Prima di andare nel vivo di quella che è la declinazione operativa di un'analisi strategica, quindi quello che ci porta d'analisi dei dati effettivamente all'operatività e alla creazione di un piano editoriale e a un calendario editoriale e alla creazione contenutistica che è il tema diciamo, che tocca un po' tutti, visto che la parte di content crescer adesso è diventata la parte essenziale e fondamentale, ma anche quella che richiede molte più, competenze sia tecniche per quanto riguarda la creazione contenutistica effettiva, ma anche, Che di trovare quel format che spacca.

Volevo dire due cose.

Innanzitutto, sempre rispetto al discorso di mindset strategico, quello che mi preme dirvi è che molto spesso uno pensa che debba trovare il format che lo faccia um lo faccia sfondare e gli faccia fare i numeri.

Però poi non si sa come gestire questi numeri, soprattutto non si ha una visione sul lungo termine e sostegno.

per creare cioè per portare questi numeri poi ad andare su un altro um su un altro touch point, no, quindi ad avere una sorta di finalizzazione della propria strategia.

Quindi quello che mi preme di dirvi è non basatevi tanto sui numeri e nel fare numeri, perché molto spesso il fare numeri non significa che poi ti- vi permetta di raggiungere quell'obiettivo di business che vi siete prefissati, banalmente.

Adesso vanno di moda quegli sketch che fanno ridere, no? Uno sa che quegli sketch se fatti bene fanno un botto di numeri come i meme, no? Ma non è detto che i meme si integrano perfettamente nella vostra strategia, E vi diciamo e creano quella sincronia a livello di immagine che voi volete far percepire agli altri.

Quindi è importante anche che voi abbiate chiaro quali sono i vostri obiettivi, qual è il vostro stato di vita del vostro bene e come voi volete essere percepiti.

Perché il rischio di inseguire i numeri è che poi quel- è quello che, non raggiungete quello che voi volete essere o non raggiungete proprio quello che volete a raggiungere.

Detto questo, tornando al discorso della strategia, dall'analisi strategica e dalla definizione di una strategia non riusciamo a mettere ordine al disordine, proprio perché riusciamo a incastrare ogni elemento, dargli un ordine, dargli un obiettivo, e riuscire, diciamo in qualche modo a incasellare tutti i pezzettini del puzzle affinché creino la figura finale, altrimenti ci sarebbe completamente uno squilibrio.

Una strategia composta da obiettivi, da una visione, da un trend che ovviamente tu conoscendo i trend riesci, grazie alla tua visione a r- a re- a riadattarlo, dai microdati e dalle persone, quindi sono tutti asset che noi dobbiamo considerare nella definizione di una strategia.

Un altro elemento da considerare è il fatto che mentre qualche tempo fa avere vi avrei detto che per andare virale o comunque per crescere sui social bastava trovare il format giusto e scalarlo, quindi replicarlo all'infinito, adesso in realtà non è più troppo così.

Proprio perché se tu, sebbene le piattaforme siano sempre più immersive, è una strategia vi permette di assumere un.

diversificato.

Questo che significa che da un solo colore, quindi dal creare dei format immersivi, voi in qualche modo andate a sperimentare differenti format che permettono di raccontare chi siete voi, chi sono le persone, educarle, ispirarle, motivarle, dandovi dei consigli, cioè ci sono differenti format che possono essere portati e condivisi.

Si sperimenta, si si si sviluppano, si sperimentano, si sperimentano e si va a scalare e ottimizzare quello che ha funzionato.

ecco perché poi si creano differenti, colori ed ecco perché poi nel momento in cui vado a creare dei piani editoriali, parto sempre da quello che è il feed Instagram o il feed TikTok e cerco di incasellare in base alla frequenza di pubblicazioni e al diciamo al peso contenutistico che io voglio dare a un macroformat, Le varie rubriche.

