Quando parliamo di sostenibilità.

Ovviamente uno dei tre pilastri principali è quello riguardante appunto il l'impatto ambientale che un'azienda genera sull'ambiente circostante, quindi al di fuori dei propri confini.

Um fisici.

Come sappiamo, negli ultimi decenni il sistema di produzione che ha portato l'industria mondiale attuale ad essere quella che è tuttora non è più un processo, non è più un sistema sostenibile perché è un sistema che si è basato sullo sfruttamento delle risorse, sullo sfruttamento dell'energia, sullo sfruttamento delle risorse, anche idriche.

In questo senso, introdurre all'interno delle strategie aziendali un approccio legato alla sostenibilità ambientale parte dal ripensare quello che è appunto proprio la gestione di questi flussi ambientali, flussi energetici, flussi idrici e flussi materici, sia in ingresso che in uscita dalla propria azienda.

È quindi fondamentale riuscire a individuare quelli che sono i k P.

Ambientali che un'azienda deve monitorare e sulla quale un'azienda ha effettivamente un effetto concreto tale per cui genera un cambiamento negativo, chiaramente sull'ambiente circostante e agire su di essi.

Come abbiamo visto, i tre principali sono chiaramente le fonti idriche, le fonti energetiche e le fonti materiche, che sono i tre macro pilastri ambientali che le aziende, le organizzazioni, soprattutto quelle produttive inficiano maggiormente dal punto di vista ambientale e in particolare per quello che è stato il modello di produzione degli ultimi decenni.

In maniera negativa.

Perciò, riconoscere il valore delle risorse permette di garantire il godimento di tali risorse anche per le generazioni future.

E questo è il concetto di sostenibilità ambientale intorno al quale costruire la strategia aziendale, cioè applicare il concetto di sostenibilità inteso come durabilità, in modo tale da evitare che vengano prodotti dei danni irreversibili.

In questo senso, la strategia ambientale, il monitoraggio delle performance ambientali in realtà si collega in maniera diretta e anche indiretta a quello che è una strategia che un'azienda deve applicare in termini di adattamento al cambiamento ambientale, in particolare quello che è il cambiamento più importante che stiamo subendo in questo ultimo decennio, che è quello del cambiamento climatico.

Ma quello è solo uno di tutti i cambiamenti ambientali che le aziende devono affrontare e sulla quale le aziende devono necessariamente seguire un monitoraggio delle proprie performance.

È quindi fondamentale che un'azienda adotti dei modelli di produzione nuovi, ripensati in maniera innovativa, anche col fine di ottimizzare necessariamente quello che è un consumo di queste risorse naturali non solo al fine di essere più efficienti dal punto di vista economico, che era il driver che ha guidato tutto l'impegno ambientale tra virgolette che abbiamo visto negli ultimi decenni.

Non si trattava chiaramente di un impegno ambientale il più delle volte, ma era un impegno di efficientamento anche parlando per esempio, di efficientamento energetico fine al risparmio economico.

Bisogna ripensare questo impegno nell'ottica di A P i ambientali e quindi non puramente economici.

Quindi quando parliamo di ottimizzazione non parliamo di risparmio economico, ma parliamo di risparmio naturale, di impatto naturale.

Per fare ciò bisogna ripensare anche a dei modelli che smettano di essere modelli di produzione lineare e che siano dei modelli circolari.

Come abbiamo detto, i flussi da monitorare non sono solo quelli d'ingresso.

Non bisogna solo risparmiare ed evitare consumi, ma bisogna anche essere capaci a riutilizzare e a fare in modo che ciò che esce, non come prodotto, venga riutilizzato all'interno dei cicli di produzione e fare in modo anche che ciò che venga prodotto come prodotto finito non abbia dei cicli di vita corti o inefficienti.

In ultimo abbiamo app.

Abbiamo appunto detto che per fare tutto ciò è necessario una forte dose di innovazione tecnologica e soprattutto di condivisione di informazioni, di condivisione di flussi materici e come vedremo tra poco per fare ciò, un concetto importante da tenere sempre in considerazione è quello di simbiosi industriale che è l'unico approccio che garantisce la costruzione di una rete di aziende tali che permette di sfruttare i flussi materici in maniera adeguata.

Parlando di risorsa idrica abbiamo visto che si può monitorare la performance sia della risorsa idrica in ingresso sia della risorsa idrica in uscita.

