Abbiamo quindi visto dalla lezione sul sull'impatto delle emissioni climalteranti, dalla lezione sul, lo sfruttamento delle risorse idriche, materiche energetiche e anche dalla lezione, anzi forse soprattutto dalla lezione di economia circolare, come la valutazione delle performance ambientali di un'organizzazione non può più solamente dipendere da un' autovalutazione di se stessi, ma è necessario inevitabilmente considerare noi stessi all'interno del sistema in cui viviamo, cioè tutte le aziende con cui ci rapportiamo e con cui abbiamo effettivamente uno scambio materico energetico, um anche solo di acquisto di prodotti o di vendita di prodotti, cioè tutta la catena del valore all'interno della quale viviamo.

Questo si applica ad una valutazione sia di carattere ambientale, cioè andare a vedere l'impatto che hanno le aziende dalla quale acquistiamo energia.

Quindi, per esempio il mix energetico con la quale producono l'energia che ci vendono oppure mhm l'impatto ambientale che hanno le aziende dalla quale noi acquistiamo le nostre materie prime prodotti o anche l'impatto ambientale che hanno le aziende che utilizzano i nostri prodotti, è solamente una parte di tutta la valutazione che si può fare guardando la catena del valore perché nell'ottica di una sostenibilità secondo i tre pilastri, quindi ambiente sociale e governance, la valutazione della scelta dei fornitori e in parte anche dei clienti si può fare anche sugli altri due pilastri, quindi sulla parte sociale e di governance.

E quindi solo in questo modo che Un'azienda può nel tempo riuscire a definirsi sostenibile, migliorando le proprie performance, ma anche migliorando i rapporti che instaura con il mondo esterno.

È troppo facile ridurre le nostre emissioni, se poi tutta la nostra catena del valore che scegliamo.

Quindi i nostri fornitori hanno un impatto ambientale devastante sul pianeta.

Quello che bisogna fare è proprio riuscire a migliorare noi stessi, ma riuscire anche a fare un valu-, una valutazione della catena del valore all'interno della quale viviamo in modo tale da costruire una strategia di scelta dei fornitori e dei clienti che sia sempre più nell'ottica della sostenibilità.

In questo senso una una strategia che viene sempre più applicata è quella di costruire dei questionari di valutazione da dare ai propri fornitori, che non siano più solamente valutati nell'ottica delle proprie performance economiche e quindi di solidità economica e di garanzia del servizio che andiamo ad acquistare, ma anche in termini di appunto e S G.

Un esempio pratico che abbiamo anche già in parte visto quando abbiamo analizzato come si calcola la carbon footprint di un'azienda è proprio quello delle categorie del ghg protocol um, che permettono di valutare, tramite lo scop uno, le emissioni dirette generate dall'azienda, ma tramite lo scop due e soprattutto lo scop tre, tutte quelle che sono le emissioni generate dalla catena del valore all'interno della quale vive l'azienda stessa.

In questo senso jg protocol è proprio utile come strumento per avere un riferimento strutturale di come si può andare ad analizzare la catena del valore.

Infatti lo scop tre è pensato secondo quindici categorie suddivise che vanno ad analizzare ognuna di queste un aspetto fondamentale della catena del valore le suddivide in stream e downstream, cioè catena del valore in stream, come per esempio i beni e i servizi acquistati, um la produzione dell'energia acquistata, il trasporto dei beni l'acquisto di servizi come quelli di gestione di rifiuti o di servizi di consulenze e quindi le aziende con la quale ci interfacciamo semplicemente per l'acquisto di servizi, ma anche tutta la parte di dipendenti.

Quindi come essi si spostano come essi viaggiano per per viaggi di lavoro e via dicendo.

E poi tutta la parte di downstream, appunto, la tra il trasporto di prodotti venduti l'utilizzo dei prodotti venduti evi- eventuali ulteriori lavorazioni che questi devono subire.

E poi, in ultimo, il fine vita dei prodotti che che un'azienda produce.

