientale, quindi i prodotti ecosostenibili e quindi anche, diciamo tutto il packaging, la modalità di comunicazione improntata appunto a cercare di sensibilizzare le persone sul adottare abitudini di vita più sostenibili e positivi per il pianeta e soprattutto non inquinare.
Quindi anche il packaging.
Magari è pensato in un'ottica sostenibile e quindi voglio approdare sui social perché mi sono resa conto e so per certo che i social portano mi possono portare nuove vendite, nuova possibile aumento di notorietà.
E comunque sappiamo tutti che i social sono un veicolo, un traino, sia per posizionarsi a livello di brand, ma anche e soprattutto per attirare nuovi clienti e quindi permettere al nostro business di crescere sempre di più.
Come fare per approdare sui social? Posso gestirlo io autonomamente come imprenditrice posso appunto rivolgermi a un'agenzia qual è il leader che si deve seguire affinché non si faccia una strategia così tanto per perché funziona, ma perché è personalizzata, cucita sulle mie singole esigenze.
E quindi analizziamo innanzitutto i competitor, i competitor che, come dicevo prima, possono fornire un prodotto che è simile al mio, quindi magari a fornisce o comunque produce prodotti per capelli sostenibili o anche brand che riguardano la cura della pelle o comunque prodotti cosmetici che possono in qualche modo che io posso prendere in qualche modo come ispirazione.
A questo punto si fa una una cernita se si individuano tutti quei competitor che spoiler i competitor che fanno o adottano una comunicazione che a me piace e quindi potenzialmente posso copiare o prendere l'ispirazione copiare.
Ovviamente non prendetelo nel termine negativo, ma a copiare può essere anche interpretato come un modo per mi piace quello che fai.
Come posso adattarlo al mio brand, ai miei valori.
Ok, posso farlo meglio.
Perché? Perché è differente perché si adattarmi a quello che io voglio comunicare.
Cosa non mi piace.
Quindi tutti quegli elementi che in qualche modo ci non ci piacciono a livello comunicativo, che può essere il tono Boyd che può essere di grafica, che può essere di rubriche e che quindi cerchiamo di distanziarsi rubriche che possiamo prendere come ispirazione, ad esempio per la cura dei capelli.
Facciamo caso che io parli di come gli ingredienti, quindi in materie prime possono, a prescindere dal prodotto, che io che io vendo aiutarmi ad avere dei capelli luminosi.
Ad esempio un mio prodotto è fatto con i fiocchi d'avena come fiocchi d'avena possono aiutarmi sia per lavorare la pelle sia per fare degli impacchi ai capelli.
Questi possono essere rubriche, ispirazione, quindi degli auto o dei tutorial che mi piace, come gli altri fan che quindi potenzialmente potrei replicare.
Quali sono i canali che presidiano, quindi su Tic-toc, su Instagram, su Pinterest, su Twitter, su Facebook, su su qualsiasi altra piattaforma.
Vediamo gli altri come lavorano e quali sono le piattaforme che anch'io dovrei presidiare e che io ovviamente riesco a fare affinché anche mio premi in qualche modo prenda una parte dei loro dei loro target, dei loro follower e poi eventuali note.
Come si fa a tutto ciò? Si fa attraverso uno schema che può essere del genere ovviamente semplificato.
A me piace farlo a mano perché amano.
Poi mi ricordo meglio le cose.
Riesco a ricordarmi ricordarle anche sul lungo periodo, perché quando scrivo al computer mi dimentico le cose dopo pochissimo tempo e quindi quando faccio diciamo analisi del contesto, mi piace scrivere cose a mano e appuntarmi tutte quelle cose che mi sono piaciute di piu' o che potenzialmente potrebbero replicare.
E poi al cliente una da una sintesi finale che è una una sorta di mappa del genere, dove qui viene scritto il nome del brand con il logo e link al sito web.
Così non si perde qui un degli screen del feed o magari anche qualche foto.
Si possono anche creare diversi slide dove una riguarda l'analisi analitica qui il numero di follower, eventuali social presidiati e un'altra slide dove invece si mettono solamente delle foto.
Ispirazione nali che in qualche modo appunto mi permettono a me di creare un mood board, una mossa guarda che poi viene condivisa nel mio.
Nel mio schema poi viene scritto cosa mi piace, qual è, che cosa che mi piace di più di lui il suo modo di comunicare la sua prende i denti, quindi il logo, quindi il font, i colori l'essere in evidenza.
Oppure magari il fatto che utilizzi delle Mehmet e quindi è una cosa super caratteristica che la distingue, che a me piace a livello comunicativo e lo sa.
La cosa non mi piace.
Idem.
Magari è un profilo che è solamente grafico e quindi non mi piace perché non si trasmette il senso di artigianalità oppure è troppo scritto oppure caroselli sono noiosi oppure i trill non sono fatti bene.
Tutte cose che a me permettono appunto di distanziarsi da questo tipo di comunicazione e permettere di non replicarlo.
Canali presidiati appunto, capire quanti follower hanno, quali sono i link capire come potenzialmente noi possiamo raggiungere questo benchmark.
Infine rubriche, quindi il tipo di rubriche che portano avanti, che possono essere Mehmet, che possono essere contenuti identitarie, che possono essere contenuti volti a umanizzare i loro prodotti e quindi a dargli voce che sono contenuti che potenzialmente possono dare consigli.
Ovviamente ogni brand ha un proprio modo di lavorare.
Magari sia vero fa autonomamente, si rivolgono all'agenzia un social media manager l'importante è capire quello che funziona gli altri e cercare poi di replicarlo per noi.
Perché è importante avere una visione a trecentosessanta gradi di chi ci circonda.
Perché? Perché se noi sappiamo gli altri come lavorano, quello che funziona e quello che non funziona, siamo sempre un passo rispetto avanti agli altri.
È una cosa che molto spesso viene tralasciata perché non diceva no, sono miei competitor.
Quindi vade retro stammi lontano in realtà, oppure li copio eccessivamente e quindi non c' è differenziazione tra i due, mentre se noi riusciamo in maniera critica a capire come quello che funziona e a replicarlo per il nostro brand è molto più semplice dare un tipo di comunicazione non comunicativo completamente diverso.
È anche migliore.
Ok poi la parte piu' importante il target, capito quello che è il contesto, quindi la parte esterna.
Dobbiamo capire a chi dobbiamo rivolgerci Nel marketing si dice che quando appunto si fa marketing, in qualche modo si seduce il proprio target.
Perché? Perché come quando si cerca di provarci con una ragazza o con un ragazzo, non c' è la fase di Io ti amo.
Prima la fase di corteggiamento, la fase di seduzione, la fase innamoramento, poi c'è la fase appunto in cui uno sta insieme e poi magari si sposa figli.
Una famiglia è tutto consequenziale e anche fare i social media marketing non può prescindere da questo.
Quindi quando noi iniziamo a fare a gestire i social e a creare un piano editoriale, dobbiamo essere super consapevoli di chi è il nostro target.
Quindi le persone a cui noi comunichiamo tutti i giorni che potenzialmente possa può anche essere semplicemente follower o ambassador, che quindi possono anche non comprare mai il nostro prodotto servizio.
Però magari loro stessi possono considerare il nostro prodotto o servizio a un loro amico loro parenti, perché sanno che ne avranno bisogno e quindi è importante avere una visione d'insieme di tutti questi target che possono essere target primario coloro che acquisteranno il nostro prodotto.
Quindi nel mio caso io vendo prodotti per capelli la maggior parte del target sarà femminile.
Magari si adotta un tipo di comunicazione fresco e giovanile.
