Lezione gratuita dal corso Vibe Coding + AI: creare velocemente un prodotto digitale | Offline25
Parto con una domanda um come vedete il tema vibe coding AI.
Quanti di voi conoscono il vibe coding? Okay, oggi parliamo di vibe coding- v- vite coding, vediamo come lo stiamo usando noi, come l'abbiamo integrato ai nostri sistemi e come lo stiamo usando per accelerare diciamo la v- la velocità, di AB testing, okay? allora allora Okay, ho già sbagliato.
allora Io appunto, come diceva Luca sono Susanna Rosa, gro- attualmente growth manager di LERN.
Lavoro su LER dal 2020, um e in questi ci- cinque anni ne sono successe appunto di tutti i colori.
Oggi c'è le Yi, ma ne sono successe di tutti i colori.
Questa sono io, come diceva Luca nel 2020, un po' il tutto fare a spegere fiamme in qua e in là.
Come sapete, la figura del gross manager è una figura cross-funzionale, vuol dire si deve interfacciare continuamente con tanti dipartimenti aziendali.
In particolare mi interfaccio tantissimo col team di prodotto, il team tecnologico.
Perché appunto, come sapete, noi siamo un business model a- a subscription Freemium.
Questo vuol dire che la conversione avviene tantissimo attraverso il prodotto, quindi è proprio il prodotto di qualità che um fa convertire diciamo le persone.
Il team tecnologico ha una cosa che si chiama Blog, che sono le cose da fare in futuro, in un futuro X.
ecco Adesso immaginatevi il backlog di Learn nel 2020.
Era tipo una roba del genere.
Quindi ci siamo sempre chiesti come possiamo andare più veloci? E tutte le volte a me si formava in testa quest'immagine, cioè la mia idea era, prendiamo okay, dobbiamo fare cose, appaltiamo le feature fuori a developper esterni e ci e abbiamo le feature fatte in meno tempo.
E tutte le volte Gianluca il nostro CTO ci mi smontava così.
Anche se metti insieme nove donne non farai mai un bambino in un mese.
Okay? La lezione era chiara, non si può accelerare lo sviluppo di un prodotto complesso semplicemente aumentando le risorse.
Ma oggi tutto è cambiato.
Oggi abbiamo l'EII e abbiamo il B coding, termine coniato da Andrew Carpati che è cofondatore di OpenAI.
Che ci dice anche che the hottest new programming language is English, vuol dire proprio la lingua inglese è il nuovo linguaggio di programmazione.
In pratica descrivi cosa vuoi e l'AI genera il codice per te.
Non scrivi più codice, lo chiedi.
Oggi strumenti come l'ov Ball, Bolt, Reflit ci permettono di, anche senza competenze tecnologiche, sviluppare prodotti um tech o feature o MVP.
Infatti l'obvol in quattro mesi è passata da a 30000000 di annual recurrent revenue.
Ma come mai questa crescita esponenziale? um Perché fondamentalmente sembra, magia, okay? Tu metti un prompt e l- schiacci, costruisci e lui crea.
Crea, ma non è che cre- cioè il il risultato che ti mette davanti è una cosa assurda anche in termini di UI e di UX.
Sì è possibile creare qualsiasi cosa, okay? Il CO di Nvidia ci ha detto anche che entro 12 mesi la maggior parte del nuovo codice sarà scritto da II.
E questo trend è confermato anche da Y Combinator che ci dice che il 25% delle startup accelerate nell'ultimo round ha il 95 percento del codice generato con strumenti di VIP coding.
Quindi diciamo che siamo in un momento storico dove è possibile creare qualsiasi cosa quasi senza competenze di sviluppo.
E a questo punto la domanda sorge spontanea, è la fine dei Dev? No, secondo me è questo, è la trasformazione, l'evoluzione.
È come se un dev avesse o Dev o chi per lui avesse i super poteri.
Ma appunto da grandi poteri derivano grandi responsabilità, ovvero, è vero che l'EIA genera codice in pochi secondi, risolve i problemi, ma um la responsabilità di quello che succede è totalmente di chi crea, okay? D'umano.
Quindi ha la responsabilità del 100 percento di tutto.
Quindi se ci sono problemi di sicurezza, dati, scalabilità e, um la responsabilità è comunque dell'umano e non dell' IA.
Quindi come approcciare queste nuove te- tecnologie? Io vi racconto come lo stiamo facendo noi.
Noi stiamo adottando un approccio L, vuol dire che non lo stiamo usando per il prodotto principale, ma lo stiamo usando per il test di singole feature.
um E lo stiamo usando come acceleratore, quindi, usiamo quello tipo di strumenti per risparmiare tempo e risorse e focalizza- focalizzarci, su ciò che realmente funziona.
