Lezione gratuita dal corso Sostenibilità aziendale
C s i s g.
Che cosa sono? Sono molto più che due sigle e sicuramente ci aiutano a capire anche un po' meglio come le aziende lavorano nel mondo della sostenibilità.
Andiamo per gradi, partiamo da partiremo dalla C s R.
Che così è la definizione, i driver e i numeri intorno a questa definizione la C S r vuol dire corporate social responsibility, che in italiano significa responsabilità sociale.
D'impresa.
Andremo poi a vedere un pochino più in profondità cos'è la bot online.
Ne abbiamo già parlato in una lezione precedente e qua andremo a capire un po' meglio come funziona.
Dopodiché andremo a vedere come si concretizzano le politiche e le strategie di responsibility e questo si farà tramite i criteri I S G.
E poi andremo a vedere una serie di vantaggi che sono legati a tutto questo mondo di responsibility and cominciamo dalla responsibility.
La vedrete appunto, come dicevo prima, tramite l'acronimo C S R.
All'interno di questa presentazione che cos'è.
Si tratta di un approccio aziendale volontario, quindi alla volontà di un'azienda di prendere delle misure, adottare delle strategie, andare verso una direzione che non sia più solo ed esclusivamente volta al profitto, ma che prenda in considerazione il fatto di andare ad operare in modo etico, che voglia promuovere il benessere sociale ed andare a ridurre i danni ambientali.
Perciò si esce da una dinamica che pensa solo ed esclusivamente a creare profitto utili, ma che guarda l'impatto che un'azienda e le proprie decisioni e le proprie strategie hanno a trecentosessanta gradi su ciò che la circonda.
La corporate Social Responsibility Si va poi a misurare tramite quelli che sono i criteri i S c.
Che adesso andremo a vedere un pochino più nel dettaglio.
Partiamo da quelli che sono i driver della C S R, ovvero le motivazioni che hanno portato le aziende ad interrogarsi sul fatto che ma io oggi sono un'azienda e mi dico ma io sto facendo tutto quello che è il mio potere per avere un impatto positivo.
Ma la domanda è perché le aziende hanno cominciato a farsi questa domanda? Per vari motivi.
Il primo per gli investitori sembra un pochino veniale.
Probabilmente però è così.
Vi do soltanto qualche numero per farvi capire quanto sia importante avere una strategia di e il novanta per cento degli investitori istituzionali rivede gli investimenti se le aziende non considerano dei fattori e S G.
Che significa che le aziende prendono meno finanziamenti se non prendono in considerazione quelli che sono i loro impatti ambientali e sociali.
Il secondo punto che porta le aziende ad interrogarsi e poi a mettere in atto delle strategie di responsabili sono i consumatori.
Non vi dico niente di nuovo quando vi parlo di domanda e d'offerta.
Quando però la domanda manca è un reale problema.
Esiste però un vero e proprio impatto di quella che è la volontà dei consumatori su quelle che sono le strategie di responsabilità sociale delle aziende.
Infatti, grazie ad un report um portato avanti da MN Initiative U n.
Del Duemila e ventitré, siamo andati a vedere che il settantuno percento degli intervistati di questa specifica analisi indicava le aziende come le maggiori responsabili del cambiamento climatico.
Vi rendete conto? I consumatori hanno capito che le aziende sono coloro che hanno la responsabilità e il maggiore impatto rispetto a quelli che sono um poi veramente le conseguenze delle loro azioni, della loro produzione e della loro distribuzione sul nostro pianeta e sulla crisi climatica che viviamo oggi il settantatré per cento dei consumatori è disposto a cambiare le proprie abitudini per ridurre l'impatto sul pianeta.
Qua è abbastanza interessante andare a vedere poi il dettaglio di che cosa significhi le proprie abitudini.
Si tratta di cambiare delle abitudini.
Da un punto di vista alimentare sappiamo benissimo che adottare una dieta a base vegetale ha un impatto molto inferiore rispetto a quella che è una dieta onnivora, ma dall'altra parte c'è anche una questione di consumo.
Il consumatore stesso ogni volta che va a fare un acquisto sta esprimendo una sorta di voto politico andando a scegliere un prodotto piuttosto che un altro.