Magari il mio target sa principe mio target primario sarà principalmente diciotto trent'anni, perché so che è un prodotto che può essere capito e compreso da questo tipo di target.
Per questo è importante avere ben chiaro chi è e nonno con le solite classiche bayer, persona che secondo me sono un po' troppo è un concetto, un po' datato è difficile da esprimere, ma è importante proprio immedesimarsi su quelli che sono i loro bisogni, i loro problemi, il loro stile di vita.
Perché sceglierebbero me é perché non sceglierebbe il mio sceglierebbero il mio brand.
Quindi è un qualcosa che va ben oltre il fatto di definire una baia di persona che tra l'altro è un qualcosa di ho capito è difficilissimo perché molte persone chiedono sempre ma come si fa una baia di persona? Qual è lo schema per fare una baia di persona? Così invece è molto più semplice, perché io chiaro qual è, diciamo il genere l'età anagrafica, ma poi, piuttosto che andare a definire quello che è il suo lavoro, che nel nostro caso conta fino fino al in un tot è piuttosto immedesimarmi, empatizzare con quelli che sono i suoi bisogni sui problemi di vita.
Ad esempio, oggi leggevo un articolo che diceva che le persone non comprano un prodotto perché lo vogliono veramente, ma per il modo in cui lo fa sentire, un servizio, per il modo in cui lo fa sentire.
È normale che in alcuni casi, ovviamente ad esempio quando si parla di piattaforme di e-learning, maggiore è la qualità del servizio che viene dato.
Ovviamente le persone sono più propense ad acquistarlo perché hanno un valore aggiunto.
Però quando si parla di prodotti è molto più importante quello che le persone aspirano ad essere, che quello dei valori che quel brand comunicano in qualche modo convergono con quello che sono i valori delle persone a cui si comunica tutti i giorni.
E per questo è importante, prima di cominciare a fare i social media marketing, a gestire i social, capire perfettamente tutti questi bisogni, desideri, sogni, perché se noi ne siamo consapevoli possiamo adottare cucire la comunicazione proprio su questi bisogni.
E quindi anche qui un piccolo schema di di quello che di quello che l'analisi del nostro target.
Quindi anche in questo caso abbiamo il nostro brand.
Qual è il problema del nostro target? Perché acquisterebbe un mio prodotto? Quindi lo acquisterebbe perché m' vuole un prodotto sostenibile? Perché anche lui è proprio a salvaguardare l'ambiente, perché anche lui vuole i prodotti naturali, magari perché è allergico ai parabeni e quindi può acquistare solamente prodotti naturali.
Ci sono differenti angoli che possono essere toccati e che sono propedeutici sia per la definizione di copie o grafiche che vengono incontro a questo problema e che le persone appunto sentendosi parte di questo problema, poi acquistano e quindi noi andiamo a definire imprenditoriale che va a toccare tutti questi bisogni, problemi, sogni, desideri.
E le persone si sentono parte e si sentono in qualche modo dei desiderate sedotti dal nostro brand e quindi lo acquisteranno.
Poi è normale che il prodotto, se non ha le caratteristiche funzionali che in una strategia di comunicazione vengono riportate, poi la persona non riacquisterà più.
Però la comunicazione serve anche a fornire eliminare quel gap tra noi brand e le persone a cui ci rivolgiamo e che in qualche modo li facciamo sentire, capite, comprese, coccolate, protette e e loro poi, grazie alla comunicazione che abbiamo adottato che puo' essere figa, che può essere innovativa, che può essere appunto volte alla sensibilizzazione.
Quindi, oltre a parlare del prodotto in sé, parla anche di tutti quei temi che possono riguardare, nel nostro caso la salvaguardia ambientale e sensibilizzazione.
Per quanto riguarda il pianeta terra.
Sono tutti comunque degli asset valoriali che vanno a posizionare il nostro brand, ma che permettono di comunicare quelli che sono i nostri valori e appunto le persone acquistano il nostro prodotto a prescindere dal prodotto, ma dai valori che il brand comunica.
E quindi anche qui è fondamentale avere chiaro quelli che sono le richieste della persona e chi siamo noi.
Perché se noi non siamo in grado di capire quello che è la nostra value proposition, la nostra missione, quindi perché stiamo facendo quello che stiamo facendo? È difficile poi approdare nel mondo del social media, marketing generale dei social media e comunicare in maniera strategica perché senza avere chiaro a chi ci rivolgiamo, a chi siamo noi la comunicazione rimane piatta e quindi non ha alcun senso di non ha alcun senso e soprattutto non ha una visione a lungo periodo di crescita del brand.
Ok poi definito quello che il target sappiamo che cosa vuole quelli che sono i suoi bisogni, i suoi desideri, i suoi sogni.
Quando poi si tratta di prodotti, è molto più semplice cercare di immedesimarsi nei bisogni aspirazionale.
Ad esempio, esiste la piramide di Maslow che prende in considerazione quelli che sono i bisogni fisiologici, i bisogni di appartenenza, ovvero bisogni fisiologici che possono essere i bisogni di risparmio di tempo, il risparmio di denaro e che magari per chi eroga servizi sono molto piu', funzionali, mentre magari ha bisogno di appartenenza.
Sono tutti quelli che riguardano la sfera sociale, quindi il sentirsi protetti, il sentirsi appunto in un universo in cui tu non ti senti in pericolo, quelle che possono essere magari tutti quei servizi che regolano tutti quei brand che erogano servizi ad esempio di psicologici o o magari di psicoterapia.
E poi bisogna aspirazionale, che sono invece tutti quei bisogni che in qualche modo ti aspirano a diventare qualcuno e a sentirti meglio con te stesso, perché la tua stima è aumentata e consapevoli di quello consapevole di quello che il nostro prodotto e su quale sfera si va a posizionare.
Possiamo poi definire declinare una comunicazione che fa leva anche su questi e su questi bisogni che dalla dalla maggior parte delle persone sono latenti.
Quindi le persone magari non lo sanno.
Però tu che sei in grado di avere un occhio più avanti rispetto agli altri attraverso la tua comunicazione, attraverso la definizione alla strutturazione di un piano editoriale, riesci a dare e quindi passiamo competitor, target, obiettivi smart.
Gli obiettivi smart smart è l'acronimo per specifico misurabile che è arriva abile, rilevante e temporalmente definito.
Quindi quando noi definiamo degli obiettivi anche per un piano editoriale, non ha senso dire voglio raggiungere trecentomila follower oppure voglio aumentare il fatturato di diecimila euro è un obiettivo super aleatorio e super impossibile.
Quindi diciamo che quando andiamo a definire degli obiettivi per il nostro piano editoriale cerchiamo di dirci da qui a magari tre mesi vorrei raggiungere diecimila follower su Instagram, magari.
E quindi io so che in quel periodo, attraverso il mio piano editoriale, attraverso la mia strategia, farò di tutto affinché questo obiettivo venga perseguito.
Se dopo tre mesi, quindi da qui a restiamo a dicembre, gennaio, febbraio, a febbraio, non abbiamo ancora raggiunto questo obiettivo, ci fermiamo un attimo e diciamo che cos'è andato bene, che cosa è andato male, quali sono i picchio che hanno per formato? Meglio che cos'è che ha per formato medio e mi ha permesso di crescere di più consapevole di questo, allora aspettiamo a delineare un altro una ulteriore strategia che ci permette di arrivare all'obiettivo piu' velocemente.
Ecco perché il piano editoriale è fondamentale averlo perché se noi appunto ci svegliamo la mattina pubblichiamo un contenuto perché ci piace, perché è figo.