Scusate, ho la bocca un po' impastata.
Come sapete, a noi piacciono un sacco i sondaggi, li mettiamo un po' dappertutto.
Questo qui è un sondaggio che abbiamo messo all'interno del prodotto, abbiamo chiesto ai nostri utenti, a tutti voi, in realtà, probabilmente qualcuno di voi l'ha visto, um cosa vorresti trovare appena atterri su Learn? E i dati ci dicevano che um le gli utenti volevano le proprie statistiche, e l'ultimo corso iniziato.
Perfetto.
Questo significa che secondo questi dati, Dovevamo creare una- una UI, diciamo di questo tipo.
Ecco.
Se ora l'avessi chiesta al team tecnologico, magari ci sarebbero servite settimane.
Soprattutto perché la situazione di partenza, diciamo è +1 Netflix Netflix style.
um Però ecco io potevamo um fare sviluppare questa roba al Tam Tech, però chi ci dice che questa roba ave- avrebbe funzionato? Quindi abbiamo detto va bene, proviamo con questi nuovi strumenti, a fare un test, okay? Quindi come goal ci siamo dati, okay, miglioriamo la UIUX della web app, cercando poi di trovare un impatto sulle metriche di activation, retention e conversion.
E solo quando abbiamo trovato un qualcosa che funziona lo diamo al team tecnologico da sviluppare.
Chiaramente c'è quel discorso che si diceva prima della sicurezza dei dati.
Quindi um abbiamo um chiaramente i i dati sono importanti e um non li metteremo mai, diciamo, um dentro a questo tipo di strumenti.
Quindi ci siamo, diciamo abbiamo fatto una una sorta di integrazione, sicura.
Cosa intendiamo? Abbiamo diviso il lavoro in due fasi, la fase uno era appunto la parte di integrazioni.
Quando voi vi loggate su learn si genera un token.
Questo token è firmato diciamo da noi stessi.
Vuol dire che quando noi poi andiamo a richiamare altri servizi, altri micros servizi tipo i progressi, i dati del profile, la subscription, eccetera.
Noi passiamo questo token e i servizi rispondono con i dati solo nel momento in cui questo token è valido.
Vuol dire che nessun tipo, cioè non non possiamo artefare questa cosa.
Quindi la le le PI rispondono solo nel momento in cui vedono che il token è sicuro.
Perfetto.
Quindi abbiamo usato questo token per andare a prenderci i dati dell'utente.
Questo lo facevamo già su WordPress che è la parte dove diciamo il si- il nostro sito vetrina tutto ciò che non è WebA e piattaforma in questo momento è su WordPress e già tiravamo dentro a WordPress i dati dell'utente e abbiamo fatto esattamente la stessa cosa anche per valuable.
Quindi in realtà questa parte qui è anche abbastanza semplice.
Ma per quanto riguarda i dati dei corsi Non abbiamo questo token e lato WordPress ora lo stiamo facendo con un- un'integrazione PI lato server.
Quindi vuol dire che tutta la parte di roba sensibile è blindata all'interno del server, quindi non c'è problemi di sicurezza.
Quando invece siamo andati a doverlo fare su Lovable, um non ce la siamo sentita di collegarci a strapi che è il è il CMS, diciamo che ospita i corsi.
E abbiamo deciso di avere un di adottare una strategia differente.
Quindi abbiamo inserito un layer, diciamo intermedio, attraverso un Google Sheet, e abbiamo integrato questo Google Sheet tramite Upscript a strapi direttamente e abbiamo praticamente portato nello sheet solo quei dati relativi ai corsi che non erano sensibili, quindi, per esempio i link dei file assolutamente no.
Quindi una volta che abbiamo popolato questo Set con i dati dei corsi, poi abbiamo fatto un'integrazione tra l'ovable e lo sheet, sempre attraverso um Upscript, per portarci dentro i dati dei corsi.
A questo punto cosa succede? Abbiamo fatto prima tutta questa parte di integrazione e poi siamo passati alla fase 2, alla fase effettivamente di creazione delle interfacce.
E questa fase due richiede veramente pochi minuti.
Quindi vuol dire che io in pochi minuto minuti posso creare interfacce completamente diverse, UI, UX completamente diverse, Anche um le posso anche far fare anche al al resto del team che magari non è tecnologico, e tutti possono sviluppare creazione um e delle versioni da mettere in test con tutti i dati degli utenti e tutti i dati dei corsi.
Quindi questo ci ha permesso di aumentare sostanzialmente la velocità di testing.
E ricordiamoci sempre che più siamo veloci nel testare, più siamo veloci anche nel trovare ciò che funziona.
