Si è preso degli appunti? No, sono le domande che arriveranno da loro infatti adesso? Arriverò live chiaramente sceglierò un po' le altre, chiaramente quando comparirà, il QR loro potranno incominciare, perfetto, da quel momento possono scrivere.

Intanto, come ti senti essere dall'altra parte Nel adesso che sei tu che intervister? È una cosa che come ti fa sentire? È una cosa a cui non sono.

Più abituato, mi mette molto a disagio perché um parlo di me nelle interviste quando ho qualcosa da dire.

Quando ce l'ho nel cuore, quando sento che può aiutare l'altra persona, però mi mette sempre più a disagio farlo, oggi sono molto più a servizio dell'altro per formarmi, e quindi credo che l'ascolto attivo mi abbia insegnato a conoscermi.

E a volte, Tacere e ascoltare profondamente e non dover per forza dire qualcosa è molto bello.

Quindi mi piace essere qui, mi piace.

Non ritrarmi mai, mi piace essere sempre aperto, però mi sento molto più a casa mia, quando entro nella vita degli altri.

Proprio su questo io quando ho avuto sei o sette occasioni di parlare con te, stare con te, passare tempo con te,.

, Tu secondo me hai questa abilità del entrare dentro le persone, come altre persone riescono a fare, ma puoi lasciare qualcosa, un segno o altro.

E tu hai lasciato questo qualcosa dentro di me quando ripenso alle conversazioni che abbiamo avuto anche quando non soltanto quando hai detto qualcosa, ma anche quando non hai detto qualcosa.

E la domanda che ti faccio è, quando entri negli altri, Gli altri entrano dentro di te.

Io credo che sia un momento di fiducia condivisa.

Io sono in trans quando faccio un'intervista, soprattutto se è lunga, perché il fatto di partire dall'inizio in one more time, aiuta a far sì che la persona possa lasciarsi andare, parlare di qualcosa di, non sempre facile, ma che ricorda molto bene per poi arrivare ai momenti odierni.

Io mi rendo conto di quello che mi ha lasciato dopo.

cioè dopo sento che mi è rimasto qualcosa dentro di me, ogni persona che ho intervistato m'ha lasciato qualcosa dentro, E forse one more time mi ha profondamente cambiato come uomo, mi ha formato come mai null'altro nella vita.

Io oggi faccio solo questo.

Ho delle aziende, sono il maggior azionista delle mie aziende, ma sono um il più pessimo, um degli elementi dell'azienda perché io sono dedicato alla mia famiglia e a one more time.

Il 95 percento della mia vita, È solo quello perché è troppo arricchente, cioè la l-, conoscere il tessuto umano, come dicevo prima, senza etichette, senza giudizio, senza pregiudizio, per me è enorme, è un gesto d'amore verso gli altri e verso me stesso, gigantesco.

Io l'altro giorno ero a teatro e in una delle date ho portato Mario Maccione.

E Mario Maraccioni è stata una un'intervista che ha smosso tanto in me e negli altri, una storia molto forte.

Avevo un po' di timore a teatro per lui, che qualcuno potesse gridargli un appellativo, e invece l'hanno proprio tutti accolto perché credo che, Il viaggio che si fa con me è un viaggio protetto in cui posso far emergere la parte bellissima, della persona, perché io sono interessato solo a quello.

Quando qualcuno viene da me e mi racconta, um perché io magari voglio toccare una sua emozione e gli faccio una domanda e lui per arrivare alla risposta, Mi parla male di qualcun altro, io taglierò tutto, perché voglio che gli venga restituito il massimo dell'amore, da quella testimonianza, per me importa solo quello, io vedi nella vita, Alla fine della giornata ho fatto l'offman 16 anni fa, ne parlo molto spesso, quindi non sto a tediare nessuno adesso parlandone, però è una psicanalisi che dura otto giorni molto accelerata da dove ti conosci meglio e da lì ho detto, non mi mollo più, ho imparato a conoscermi e ogni volta che tornavo a casa, arrabbiato, non cercavo mai un colpevole, ma cercavo sempre di capire cosa non avesse funzionato dentro di me.