Non avremo mai una visione a lungo periodo dove stiamo andando e quindi il percorso che stiamo percorrendo sia giusto o sbagliato, come appunto stai facendo una camminata di tracking, Non hai una mappa, ti perdi, non sa più dove andare, non si è più dove tornare.
Invece con la mappa tu sei consapevole perfettamente dove ha iniziato e dove vai A finire i dem è un piano editoriale.
So solamente che il tecnico ha una certa il percorso finisce con il piano editoriale.
Invece si persegua all'infinito potenzialmente.
Ok, quindi abbiamo fissato gli obiettivi.
Adesso andiamo nel all'interno proprio della declinazione di un piano editoriale.
Quindi siamo consapevoli di chi siamo, di quello che vogliamo comunicare, di chi a chi ci vogliamo rivolgere? Andiamo a definire quelli che sono i topic, ovvero dei macro topic generali, quindi super generali che sono un po', la nostra linea guida di come poi andiamo a personalizzare il calendario editoriale, quindi nel mio caso un topic dato che produco i prodotti per capelli potrebbe essere come utilizzare i miei prodotti.
Quindi un topic super commerciale che è rivolto alla vendita del mio prodotto, ma potenzialmente sapendo che il mio target acquisterebbe un mio prodotto perché segue uno stile di vita sostenibile.
Posso darti come topic tips legata alla sostenibilità, quindi magari come evitare come introdurre meno prodotti che inquinano l'ambiente? Oppure quali sono i prodotti che inquinano di più l'ambiente? Oppure quali sono i prodotti da evitare affinché che vadano negli scarichi e non proteggono l'ambiente, oppure tre prodotti che fanno bene.
All'ambiente acquista dallo spazzolino di bambù, ad esempio, e tutti i topi che appunto sono legati alla sostenibilità.
Un altro fattore che porta le persone a scegliermi il fatto che sono tutti prodotti, magari fatti di materie prime, materie prime naturali e quindi un mio top potrebbe essere come utilizzare quelle materie prime, quindi ad esempio i fiocchi d'avena un prodotto è fatto con i fiocchi d'avena maschere da fare a casa con il fiocco, con i fiocchi da vera e quindi anche qui è legato al tema sostenibilità al tema artigianalità che mi caratterizza come brand e così via.
Ma tutti questi temi io posso averli in testa se sono consapevole di chi sono, di quello che produco, di come voglio posizionare mi e di quello di cui il mio target ha bisogno.
Quindi quando andiamo a declinare per il nostro brand, quelli che sono i topic, dobbiamo essere in grado innanzitutto di individuare topic, ma soprattutto sapere esattamente il perché li abbiamo scelti.
Quindi il perché abbiamo scelti qual è l'obiettivo di quel singolo post? Ad esempio? Nel mio caso il post dedicato ai prodotti è un post commerciale, quindi ha l'obiettivo di vendere e di aumentare, diciamo la conoscenza che io vedo questo tipo di prodotto, mentre un po' stregato alla sostenibilità è ovviamente un post che permette alle persone di fidelizzare, arsi ma anche di posizionare il mio brand perché io mi posiziono secondo i valori che io voglio comunicare e poi alla fine andiamo individuare quella che è la frequenza.
Quindi ho quattro topic, so il motivo per cui porta avanti la frequenza è magari il topic su prodotti e cinque volte al mese il topic legata alla sostenibilità due volte al mese e così via, sulla base poi della frequenza di pubblicazione settimanale.
Quindi il piano editoriale macro diciamo la strategia a livello generale che poi si va a personalizzare nel calendario in base alle festività.
In base, magari andare al lancio di prodotti in base a eventuali ricorrenze.
Magari per l'anniversario intendo fare un tipo di strategia particolare.
So che il mio piano editoriale a questi topic, allora arrivato a personalizzare affinché anche le strategie di lancio o anniversari siano super coerenti, rispettino la mia strategia editoriale.
A livello generale.
Quindi, come vi avevamo spolverato nelle stories, vi mostro un po' come noi di marketing espresso.
Organizziamo il nostro calendario, il piano editoriale.
Allora ovviamente considerate sempre che quando si struttura un piano, un calendario editoriale, uno deve adattarlo a quello che è il proprio business.
Ha le proprie capacità al fatto che magari non si sa se, appunto non sappiamo se stiamo tanti canali marketing espresso sta su Facebook, su Linkedin, su Instagram Tic-toc è tanto da seguire alla newsletter, quindi c' è tanta roba.
A seguire adesso abbiamo anche l'accademia e quindi sono due piani editoriali e due strategie genitoriali, due calendari territoriali differenti spettati.
Quindi se tu non hai un piano editoriale ha il team non può lavorare perché soprattutto se si lavora in team, magari cioè il grafico che devi fare delle cose, il social media manager che devi fare, altre, magari anche il copyright Ryder è difficile unire le varie figure se non c'.
È un piano editoriale, una strategia se viene gestita da una donna da un'agenzia se viene gestita dall'agenzia.
Il fatto di avere questo vademecum ci permette di avere chiaro l'orizzonte temporale della strategia, ma anche tutto il team, sia con sapore di quelli che sono gli obiettivi.
Magari un social media manager mi va.
Mi subentra un altro se tu hai un piano editoriale così ben strutturato, la persona che subentra sa già dove lavorare e magari con un occhio critico sa già dove mettere le mani affinché la strategia migliore é quindi torno su Skriniar.
Fatemi sapere.
Penso No, penso che si veda il calendario editoriale.
Datemi uccisi.
Ok, sono tornata.
Si vede benissimo.
Perfetto.
Ok, questo qui è il nostro piano editoriale, quindi andiamo quindi sulle indicazioni strategiche che permette che in cui vediamo la frequenza di pubblicazioni.
Noi pubblichiamo normalmente quattro passi a settimane è mme.
Abbiamo come target ovviamente diverse personalità per cui prima io vi dicevo è impossibile che un brand abbia un solo tipo di target.
Sono target primario, target secondario.
É importante essere consapevoli di tutti questi target, sia primari e secondari e cercare di fare un'analisi approfondita di chi sono, di come dove si muove, che cosa ricercano ovviamente tutti questi point e questi diciamo comportamenti.
Possiamo analizzarli utilizzando dei tool online che possono essere Quora, che possono essere answer the public, che possono essere forum online che possono essere gruppi Facebook, gruppi telegramma in base ovviamente al posizionamento del nostro brand e e quindi è fondamentale, appunto cercare di fare un po' di social listening sia dai propri competitor.
Ad esempio una cosa super utile eh? Io vendo questo prodotto, vado a vedere le recensioni dei miei competitor, quindi quello che le persone scrivono sui loro prodotti se c'è un tema ricorrente io lo posso sfruttare per la mia comunicazione.
Quindi se tutti, magari sotto i commenti di un mio competitor, scrivono ma lo fai una ma come faccio a utilizzare questo prodotto per i capelli ricci come faccio a farli definiti del far venire più definiti ricci? Ok, vuol dire che è un point nel nostro target un problema bisogna il nostro target.
Ok, io ti do la quindi io ti dico con o con prodotti anni con le mie materie prime.
Quindi ad esempio con l'olio di cocco i tuoi ricci possono diventare migliori perché la lotta al mio brand ovviamente ognuno poi al proprio bene, al proprio tipo di mercato a cui si rivolge quindi lo adatta però è sempre avere un occhio più avanti rispetto agli altri e dare la soluzione prima degli altri.
Ok, quindi dobbiamo marketing espresso.
Noi abbiamo diversi tipi di target, ovviamente abbiamo studenti di marketing o appassionati di marketing.
Abbiamo professionisti del marketing che seguono la pagina per rimanere aggiornati.
Abbiamo imprenditori che quindi seguono i nostri profili perché magari in realtà ne abbiamo notizie interessanti.