Perché in questo modo io vado a capire quello che funziona soprattutto dall'inizio, e intorno a quello lo vado a scalare, ma vado anche a creare delle rubriche, che mi permettono di raccontare a 360 gradi il mio progetto, di arrivare a 360 gradi alle mie persone andando a toccare differenti angoli comunicativi, e andare diciamo a c- a strutturare diverse rubriche, non so se avete inteso, comunque i colori, è per farvi capire che ci sono diver- diversi argomenti che una persona può portare al.

di un proprio piano editoriale all'interno della propria content creation.

Partire dagli obiettivi, come capire che obiettivo uno ha è innanzitutto cosa uno vuole ottenere, in quale fase di vita è il proprio progetto, cioè perché se io sto lanciando un brand e voglio vendere subito rischio di non vendere 0, quindi capire in che fase uno è, come ci piacerebbe essere percepito e qui ritorniamo al discorso di allineamento al, alla percezione e all'immaginario che io voglio trasmettere di me.

cioè um prendendo un esempio, qualche tempo fa ho gestito la strategia di un centro ottico che però si rivolge a un mercato B to B.

E lui mi riportava l'esempio di un centro ottico che fa tutti sketch super simpatici e romanaccio che ottengono un botto di più perché fanno leva- più sullo scherzo, no? Però lui si rivolge a un mercato B to B.

Il rischio qual è? Che se lui prova a fare la stessa cosa, rischia che la percezione che il proprio cliente ha del proprio brand di del brand, È non è affine a quello che tu vuoi trasmettere e quindi, diciamo ha un'immagine un po' più elevata.

Quindi è importante che uno sappia la percezione o comunque abbia consapevolezza della percezione che uno vuole trasmettere all'esterno.

Poi, di che cosa ha bisogno il proprio target, se bisogni e motivi funzionali, qual è il suo job- job to be done.

A cosa di cosa ti serve realmente per crescere in questo momento e qual è l'orizzonte temporale entro cui vuoi raggiungere i tuoi obiettivi, quindi il classico, obiettivo smart specifico rilevante, um, Arrivabile, rilevante e temporalmente limitato, quindi tre mesi, sei mesi, otto mesi.

Qual è la fase di vita del mio progetto? Voglio crescere.

Okay, allora creerò dei format che mi permettono di andare virale.

Però piano piano comincio a integrare anche format più identitari che mi permettono di raccontare chi sono.

Ecco lì che torniamo al discorso che un feed Instagram o TikTok non può essere solo, Di un colore, ma deve toccare differenti aspetti e differenti elementi.

Quali sono diciamo le tre fasi di vita di un progetto? C'è la fase early stage, c'è la fase in cui cresci, provi e sperimenti.

um cioè trovi qual è una rubrica che ti crea distintività e la rendi scalabile, pubblichi frequentemente, distribuisci contenuti un po' più ca- capillarmente perché appunto devi capire, qual è il giorno migliore, l'or- l'orario migliore, qual è la rubrica migliore, cioè devi capire.

Poi interagisci con i profili del tuo stesso settore per categorizzare il profilo, quindi se sei in una fase iniziale, Quello che ti consiglio è di commentare i profili affine al tuo settore, ad esempio, 61 centro cinofilo, quello che ti consiglio è di interagire con tutti quei brand che vendono magari prodotti per cani o tutti quegli educatori cinofili che creano contenuti.

Perché? Perché i- um le piattaforme rilevano che tu sei posizionato in quel settore in Nel frattempo stai comunque creando coinvolgimento con persone che possono trovare il tuo commento interessante e seguirti, proprio perché grazie al alla tua strategia di community management, sei in una fase in cui devi categorizzare il profilo, quindi la scelta dei contenuti è fondamentale, la scelta dei keyword è fondamentale, quindi sei in una prima fase di posizionamento e e devi.

emergere i tuoi valori e i tuoi elementi di distintività.