Su questa linea diciamo abbiamo fatto tantissimi um test a livello di interfacce.
Testando cose anche completamente diverse, quindi facendo test un pochino più macro rispetto a test più piccoli.
E spoiler, ancora non abbiamo trovato la versione che batte la la la l'attuale home di learn.
Però ecco, possiamo dire che oggi siamo um di fronte a una democratizzazione dello sviluppo.
Ma in un mondo dove tutti possono creare qualsiasi cosa, ci sono tante nuove sfide um all'orizzonte.
Infatti si andrà probabilmente verso una grande saturazione di mercato e una grandissima difficoltà nel differenziarsi.
Infatti diventa fondamentale pensare in termini di difendibilità, nel lungo termine.
Ma come si crea questa dif- difendibilità? Immaginatevi tanti brand.
Ora ne ho messi qui alcuni a caso e immaginatevi che questi brand oggi con gli strumenti che si affacciano al- al ora all'orizzonte sono tutti facilmente clonabili.
Okay? Ma come mai il clone non batterà mai il prodotto originale? Perché il prodotto originale ha un brand, ha dei valori ed ha un posizionamento.
Agli utenti e la community.
Per esempio io potrei fare un clone di Instagram domani, ma se non ho la base utenti, è è quindi è di Instagram è quello lì magari l'elemento di dif- difendibilità.
Oltre a questo i contenuti.
Domani potrebbe arrivare qualcuno, anche qualcuno di voi che clona learn, magari lo fa anche meglio, okay? Ma gli mancherà comunque tutta la parte di corsi e contenuti che quelli sono il nostro elemento di difendibilità.
Però ecco, come vediamo la difendibilità è quasi totalmente slegata dal prodotto tecnologico.
Infatti oggi più che mai il prodotto può essere copiato, ma il posizionamento, la community e i valori assolutamente no.
Quindi oggi um più che chiederci se ha senso imparare a programmare, dovremmo pensare se ha senso cosa costruire, per farlo e per chi farlo.
E ricordiamoci sempre che l'EI è una leva, non è una stampella.
Grazie per l'attenzione.
Mhm.
Bravissima Susy.
Grazie.
Allora Possiamo andare direttamente nel Q and A, poi c'è subito dopo questo QNA c'è una sorpresa.
Quindi, chi doveva andare via ha fatto bene a rimanere perché adesso ve la diamo, però nel frattempo, se avete delle domande per Susanna, facciamola pure qua.
Susy intanto te la faccio io una, abbiamo hai hai mostrato come tutto quello che, la community, gli utenti, gli asset che.
Molto spesso sono nell'ottica di network effect e tutto il resto.
Questa cosa è una cosa che ci sono tanti libri, io consiglio, The Cold start problem di Andrew Chen, che parla di questo.
Che cosa vedi per esempio per Shopify? Che invece non ha cioè sì, ci sono chiaramente clienti di vario tipo, ma qual è un'altra difendibilità che tu puoi notare in un business come quello? Ma quello secondo me c'è comunque un elemento di.
Loro hanno comunque degli utenti acquisiti e loro sono un tool che permette comunque è è di di vendere.
Quindi loro è come se loro fossero il tramite il negozio, il centro commerciale nel quale tu metti la tua boutique, no? Quindi anche quello gli utenti.
C'è una domanda di Giacomo, come l'ov ball, oltre all'interfaccia si riesca a sim-, scusatemi, con l'ov ball oltre all'interfaccia si riesce a simulare anche il funzionamento? Sì, assolutamente, noi lo stiamo testando anche per tante altre cose, soprattutto per ora interne.
Per esempio lo stiamo usando come abbiamo provato a sviluppare anche un CRM per il team B two B, Quindi non trovavamo so- soluzioni sul mercato che coprissero le nostre esi- esigenze e ce lo siamo fondamentalmente creato.
Magari le funzionalità sono, più basic ma sono quelle che servivano a noi, cioè non ci interessa avere 1000 cose, ci interessa avere quelle quattro o cinque che ci servono.
Questo è un valore aggiunto, noi abbiamo fatto una chiamata con un imprenditore che ha fatto un CRM e lui ha detto, tutte le soluzioni di CRM che ci sono sul mercato devono comunque adattarsi a dei bisogni che sono generali per tutti.
Il vantaggio di questo è che ti puoi creare magari molte meno funzionalità, ma quelle che servono effettivamente al tuo team, è così che noi lo stiamo testando.
Non l'abbiamo ancora creato, quindi non sappiamo se funziona veramente bene.
um Domanda, hai detto che non avete trovato la versione che batte l'attuale interfaccia, ma non può esserci in questa valutazione una distorsione legata alla consuetudine di utilizzo della- dell'attuale? Alla consuetudine, Di utilizzo dell'attuale.
