Non poteva mancare una lezione specifica sulla crisi climatica, parlando di sostenibilità.

Per quanto la sostenibilità aziendale possa sembrare un tema afferente lo sviluppo della dell'attività aziendale in un modo più responsabile da un punto di vista ambientale da un punto di vista economico in realtà nasce come emergenza.

A fronte del fatto che oggi l'intera umanità si sta interrogando su come risolvere la sfida del secolo, che è la crisi climatica, preferisco pensare che rispetto a qualsiasi altra definizione si utilizzi il termine crisi per dare urgenza, quindi c'è una crisi umanitaria, vanno trovate soluzioni domani c'è una crisi ambientale, vanno trovate soluzioni domani ed è per questo che all'interno del nostro vocabolario preferiamo utilizzare la parola crisi che chiaramente fa un riferimento diretto ai cambiamenti climatici, ma non solo.

Quindi in questa direzione cosa proviamo a vedere? Cosa proviamo a toccare? Scorriamo insieme questi temi? Um abbiamo già parlato in maniera abbastanza consistente di questa sfida, cioè della crisi climatica.

Parleremo delle cause antropiche, quindi della nostra responsabilità come esseri umani in questa crisi delle conseguenze dei tre ambiti di azione e delle soluzioni Win win.

E quindi iniziamo.

La sfida del secolo è definita dal I n F triple se leggo per essere preciso, um un cambiamento climatico attribuito direttamente o indirettamente all'attività umana che altera la composizione dell'atmosfera globale e che si aggiunge alla variabilità climatica naturale osservata in periodi di tempo comparabili.

Cosa vuol dire? Vuol dire che se noi analizziamo due pezzettini della storia del pianeta, dobbiamo cercare di trovare delle similitudini quando queste similitudini non ci sono o sono completamente opposte tra loro.

Ecco, allora effettivamente stiamo vivendo un momento di cambiamento climatico.

I principali attori del cambiamento climatico oggi sono i gas a effetto serra.

Okay, ci servono non solo come identificazione del nemico del quale parlare, ma anche perché effettivamente sono la principale causa dell'accelerazione dei cambiamenti climatici e quindi all'interno di questo.

Dobbiamo pensare alla grandissima responsabilità che i processi di industrializzazione e quindi di utilizzo di energie fossili ha all'interno di questa, di questa crisi della generazione di questa situazione nella nella slide che stiamo vedendo si conferma un po' quello che dicevamo poco fa no.

Cioè la presenza um l'eccesso di presenza di gas a effetto serra in atmosfera sono dovuti principalmente ai processi di industrializzazione e all'utilizzo conseguente di energia fossile.

Questo grafico è fondamentale perché fa vedere la presenza di c o due parti per milione in atmosfera, il cui target di sicurezza la soglia di sicurezza è trecentocinquanta parti per milione.

Noi oggi siamo già sopra quattrocentoventi.

Questo per dare una misura del fatto che già oggi non è più una chiave in chiave prospettica.

Già oggi stiamo vivendo non solo in un sistema che non è salubre, ma in un sistema che sta già alimentando a pieno regime oltre quei confini di cui parlavamo nel precedente capitolo, la i cambiamenti climatici e la conseguente crisi climatica.

Ora, di chi è la colpa di tutto questo? Secondo me ci dovremmo guardare allo specchio e dirci chiaramente che la responsabilità è è nelle nostre mani.

Siamo noi esseri umani che in virtù di n ragioni abbiamo alimentato lo sviluppo tecnologico industriale di questo pianeta senza far conto e senza mai mettere alla base un'analisi un pochino più ampia rispetto al voglio farlo.

Quindi lo faccio.

Voglio guadagnare, quindi guadagno.

Voglio produrre, quindi produco.

Ecco, in questa analisi che è stata un po' il leitmotiv de de, della della dello sviluppo umano.

Non abbiamo mai messo all'interno dell'equazione ciò che effettivamente il pianeta può gestire, ciò che il pianeta può permettersi.

Ecco questa domanda noi non ce la siamo mai fatta e oggi stiamo vivendo gli effetti.

Quindi dicevamo poco fa le spie del cruscotto della macchina che si accendono ecco, noi stiamo schiacciando sull'acceleratore di questa macchina per andare ancora più veloce verso un futuro che già sappiamo non dobbiamo attendere.

Sarà un futuro denso di cambiamenti.

Cambiamenti che toccheranno in buona parte il sud del pianeta, ma che chiaramente toccheranno anche noi, che sia che viviamo in paesi ricchi al nord, dove tutto quanto è un pochino più lento in termini di effetti dei cambiamenti climatici.