Diciamo analizzato e e andato avanti in questa fase, c'è tutta la parte di community building, quindi nel costruire relazioni, perché? Perché il profilo cresce, le persone iniziano a seguirti, devi creare un dialogo con loro, quindi, capisci quello che a loro piace, capisci il modo in cui a loro piace che tu crei contenuti, ad esempio, Tempo fa, quando iniziai a condividere contenuti, condividevo principalmente contenuti in cui raccontavo news legate al settore branding e poi c'era la mia rubrica distintiva che era 10 dei per 10 brand, che è la rubrica più apprezzata.

Io analizzando i i microdati e capendo che quella era la rubrica più più apprezzata, l'ha reso in rubrica settimanale, che nell'ultimo periodo si è evoluta nel cosa farei se gestissi questo brand, quindi, conoscendo dei brand o per promuovere determinati settori, condivido idee di strategie che posso realizzare sia a livello offline promozionale sia a livello di strategie.

Social media marketing è uno step 2.

0 che si è evoluto con me, perché mentre all'inizio era una rubrica che mi piaceva, poi dopo un po' l'ho fatta evolvere con me, col diciamo col mio background e con la mia esperienza.

Questo è costruire le relazioni.

Come lo faccio, creando delle occasioni di dialogo con le persone, cercando occasioni di scambio, di crescita reciproca, no? E allo stesso modo lo può fare qualsiasi brand, quindi si stimola.

commenti sotto i post DM se un profilo è cresciuto tanto ma ha poco engagement, cerchiamo di riattivare questa community.

Evidentemente c'è qualcosa a livello editoriale, strategico e comunicativo che non sta funzionando.

Quindi diciamo che, ci sono momenti in cui un brand è cresciuto tanto ma, c'è una fase in cui la parte di community si è un po' stabilizzata o o comunque non è presente, capiamo in che modo di attivarla.

Ad esempio, quando mi ero occupata del gestire la comunicazione social del Brand che vende gioielli, era una fase in cui era cresciuta tanto.

Però i contenuti erano super autoreferenziali.

Quindi era la fase di community di di riattivare quella community dormiente, come lo facciamo creando delle occasioni di scambio con le persone, quindi per parlare del prodotto senza essere troppo commerciale, quindi attraverso format virali, format interattivi, format di storytelling per raccontare i prodotti, per raccontare le collezioni, eccetera, che ha portato all'attivazione di una community.

Dopo che la community si attiva, c'è tutta la fase di consolidamento che porta al miglioramento della reputazione della L'autorevolezza, quindi, sono cresciuto, i miei followers sono attivi, comunque c'è uno scambio attivo, cosa posso fare io in più per queste persone e quindi c'è tutta la fase di creazione di format, di format che mi permettono di dare quel valore aggiunto in più, aggiuntivo in più, che mi portano anche a, a posizionarmi a un livello molto più alto rispetto ai miei competitor.

Vi faccio l'esempio um di un brand di cui ho fatto una strategia poco fa, che diciamo che ha l'obiettivo di educare le persone e creare consapevolezza intorno al mondo skincare.

Nell'ultimo periodo aveva, comunque si era un po' stabilizzato, cioè non è che andava male, nel senso la strategia era, comunque top, no? Però si era un po' stabilizzato.

Come fare per svecchiare questa comunicazione? Camo un format 2.

0 di questa educazione e sensibilizzazione, creiamo un' academy.

Come forma di podcast, s- sottoformato di podcast, che dà quel valore aggiunto declinato in o- in maniera differente alle persone, quindi, il mio purpose, la mia vision rimane, la mia mission rimane, educare e sensibilizzare e creare consapevolezza, ma lo faccio in maniera diversa, di modo tale che diciamo che do quel valore autorevole in più alla mia comunicazione, Diciamo svecchiandola un po'.

Quindi c'è tutta la fase appunto di cons- consolidamento e crescita, però vedete che, tornando al discorso del double diamond, si torna alla fase iniziale di analisi e scoperta, test and learn, sperimentazione e operatività.

E di uno deve essere consapevole del dello stadio di vita del proprio progetto.