Degli esempi di performance di buone performance che si possono ottenere riguardo la risorsa idrica, per esempio, sono quelle riguardanti il trattamento e il riciclo delle acque reflue nei processi interni, cioè ottimizzare l'utilizzo, dell'acqua, fare in modo che se ne utilizzi di meno e che quel poco che viene utilizzata ri rimanga all'interno di un ciclo chiuso.

Per fare ciò esistono degli esempi che riportiamo che sono per esempio i sistemi di irrigazione ottimizzati, cioè sistemi, soprattutto nei casi ovviamente in cui è necessario attuare dei dei sistemi di irrigazione sono quei sistemi che permettono di irrigare solamente quando è necessario e fare in modo quindi che la risorsa idrica per l'irrigazione sia utilizzata in maniera efficiente però ci sono anche dei sistemi, per esempio, di acquisizione della risorsa idrica, che sono i sistemi di raccolta dell'acqua piovana, per fare un esempio molto semplice che però ancora oggi non viene applicato molto da tutte quelle realtà che hanno un for- una forte domanda di acqua.

In questo caso avere una un un serbatoio di acqua è una strategia estremamente utile per ridurre la richiesta di risorsa idrica in uscita.

Per esempio, parlando di risorsa energetica, chiaramente trattiamo di una tematica ormai molto conosciuta che è quella del consumo energetico, delle delle rinnovabili, quindi del dell'adozione di e dell'acquisto di energia elettrica da fonti generata da fonti rinnovabili, ma ancora di più dell'autoproduzione di energia elettrica.

Quindi, laddove possibile, autoprodursi energia tramite fonti rinnovabili.

Quindi installando pannelli, foto, voltai è chiaramente la prima vera grande strategia che oggi le aziende devono mettere in atto quando possibile, per ridurre il proprio impatto, quanto meno dal dal punto di vista di consumo energetico, ma in realtà poi da tutti quelli che sono gli impatti legati alla produzione di energia elettrica, ma anche solo efficientare i sistemi.

Quindi costruire dei sistemi in grado di consumare meno energia è una strategia fondamentale parallela a quella di autoproduzione.

Guardiamo adesso l'ultimo pilastro ambientale, quello che abbiamo definito appunto così quello legato alle risorse materiche, quindi alle materie prime che un'azienda acquista, ai prodotti che un'azienda acquista e poi a tutto quel flusso materico che un'azienda produce in uscita.

In questo caso la strategia più ovvia che un'azienda deve implementare per migliorare le proprie performance ambientali è quella di acquistare il più possibile materie prime rinnovabili o, meglio ancora, materie prime che derivano da dei cicli chiusi di recupero e di riciclo, in maniera tale da smettere di usufruire delle risorse primarie che la natura mette a disposizione e che abbiamo sfruttato nel corso degli ultimi duecento anni in maniera massiva a tal punto da andare a modificare l'ambiente stesso nella quale viviamo.

Per fare ciò è necessario quindi adottare delle strategie sia di scelta dei fornitori, ma poi anche chiaramente di progettazione di quello che è il prodotto laddove esiste una fase di produzione che viene generato dalle organizzazioni.

In questo senso andare a produrre degli degli oggetti, dei prodotti dei servizi che siano rinnovabili e che quindi, alla fine del loro ciclo di vita siano recuperabili e siano potenzialmente riutilizzabili.

All'interno di altre filiere, quindi costruendo e facendo parte di un sistema di circolarità è una strategia fondamentale da provare a mettere in atto per ridurre il proprio impatto sulle risorse naturali e in particolare sulle risorse materiche.

In ultimo, come strategia da tenere sempre in considerazione ancora prima di creare un prodotto riciclabile ancora prima di creare un prodotto circolare bisogna sempre tenere in considerazione la strategia di riduzione.

Spesso non viene considerata, ma in realtà riuscire a ridurre mantenendo una una produzione anche a livello di sostenibilità economica.

Alta è la strategia più efficiente, cioè andare a ridurre effettivamente le quantità ancora prima che modificare la qualità delle proprie, della proprietà di riciclabilità o di riutilizzabilità di un prodotto.

Abbiamo quindi visto una veloce carrellata di quelle che sono delle possibili strategie da adottare.

In realtà le abbiamo solamente sfiorate, però è fondamentale capire che i pilastri ambientali sulla quale andare a intervenire sono principalmente tre, quindi quelli legati alle risorse idriche, quelle legate alle risorse energetiche e quelle legate alle risorse materiche.

Ognuno di questi tre pilastri ha delle strategie che permettono di migliorare l'impatto che l'azienda ha sul loro utilizzo, ma anche sulla produzione e quindi sull'effetto che l'azienda genera in uscita rispetto a questo genere di di di flussi