Abbiamo parlato fino adesso di sorgenti di informazioni diciamo a livello aziendale a livello di persone, siano clienti o stakeholder.

E adesso parliamo un po' di dati.

Anche i dati chiaramente sono un punto di partenza effettivamente importante per decidere quello che stiamo facendo.

Si sente spesso dire l'espressione si usa spesso l'espressione.

Noi siamo un'azienda data, cioè guidata dai dati.

Allora io sono parzialmente d'accordo con questa visione data driven, perché secondo me i dati non sono alla guida.

I dati sono uno strumento, sono una sorgente di input.

Ma così come io non posso seguire pedissequamente le informazioni che mi vengono date da un cliente o da uno stakeholder, perché saranno informazioni parziali e potenzialmente con un'agenda allo stesso modo non posso prendere dei dati quantitativi e aspettarmi che quei dati mi dicano chiaramente cosa fare se io non gli pongo, non pongo ai dati la domanda corretta.

Questo perché in un'azienda, se lavorate in un'azienda grande, per esempio che raccoglie tanti dati, come poteva essere nel mio caso booking punto com data una quantità di dati sufficiente? No, questa è una citazione che si usa spesso in questo contesto, cioè dato sufficiente tempo.

I dati confesseranno qualunque cosa no, data una quantità di dati sufficienti, io posso crearmi praticamente qualunque verità.

Voglio posso investire del tempo per crearmi una storia e andare a trovare i dati che proveranno al mio punto.

Quindi i dati sono un input.

Sicuramente ci possono fornire delle informazioni interessanti per capire quello che stiamo facendo e anche se stiamo facendo giusto chiaramente in termini di misurazione, non facciamo niente che non misuriamo.

Però non sono i dati a prendere decisioni, siamo sempre siamo sempre noi.

Ovviamente questi sono dati sia quantitativi, quindi dati numerici, utilizzo del prodotto, conversione, rate, metri di performance in generale.

Ma i dati possono anche essere qualitativi, quindi più legati, magari all'outfit appunto delle survey, dei sondaggi, delle delle chiacchierate con i clienti di cui parlavamo poco fa.

In generale, comunque, fare un'analisi dati è sempre una buona idea, perché è un metodo diretto, veloce, oggettivo, misurabile e soprattutto legato ad un utilizzo reale effettivamente del nostro strumento.

Nella mia ultima azienda, data P l.

Abbiamo rilasciato uno strumento che permette diciamo a ai nostri utenti di interagire con i nostri dati.

Noi ci occupavamo di distribuire, diciamo, il risultato di analisi dati, soprattutto nel turismo.

Um per le destinazioni per chi gestisce le destinazioni turistiche e abbiamo provato abbiamo inserito uno strumento che permette di interrogare le destinazioni utilizzando un'interfaccia conversazione? No, solo seguendo il trend dell' i i generativa.

Ovviamente lì c'era un trend esterno che ci ha detto Ah, potrebbe essere una buona idea fare questa cosa.

Dell' e i generativa Ci sono stati degli stakeholder che ci hanno detto Ah, potrebbe essere una buona idea.

E noi però abbiamo deciso di mettere questo oggetto in roadmap, ma di testare se quello che stavamo facendo effettivamente aveva senso oppure no.

Quindi di misurare, di portare i dati all'interno di questa storia e vedere Okay, ma se noi utilizziamo se noi creiamo questa interfaccia conversazione poi effettivamente qualcuno ti chiede qualcosa, le chiede qualcosa? Cosa le chiede? Qual è l'utilizzo effettivo? Questo chiaramente è una sorgente di informazioni estremamente preziosa.

Nel momento in cui un project manager deve prendere delle deci- delle decisioni e capire cosa facciamo e cosa non facciamo.

No, perché sono appunto dati oggettivi, veloci, misurabili, legati ad un utilizzo reale.

Sono numeri.

A tutti piace prendere delle decisioni su su dei numeri.

Ovviamente il rischio è che possiamo misurare per definizione solo cose che esistono.

Quindi è sempre una misurazione legata a delle situazioni già esistenti, diciamo.

In linea di massima, ovviamente esistono dati anche per cose che non esistono, ma sono un po' più difficili da raccogliere.

Richiedono un pochettino più di eh di sforzo, diciamo tante volte i numeri possono essere poi interpretati senza contesto.