Quando si parla di responsabilità dell'essere umano si parla quindi di Antropocene um, e in questo caso non si parla solo di responsabilità ambientali, ma di responsabilità più ampia.

Pensiamo per esempio alle enormi disuguaglianze che si sono generate nel pianeta, banalmente tra il Nord e il sud, in in in buona parte, o tutti i limiti che il nostro sviluppo tecnologico ha in modo intrinseco in virtù del fatto che si estrae da sottoterra quello che ci serve e dopodiché stop non si riutilizza in nessun modo, perché non si può evidentemente in nessun modo riutilizzare.

Ecco quindi L'antropocene non definisce solo a mio avviso, la responsabilità dell'uomo, ma anche una modalità di pensiero.

E in questa sfida quello che dobbiamo ripensare è esattamente il sistema, non solo il nostro ruolo in qualità di essere umano in questo pianeta, ma il sistema di riferimento con il quale ci muoviamo e con il quale lavoriamo.

Esistiamo e cerchiamo di immaginare il futuro della nostra esistenza.

Quindi tutto questo per dire che siamo entrati in una nuova era geologica, che è l'antropocene che abbiamo generato noi con le nostre modalità di sviluppo umano e come come abbiamo generato tutto questo.

Ma ci sono, li vediamo adesso insieme alcuni punti chiave che hanno alimentato la situazione nella quale siamo giunti, dove noi siamo attori da un cambiamento, quindi non siamo più passi, ma siamo attivi.

E qui abbiamo evidenziato almeno cinque cause l'energia da combustibili fossili, evidentemente quello di cui parlavamo prima la deforestazione deforestazione intesa come cambio d'uso del suolo, come come vedevamo poco fa, la produzione alimentare intensiva.

E aggiungerei così, tra parentesi eccessiva i processi industriali e poi lo smaltimento dei rifiuti.

Queste sono solo cinque degli esempi principali che possiamo portare a supporto del fatto che noi come esseri umani stiamo alimentando, o meglio, possiamo avere un effetto e incidere nell'era geologica che stiamo vivendo e che quindi siamo ufficialmente entrati in una nuova era geologica nella chat che state vedendo c'è un'informazione fondamentale che è.

Quali settori sono i più responsabili dell'emissione di gas a effetto serra in atmosfera? E qui evidentemente l'energia la fa da padrone.

Però la sfida che dobbiamo pensare è come viene utilizzata questa energia dove viene utilizzata e quindi concentrarci non solo sulla produzione ma anche sull'utilizzo.

Ora cerchiamo di tirare le fila di tutto quello che abbiamo detto, quali sono le conseguenze? Ma la conseguenza numero uno, quella che sentiamo ripetere mai abbastanza, è l'aumento delle temperature.

Sì, è vero, a volte fa freddo, a volte ci dobbiamo coprire di più del previsto, ma non per questo l'aumento delle temperature globali sta frenando, anzi, il duemila e ventitré è stato in maniera ufficiale l'anno più caldo di sempre e questo ha un'origine chiara l'aumento di gas serra in atmosfera che non fa altro che rendere il nostro pianeta più caldo, meno vivibile e gli effetti gli effetti di un aumento delle temperature.

Non dobbiamo credere che siano solo quelli di poter avere un maglione in meno, una sciarpa in meno o poter avere più voglia di andare al mare o in montagna, bensì l'aumento di temperature ha effetti giganteschi e disastrosi, per esempio sulla perdita di biodiversità, per esempio sull'innalzamento degli oceani.

Tra questi effetti, quindi, l'aumento di temperatura è quello che possiamo utilizzare per cercare di darci dei delle cifre dei K P I che tutti quanti possiamo comprendere un po' come la codue equivalente quando si parla di carbon footprint l'aumento delle temperature non solo sono un parametro fondamentale da guardare, ma anche un qualcosa che possiamo utilizzare per cercare di comprenderci meglio.

Ma questi non sono questo non è l'unico effetto che possiamo vivere in questa nuova era geologica.

Dobbiamo pensare per esempio anche alla desertificazione l'acidificazione a la perdita di biodiversità che, come abbiamo visto, è già ampiamente fuori controllo.

Ma la crisi climatica non è solo una crisi che ha a che fare con l'ambiente, con le temperature, con la desertificazione, con la deforestazione.

È una crisi che ha pesantemente a che fare con la dignità degli esseri umani, con la loro esistenza, con l'uguaglianza all'interno del nostro pianeta.