Diamo aggiornamenti, ma abbiamo anche tu tips consigli per migliorare la propria comunicazione online.
Abbiamo startupper che hanno gli stessi piu' o meno, bisogno dei giovani imprenditori e abbiamo grandi imprese e società di consulenze o magari i loro dipendenti che ci seguono perché siamo l'unica, piattaforma che in maniera super super che con costanza super costante continua a pubblicare contenuti tutti tutti, tutti i giorni e tutte le settimane.
Non si è mai fermata, quindi.
Per questo poi, ovviamente, abbiamo avuto questo riscontro così positivo in termini di insight, sempre a livello di indicazioni strategiche abbiamo le tematiche, quindi topic abbiamo le citazioni e e abbiamo topic spiegazione del topic.
Questo perché? Perché in questo momento noi siamo tredici in agenzia e tutti quando accedono a questo file devono essere in grado di capire subito qual è la strategia adottata e cercare di portare il proprio apporto valoriale comunque qualitativo a tutta la strategia.
Idem per voi, magari voi siete social media me ho gestito autonomamente la vostra comunicazione, avere un uno schema del genere vi permetta a voi non dimenticarvi le cose, di avere chiaro, come vi dicevo prima, gli obiettivi da raggiungere, ma soprattutto se avete un social media manager Oh, voi stessi siete social media manager e dopo un po' volete abbandonare quel progetto o decidere di cambiare un social media manager? Con questo schema la persona che subentrerà avrà subito chiaro qual è il percorso che è stato seguito fino ad adesso, quindi abbiamo le tematiche topic.
Vabbè, noi abbiamo migliaia di topic.
Quando si parla di piccoli business è ce ne saranno molti, molti di meno.
Soprattutto nel mio caso non è che uno può fare millecinquecento perché sennò si crea confusione.
Uno dei ovviamente capire quali sono gli obiettivi, i bisogni del proprio target, definire e analizzare le topic sulla base di questo spiegazioni e percentuale di pubblicazione.
E poi infine le rubriche che invece sono delle rubriche che sono hanno ricorrenza mensile.
Quindi ad esempio il dizionario del marketing espresso.
Come si imposta un processo di strategia social? Quanto pagare un tipo di lavoro? A cosa serve un tipo di servizio digitale? E questo così Simona, che la social media manager attuale di marketing espresso sa gia' che una volta al mese deve creare un contenuto su come si imposta un nome per un processo di agenzia e quindi sa già che in un mese lei dovrà programmare questo post.
Altra cosa positiva di avere un piano editoriale, il fatto che se tu hai sai già che in una settimana devi produrre i thought contenuti e in un mese e tot contenuti di quel topic tu il primo giorno del mese sai già che quel mese dovrebbe programmare comunque creare quei thought contenuti e quindi non devi ogni giorno dire ogni oggi che cosa pubblico, ma sai già che da qui a tot giorni dovrai creare questi contenuti e quindi avrai anche meno tempo.
Avrai anche più tempo per te, per la tua impresa, ma soprattutto tempo per la creazione di contenuti e quindi sviluppare quella che la tua creatività ok poi abbiamo gli obiettivi adesso.
Oggi al ha fatto gli obiettivi duemila, ventitré, questi qui sono fino al duemila, ventidue.
Nel nostro caso era ovviamente dato social media e social media era di unghia raggiungere duecentoventi mila follower fino al trentuno dodici duemila, ventidue ancora non ce l'abbiamo fatta, ma ancora manca.
Manca pochi giorni e poi l'aumento delle entrate e quindi migliorare a.
Da questo punto di vista di un night ognuno ha i propri obiettivi in base al proprio business in base alle proprie esigenze.
È fondamentale che però gli obiettivi vengono fissati.
Perché? Perché se non si raggiungono una dice che cos'è andato male, magari si raggiunge dopo due tre giorni.
Va bene lo stesso, però, se non se l'obiettivo è tanto distante da quello che uno si era prefissato, vuol dire che ci ha qualche problema e poi vi faccio vedere il calendario di novembre perché non voglio per quello di dicembre gennaio voglio vedere sulle nostre pagine social, ok, ora voi qui vedete tipo un casino assurdo, tanti colori, tante cose.
In realtà è più semplice di quello che sembra e ve lo spiego.
Ve lo spiego proprio dire cheil live qui allora uno a il fatto sei stato pubblicato programmato oppure work in progress e quindi tu attraverso una questa questa cosa a tendina sai già se è stato pubblicato, se è pronto, si è programmato da preparare e quindi quando è da preparare il grafico nel nostro caso può subentrare sa già che deve.
Magari il programma deve creare la parte grafica, la data di pubblicazione quindi primo, undici, duemila, ventidue il giorno è martedì il tema che si rifà il topic e quindi noi in questo caso abbiamo tutti questi topic e uno sceglie in base al colore e soprattutto sceglie in base a quello di cui vuole parlare formato.
Quindi, dato che adesso Instagram ad esempio, permette di programmare sia carosello che post che il è uno deve poi settare il contenuto sulla base di quello che è l'obiettivo e di quello che può creare.
Poi è normale che quando si tratta di piu' piattaforme, nel nostro caso appunto noi siamo su Instagram, su linkedin, su Facebook, su youtube, sul blog, sul podcast.
Abbiamo anche tick tock avere un piano editoriale è fondamentale perché sennò ti perdi pezzi.
Nel caso di singolo di ognuno una analizza le piattaforme in cui vuole posizionarsi, individua i singoli contenuti, individua quando pubblicare un contenuto su quale piattaforma e spunta la casella in modo tale che sa già quando pubblicare cosa pubblicare argomento.
Quindi una volta definito il topic, si definisce il micro topic.
Quindi se io so che il tema la news nel nostro caso le news sono le weekly news, quindi quelle che escono i martedi' so che martedì primo novembre esce la weekly news numero cento ottantotto in quest'altro caso contenuto commerciale sette brand luxury laxalt più antichi oppure post community post-comunisti sono i post quelli dedicati all'interazione un lavoro che tutti pensano sia semplice quel post sono andate a riprendere.
Era del quattro novembre.
È un tipo di post, forse aspetta un momento un po' zoom era un tipo di post che aveva come obiettivo l'interazione.
Quindi il commento sotto quel singolo post oppure post dedicato al agency, quindi alla vita di agency.
In questo caso è un post dedicato solamente a LinkedIn e che aveva come call to action.
Quindi l'obiettivo di quel post, il clic sul sito, quindi andare sul sito e quindi magari acquisire nuovi clienti.
Ripeto, questo ovviamente è un piano editoriale super arzigogolato.
Ma perché? Perché noi siamo presenti su tante piattaforme considerate sempre che un piano editoriale va adattato, come dicevo al singolo, al singolo business, alle singole esigenze.
Non per forza dovete stare su tutte le piattaforme ansie trovatele prima solamente una da presidiare su cui specializzarmi potrebbe essere anche potenzialmente solamente tic-toc o anche potenzialmente.
Solamente Instagram, anche potenzialmente solamente in Thérèse, anche solo potenzialmente solamente il blog.
Ognuno ha i propri obiettivi, ognuno ha i propri canali l'importante è che facciate bene e condividiate con strategia e quindi con una visione a lungo periodo che sia strategiche, che vi permetta di raggiungere gli obiettivi.
E quindi ritorniamo di qua con gli ultimi tre consigli.
Poi passiamo a domande e risposte.
Vedete? Si, ok, vi do i miei tre consigli che mi piace dare quando si parla di piano editoriale, perché appunto, secondo me è un tema che molto spesso viene sottovalutato.