Ecco, questa doppia suddivisione tra stream e downstream ci permette anche di A di individuare tutte le possibili voci di impatto nel caso Mhm, per cui è stato creato il ghg proto con l'impatto in termini di cambiamento climatico.

Ma chiaramente come vedete, questo genere di suddivisione è applicabile a qualsiasi genere di valutazione non solamente ambientale, ma anche sociale e anche potenzialmente di governance.

Laddove ci siano delle aziende con la quale si deve, ci si deve interfacciare per soddisfare questo genere di richiesta che andiamo a fare lungo la catena del valore.

In questa slide vi abbiamo riportato alcuni esempi di tra tantissimi che ce ne sono, che si possono trovare di valutazioni della catena del valore e di come questa si possa applicare sotto tanti punti di vista della sostenibilità.

Abbiamo già citato la Apple nel caso dell'economia circolare e in parte la riprendiamo anche come esempio per la valutazione della catena del valore, perché proprio è sempre la Apple che quando va a scegliere dei materiali da utilizzare per i pro per i propri prodotti um in funzione di um percentuale di di prodotto riciclato o di materiale riciclabile.

In realtà lo fa anche tracciando se questi materiali che va ad acquistare, che va, che va ad utilizzare, provengano da fonti etiche, quindi da fonti che non prevedano sfruttamento um di di persone, ma anche poi sfruttamento di risorse naturali scarse.

Un altro esempio è quello di Unilever che fa una valutazione a trecento sessanta gradi dei parametri e e S G di tutti i suoi fornitori.

Lo fa in pratica per promuovere quelle che sono le pratiche agricole sostenibili, quindi va a fare una valutazione di tutti i propri fornitori che va a ricercare in funzione della loro capacità di applicare delle pratiche sostenibili.

In ultimo Patagonia, sulla quale poi ritorneremo anche in maniera più approfondita, più avanti.

È un caso, eh, è un caso studio molto famoso proprio di valutazione della propria catena del valore e in particolare dei propri fornitori, garantendo quella che è la trasparenza e la responsabilità sociale lungo tutta la filiera tessile dei propri prodotti e facendone anche un valore aggiunto del proprio brand.

Effettuare quindi una valutazione della catena del valore è un sistema che permette di impedire che ci sia dell'impatto invisibile, cioè che parlando solo di noi stessi non si stia nascondendo qualcosa che avvenga all'esterno della nostra, della nostra, diciamo mura fisiche reali, aziendali, ma che avviene a poca distanza, quindi che magari avviene all'interno delle mura, dei nostri fornitori o all'interno di quella dei nostri clienti, ma che sia in ogni caso causato da un nostro rapporto con loro, cioè che noi, decidendo di lavorare con loro, comunque gli diamo la possibilità di fare quello che fanno chiaramente.

Inoltre, risponde in inevitabilmente a quello che è una richiesta dei consumatori di avere una trasparenza totale dal punto di vista delle dichiarazioni di sostenibilità, quindi ambientali, sociali e di governance.

E quindi, come abbiamo visto, permette di co- effettuare una strategia di comunicazione dell'impegno sulla sostenibilità totalmente trasparente e con un approccio alla tracciabilità um completo e in ultimo, permette anche di determinare quello che è il posizionamento dal punto di vista della sostenibilità dell'azienda che fa questa valutazione all'interno della propria catena del valore, quindi andando ad identificare anche possibili spunti di miglioramento rispetto a tutto il resto della catena del valore, individuando anche quali sono i possibili attori che hanno un impatto maggiore e eventualmente, anche se è se stessa, cioè se noi come organizzazione siamo la la la la realtà che può e deve migliorare all'interno di tutta la catena del valore, cioè è un'analisi un po' come quella che abbiamo visto l c a per i prodotti applicata al alla dimensione di organizzazione e che quindi ci permette di osservare tutto il ciclo di vita, ancora una volta però applicato all'organizzazione e non ai prodotti e di essere quindi totalmente trasparenti e di tracciare ogni aspetto che deve essere analizzato quando si quando si parla di sostenibilità in termini generali, non solo ambientali ma anche, appunto, sempre di so, in termini sociali e di e di governance.