Sono Desirèe, per tutti Desy o Dè da anni, ma negli ultimi due, ho scoperto che il mio nome non è poi tanto male.
Vengo dagli anni '90, più precisamente sono del '93, anche se dico da sempre che sarei voluta nascere negli anni '50 per avere 18 anni nel '68 e poter vivere quel fenomeno socio-culturale che tanto mi affascina che prende il nome proprio dal suo anno, oltre che ovviamente poter passare il ferragosto di quello stesso anno al Festival del Woodstok.
A proposito, amo la musica, non posso farne a meno, ho bisogno di lei come compagna di vita, nei miei momenti più bui e nei miei momenti più felici, quelli in cui non riesco a spiccare il volo e quelli in cui riesco a planare con leggerezza. C'è sempre stata nel canto, nell'ascolto, in tutto. Mi ha fatta "ridere e bestemmiare", ma d'altronde "brucia il fuoco, she's my babe".
Vivo a Lucera, una città dalle origini etrusche, porta delle piane di Puglia, lì dove Federico II confidò a Dio di come quelle terre fossero la luce dei suoi occhi e che se Lui le avesse conosciute si sarebbe fermato a vivere lì. Una città in cui esplode l'arte, il verde delle sue colline e il giallo ocra del grano. Ciò nonostante, ho sempre cercato il mare, mettendomi sulle punte e allungando il collo fino all'orizzonte. Ovviamente, non l'ho mai visto da qui, ma l'ho sempre immaginato e desiderato: lo cerco costantemente, nei miei sogni e nei profumi. Del mare, mi piace la riva su cui sedevo (e su cui spero di sedere presto) la mattina presto tra le sei e le sette di quelle giornate per nulla pesanti come quelle in città. Mi piace guardare all'orizzonte e andarmi a perdere al confine tra il cielo e il mare, spiando le terre che Dalla aveva tanto amato, tanto quanto io amo Dalla.
Mi piace tuffarmi in mille storie diverse aprendo e chiudendo continuamente copertine di libri diversi per genere e autore. Sono follemente innamorata delle parole e di chi sa usarle, che sia cantautorato, poesia o prosa. Mi piace raccontare storie, usare le parole, giocarci, scrivere fisicamente con la stilo sul foglio o con i polpastrelli che suonano melodie sulla tastiera come fosse un pianoforte.
Mi perdo nella bellezza dell'arte, i miei occhi brillano davanti ai quadri e davanti agli splendori che l'uomo ha realizzato nel corso della sua esistenza, tanto da aver avuto la Sindrome di Stendhal in Piazza della Signoria a Firenze. Amo l'arte in ogni sua forma: dai Maya ai geroglifici, dalle pergamene medievali ai dipinti degli artisti più famosi. Amo Il Bacio di Klimt, La Guernica di Picasso e La notte stellata di Van Gogh e sono affascinata dall'enigmatico Leonardo da Vinci.
Mi piace correre, allenarmi, sentire i muscoli stanchi dopo un allenamento e vedere fin dove posso arrivare e scoprire poi che posso superare quei limiti, perché "sei tutti i limiti che superi".
Ho studiato Economia perché affascinata dalle strategie di chi sentivo parlare e di chi leggevo per rendere il nostro Paese migliore. La passione per la scrittura non mi ha mai mollata, è sempre stata lì ad aspettare che tornassi ad abbracciarla. L'ho fatto scegliendo di continuare i miei studi in Marketing Management e poi scegliere di verticalizzarmi come Copywriter e unire quelle che sono state, sono e saranno le mie passioni più grandi: la comunicazione, l'arte di comunicare e la scrittura.
Il 2020 è stato un anno difficile. Sono rinata, conoscendo una me che non pensavo di dover mai conoscere, ma che col tempo è diventata amica, un'amica dispettosa che però mi ha fatto capire quanto non sia solo la ragazza semplice che ama l'amore, la musica, l'arte, le parole e il mare, ma anche una ragazza forte, che sa rimboccarsi le maniche, che sa ridere anche dinnanzi alle difficoltà, sorridere delle piccole cose, dei fiori, del sole che sorge ogni giorno e del profumo del pane la mattina.
Ed è anche grazie a tutto questo che oggi posso riassumere tutto in una frase: io devo scrivere, perché sennò sclero.
Grazie a chi è arrivato fino alle ultime parole. Ora mi conoscete un po' di più.