Va a dare un messaggio molto chiaro a quello che è il mercato Io voglio questo e il settantatré per cento dei consumatori dice che è disposto a cambiare le proprie abitudini per ridurre l'impatto sul pianeta, che significa che è disposto a comprare dei prodotti che siano più sostenibili.
Il terzo dato che è molto interessante, invece, si focalizza molto di più su quelle che sono delle fasce d'età.
Andiamo a vedere che il cinquanta percento dei millennial e della Generazione Z, che quindi sono quasi più giovani, ad oggi è disposto a pagare il dieci per cento in più per un prodotto sostenibile.
Questo significa che se ad oggi un'azienda per convertire la propria produzione e creare dei prodotti che siano più sostenibili, deve incorrere in dei costi maggiori per una questione banalmente di economie di scala che ancora non sono esistenti, di ricerca e sviluppo, che non è abbastanza avanzata rispetto a quelli che sono i bisogni, può essere tranquillizzata dal fatto che le nuove generazioni hanno talmente tanta educazione.
Sono talmente tanto educate rispetto a quello che è il problema della crisi climatica che sono disposte a pagare di più.
Il terzo driver della C S R sembrerà banale, ma non lo è.
È il pianeta e soprattutto è una data da probabilmente.
Ne avete già sentito parlare l'arte è il giorno che segna l'esaurimento delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare in un anno.
Che significa che arrivati a una data x all'interno di un anno, abbiamo già consumato quelle che sono tutte le risorse rinnovabili della terra.
Le risorse che la terra Scusatemi è in grado di rigenerare nell'arco di un anno, un esempio di quanto sia abbastanza rapido e accelerato quello che è il consumo delle risorse che andiamo a fare ad oggi è che nel duemila e quindici lo era il tredici agosto, nel duemila e ventitré è arrivato al due agosto.
Abbiamo perso tredici giorni di abbiamo spostato la fine di quelle che erano le risorse rinnovabili che la terra è in grado di rigenerare in un anno di quasi due settimane.
È preoccupante, lo è veramente, perché questo significa che stiamo consumando molto di più di quanto sia realmente disponibile a questo ritmo.
Per darvi un pochino un'idea, avremo bisogno di uno punto settantacinque pianeti per sostenere il livello di consumo che abbiamo ad oggi.
L'ultimo driver del della C S r sono le normative che arrivano a livello locale, nazionale, regionale, europeo e mondiale e che che è anche da dire, meno male arrivano da parte delle istituzioni per andare a regolamentare dei mercati che magari alle volte faticano anche per una questione di costi che sono più elevati rispetto per delle soluzioni sostenibili rispetto a quelle che sono delle soluzioni meno sostenibili.
Ecco, finalmente le istituzioni entrano in gioco con delle normative che vanno a premiare le aziende che decidono di adottare delle strategie di um quindi di responsabilità sociale d'impresa, come vi dicevo prima c'è stato.
Quindi quando parliamo di C S R.
Un vero e proprio cambio di priorità, perché prima si parlava solo ed esclusivamente di profitto.
Quando si parla di botta online, questa la botta online è l'ultima all'interno di un bilancio che va ad evidenziare quelli che sono gli utili di impresa da che si pensava solo a una botta online.
Adesso si è passati a una tripletta online, perciò gli utili non sono più l'unico, indicatore di buona performance di un'azienda.
Ma il valore di un'impresa deriva da una triplice responsabilità, cioè responsabilità mentale, quella economica e quella sociale.
E qua entrano in gioco i criteri I S G.
Se la C S R.
Come dicevamo prima, quindi, la Social Responsibility è un approccio volontario a delle strategie che prendono in considerazione le tre dimensioni della sostenibilità I criteri I S G sono quei criteri che aiutano a misurare quello che è il reale impatto delle imprese.
Una volta intraprese delle strategie di corporate social responsibility, partiamo dalla e di S G.
Lei sta per mental, quindi ambiente un'azienda che intraprenda una strategia che volta al miglioramento delle condizioni ambientali e dell'impatto che questa azienda ha sull'ambiente.
Andrà a vedere, diciamo.
Abbiamo selezionato tre grandi priorità.
Il primo è il cambiamento climatico, quindi banalmente si potrà andare a lavorare da un punto di vista aziendale sulla scelta di fonti di energie rinnovabili e di veicoli elettrici, per esempio nella smile ne parlavamo già in un'altra lezione.