Quindi oggi quello che One More Time mi ha insegnato, è che il mio grande desiderio di vita, quando tu magari conosci qualcuno per la prima volta e dici mi sta sul cazzo.

Io non voglio più vivere quella sensazione, perché se ti concentri invece sulla cosa, le cose belle che lui ha e le hanno tutti, vivi una vita migliore, sei una persona molto più amabile, molto più gradevole, è questo che le persone mi hanno lasciato, mi hanno proprio insegnato questa cosa.

Oggi, one more time è questo, ma quando.

Hai avuto l'idea? Come te lo immaginavi? Come ti immaginavi che sarebbe diventato e cosa ti avrebbe lasciato, non oggi, ma quando l'hai lanciato? Io non riesco mai a immaginare il passo successivo fuori dal lavoro.

Io nel lavoro non potrò mai pensare dalla sera alla mattina, ma penso a 51015 anni, ma non è mai stato lavoro one more time.

cioè se, Desidero un figlio, non penso come diventerà, ma gli darò ogni giorno il mio 100 percento per accompagnarlo in quello che è il il germoglio della vita.

E per me One More Time è nato come uno spazio protetto di sfogo dove comunque, um Mi avrebbero ascoltati in pochi, infatti avevo fatto, um l'ho fatto in podcast, non avevo pubblico, um ho fatto dei video per fare, come si diceva ai tempi, non esisteva neanche la parola clip dei fegatelli sui social un giorno, e il e il la prima stagione di One More Time è uscita su YouTube dopo due anni.

Ma all'inizio lo facevo in audio, mi ascoltavano i miei fratelli, mia mamma, amici, amici di amici, pochissime persone.

La prima stagione di One More Time ha fatto 20000 streaming tutta la stagione intera.

e per me era bello perché mi sono riguardato un po' ieri la puntata con Matteo Cambi.

Matteo Cambi e Daniele Bossari sono state le mie prime due interviste della vita e vedevo che ero molto um appassionato di quello che stavo vivendo, ma molto a disagio, parlava a 200 all'ora, non facevo fatica io a capirmi ieri sera.

Per noi e e era quello il bello, non c'era uno scopo, lo scopo era quello di cercare di condividere, amore e di poter condividere le cose potenti che attraverso l'amore tu puoi lasciare agli altri e quindi dire lasciamoli agli atti.

e poi Si vede che tante persone si sono soffermate sui miei stessi interrogativi, è come quando consigli un buon libro, un buon film, un buon ristorante, un buon momento a qualcuno.

Le persone hanno cominciato a consigliare One More Time come un buon momento, un momento, Dove non ti senti solo, e f- e credo che mi emoziona dirlo e credo che um one more time sia, Credo che One More Time sia un progetto di speranza, di speranza, dove non siamo sbagliati, dove ci dobbiamo accettare e amare per come siamo, ma c'è sempre un'altra volta ancora per ripartire, puoi cadere e riparti ancora.

Da lì il nome One More Time.

E visto che ha intervistato persone che sono cadute, sono rialzate, cos'è la cosa in comune che accomuna tutte le persone che sono entrate in one more time in un modo o nell'altro.

E che non celebriamo il successo, ma celebriamo il momento difficile e facciamo capire come ci si può rialzare da un momento difficile la storia della mia vita.

um Ho sempre consumato la vita non godendomela mai e ricordandomi momenti belli come appunto ricordi, ma non me li sono mai goduti in quel momento.

E one more time me lo godo frame by frame mentre sta accadendo.

e le persone credo che lascino la stessa cosa, non è finita.

se cadi ti rialzi.

e molte persone mi dicono io ascolto one more time perché a volte quando fai delle domande, Luca io chiudo gli occhi e rispondo come come se tu ponessi quelle domande a me.

Io credo che quando qualcuno ascolta One More Time magari ascolta una storia di qualcuno che ha avuto un problema simile al suo, magari molto più grande e trova un grande stimolo, un grande sprone in qualcuno che ce l'ha fatta e dal giorno dopo switch, cambia la sua vita, la prende in mano, reagisce e va avanti.

Questo è one more time.

Tu mi hai detto nel prima di salire sul palco già nei giorni scorsi, che tutto quello che risponderai non sarà mai un consiglio che darà agli altri, ma invece, qualcosa che magari tu hai vissuto e quindi puoi raccontare quello che tu hai vissuto e non puoi dire agli altri cosa devono fare.