La creazione di un piano editoriale che molti pensano sia tanto tanto difficile in realtà è semplicemente avere un occhio più avanti rispetto a tutti gli altri e dietro, perché ti permette di sapere dove sei arrivato e dove stai andando.
Quindi rubate come degli artisti, anche da pagine che propongono prodotti e servizi differenti dal vostro fondamentale trovatevi delle pagine che vi ispirano, che vi piace il loro tipo di comunicazione che vi piace, il modo in cui appunto condividono sui canali social in cui comunicano sui canali social e prendete ispirazione e non significa copiare Marco Bari come degli artisti.
Non so se avete letto il libro è perché Perché se il loro contenuto a per formato e vi è piaciuto, lato grafico a lato comunicativo, potete di adattarlo alla vostra comunicazione, alla vostra brand identity, ai vostri obiettivi.
Ovviamente é comunque creare un qualcosa che vi piace, perché prendendo ispirazione da altri sapete che potenzialmente puo' funzionare, ma che soprattutto piace a voi.
Non limitatevi alla semplice vendita, ma parlare anche di altri asset valoriali che vi contraddistinguono sono inutili, interessanti per le persone che vi seguono, anche questo fondamentale.
Molto spesso sui social media viene portato avanti una comunicazione super unidirezionale.
Io vendo questo prodotto avendo questo servizio che acquista.
Lo non funziona così sui social media, anzi sempre meno funziona così le persone vogliono proprio interagire le relazioni con il target.
Perché Patagonia funziona? Perché Patagonia non vende il proprio prodotto ma vende uno status, quindi un modo di essere, un modo di vedere l'ambiente.
Idem Mike, Idem Apple per fare l'esempio di grandi brand, ma in realtà anche i piccoli brand possono fare il loro per eliminare innanzitutto il gap che si crea tra noi brand.
Quindi noi che stiamo dietro ai social é evidente che sta dietro il telefono e che in qualche modo ti permettono anche di fare branding, di posizionare il tuo brand intorno a tutti quegli asset appunto che ti contraddistinguono.
Nel mio caso del brand, portato come esempio era la sostenibilità, la salvaguardia ambientale.
Ognuno ha i propri, ma è importante che il prodotto si centrale perché ovviamente gli obiettivi di business devono essere perseguiti.
Altrimenti a livello imprenditoriale, dopo un po' uno non ha più senso di esistere.
ma per quando si parla di social media marketing, di social media management, ci sono anche altri tasselli che permettono di comporre appunto il paggio l'.
E infine tanto spazio alla vostra identità è la vostra storia.
Le persone si innamorano delle storie, sappiamo, penso tutti i libri che parlano di storytelling dicono che le storie sono la cosa piu' antica, le persone davanti al fuoco e nelle caverne raccontano le storie.
È vero, noi molto spesso acquistiamo un prodotto per la storia che c'è dietro e per come ce l'hanno venduta, non tanto per le funzionalità che ha quel singolo prodotto.
Quindi è importante evitare anche uno storytelling coerente nel vostro brand con la vostra identità, ma in realtà potenzialmente ancora più semplice.
E metteteci la faccia.
Raccontate il vostro brand con la vostra voce, voi la vostra voce come imprenditrici con i vostri successi dei vostri campi.
Vinti I vostri obiettivi e i desideri.
Perché? Perché è molto più facile relazionarsi, affezionarsi a un brand che ha un volto umano piuttosto che un brand che ci mette solamente il prodotto.
Uno shooting affatto bene, che però non ha un'identità e una personalità dietro, poi, cioè tutta la sfera degli archetipi di branding che andate a vedere, perché è una figata pero' quello lì e poi è un altro step più relativa, appunto al al brand in toto.
Però appunto, se gestite voi stessi un brand oppure voi per altri gestite un brand sui social media, cercate di metterci la faccia perché il modo piu' semplice per comunicare e permettere alle persone di affezionarmi, affezionarsi al vostro brand sui social media, a gestire un piano editoriale coerente, sincronico e soprattutto strategico é finito così.
Grazie mille.
Adesso passiamo alle domande se ci sono mi torni qua? Ok, ritorno di qua, ok, ok.
Anna chiede se seguo i competitor e vedo che qualcuno chiede approfondimenti su un determinato argomento.
Devo modificare quindi il mio piano editoriale? No, in realtà no, è semplicemente arrestarlo.
Tu quando fai un piano editoriale di base hai già una cerchi in qualche modo di prim, di predire quelli che sono questi topi che questi problemi si vedi che un determinato tema dai tuoi competitor, dai clienti del suo competitor viene chiesto tanto allora gli assesti il piano editoriale affinché inserisci quel topic all'interno del tuo piano editoriale.
Magari può essere anche un micro topic che sta dentro un topic più grande e quindi? E quindi appunto di Ti permette poi di dare risposte prima degli altri e soprattutto di raggiungere con l'obiettivo di cui parlavamo, ovvero di aiutare le persone a risolvere i loro problemi.
Il piano editoriale immaginano come la strategia in alto il calendario editoriale, invece la strategia in basso.
Tu prima individui quelli che sono i topic a livello alto e poi vai a personalizzare a livello basso attraverso i tuoi i tuoi obiettivi.
È quello che pensi che sia utile per le persone a cui ti rivolgi? Spiacente, non sono in grado di risponderti.
C'è Qualcos'altro.
Che posso fare? Watch parlandomi.
Okay.
Ciao, sono Siri.
Fammi sapere se posso.
Bene.
Non siete Dimmi davvero se volete.
Non leggo neanche il nome.
Non so se voi vedete il nome.
Quando quando scrivete nel caso non lo leggo.
Fatevi fatevi qualche domanda.
Questi ci divertiamo insieme.
Come decidete la frequenza di pubblicazione Dipende anche qui.
Dal tipo di business.
Dipende da come lavorano i competitor.
Ma dipende anche dalle tue possibilità.
Che se magari tu gestisci autonomamente un profilo e sai che poi dedicare tot tempo per la creazione contenuti Ehm ehm The crazy contenuti sulla base di questo di base.
Io consiglio sempre di fare due, massimo tre posti a settimana, se riesce ovviamente anche di più.
Però quando poi si tratta di dover gestire autonomamente ma anche per altri quattro posti a settimana, sono davvero tanti.
Cinque sono tantissimi.
Lo so perché gestisco clienti che pubblicano cinque posti a settimana e sono davvero tanti e il rischio è quello che se non lo gestisci strategicamente cannibalizzato a vicenda, quindi studia il contesto, studia competitor, studia le tue capacità e poi decidi la frequenza di pubblicazione.
Di conseguenza puoi anche fare dei test, quindi un mese pubblichi Toto un altro mese, pubblichi invece in un altro modo e vedi quello che performa meglio facendo degli abiti est.
Poi ho due attività, faccio corsi online e ha un e-commerce su cui vendo prodotti strettamente correlati a quello che insegno.
Posso usare un solo account social in cui mostro entrambe le cose? Secondo me sì.
Se fai personal branding è molto più utile.
Da una parte vendi i corsi e dall'altra, quindi penso merchandising, quindi in qualche modo sono correlati tra di loro.
Quindi why not, secondo me, anzi a quelli più senso più che altro per evitare di disperdere troppo forte a livello di pubblicazione dovrebbe essere un doppio calendario editoriale, un doppio piano editoriale, piuttosto farne uno e riesci a gestire meglio le due cose.
Io coi social media marketing per piccole aziende abbiamo il problema di unghie engagement molto basso.
Il problema, appunto, è che le aziende, come dicevo prima, non essendo molto spesso non essendoci volti umani dietro il rischio, è quello che la comunicazione sia personalizzata e personale.
