Quando si tratta di business B to B, quindi che vengo vendono prodotti alle aziende.

La difficoltà maggiore è quella di capire effettivamente se i social hanno un potere di acquisizione o comunque è utile stare sulle piattaforme.

Dipende, dipende a su quali piattaforme vi posizionate, perché molto spesso uno dice Io voglio essere No, voglio stare sui social in maniera omni canale.

Ma il vostro target, magari su Instagram, non non penserà mai ad acquistare un vostro prodotto o comunque non gli verrà mai in mente di averlo e quindi diventa molto più complesso strutturare una strategia, magari su Instagram.

Al contrario, invece di un LinkedIn dove personalmente, quando si tratta di B to b, concentrerei tutti i miei fort.

Questo perché? Perché è difficile trovare a livello contenutistico un modo per cercare di coinvolgere professionisti, soprattutto quando ci ci ci rivolgiamo ad aziende su Instagram, perché lì, molto probabilmente il nostro target di riferimento è meno propenso a a seguire la nostra comunicazione.

Quindi, quando si tratta di realtà b to B, quello che io consiglio è iniziare a strutturare la propria comunicazione su LinkedIn.

E una volta che abbiamo comunque capito la funzionalità di un piano editoriale come gestire la propria comunicazione.

A quel punto uno si può aprire a un Twitter che comunque è una piattaforma professionale.

Ha uno YouTube in cui magari attraverso dei long, si riescono ad approfondire determinati concetti che altrimenti su LinkedIn, attraverso dei formati grafici, è molto più complesso.

Però partiamo da poche piattaforme, ma fatte bene che si inseriscono perfettamente all'interno di una strategia di tunnel del vostro, della vostra comunicazione di base.

Quando si tratta di comunicazioni B to B, anche in quest'ottica è molto importante definire un calendario, un piano editoriale che sia il più variegato possibile, partendo principalmente dai contenuti informati.

Anche qui capiamo il nostro target di cosa ha bisogno e perché dovrebbe acquistare un nostro servizio sulla base di quello a tre e sessanta.

Cerchiamo di sviluppare una strategia contenutistica che cerca di risolvere questi game point, che è difficile che siano solamente uno, ma in maniera funzionale magari risolvono un problema.

Ad esempio, se vendo servizi di sicurezza per quanto riguarda la rete WiFi o comunque Internet, quali sono i bisogni del target di riferimento? Essere più a conoscenza dei sistemi di sicurezza e di come i propri dipendenti possono proteggere le proprie password o comunque la propria identità online.

Quindi vediamo qui che abbiamo un contenuto informativo per i dipendenti.

Quindi diciamo un target secondario, che però fa parte del target primario.

Perché sebbene noi ci rivolgiamo alle aziende, le aziende sono composte da persone e quindi anche la nostra strategia editoriale dovrebbe dovrebbe considerare questo.

Se io vendo dei servizi appunto per la sicurezza delle connessioni internet, dovrò capire anche quali sono le problematiche che un dipendente potrebbe riscontrare all'interno di un'azienda e potrebbe poi portare a richiedere un servizio di sicurezza.

Se siamo una mensa e diamo il cibo alle aziende contenuti informativi potrebbero essere legati allo spreco alimentare.

Quindi come evitare di sprecare il cibo? Abitudini sane a livello di alimentazione magari uno non avendo il controllo di quello che cucina e affidandosi a una realtà esterna, non sa effettivamente come bilanciare il cibo.

Oppure ancora potrebbero essere tutte quelle informazioni a livello di norme igieniche per evitare magari la trasmissione di virus o per evitare di sentirsi male qualsiasi cosa che può essere utile per il nostro target.

Se vendiamo prodotti per le aziende in grandi quantità, tipo tipo siamo una sorta di metro, sto facendo esempi live che mi vengono in mente.

Magari potrei sfruttare LinkedIn per raggiungere il mio target primario e quindi attraverso contenuti principalmente commerciali e identitari.

Racconto quello che sto facendo su Instagram, invece è una piattaforma, un po' più estetica o su TikTok posso posso sfruttarli per raccontare dei blog, Quindi ogni giorno che mi occupo di fare delle consegne racconto quello che io sto facendo e YouTube e idem c'è un una sorta di racconto in forme di quello che la mia azienda sta facendo per creare intrattenimento.

Quindi anche qui un altro punto da considerare è che nella gestione di imprenditoriale, soprattutto quando si tratta ma in generale dappertutto, capiamo ogni piattaforma.

Che obiettivo ha? Cioè non per forza Instagram per le aziende B T B debba essere un canale di acquisizione, magari può essere un canale di posizionamento, un canale in cui fare intrattenimento, in cui comunque posizionarsi e avere un nome, poi magari non acquisirò nessuno direttamente.

Però nel frattempo mi sono fatto conoscere e quindi strutturiamo il piano editoriale, strutturiamo eventualmente la parte relativa alle stories.

Quindi se stiamo su Instagram definiamo gli obiettivi e poi a quel punto andiamo a strutturare come al solito il nostro piano editoriale, mi raccomando, soprattutto quando si tratta di realtà.

B to b capiamo il nostro target.

Che livello di conoscenza ha? Perché? Perché magari facciamo appunto siamo una realtà legata all'intelligenza artificiale.

Capiamo quanto le persone sono informate sul tema intelligenza artificiale.

Possiamo partire dal basso perché il nostro target non ha tanta conoscenza? Perché magari vendiamo sistemi o il nostro target sono persone.

O magari lo vendiamo a Deb o comunque a persone che già conoscono e quindi dobbiamo utilizzare un tipo di linguaggio molto più forbito, molto più tecnico.

Perché? Perché il nostro target richiede questo.

E se vede che noi utilizziamo un tipo di linguaggio forbito o comunque con tecnicismi, rileva la nostra professionalità.

Quindi attenzione anche alla tipologia di target a cui ci rivolgiamo.