Sicuramente infatti um nei dati che andiamo ad analizzare teniamo conto anche di quello.
Per esempio uno dei primi test, è stato fatto prviamente quando c'era l'atterraggio in WebApp, uno dei primi test era proprio che reindirizzavamo sulla versione Lovable.
Quindi questo redirect sicuramente andava a, um um a sporcare tantissimo i dati perché la gente poi non era abituata a quel tipo di esperienza.
Quindi assolutamente sì.
um E ci stiamo ancora lavorando, appunto, anche per integrare diciamo, um tutta la parte dell'ovable in modo che se- sia anche meno perces- um percepita dall'utente.
Ora era abbiamo fatto dei test dove il passaggio era netto.
L'utente diceva ma che sta succedendo, quindi c'era un problema anche di esperienza, mentre ora diciamo stiamo lavorando per renderla più fluida questa tutta questa parte qua.
I il tema che comunque se ti costa pochissimo provare, Lo provi, hai scoperto questo e poi lo rifai, però aspettare e migliorare all'infinito una cosa che non sai se già funziona così ti fa perdere un sacco di tempo.
E chiedono Martina, se dovessi lanciare un MVP, che tu lo utilizzeresti? Ah beh è sicuramente vibe coding, Lovavolo o altro, ma assolutamente strumenti di vibe coding, cioè senza dubbio.
Quando ti chiedono che lavoro fai, cosa risponde? Dico growth manager ma infatti non mi capiscono mai, infatti, da una parte rimane un po' nell'ombra la cosa? Consigli, questa è una domanda secondo me più per il team dopo, consigli per chi sta iniziando ora ad- ad approcciarsi alla programmazione, su cosa dobbiamo concentrarci? Secondo me loro chiediamo loro.
Ultima domanda, anzi no, siamo arrivati, scusate, ma adesso abbiamo la sorpresa, giusto? E chiamiamo sul palco per favore Michele del Team Gross di Learn.
Un applauso.
Ciao ragazzi, allora chissà quanti di voi hanno un'idea in testa, ma non sanno minimamente da dove partire per metterla a terra.
Dopo svariate settimane di test con Lovable, anche con Susi ci siamo un po' incazzati qualche volta, però poi siamo riusciti ad arrivare a un bel risultato, ho messo a terra una guida che vi permetterà di realizzare il vostro MVP, senza scrivere neanche una linea di codice.
Cosa troverete dentro la guida? Intanto vi invito già a scannerizzarla per vedere anche solo l'indice.
Troverete quattro fasi principali.
La prima, secondo me più importante è la fase di ideazione, quindi sarete guidati nel capire qual è il reale problema che state cercando di risolvere.
Passerete poi alla fase due e alla fase tre dove andrete a creare quelli che sono i documenti, che permetteranno l'ovable di non perdersi durante la fase di implementazione del vostro MVP.
E infine la fase quattro sarà poi la fase di vero e proprio coding e quindi l'ovable, seguirà tutte le vostre istruzioni e andrà a scrivere il codice al posto vostro.
Oltre alla guida, Voglio lasciarvi un po' uno uno spunto per ragionare poi insieme, essendo che il vibe coding è un concetto estremamente nuovo e quindi chiaramente in continua evoluzione.
Non voglio che vediate questa guida come un punto di arrivo definitivo, ma diciamo come un'ottima base di partenza per avvicinarsi a questi argomenti.
Proprio per questo, dopo che l'avrete scaricata, letta e magari avrete fatto anche dei test con Lovable nei prossimi giorni, Mi farebbe un sacco piacere se volete scrivermi su LinkedIn e sarebbe super figo per me poter magari commentare e capire come, migliorare questo processo insieme.
Niente, vi auguro buon v- v- vibe coding scusate.
Il, il bello secondo me di questa guida è che è nata come un asset interno del team non soltanto growth, ma proprio per il team learning generale, e visto che lo stavamo creando era bello secondo me condividerla perché probabilmente il problema che noi abbiamo affrontato, creando questa guida con Michele che l'ha creata e che mi piace molto la proattività che lui ha detto, sto trovando un sacco di problemi nel creare certe cose con l'ovab e con altri tool, vado a ricercare io.
Che co- com'è la metodologia giusta di fare vibe coding.
E quindi questo qua secondo noi è una cosa molto interessante da lasciarvi.
Sarà in divenire, potrà anche modificarla Michele magari aggiungendo cose.
E quindi, ringrazio intanto Michele e Susanna per il grazie 1000.
Piccolo preambolo
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