Poco empatica.
Quello su cui potete lavorare è dare personalità al vostro brand, quindi individuate appunto qui qual è l'identità della vostra azienda di prodotti che offre? É piuttosto che parlare semplicemente in modo preferenziale dei prodotti e servizi che offrite, magari cercate di dare una personalità e una voce al vostro brand, quindi a prendere parte opposizione su determinati temi che possono essere culturali, politici, sociali, ovviamente a seconda del tipo di azienda che è em e cercare appunto di coinvolgere le persone.
Magari se il problema è solamente che non è stata attivata questa community.
Magari pensare di inserire all'interno del piano editoriale post community, quindi post interattivi che portano le persone a commentare, potrebbe essere utile per aumentare l'engagement.
Poi piccola parentesi quanto è importante l'engagement alla fine del raggiungimento degli obiettivi del vostro business? Perché molto spesso una si concentra sulla avere tanti obiettivi, tanti commenti sotto i post, ma poi è fondamentale avere tanti commenti sotto i post.
Non è detto ognuno anche qui i propri obiettivi.
Poi se gestisce i social d' aiuto se gestisce i social di aziende locali, come ad esempio i ristoranti.
Il piano editoriale è molto più limitante a livello di topic secondo me secondo te beh, base il business locali normali che abbiano meno topic da poter affrontare, ma non è detto perché comunque per un ristorante si può parlare del team, quindi cuochi, camerieri, sommelier e tutto il team che sta dietro al ristorante si può parlare dei prodotti, quindi magari utilizzate in materie prime particolari.
Si puo' parlare di quello si può parlare di ricette, quindi magari lo chef da delle ricette particolari da fare a casa.
Si può parlare del ristorante, quindi mostrare la location si possono fare il di preparazione però di base a livello di macro topic.
Se sono al ristorante mi concentrerei su food eventualmente drink eventualmente locale, quindi locali.
Che significa? Kim e e location.
Poi magari se uno è bravo riesce anche a dare voce sempre al ristorante e facciamo l'esempio di Burgess.
Burgess ha preso voce, quindi magari si esponeva su temi che andavano oltre la semplice ristorazione.
Quello pure potrebbe essere un tipo di topic da poter inserire.
È più difficile che ci serve molto piu', imprinting, imprinting lungimirante.
Però se riesce a dare personalità al tuo brand, secondo me super figa come cosa e ti posiziona tantissimo.
Poi se le piattaforme cambiano con i mesi, ciò che gli piace di più in quel momento, tipo carosello per il poi altro modificate il formato dai social social mano mano Assolutamente.
Se quando sono arrivati Wiley e tutti erano oh mio Dio, come si fanno i video? Poi però arriva e ti portava più visibilità, più crescita organica? Molto.
I profili hanno raggiunto centomila follower senza spendere un euro.
Quindi è normale che uno deve adattare le i formati a seconda delle esigenze e al tipo di social media.
In quel momento richiede.
Quindi sì, prima erano gli le foto singole, poi si è passati al carosello.
Adesso si è tornati, si è passati alla modalità video.
Come faccio a passare da un valore, un insieme di valori al topic concreto.
Ci sono delle domande guida che agevolano questo step? Si, ovviamente questo qui è più diciamo una parte che riguarda proprio la costruzione del tuo brand, quindi tu sai magari che un tuo valore è facendo sempre riferimento al brand di cui ho parlato prima? La sostenibilità.
Quindi so che il mio target richiede questi tipi di temi che riguardano che possono guardare la salvaguardia ambientale.
Quindi la mia domanda potrebbe essere o come faccio a esternare? Lo quindi come faccio a parlare di sostenibilità collegandolo al mio prodotto? Come faccio a a parlare di sostenibilità in base a cio' di cui ha bisogno il mio target co quali rubriche posso portare affinché appunto il mio target capisca il valore che io voglio trasmettere? Esempio too good to go too good to go è un servizio che ti permette di comprare il magic box per il risparmio è per non sprecare il cibo potenzialmente lui poteva fare sui social solamente ti parlo delle bozze, gli parlo dei produttori, ti parlo dei ristoratori che si sono hanno utilizzato il tuo futuro' ciao invece siano da vedere sui social.
Loro magari parlano di come non non sprecare i cibi a casa e quindi anche qui, consapevole che un valore è lo spreco alimentare.
Come posso parlare dello spreco alimentare anche a prescindere dal servizio che offro, ti spiego come farlo anche a casa e non permettere di non buttare le cose dal tuo figo.
Poi nel piano editoriale, come allocchi strategicamente, il budget pubblicitario si definisce innanzitutto il budget mensile.
Quindi so che ogni mese devo spendere.
Metti trecento euro, quattrocento euro em, analizzo volta per volta i conti.
Io di solito faccio che i sei contenuti prima dei contenuti prima del mese precedente, quelli che hanno per formato meglio.
Quindi so qual è il topic per fermato meglio tra quei sei.
So che il mese successivo sponsorizzò quel post.
Oppure in altri casi succede che magari il cliente, al esigenza di vendere quel prodotto, si crea un post dedicato a quel prodotto, si sponsorizza, si blocca la maggior parte del budget verso quel prodotto.
Perché? Perché l'obiettivo di quel mese è vendere quel prodotto.
Quindi di base è un po', un po', una strategia generale é un po', una strategia, ovviamente, che si adatta al periodo dell'anno.
Ad esempio in questo periodo c' è un business che sapevo che vuole vendere panettoni.
È normale che ci siamo focalizzati sullo sponsorizzare i post che vendevano quello quanto tempo prima stabilisce il calendario editoriale? Quanto prima sarebbe meglio farlo? Il calendario editoriale io lo faccio ogni quindici del mese, quindi il quindici mi analizzo.
Utilizzo le festività mondiali di marketing espresso così non devo cercare io e faccio ogni quindici del mese, quindici barra venti del mese.
So già quello che devo programmare e creare per il mese successivo o comunque magari glielo dico al cliente.
Quindi condivido il calendario al cliente che sa già quello che deve creare, almeno così anche dieci quindici giorni per creare il i contenuti.
Come vedi quelle situazioni di piccole attività che hanno un profilo unico, sia personale che per la breve attività, si ostinano a voler continuare così è mme.
Alla piccola attività dipende se fai personal branding per vendere il tuo un tuo servizio secondo me è super utile come cosa piuttosto che dare il nome al tuo brand, la tua attività e non sfruttare quella che sei tu persona secondo me non ha senso.
Se invece si parla di piccole attività locali, se io imprenditore ristoratore Faccio branding comunque promuovo il mio ruolo.
Il mio locale sui miei canali social perde per non ha senso.
E devi far capire che ovviamente se uno ha un profilo più business, più appunto professionale, ha molto più senso di avere un profilo personale.
Però se invece fai personal branding tipo una norma screeching, mi sembra che si chiama lei.
Ha venduto i suoi corsi grazie al suo personal brand.
É stato super super strategica come strategia.
Perché toc.
Immagino che il piano editoriale cambia perché il tono voice è differente.
Quindi immagino che fate script.
Esatto.
Si'.
Esatto.
Alla tic-toc m'.
Quello che che che facciamo è creare delle scritte, però dipende.
Dipende ovviamente anche qui dipende se vuoi fare una strategia piu' Real time.
Quindi sfruttare il trend del momento e creare dei contenuti ad hoc.
Io personale sconsiglio il piano editoriale.
Ma perché senno'? Dovresti stare ogni giorno ad aggiornarlo, piuttosto creare un piano editoriale e non personalizza il calendario editoriale.