La crisi climatica è una minaccia per la salute dell'intera umanità.

E in questo caso di nuovo quello che dicevamo poco fa.

Chi verrà più colpito da questa crisi? Chi è al sud del pianeta che ha meno strumenti, ha meno risorse, ha meno possibilità di adattarsi alla crisi climatica e quando non non potrà adattarsi, di mitigare gli effetti della crisi climatica e quindi come un po' tutte le crisi è profondamente ingiusta c'è uno squilibrio gigantesco che la genera, ma anche negli effetti di chi la vive.

In questo contesto, come ci si può muovere? Um, ci sono di fatto due ambiti di azione e uno che li permette entrambi, che è quello che dicevamo poco fa adattarsi, mitigare.

E per adattarsi e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Servono chiaramente finanziamenti.

Chi di voi è stato più attento e ascolta le notizie durante le coop, le conferenze tra le parti, sul sul clima delle Nazioni Unite? Um, avrà avuto modo di approfondire il che è il fondo istituito proprio per finanziare e supportare i paesi al Sud, al Sud, nei loro piani di adattamento e di mitigazione finanziati da chi è chiaramente da dai paesi più responsabili e che hanno più risorse nelle loro mani che tendenzialmente sono al nord del pianeta.

Ci sono diverse soluzioni, noi ne abbiamo evidenziate cinque che possono ritenersi soluzioni win no, quindi soluzioni che permettono di ripensare l'esistenza dell'essere umano in questo pianeta è una chiave più responsabile ma soprattutto più sostenibile per il pianeta leggiamole insieme.

Prima di tutto conoscere il problema e quindi informarsi e informare è un po', il classico esempio di andare a bussare alla porta del del proprio amico della propria amica e cercare di sensibilizzare secondo punto ha a che fare invece con l'energia e quindi con fonti rinnovabili, con l'efficientamento energetico e con la sufficienza.

E in questo caso specifico dobbiamo pensare a tutti gli sforzi che il pianeta sta facendo, che non sono abbastanza per cercare di finanziare nel modo più corretto e più veloce la transizione energetica e poi la protezione e il ripristino degli ecosistemi.

Qui l'esempio lampante è il lavoro che fa zero c o due di riforestazione, quindi cercare di andare a supportare ecosistemi che sono stati danneggiati in passato attraverso sistemi complessi che permettano quantomeno un recupero parziale del precedente del precedente equilibrio.

Da un punto di vista di biodiversità, da un punto di vista forestale, boschivo ed economico.

Poi la riduzione e la gestione dei rifiuti.

Questa per molti è una delle sfide principali che la nostra specie deve affrontare in questo secolo, ed effettivamente lo è.

Per noi è molto semplice schiacciare un pedale, buttare via un qualcosa.

In realtà, ogni volta che stiamo buttando via qualcosa che può essere riutilizzato, stiamo andando ad alimentare la nostra intesa come comunità di persone fuoriuscite da quei confini, pianeta che è i limiti che ha il pianeta e infine i sistemi agricoli e le abitudini alimentari sostenibili.

Dobbiamo pensare che oggi nel pianeta viene prodotto circa il trenta per cento di cibo in più rispetto al necessario e che, sebbene si produca più cibo del dovuto, non tutti quanti hanno accesso a un'alimentazione giusta, corretta e sana.

Ecco, ripensare le nostre diete in un modo più responsabile è uno dei primi passi che come singoli che vivono in Europa possiamo fare, per esempio prediligendo una dieta a base vegetale.

Per concludere qui si tratta di una crisi.

Come dicevamo prima, crisi è perché va risolta il prima possibile ed è una crisi che ha a che fare con l'ambiente con le persone e chiaramente anche con l'economia e davanti a una crisi come questa di questa entità di questa portata è una portata globale planetaria.

Come ci siamo detti.

Dobbiamo essere efficaci, efficienti e molto rapidi nel proporre soluzioni.

Quindi dobbiamo agire.

Dobbiamo farlo in un modo che sia equo.

Non possiamo pensare al futuro secondo le stesse chiavi di lettura che abbiamo utilizzato per impostare la situazione nella quale siamo arrivati oggi.

Quindi soluzioni passate vecchie.

Dobbiamo ripensarle in una chiave più equa, più giusta e dopodiché dobbiamo chiaramente essere creativi, perché dobbiamo ripensare dalla A alla Z la nostra esistenza in questo pianeta e non potremmo mai farlo se non con la stessa creatività che ci ha permesso, ormai più di duecento anni fa, di ripensare ai nostri modelli produttivi.