Le aziende hanno un enorme impatto quando si parla di logistica trasporti.
Fare delle scelte energetiche, di trasporti che abbiano un minore impatto sicuramente ha un impatto molto positivo.
Sull'ambiente secondo punto molto importante per le aziende è quello della gestione sostenibile e dell'applicazione di pratiche circolari.
Relativamente alle risorse le risorse sono limitate, sono finite le aziende hanno la responsabilità nella scelta di come utilizzare queste risorse e soprattutto di come reimmettere nel circolo produttivo quelli che sono per esempio i loro rifiuti e poi c'è.
Un terzo punto che è basato sull'inquinamento, dell'aria e dell'acqua qui l'idea è che le aziende hanno la responsabilità di utilizzare in modo responsabile e corretto quelle che sono le sostanze chimiche all'interno dei loro processi produttivi e soprattutto lavorare per quello che è lo smaltimento delle acque, in modo tale che non si vada a peggiorare quella che è la situazione di inquinamento dei nostri mari.
Il secondo punto nei criteri di S G è la S di social.
Qui si va a lavorare da un punto di vista aziendale a misurare quella che è la sicurezza e la salute sul lavoro.
I dipendenti sono la priorità all'interno di queste politiche, ma non soltanto i dipendenti, bensì anche le persone che vanno ad usufruire e che vengono impattate da quella che è l'erogazione di un servizio o la vendita di un prodotto.
Quindi, come dicevo, c'è la parte di sicurezza e salute sul lavoro c'è una parte di rispetto dei diritti dei lavoratori.
È fondamentale che ci sia sempre una dignità salariale, um economica, di sanità, di condizioni lavorative che venga rispettata, fondamentale.
E se ne sente, mi viene da dire per fortuna sempre più parlare anche un tema di equità di genere, sia da un punto di vista partecipativo che retributivo, nel senso che in un'azienda è sempre più posta la sul fatto che ci sia un equilibrio tra quante donne e quanti uomini vengono assunte.
E idem per quanto riguarda la parte retributiva, c'è sempre più attenzione da parte delle aziende che ovviamente sono impiegate in questo tipo di processo di corpo e socio responsability, affinché le retribuzioni siano pari a seconda dei generi, c'è poi una parte di giusta retribuzione e condizioni di lavoro dignitose.
Come dicevamo prima, la soddisfazione del personale, che sembra banale ma non lo è in quanto un'azienda per funzionare ha bisogno del proprio personale.
Ha bisogno che la gente creda nella missione per la quale sta lavorando e che sia implicata in prima persona affinché i valori aziendali possano essere portati avanti in modo efficiente e poi c'è tutta una parte di relazioni con comunità ed enti locali.
Fondamentale avere delle reti di relazioni che permettano di avere, di ridare anche a chi c'è intorno a quella che è la l'attività economica di un'azienda o di un'impresa l'ultimo criterio dell'acronimo i S g è la g di governance.
Quando si parla di g di governance le aziende stanno attente relativamente a quella che è la composizione del consiglio di amministrazione, ovviamente sia da un punto di vista di parità di genere, ma anche da un punto di vista di conflitto di interessi ci deve essere molta trasparenza.
Ci deve essere molta correttezza e coerenza in quella che è la formazione del consiglio di amministrazione, in quanto è da lì che poi scenderanno alcune delle decisioni più importanti.
Um, deve esserci un forte grado di indipendenza dell'amministrazione aziendale, una gestione dei rischi che prenda in considerazione anche tutte le altre dimensioni di cui abbiamo parlato prima, quella ambientale e quella sociale dei rapporti tra i soci, che siano estremamente trasparenti.
E poi, sempre parlando di trasparenza, andiamo anche a focalizzarsi sulla parte di trasparenza legata alle retribuzioni e la dimensione economica.
Ovviamente questa non ce la dimentichiamo in quanto, come dicevamo già prima, per essere sostenibile un'azienda deve creare valore sul lungo termine.
Come? Andando a garantire quella che è una crescita duratura di salari, anche affinché ci sia un aggiustamento rispetto a quelle che sono le condizioni economiche di mercato, andando a garantire quella che è una produttività del lavoro, ovvero lavoro x per produrre Y in modo tale che ci sia una produttività che sia efficiente e poi andando a creare occupazione, ovviamente utili e remunerazione per gli azionisti affinché il circolo continui a funzionare in modo fluido.
