Il digitale ha praticamente abbattuto ogni barriera all'ingresso e più va avanti, più continua a diminuire effettivamente la barriera all'ingresso che c'è e produrre contenuto.

Pensiamo a quanto era più difficile inizialmente fare contenuto su YouTube scrive una telecamera.

Serviva un sacco di cose.

Quanto è più facile oggi con Tik Tok? Con il nostro cellulare in un secondo siamo in grado di creare dei contenuti che hanno milioni e milioni di views, ma in realtà, per quanto la barriera all'ingresso economica di strumenti stia diminuendo la competizione, ma soprattutto noi stessi siamo la grande barriera all'ingresso, perché sono sicuro che tantissime persone che stavano guardando questo video o che faranno questi corsi eccetera eccetera, si chiederanno Ma chi sono io per creare contenuti su chi sono io per effettivamente poter parlare davanti a manager C o di azienda founder perso? Sono tutti più esperti di me, tutti quanti su Link quando scrivono qualcosa mi appaiono più esperti di me.

La verità è che se ti stai ponendo questa domanda sei sulla buona strada e questo è un tipo di sindrome dell'impostore che tendenzialmente è fatta da persone che sono in un certo senso consapevoli della loro ignoranza, perché siamo tutti quanti ignoranti, tutti, tutti quanti, siamo ignoranti perché ignoriamo qualcosa nel mondo.

Nel senso non non sappiamo tutto di tutto, è impossibile.

Ma come la persona più colta che tu possa conoscere è anche lui o anche lei una persona ignorante in alcuni ambiti.

Di conseguenza, dobbiamo partire da questo presupposto.

Non potremmo sempre sapere tutto su tutto e questo è una cosa che vale per noi e vale per chiunque nel mondo.

Da lì la seconda cosa la la cosa che diciamo.

Okay, ma quindi aspetta un attimo se so che non so tutto, perché dovrei condividere qualcosa? Perché in realtà può essere di estremo valore quello che tu hai a condividere.

Ti voglio raccontare brevissimamente una storia.

Enrico Ferrari, il mio mentore, è una delle persone, secondo me più incredibili a livello professionale.

Per me è anche umano.

Però, professionalmente parlando, ha fatto un N B ad Harvard.

Ha gestito un portfolio di oltre duecento startup.

Essendo a capo di Rocket Internet ha ora guida Margi e unione di aziende enormi.

Quando è venuto offline al nostro primo evento di Learn, era la prima volta che lui parlava su un palco.

Lui non era una è una persona molto introversa e ha sempre rifiutato di mettersi in quella situazione e con offline lui proprio si è posto come obiettivo di uscire da questo e quando era molto nervoso dietro il palco Yari, ieri brugnone di Rage Acs nato lui, parlando gli ha detto Enrico, tu devi ricordarti che la sindrome dell'impostore in realtà è qualcosa di estremamente egoista, perché tu per avere essere meno teso tu e quindi non andare sul palco, sta in realtà privando che qualcuno nel palco giù dal palco ascolti quello che hai da dire e ne ottenga valore, ne ottenga beneficio.

A volte gli posso addirittura cambiare la vita.

Se anche una sola persona che leggi, però, quel contenuto può avere un impatto anche minimo sulla sua vita, è tuo diritto.

È tu, anzi obbligo condividere quello che hai da condividere.

Questo è il primo elemento che ti dico quando tu ti chiedi chi sono io.

Per parlare di questo argomento chiediti chi sei tu per non parlare di questo argomento.

Ma da qua c'è il secondo punto perché sarà sicuramente qualcuno più esperto di te e qualcuno più esperto di me in qualcosa di cui io parlo.

Ma e come ci poniamo davanti agli altri come uno dobbiamo essere interlocutori.

Non dobbiamo essere lì per dire Sedetevi tutti e ascoltate.

Vengo a spiegarti come vivere.

No, non sei lì così.

Seconda cosa, è una discussione.

Tu potresti dire qualcosa che l'altra persona non è d'accordo un'altra persona te lo farà notare e tu avrai sempre il diritto di dire Sara cosa mi sono sbagliato.

Grazie per avermi insegnato Qualcos'altro e non per questo penseranno che sei un idiota, eccetera.

Tutti possono sbagliarsi.

Io mi sbaglio di continuo.

Ti posso garantire e ammetto soprattutto ecco qui il problema è quando non ammetti che hai sbagliato.

Ma se qualcuno effettivamente ti ha fatto notare che hai sbagliato, che male c'è da dire Ho sbagliato E qua si arriva all'ultimo punto Come ti poni in questo senso è fondamentale.

Non sei su LinkedIn per insegnare agli altri.

Non sei su LinkedIn per porti sopra degli altri.

Sei su LinkedIn, in questo caso per dare agli altri ogni tuo contenuto è fatto per quello, per dare perché ti posso garantire il prodotto.

Dai, riceverai molto di più di quello che avresti ricevuto mettendoti lì per ricevere per chiedere E se tu hai questo bene in chiaro capirai che non sei lì per insegnare, ma sei lì per condividere la parola condivisione.

Secondo me è la più importante in assoluto.

Perché quando tu condividi non stai insegnando agli altri, non ti stai esponendo sopra gli altri Stai raccontando condividendo qualcosa che tu stesso stai imparando o che hai imparato in passato per se qualcu- Se tu andassi facessi un post domani dicessi una cosa che ho imparato nei miei primi dieci anni di carriera o nei primi dieci settimane di carriera o i primi dieci giorni di carriera Qualcuno potrebbe dirti no.

Quella cosa che hai appena detto non è vero Cavolo l'ho imparata.

Ecco la strategia che tu devi assolutamente sapere o altrimenti non farei niente nella vita Condivisione.

Se noi partiamo con questo mentalità nel nostro percorso su Linkedin, tutto il resto verrà da sé.

Umiltà, condivisione, dare.

Non siamo qua per porci sopra gli altri per insegnare e per non avere umiltà in quello che abbiamo fatto.

Siamo qua per imparare e condividere il nostro percorso di apprendimento a tutte le età, a tutti i livelli.

Ora che abbiamo accettato le basi di quello che vogliamo ottenere con questo corso, spero che otterrai tutto quello che dirò.

E parlerò molto di Rich.

Parlerò molto di numeri, ma sono tutti fatti per massimizzare quello che facciamo con questi principi cardine che secondo me sono la base di tutto.