Quindi sai che a livello di piano editoriale i tuoi tipo di post solito tipo di tik tok da creare sono tutti in real time, quindi sai che ci deve essere una persona che sta dentro la piattaforma sa quali sono i trend del momento.
Sa quali sono i quattro di Yale? Crede continui ad hoc.
Altro caso è secco puoi fare tipo dei appunto dei dell'iscritto, quindi vuoi creare degli script per raggiungere l'obiettivo e quindi puoi fare vuoi fare una sorta di podcasting su tic-toc.
A quel punto, ovviamente almeno un mese prima devi organizzarti contenuti, però a quel punto non fai più una base più la strategia sulla quantità ma sulla qualità e quindi ti crei discreet i ganci la diciamo il contenuto e le strutture in questo senso di per esempio noi con marketing espresso puntiamo più la qualità che sulla quantità e prima di pubblicare creiamo l'ho scritto quindi luke, quindi il gancio, quindi l'approfondimento e quindi la colt action.
Se riusciamo magari abbiamo anche in real time quando escono appunto contenuti super wow, vediamo il contenuto subito però appunto non c' è una calendarizzazione super specifica bravissima.
Qualche consiglio per una casa vacanza da far partire casa vacanza? Ovviamente anche qui non voglio essere è troppo dire troppo subito quelli che sono i danni perché ovviamente una latta ti consiglio iniziata.
Innanzitutto fai un bello shooting della location e mostra tutti gli angoli della location perché io devo andare a dormire nella tua casa vacanza.
Devo comunque sapere già com'è che tipi di spazi? Che tipo di allenamento? A Ti proporrei anche delle guide da di cose da vedere E vicino alla tua casa vacanza, immagino a casa una casa vicino a Trastevere.
Magari una guida su dove andare a mangiare, cosa fare, dove andare a ballare.
E poi magari io mi principalmente mi concentrerei su queste due cose su questi due topic.
Quindi cose da fare, cose da vedere dove andare a mangiare con delle guide e poi location.
Quindi foto, location se vuoi.
Magari potrebbe essere carino anche sfruttare il CGC.
Quindi io sir generated content, per cui magari dagli un incentivo ai clienti che vengono nella tua casa.
Fai creare contenuti che hai sfruttato nella tua, nella tua nel tuo calendario editoriale.
Ciao lavoro in un'azienda meccanica old style mi hanno affidato il compito di creare tutto il marketing da zero mi trovo a dover fare catalogo di manuali, foto, social media, marketing.
Avete un percorso per formarmi? Vai l'urna.
Sicuramente troverai tantissime risposte a livello di strutturazione dei piani di marketing Business plan ci sono tantissimi corsi webinar che poi puoi sfruttare e poi essendo un abbonamento comunque stai strisciando in giro annuale una volta che che hai pagato stai dentro e puoi vedere tutti i video del mondo oppure la nostra academy Mark Wilson, marketing Grasso Academy e anche lì però ci sono corsi più verticali, magari sul social media marketing, grazie ai contenuti il post piano editoriale quindi sono più verticali, fatti tutti e due.
Vai sul sicuro, è c', è una piattaforma che consiglieresti per la gestione del piano del calendario editoriale, comunque veramente interessante, utile.
Grazie Marta nel nostro corso su marketing espresso su come creare un piano editoriale che ho fatto io.
Alla fine forniamo un template per creare il piano editoriale su excel, altrimenti poi utilizza puoi creare il tuo, quindi personalizzare il tuo.
Oppure puoi utilizzare al table che è una piattaforma fighissima e che ti permette di tirare.
Si chiama il tablet che ti permette di creare appunto piani editoriali, calendari editoriali su diversi asset.
Magari appunto gestisce i vari clienti, ti permette di creare diversi calendari su più più schede oppure puoi farlo su.
No, io ti consiglio guarda, secondo me x è la cosa migliore oppure deboli.
Mi sono trovata molto bene con questi due è mme per personalità molti potenziali che trattano tre argomenti interconnessi design, filmmaking, social Che tipologia di piano di durare consiglieresti tic-toc molto verticale o trenta trenta trenta percento verticale.
Perché? Perché tick-tock una piattaforma super immersiva, quindi in qualche modo tu quando entri nel flusso di un creator essendo immersiva al verticale, quindi tu entri dentro e non esci più.
Stia mi parla ogni volta di temi diversi rischi che le persone si staccano da quel da quel punto flusso continuo e quindi se ne vanno e non ti seguono proprio anch'io se ne vanno dal tuo profilo, mentre sul tic-toc il top è far rimanere le persone dentro creando un format che si ripete un tipo di tonno boys che è sempre uguale.
Vabbè, essendo la tua voce ci sta però che parla più o meno dello stesso dello stesso tema.
Magari una cosa figa che puoi fare è creare un gancio sempre uguale che appunto permette alle persone proprio di perdersi nei tuoi video e non scrollare.
All'infinito conosci i romanzi ostaggi che parlano di branding che raccontano la storia di un brand? Allora non so se vedete quel questi due sono i miei due figli.
Sono da zero al brand che è super figo, super pratico e poi Lomax che eh vabbè, pietra miliare per chi vuole fare branding e io per adesso questo letto e secondo me ha almeno dal punto di vista formativo sono stati i migliori.
E anche il manuale della marca di minestroni, che è il primo libro che ho letto del Denning mi ha fatto innamorare della materia i'm.
Intendevo dire se ha senso che una persona inizi dovendo fare tutto ricoprendo ruoli totalmente diversi rispetto a ah ok rispetto al ruolo di meccanica di base social media manager fa una cosa chi si occupa di fare business plan ne fa completamente un'altra e quindi secondo me definisce ovviamente quanto allo stipendio mensile quant'è la fiche dovresti avere, ma secondo me non tutti possono avere.
Tu non puoi avere competenze su tutti questi settori, quindi capisci tu quanto ne vale la pena É quanto é forte guidare per questa cosa.
Magari inizialmente parti come una cosa e poi piano piano sviluppi e gestisci tutto il resto è mme strategia potrebbe essere efficace per generare più l'id per un'azienda di tubi che produce impianti per il processo alimentare, latte, succhi.
Allora magari essendo b tubi, potreste sfruttare LinkedIn che la valigia potrebbe essere efficace.
Alle dieci di sera mi viene difficile pensare.
Di solito sono più smart.
Potresti potresti sfruttare eh ehm oh caro e vecchio commerciale che andate mostrate i vostri prodotti oppure potrebbe anche essere figo magari dare delle guide o dei bundle o dei fighi su come che sono utili alle aziende rispetto a quello che voi producete è quindi perché sfruttare il vostro il vostro tipo di magari di business? Quindi se voi producete impianti e magari fate delle guide sul perché è importante avere questi impianti, oppure magari una strategia di quant'è crescione che mostra tutta la fase produttiva crociera su real time, in realtà in un programma che faceva vedere tutta la base produttiva di come si aggravano le caramelle, come si creavano le scatole, magari potreste farlo anche voi e creare dei loop all'interno magari di tik tok.
Che fare tutti i video che mostrano in modo uguale come producete questi prodotti? E però ovviamente più che fare lead qui è proprio posizionare il brand magari può andare più possono andare virali e poi di conseguenza avere maggiore notorietà e a Wesley Reed è m' aiuto Aspetta, mi sono persa qualche dritta? Che strategia potrebbe essere efficace? Ok, questa la puoi scrivere i nomi dei libri, allora non mi sa che non posso scriverli o comunque li ripeto è il manuale della marca Luigi di minestroni di em minestroni.
Poi abbiamo zero al brand da zero al brand e Lot Marks la smart Mi sa che sono in inglese da zero prende invece in italiano perché scritto da diverse persone in italiane.
