Sono le sei e sei già in piedi.

Stai pensando ma quanto manca al mio speach? Peccato che il programma dica che dovrei parlare a mezzogiorno, quindi diverse ore E ora che faccio? Lo so.

La tentazione è prendere l'auto catapultati all'evento prima che aprano i cancelli prima che arrivino gli organizzatori a ripetere fino allo sfinimento lo speech, ripetere a memoria ripercorrere a memoria tutte le parole da usare e quindi l'obiettivo è farmi trovare perfetto.

Ma non serve.

Anzi più ti tormenti e peggio sarà la tua prestazione non cambierà nulla se aggiungerai un pezzetto modificherei una cosa all'ultimo minuto ma andiamo con ordine, anzi andiamo a ritroso.

Ipotizziamo che in questo caso il tuo intervento sia davvero a mezzogiorno alle ore dodici, quindi facciamoci un programma mezzogiorno devo essere sul palco.

Qual è l'orario perfetto per essere lì? Chiaramente dipende dall'evento dipende dalla location.

Dipende se dormirai in hotel, se invece partirete direttamente a casa.

Ma vedere come è organizzata la location può essere una buona idea.

E di norma ecco, chiaramente negli eventi quelli più piccoli, quelli magari aziendali, abbiamo una location che potrebbe essere un hotel o magari un una location proprio un'azienda, quindi non andrei in location oltre le due ore prima.

Ecco due ore prima sono più che sufficienti.

Piuttosto, se hai paura di arrivare in ritardo perché appunto ti devi spostare per colpa del traffico dei mezzi pubblici, ecco, scegliti un bar lì vicino come base ti porti un bel libro, sorseggi la tua bevanda calda preferita, un tè, un caffè e cerchi di fare una bella visualizzazione, possibilmente un'oretta e mezza.

Prima fai il tuo ingresso in location, quindi lasci il bar con tutta la carne del mondo.

Te la devi godere quella mattina quel momento.

Magari un buon suggerimento può essere ascoltare uno speaker che hai già personalmente ascoltato o che conosci e che in qualche maniera sai già come si comporta per che cosa, per vedere come lui si adatta a quella location.

Avere quindi un buon paragone di come reagisce e come cambia lui in quella location se non conosci nessuno dei tuoi precedenti speaker, ecco, magari guarda il penultimo speaker prima di te, così da lasciarti qualche minuto prezioso per stare con te prima della microfona prima della parte tecnica.

Quindi cosa fare quando sei da solo? Quando sei da sola è importante prendersi un momento per stare con se stessi e ricalibrare, soprattutto se siamo all'inizio la location, gli speaker, gli eventi trasmettono un mood personale rispetto a quell'evento e noi per poterci ricalibrare, ritornare al nostro allenamento che abbiamo fatto con le cuffiette in mezzo al bosco.

Ecco, dobbiamo prenderci un momento per distaccarci da dove sei e ricercare la tua unicità.

Essere centrato sul proprio messaggio vuol dire scegliere di dare un messaggio chiaro essere noi stessi, quello che vogliamo far apparire naturalmente e non l'ennesimo speaker identico preso dal mood dell'evento.

Personalmente faccio tre cose quando sono solo mi concentro, cerco di stare da solo e non parlare con nessuno.

Mi prendo uno spazio per me, chiudo gli occhi e mi chiedo Mario, perché sei qui? Cosa vuoi portare come messaggio? Come vuoi apparire? Come puoi essere utile? Io, per esempio metto delle cuffiette, ascolto la mia canzone di ricarica positiva, mia preferita e non ti dirò qual è la mia.

Ognuno di noi ha quella canzone che ci accende quella modalità.

Quindi ragiono sul perché e ragiono nel come voglio apparire come voglio essere uno discontinuo, diverso dagli altri, attivo e poi visualizzo.

Mi immagino di nuovo tutto il percorso l'uscita dal camerino se ce l'abbiamo il momento della microfonata, la sigla l'annuncio dello speech, gli applausi, la salita e il primo sorriso.

Io che guardo fiero il pubblico e mi prendo qui due secondi prima di parlare.

Terzo punto dopo essermi decentrato, aver ascoltato tutto, aver rivisto e ginato mi ripeto la priorità sono qui per portare un messaggio.

Son qui per farmi ascoltare da una piccola parte di pubblico.

È quella la priorità, una piccola parte di pubblico, quella giusta, quella a cui posso essere utile per davvero.

Parlo per loro, immagino i loro volti non mi immagino tutta l'audience.

Sono lì per una piccola parte di pubblico che ha deciso di ascoltarmi e di darmi la possibilità di avere un impatto sulla propria vita professionale o personale.

Sapere che questa è la mia priorità mi darà un aiuto anche nel vedere quali sono le persone che mi devono seguire.

Ecco, prima di salire sul palco anche molto prima, se conosco molto bene la location, mi rifugio anche in macchina, prima no.

Se c'è la possibilità di farlo per continuare a nel cercare di conoscervi al meglio e con l'esperienza che arriverà man mano perché il primo evento sarà in una maniera sarà magari la novità.

Il secondo evento cercheremo di migliorare.

Insomma, l'esperienza continuerà ad arrivare sempre di più e sempre di più vi do questa chicca noteremo i nostri errori alla prima volta con questo metodo.

Chiaramente con questa routine ci sembrerà wow, è facile, è giusto, è bene.

Okay, ci sono.

Grande la seconda volta troveremo delle cose che possiamo migliorare di nuovo.

Però questa cosa okay, va bene.

Ma posso migliorare e man mano che miglioriamo con la nostra esperienza e miglioriamo affiniamo la nostra routine, capiremo dove possiamo migliorare Su cosa ancora c'è da fare su c'è da lavorare tantissimo su questo aspetto su quest'altro Questa parte qui era un po' meno tranquillo.

Ecco, ora che abbiamo una routine abbiamo un metodo per migliorare in maniera costante la nostra presenza sul palco e soprattutto viverla al meglio.