Come creo un nome.

Quindi, come io adesso vi racconto il mio metodo, poi ognuno ha un po', il suo metodo.

Però questi step credo non possano mancare nel processo di creazione di un nome.

La prima parte è analisi, cioè analisi proprio ricerca di mercato.

Vedere cosa fanno i competitor, quali sono i nomi già esistenti per prodotti o servizi simili nel mercato di riferimento.

Quindi nel nostro caso mercato italiano o se vogliamo andare all'estero anche negli altri mercati.

Quindi proprio avere consapevolezza di cosa c'è già e un'analisi anche delle nostre persone, delle nostre Bayer personas.

Poi dopo vedremo un temete anche per fare questa analisi, per capire che questo nome, per chi è, um cosa sta cercando la persona a cui è rivolto questo brand? Che problemi ha, quali sono le sue paure? Frustrazioni, desideri più profondi? Cosa si aspetta, quali sono le sue abitudini di acquisto? Come sceglie un brand, come si affeziona a un brand come vuole sentirsi, quindi un'analisi proprio profonda di tutto il panorama del contesto in cui operiamo? A questo punto torniamo su di noi.

Cioè, vogliamo chiederci Okay, noi cosa vogliamo comunicare con questo nome? Che emozioni vogliamo trasmettere? Um cosa vogliamo far arrivare di noi.

Perché poi scegliere un nome in un con un nome non si può dire tutto.

Bisogna sempre fare delle scelte e quindi è importante aver chiaro cosa a cosa vogliamo dare la priorità del nostro brand attraverso il nome.

Qui quindi si inizia a lavorare con le parole.

Di solito si fa una una mappa semantica, quindi è anche un brain.

Quindi la prima frase è la prima fase è molto libera.

Cioè si collezionano parole um attraverso associazioni libere attraverso il confronto, anche attraverso delle immagini, tutte le parole che in qualche modo possono essere collegate a il nostro nome.

E poi lo vediamo meglio con il tico preparato.

Poi, dopo una prima fase libera serve una progettazione più sistematica.

Quindi qui si usano anche delle tecniche specifiche.

Um si iniziano a scegliere le parole, si iniziano a combinare le lettere tra di loro, come ha fatto coda per vedere come stanno meglio, cosa suona meglio? Cosa evoca una certa parola.

Si valutano anche eventuali rischi di una scelta piuttosto che di un'altra.

Quindi si, si inizia proprio un lavoro di progettazione.

E poi ci sono le ultime fasi.

Ovviamente c'è una selezione quindi la scelta del nome giusto che spesso si fa anche in gruppi di lavoro.

Quindi perché può essere che noi non siamo oggettivi con il nostro nome? Quindi l'idea è di coinvolgere anche altre persone esterne che ci diano un parere anche proprio su cosa evoca in loro un certo nome, um quale qual è più memorabile, quale li colpisce di più, quale è più semplice da pronunciare, eccetera.

E poi infine si passa alla alla verifica giuridica e alla registrazione del nome.

Per quanto riguarda i metodi, qui vi ho elencato alcuni metodi che io uso e che si usano, che appunto possono facilitarci molto la vita nel processo di soprattutto nel processo di progettazione del nome che sono ad esempio, il metodo del suffisso, come abbiamo visto prima con Nutella che crea formato da Nat nocciola, più ella è questo suffisso vezze dette che crea appunto un nuovo significato.

Oppure il prefisso come iPhone i io più phone, che quindi um combina due parole, due due significati per crearne uno nuovo, poi c'è la rimozione, ad esempio Excel, che deriva da excellent, a cui viene rimosso ent e quindi resta excel, appunto, che però porta con sé il significato della parola e del sì della parola eccellente.

No, quindi tutto quello che è associato a questa parola, oppure la sostituzione di una lettera, ad esempio Vimeo che deriva da video a cui viene tolta la D e viene messa la m l' onomatopea anche questo molto molto carino, non semplice da usare, come ad esempio il tic tac, le caramelline che ricordano il suono che fa, che fanno all'interno del loro contenitore.

Questo è stato poi molto anche valorizzato dallo spot pubblicitario, che ovviamente metteva l'accento proprio su questa caratteristica abbiamo anche la metafora.

Ad esempio un esempio è il brand DAv, che in inglese significa colomba e che quindi attraverso questa metafora, um incarna la la purezza, la delicatezza, il il bianco, proprio quel senso di leggerezza che vuole trasmettere Dav attraverso i suoi prodotti e la sua comunicazione.

Abbiamo i giochi di parole qui ci arriviamo.

Ad esempio Italy è molto ben azzeccato che unisce la parola mangiare it con Italy, quindi Italia e quindi associa ovviamente il il paese alla alla tradizione culinaria, però però la rende accessibile a un mercato internazionale attraverso questo gioco di parole.

Poi abbiamo i nomi devianti, come dicevamo prima che Apple non vende mele.

E però Apple, appunto, um ricorda il morso.

Quindi il morso della mela bite ricorda il il bite, quello scritto B y t e quindi il c'è, il riferimento tecnologico abbiamo la rima ad esempio ostello bello um la traduzione, per esempio il brand di cosmetici Chico um deriva dal giapponese sii felice, vuol dire questa espressione significa sì felice anche qui noi non lo sappiamo.

Però Chico, oltre a questo significato che porta con sé, è anche a livello fonologico un nome breve um diretto perché c'è la k ripetuta due volte c'è la i che lo rende un nome veloce, appunto un nome trasmette velocità è è un nome breve.

Quindi um trasmette semplicità già per di per di per sé perché appunto, di solito i nomi più sono lunghi, più trasmettono complessità, più sono brevi, più trasmettono semplicità.