Quindi può essere difficile capire quel numero effettivamente a cosa si riferisce? Cosa vuol dire e poi si può fare un po' quello che dicevo prima, quindi di fare questo Cherry King, andare a scegliere le ciliegie migliori, andare a scegliere il dato che alla fine mi dà ragione.

Questo è, diciamo, una tendenza inevitabile da parte di di di chiunque cercare di trovare cose che danno ragione a me, a se stesso.

Però ovviamente è un rischio in questo contesto e qui quello che io dico sempre è che il miglior product manager non è il manager che ha le migliori risposte, ma è il manager che riesce a farsi le migliori domande.

Quindi l'obiettivo quando si parla di dati è cercare di capire quali sono le domande giuste che possiamo fare e soprattutto poi essere disposti ad accettare le risposte che otteniamo dai dati o o dalle altre sorgenti.

Ovviamente ci sono anche altri aspetti che possiamo prendere in considerazione molto brevemente, ad esempio, possiamo guardare a quelli che sono i trend emergenti.

Facevo l'esempio poco fa dell'intelligenza artificiale generativa che è chiaramente un trend che è molto no, che è molto pompato nel mercato in questo momento ha il vantaggio.

Seguire questi trend può avere il vantaggio e ovviamente noi sfruttiamo questa no.

Quindi cavalchiamo quest'onda di di attenzione.

Sicuramente può essere una cosa interessante.

Il negativo è lo stesso che stiamo cavalcando un'onda di attenzione che non è detto che sia a lungo termine, che non è detto che sia focalizzata sul valore a lungo termine, che non è detto che sia um i diciamo in linea o inerente a quella che è la nostra identità effettiva um e poi può essere parziale.

Possiamo vedere solo un trend? No, io c'è anche un altro modo di dire in inglese the only to hammer the o world Lukey, cioè se l'unico strumento che hai a disposizione è un martello tutto il mondo ti sembra un chiodo no.

Quindi chiaramente c'è un po' questo rischio di seguire un trend se noi parliamo di intelligenza artificiale generativa parleremo solo di quello e tutte le la soluzione a tutti i problemi sarà sempre e solo l'intelligenza artificiale generativa.

Se parliamo di blockchain, la soluzione a tutti i problemi a un certo punto era sempre e solo la blockchain.

Ovviamente non è così.

Quelle sono soluzioni molto utili, molto interessanti, però non per tutti i problemi.

Così come il martello è uno strumento molto utile, ma ovviamente non si può risolvere tutto a martellate, nonostante diciamo qualcuno possa possa avere questa ambizione.

Ovviamente è importante anche l'intuizione personale, cioè alcune persone possono avere oggettivamente delle buone idee.

È molto, molto rischiosa questa cosa, perché la realtà dei fatti è che la stragrande maggioranza delle idee in realtà non sono non sono molto buone.

Poi alla prova dei fatti, però, effettivamente può essere una cosa gratificante crea commitment, crea ship e in alcuni casi, magari nel momento in cui io sto facendo una cosa molto, molto a una fase iniziale molto, molto stage.

Oppure opero in un mercato dove io sono cliente o sono molto, molto consapevole di quelle che sono le difficoltà di quel mercato, i problemi e le opportunità.

Magari effettivamente posso avere una buona intuizione e vale la pena tenerlo in considerazione come input, ovviamente con un grande eh, diciamo punto di domanda con una grande bandierina rossa di attenzione per vedere se effettivamente questa questa cosa poi sia vera oppure no.

Ovviamente uno può anche scegliere di non fare niente, no? La famosa strategia dell' possum fingersi morto quello anche è una strategia che si può fare.

Uno può fare la road map semplicemente dicendo ma io continuo a fare quello che abbiamo sempre fatto a me non mi interessa di fare cose nuove.

Chiaramente questo a basso rischio è fattibile, ci dà continuità con il passato, ma è un po' noioso e indifferenziato, è stagnante.

E ovviamente se noi siamo qui a fare questo corso e a parlare di project management e di innovazione è perché vogliamo aggiungere valore anche in maniera nuova.

Quindi sicuramente non fare niente o continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto è possibile, ma mi sento di dire che forse non è una scelta migliore all'interno di questo contesto