Poi i libri di social media, marketing, consigli? Non ho letto nessuno perché secondo me il social media marketing si impara tanto sul campo è difficile trovare libri che parlano bene di social media marketing, magari quello di Just Analytics che mi sfugge il nome che aveva fatto aveva scritto un libro proprio sul social media marketing che appunto sono stati anche loro i primi ad approdare su questa piattaforma in modo super strategico.
Quindi da quel punto di vista quella, però si può imparare i tecnicismi e a gestire i social media in modo strategico è tanto tanto sul campo.
Che tu sappia il tempo lo consente di pubblicare contenuti in autonomia e no il debole solamente piano editoriale.
Quindi tu crei la strategia crazy macroscopiche figo perché puoi raggruppare per gruppi, però è solamente per avere un imprinting strategico.
Poi non puoi pubblicare esatto, sì, libri sono quelli.
Stiamo attualmente utilizzando LinkedIn, ma essendo all'inizio non è facile creare contenuti di alto interesse è perché comunque, essendo piattaforma b tubi e che produce impianti per il processo alimentare, poi non ho capito che produce latte, dipende al target di riferimento.
Interessano questi contenuti su LinkedIn è molto eh, molto borderline come cosa, quello che di solito funziona su LinkedIn e magari far scaricare delle guide dove tu per scaricare la guida lascio li lascio il tuo lied, lasci la tua mail, lascia il tuo nome e poi venivi contattato, magari da un commerciale, oppure magari una cosa figa, però sempre che utilizza piattaforme esterne.
Non so se il vostro impianto mi permette di magari risparmiare soldi nell'acquisto finali.
Potrebbe essere carino fare una sorta di uniforme o comunque un forma che ti permette di vedere inserendo i tuoi consumi di latte o di succhi sfruttando i vostri impianti quanto risparmierebbero, Magari però è sempre un qualcosa che sfrutta, magari una landing page, un qualcosa di esterno é piu' che conta il crescione qui è proprio strategia di marketing, Groot, perché appunto per acquisire leader è quello è mme.
Poi per un ristorante inclusivo in cui lavorano ragazzi con percorsi di inserimento sociale che consigli allora? Potrebbe essere carino dargli dare voce alle persone che lavorano li' m', quindi magari lavorano persone che hanno differenti problemi, magari motorie.
Potrebbe essere carino fare proprio delle mie interviste e quindi far parlare questi ragazzi e farli raccontare la loro esperienza e la loro esperienza.
Quindi magari Martha ipovedente e racconta un po' come trascorre la vita potrebbe essere appunto contenuto identitario lato persone.
E poi anche qui il ristorante inclusivo.
Potrebbe essere carino raccontare le attività che vengo l'ho fatto all'interno il locale normale e il cibo.
Però essendo comunque che il vostro punto di forza, magari il fattore appunto inclusività, il fatto che vengano messe al centro queste persone che hanno problemi è bello dare voce, secondo me.
Quindi ho maneggiare un po' di più il vostro business.
Conosci i romanzi autobiografici più che saggi che raccontano la storia di un brand? Ho un problema con di memoria, con i nomi comunque C' è il libro di Philip Philip Kotler.
Era il libro di di Nike del fondatore della Nike, che appunto è una storia autobiografica che racconta come A ha creato un Heike.
Quindi è più una storia imprenditoriale.
Però è figo perché racconta poi come è stato sviluppato il brand.
Poi ci sta un libro su Netflix che racconta sia un po', la cultura aziendale, quindi in realtà più relativo al proprio blending.
Però racconta poi come Netflix è nata e cresciuta Abbiamo in mente questi ho letto di Nike, di di Netflix è poi se vuoi vedere la serie tv di Spotify secondo me è una gran ficata.
L'ho vista è molto, molto interessante è quanto il vestito in budget al mese secondo te integrate popolazione con Facebook? Cazzo, è funzionale, è quanto dipende dal business.
É un business locale, ovviamente sarà inferiore.
Saranno campagne già localizzato in un business di commercio.
Ovviamente serviranno più soldi in base a una calcola il cpm e cerca di definirla e dialogare il budget affinché appunto il costo per l'acquisizione il costo per click o comunque il costo per base all'obiettivo, sia funzionale per il raggiungimento degli obiettivi.
Per rendere comunque um è scalabile la l'azienda.
Io non mi occupo di sbloccarsi in maniera diretta, ma l'ho fatto per il business locali di base mettiamo tre quattrocento euro, anche perché sono campagne tutte già localizzate che Hobart sono campagna guerra sta appunto già localizzato, oppure che vanno in letargo ting con persone che hanno interagito col con i locali, quindi magari sono ci serve un budget minore.
Google AZT è funzionale nel momento in cui, appunto in commercio oppure appunto devi vendere, devi stai online, è un sito web che vuoi fare generation o vendere i tuoi prodotti e servizi e quindi serve fare golazo.
Però dipende dal budget.
Tu calcoli il costo per click.
Comunque Google non è che i costi molto bassi e valuti se ne vale la pena e soprattutto ai budget da destinare dipende anche il tuo target.
Che tipo di ricerche fa? Dove si trova? Sia funzionale fare Google? Serve fare una ricerca e poi capire se sia integrare Google integrale.
Facebook é quanto budget al locale, al locale ha perso la domanda qualche dritta su come definire nel modo più fino al più vicino possibile gli interessi per poi del target gne gne Greenpoint del target Ti consiglio inizialmente di capire tu qual è il tuo diciamo cliente ideale il tuo prospect.
Quindi le persone a cui tu hai venduto il tuo servizio prodotto circa circa definito.
Quello utilizza micro dati, quindi vai su bersagli, bersagli, gesti Se zoom vai su Answer the public dai suoi gruppi forum leggi le recensioni È il libro di un libro che si chiama micro dati micro dati, se non sbaglio di giacchino che parla proprio di come sfruttare i micro dati per analizzare i bisogni e le carenze dei competitor, i bisogni del target e quindi conosciuti questi e riesce a definire una strategia ad hoc in base se tu trovi che le persone hanno una mancanza, fanno una domanda vuol dire che hanno un problema.
Quindi un PowerPoint su cui tu puoi strutturare tutta la comunicazione di angoli di comunicazione per la vostra regia Epstein Marketing Scusate, io davvero proprio non mi ricordo.
Ma le cose comunque design, marketing e parla di immigrati è super super figo.
Ok, penso Ok, Si'.
Ho risposto a tutti se non avete più domande e non ci sono più domande No, adesso no.
Aiuto! Che ne pensi di un video per la creazione dei video l'ho usato solamente una volta appena preferisco Capt, anche se la cosa bella, anche se dal resto in realtà l'hanno integrato con Capt.
Prima invidio era l'unico che ti permetteva di fare i sottotitoli che scorrevano in base al quale quello che tu dicevi adesso si può fare anche con qubit.
Il problema dei video e che non puoi personalizzare i font, quindi utilizzi solamente quelli dell'applicazione mentre Cook vuoi integrare anche tuoi video.
Quindi io personalmente utilizzo quello oppure vai con piattaforme più siti, più tool, più complessi che però ovviamente hanno un costo maggiore captate gratuito che secondo me performare benissimo.
Ok, quindi direi che abbiamo finito un'ora e un quarto penso siamo anche nei tempi, quindi se non ci sono più domande io vi valuterei.
E se volete ci vediamo su Instagram o su LinkedIn.
Se avete problemi, domande dubbi che vengono poi in seguito ci ci sentiamo, ci sentiamo un punto su Instagram senza senza problemi.
Scrivetemi o scriveteci su marketing spesso.
Grazie mille.
Ciao a tutti
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