Poi abbiamo il metodo della fusione, appunto.

Ad esempio Pinterest che viene da pin più qui molto semplice, due parole che sono stati uniti e la palindromi.

Quindi la possibilità di leggere una parola da entrambi i versi, ad esempio Yamamay um quindi il brand di intimo e costumi.

Se si legge anche al contrario è sempre Yamamay e questo denota molto, molta creatività.

È un nome, appunto, circolare no, che quindi trasmette molto equilibrio.

Trasmette appunto sia la creatività.

È una cosa che non è visibile a un primo occhio, ma serve uno sguardo attento e e trasmette appunto questa circolarità, questo equilibrio.

Quindi questi sono un po', i metodi principali che che si usano.

Poi ovviamente c'è una buona dose di di creatività e proprio e proprio per questo è un lavoro che non si può fare in poco tempo, anche perché le parole vanno lasciate un po' decantare le idee e le parole.

Quindi è un lavoro che richiede molto tempo.

E qui ci tenevo a riassumervi i miei mantra.

Um quindi insomma, un po' le mie regole, i miei credo sul sul naming, appunto il nome.

Creare un nome è una questione sia di creatività, ma anche di tanto rigore, di studio, di strategia.

Cioè non si può improvvisare un nome, poi non c'è un nome giusto o sbagliato in assoluto.

Nel senso che dipende, dipende dai tuoi obiettivi di brand, dipende dai tuoi obiettivi di business, dipende dalle persone a cui parli.

Dipende da ciò che vuoi trasmettere con il tuo nome perché appunto, um come dico nell'ultimo punto non si può dire tutto con un nome e sicuramente nella prima fase è importante avere ben chiaro cosa si vuole trasmettere e selezionare proprio l'essenziale che vogliamo trasmettere con il nome perché dobbiamo dargli una direzione.

Non possiamo sperare di dire tutto, altrimenti appunto chi chi vuole? Se si vuole dire tutto ci si perde um mai fidarsi dei colpi di di fulmine o del cugino appunto, proprio perché c'è bisogno di strategia e non è un lavoro che si può improvvisare.

Sicuramente il colpo di fulmine ci aiuta, um perché se un nome subito risuona in noi, magari ci dice che è facilmente memorabile, che si pronuncia bene, che è semplice da pronunciare, che ci trasmette qualcosa e quindi va tenuta in considerazione questa sensazione.

Però non possiamo limitarci a questo e idem, appunto.

Non è un lavoro che possono fare tutti proprio perché c'è bisogno anche di conoscenze fonologiche di linguistica che possono orientarci nella scelta migliore.

E soprattutto non tutto ha bisogno di un nome, nel senso che a volte si tende un po' all'over, chiamiamolo così, nel senso che qualsiasi cosa nuova deve avere un nome e il rischio poi qual è di confondere? Mentre magari ave-? È meglio avere pochi nomi ben chiari che entrano nella testa del delle nostre persone e che le persone si ricordano e che vanno anche a ricercare no? Um quindi insomma, bisogna fare delle valutazioni è sicuramente è un processo molto entusiasmante quello di creare nomi e ora infatti volevo farvi vedere il l'ho chiamato che è il per brand name memorabili che poi avete scaricabili, che potete usare in autonomia appunto è è ovviamente un template personalizzabile dove trovate diverse domande guida esercizi che potete fare, che potete usare per creare il vostro nome di un brand se volete lanciare un brand, ma anche un nome di un servizio, magari di un corso che volete fare di un evento che volete lanciare.

Quindi è molto personalizzabile e è strutturato proprio con delle domande guida.

Adesso non ve le faccio vedere tutte, ma vi faccio vedere com'è strutturato.

Si parte dalla dall'analisi quindi um analisi del target analisi del settore come si sente il pubblico? Che cosa trasmetti con il tuo brand? Quali trasformazioni porti? Um e poi andiamo a scavare un po' anche nella storia nella visione nei valori del tuo brand, proprio la sua natura intrinseca? No, quello che appunto quel l'essenza che vogliamo portare attraverso il nome.

Poi parliamo di personalità di nome appunto qui anche con domande, un po' creative che escono dagli schemi.

Proviamo a pensare al nostro brand um come una persona, come un colore, come un animale, proprio per iniziare a vedere delle immagini che possiamo asse- associare al nostro brand attraverso il nome che possiamo portare nel nostro nome.

Poi analizziamo il contesto, quindi l'obiettivo del brand in che mercati opera, in che lingua comunicherà, chi sono i competitor, che nomi hanno, eccetera? E poi qui questo è molto utile per l'analisi fonetica vi ho inserito un elenco de dei fonemi principali e di cosa trasmettono? Ad esempio fonemi che quindi indicano qualcosa di piccolo i fonemi più spigolosi, lenti che trasmettono velocità che trasmettono lentezza, che trasmettono luminosità.

Quindi poi avete un po', un recap di tutto.

E poi vi ho linkato l'elenco dei principali prefissi italiani e inglesi che vi possono essere molto utili nella fase di creazione di di un nome.

Poi passiamo al vero e proprio quindi con la mappa semantica um l'elenco dei sinonimi e le le associazioni emotive.

E poi passiamo alla progettazione vera e propria, quindi dalla scelta del nome da creare, quindi descrittivo, suggestivo, eccetera fino alla creazione della parola.

Anche qui vi ho riportato i vari metodi che abbiamo visto, così ce li avete riassunti in una pagina.

E poi alcune domande per guidarvi anche nella fase di selezione e verifica che possono essere utili.

Quindi questo è il vi consiglio di usarlo.

Provate a usarlo e se vi va, fatemi sapere come vi trovate.