Quali sono i vantaggi di utilizzare una triplo triplo bot online, quindi di non andare più a focalizzarsi solo ed esclusivamente sul profitto, banalmente c'è un valore, un aumento del valore dell'impresa? Um, viene inteso questo valore dell'impresa come una somma del valore per gli azionisti e dei valori ambientali e sociali.
Non si tratta solo ed esclusivamente del fatturato che si va a generare tant'è che proprio ci sono qua dei dati in questa slide che ci mostrano che l'ottantuno per cento delle medie imprese italiane considera gli I s G un trend duraturo di vantaggio competitivo.
È stato dimostrato che le aziende che integrano all'interno della loro strategia dei criteri di S G sui quali misurarsi riescono a raggiungere un quattordici virgola cinque per cento in più di fatturato in media ed hanno una parte di indebitamento inferiore, quindi riescono se volete pagare più velocemente quelli che sono i loro finanziamenti.
Questo perché? Perché, come dicevamo prima, c'è una creazione di valore maggiore rispetto a chi ad oggi non intraprende le strategie di sostenibilità a trecentosessanta gradi.
Da dove vengono questi vantaggi? Perché l'azienda ha un valore che si vede sulla carta aumentare per vari motivi.
Primo brand reti vi dicevamo prima che il consumatore, il primo che ad oggi ha una domanda che si è spostata rispetto al passato su dei prodotti che siano considerati sostenibili.
Il fatto che Un'azienda si impegni e che non la faccia soltanto sulla carta, perché tra dire e fare permettetemi c'è di mezzo il mare che dica di voler raggiungere alcuni obiettivi e che poi li raggiunga veramente.
Questo ha un valore sul mercato e viene riconosciuto e viene premiato da parte del consumatore.
C'è poi, come dicevamo prima, una parte di attrazione di investimenti.
La sostenibilità non è un trend che oggi è, cioè che è apparso qualche anno fa e che domani scomparirà.
No, è il futuro.
Quindi ad oggi viene riconosciuto proprio sui mercati finanziari, c'è poi una parte anche più legata al mondo delle risorse umane essere sostenibili porta talenti alla propria azienda e li trattiene all'interno della propria azienda.
Come vi dicevo prima, tutta la parte di millennial a J C.
Sono molto attenti a questo tipo di tematiche.
Lavorare per un'azienda, che ha dei valori simili allineati a quelli che sono i valori personali, è un vero vantaggio competitivo per la stessa azienda, per trattenere dei talenti che appunto si riconoscono nei valori aziendali, c'è poi una parte di innovazione ed ottimizzazione, in quanto quando si parla di sostenibilità si va appunto a fare degli investimenti in innovazione che portano dei vantaggi competitivi anche rispetto al resto del mercato.
Ma ad oggi la C S r.
Quindi la c'è è obbligatoria.
L'abbiamo visto prima no, è qualcosa che si prende e che si adotta da un punto di vista proprio volontario.
Esistono però delle norme volontarie che aiutano a mettere in pratica queste buone pratiche di sostenibilità.
La ISO ventiseimila è uno strumento, appunto, che fornisce utili linee guida per tradurre i principi della C star in azioni concrete.
Quindi, se ad oggi volessimo iniziare l'iso ventiseimila, potrebbe essere un buon punto di partenza per capire come muoversi all'interno del mondo della sostenibilità aziendale.
Chiudiamo questa lezione facendo un po', un recap.
Abbiamo visto tante, tante, tante cose, però diciamo che i grossi punti principali che ci vogliamo portare a casa è che la C r.
Quindi la corporate social responsibility allinea le imprese con gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile.
In risposta, in risposta a diversi driver, abbiamo visto che c'è la domanda da parte del mercato che c'è più fiducia da parte degli investitori, che c'è anche un tema di innovazione di aumento del fatturato di aumento del valore proprio dell'azienda dall'altra parte l'attuazione di politiche c SAR con i criteri I S G è un requisito e fonte di vantaggi strategici, quindi questo proprio aiuta l'azienda a svilupparsi non soltanto oggi, ma anche in un'ottica di lungo termine.
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