La crisi climatica l'abbiamo detto fino a questo momento è una sfida globale e e come tale chiama in causa diversi attori.

Noi ci concentreremo in questa fase su gli attori globali, successivamente sugli attori più europei a livello globale.

Um, è fondamentale comprendere che tutti gli Stati, in realtà tutta l'umanità è chiamata a una presa di responsabilità, ma soprattutto a una proposta di risoluzione al al problema che abbiamo fino ad ora ampiamente descritto e cercato di caratterizzare.

Quindi la governance globale, che di per sé nella geopolitica manca e non può esistere una governance globale che metta insieme oltre centonovanta Stati paesi, e che li metta tutti quanti, d'accordo quello che l'istituzione l'organo che ci prova più di tutti sono le Nazioni Unite.

La governance globale è particolarmente importante perché in una parola cerca di rappresentare quanto più precisamente possibile ciò che accade a livello planetario.

Come vedete nella slide sotto i vostri occhi, non è solo una questione di rappresentare le responsabilità e quindi cercare di essere poi accountable per quello che che si è emesso negli ultimi duecento anni di storia, ma cercare anche di dare degli strumenti di risposta che siano quanto più uguali possibili.

Dovete immaginare dovete sapere che nel nella geopolitica, non tutti gli Stati possono rispondere, possono attuare, possono portare proposte e proposte di risoluzione allo stesso modo ed essere in ugual modo rappresentati.

Di conseguenza, la governance globale serve a cercare di dare una rappresentanza quanto più omogenea e corretta possibile.

Il secondo punto dà un equilibrio alla partecipazione.

Non è solo una questione di proposte, non è solo una questione di essere ascoltati, ma è anche una questione, evidentemente di poter partecipare tutti quanti allo stesso modo e poter far valere la propria valutazione, i propri interessi, le proprie priorità.

E questo è un altro punto, il la cui importanza risiede nella governance clow.

Terzo, ma non per importanza, è l'integrazione del mondo privato, all'interno di tavoli più ampli che hanno a che fare con il mondo della politica e con il mondo del del pubblico.

E anche qui la la governance globale riesce a dare delle regole, dare degli strumenti, dare gli spazi più opportuni.

La prima istituzione um che che proviamo ad analizzare è, come viene definito in gergo tecnico FK Apple CE quindi la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che è la cornice di riferimento per gli accordi e i protocolli specifici um inerenti i cambiamenti climatici.

Questo organismo, questa istituzione nasce nel millenovecentonovantadue a Rio de Janeiro, come risultato per affrontare nel miglior modo possibile a livello globale que ciò che era già stato definito o comunque compreso come una sfida globale e la cui importanza sarebbe stata gigantesca, cioè i cambiamenti climatici e se si occupa e e cerca quotidianamente, anno dopo anno di um fondarsi quindi di di cercare che che venga rispettato il principio delle responsabilità differenziate e, di conseguenza, di portare avanti quello di cui parlavamo poco fa.

Cioè non tutti i paesi sono responsabili in egual misura della situazione che oggi stiamo vivendo e che di conseguenza, gli impegni e diversi e diverse responsabilità non possono essere uguali per tutti quanti i paesi che fanno parte di questo pianeta.

Un Apple se è anche l'organismo che ogni anno organizza la conferenza delle parti meglio conosciuta come Coop, siamo ormai arrivati alla C o p ventotto.

La co- l'ultima Coop si è tenuta a Dubai e la conferenza delle parti non è nient'altro che un momento di confronto tra tutti i singoli Stati um mondiali su come interpretare le sfide che oggi il nostro pianeta sta vivendo e cercare di proporre delle soluzioni.

Attenzione, è evidente che la sfida più grande che tutti gli anni la coop deve affrontare ancora prima di quella del cambiamento climatico è mettere d'accordo oltre centonovanta stati.

Perché è evidente che essendo un organismo delle Nazioni Unite ci deve essere un'approvazione da parte di tutti gli stati che partecipano alla conferenza tra tutte le coop.

La più importante sicuramente ad oggi, che è il duemila e ventiquattro, quella di Parigi è la coop del Duemila e quindici, dove si sono fissati per la prima volta degli obiettivi e da dove è nata la famosa agenda venti trenta.

Gli obiettivi che si sono versati a Parigi, che sono chiave nella comprensione e e nell'attuazione di proposte per risolvere l'attuale l'attuale crisi, come vedete nell'attuale slide, fanno riferimento e danno per la prima volta un riferimento al contenimento dell'aumento delle temperature globali e si cita il grado e mezzo come punto di riferimento e i due gradi come extrema ratio.

Si citano poi la gestione dei flussi finanziari in maniera più equa a a livello globale e infine un piano per adattarsi a livello globale e mitigare gli effetti della crisi climatica.

Questa è stata la coop che ha dato origine anche a ai sosteni Mongol che vedremo in maniera più approfondita prossima un'ultima.

Cosa che va detta rispetto alle coop è che quanto più un obiettivo o un piano è ambizioso è fermo, severo nelle nelle proposte che sta portando avanti, tanto meno sarà il supporto e l'approvazione che riceverà dei diversi Stati.

Questo è evidente perché ci sono gli Stati che si devono rendere disponibili, ma soprattutto che devono approvare i diversi piani proposti e approvati alle alle coop e in generale a livello di governance globale e di conseguenza, quanto più precisi sono più vincolanti saranno nei piani statali di sviluppo.