Qua c'è una domanda che ti viene fatta come un consiglio, che però ti chiedo invece di rispondere, a te personalmente.

Non so come ritrovare me stesso, le mie passioni, il mio scopo, e infatti chiede come hai ritrovato la tua luce nel momento più buio.

Parto dalla fine e ti dico.

Essendo leggero.

Ti faccio un esempio sulla leggerezza perché potrebbe essere un po' labile il confine e potrebbe essere aleatorio come termine.

Il mio buio più grande in questo momento, il mio buio più grande nella vita è stato quello di non accettarmi, di non piacermi, di non vedermi mai come mi vedevano gli altri, di sentirmi sempre molto inadeguato.

Da quando ho cominciato a vivere gli attacchi di panico per me è stato un grandissimo periodo, sofferente ma molto importante, forse è stato più dell'Hoffman, perché, Non potevo dribblarli, mi venivano a cercare se io li evitavo e quindi ho dovuto, abitarli, viverci dentro, e questo mi ha fatto conoscere come uomo, mi ha fatto proprio affrontare la sofferenza come, La mia foresta nera è obbligatoriam- il passaggio obbligatorio nella vita per poter vedere la luce, per poterla apprezzare quando tu ce l'hai.

Io vi vedo, io sento tutte le persone che sono qui, ma non sono sempre connesso mentalmente al presente.

Anche in questo momento ho il cervello a volte nebuloso e un tempo mi soffermavo sui dettagli.

E oggi lo accetto.

Se vendo una macchina storta al semaforo, accetto che lo sia.

Accetto ogni cosa che la vita mi dà, Cercando di trovargli del bello.

Solo così puoi ripartire, solo così puoi apprezzare le cose che succedono perché la cosa più importante che ho capito, goditi quello che c'è e non guardare quello che manca.

Ed è sempre quello che dico quando qualcuno guarda un'intervista e dice ah ma non ha detto quello, ah ma ha fatto quello, e tutto il resto non t'ha lasciato null'altro che cercare un difetto, quindi,, Amati, apprezzati, accettati, cerca di rendere la vita che hai scelto di vivere, anche quella che ti è stata proposta come una vita bellissima e da lì ti ritroverai, Ultima domanda sempre che arriva, qual è la domanda che nessuno t'ha mai fatto a cui avresti voluto rispondere? è una domanda molto difficile, forse.

Non so se avrei voluto che me la facessero, ma forse una domanda che non ho mai ricevuto è, Luca ti ami e la mia risposta sarebbe mutata nel tempo mi.

Vedi quando parlo di me sono non sono in a- non sono a disagio, soffro perché non sono abituato a stare nelle mie emozioni, e forse come ho chiesto a Marco, quanto spazio c'è stato per Marco nella vita, avrei voluto che me lo chiedessero, non tanto per dare una bella risposta, ma per cominciare a guardarmi.

Semplicemente questo.

E faccio l'u- l'ultimissima domanda, visto che io ti ho ti ho conosciuto anche fuori da dal sette e ho visto che tu non hai orologi, non hai cellulare? E molto spesso succedeva che arrivavi in ritardo, ma poi dicevi io fra un'ora devo andare e stavi con me un'ora30 in più.

Che relazione hai con il tempo? Non credo di avere una risposta alla tua domanda perché.

Sono sempre in ritardo, faccio sempre la battuta dicendo che sono sempre in anticipo sul prossimo appuntamento, ma per far sorridere perché è è è imbarazzante, io sono una persona educata ma arrivo in ritardo.

E che io mi perdo nel tempo perché se sto bene con te, Lo so che arriverò in ritardo, però io mi voglio godere quel momento perché non so se lo potrò replicare, non mi va più di correre.

Prima avevo un'agenda dove avevo non avevo mai uno spazio vuoto, mi dovevo scrivere anche quando mangiare se non avrei avuto il tempo di farlo.

Io non la voglio più quella vita lì.

Io mi voglio godere il momento perché non torneranno mai più indietro.

Semplicemente questo.

Luca Casadei, grazie.

Grazie, grazie 1000.

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