A livello psicologico.

Noi tendiamo a ricordare meglio le informazioni che ci vengono presentate per prime all'interno di una sequenza.

Tecnicamente questo si chiama effetto privacy ed è un concetto essenziale tanto nel mondo dello storytelling quanto soprattutto nel mondo del micro storytelling applicato alla creazione di contenuti video brevi.

Un buon inizio, infatti, riesce a costruire una sorta di filtro narrativo che in qualche modo predispone l'utente il pubblico, lo spettatore all'esperienza nel suo complesso e alla valutazione positiva di tutto quello che viene dopo l'incipit pensate ad un romanzo che ha una grande apertura.

Ecco, il semplice fatto di aver iniziato l'esperienza con una tensione emotiva positiva fa sì che la percezione nel suo complesso venga influenzata da questo dettaglio e tutti gli eventuali cali di tensione, gli eventuali cali narrativi vengono tollerati di più grazie a questo impatto incredibilmente positivo che si sviluppa nelle primissime fasi di approccio all'esperienza.

I video funzionano allo stesso modo all'interno dei social e non solo.

Abbiamo anche a che fare con la necessità per contestualizzare il tutto rispetto al mondo, magari di shorts tik tok con le la necessità di fermare lo scroll.

Noi dobbiamo fare in modo che le persone che raggiungiamo, che incontrano casualmente il nostro contenuto, abbiano voglia di guardarlo tutto, soprattutto per rendere il concetto ancora più chiaro.

Dobbiamo impedire loro quanto meno persuaderli a non skippare, a non andare oltre a non guardare Che cosa c'è dopo il contenuto che gli è stato suggerito in quel momento noi dobbiamo fermare lo scroll.

Possiamo metterla così.

Guardate in modo molto più semplice e perfino brutale.

Noi abbiamo due secondi in quanto creator per convincere il pubblico a guardarci cinque secondi.

Abbiamo cinque secondi per convincere il pubblico a guardarci dieci secondi.

Abbiamo dieci secondi per convincere il pubblico a guardarci trenta secondi e poi questi trenta secondi.

Spero, a questo punto, che servano per convincere il pubblico che siano serviti per convincere il pubblico a guardare tutto il contenuto.

Può sembrare una semplificazione eccessiva, ma in realtà è esattamente quello che succede se non creiamo un ch un incipit efficace.

Non riusciamo assolutamente ad arrivare ad un pubblico a far sì che qualcuno abbia la possibilità di entrare in contatto con quel contenuto.

Noi possiamo aver sviluppato girato il miglior video del mondo con un messaggio emozionante e toccante, incredibilmente divertente.

Mettendoci metteteci dentro tutte le cose positive che volete, che però se non possiede una buona apertura, semplicemente non verrà visto.

Questa è la triste realtà.

Ora l'effetto privacy.

Tornando al concetto di micro storytelling, serve contestualmente oltre lo ripeto ancora una volta a fermare lo scroll.

Quindi a far sì che qualcuno guardi il video perché è stato coinvolto immediatamente all'interno della narrazione, anche a indirizzare tutta la percezione del contenuto stesso.

Quindi in fase di scrittura per noi, in quanto è importante curare nei minimi dettagli i primissimi secondi del video, anche per impostare correttamente la connotazione emotiva del video.

Se io faccio un'apertura divertente, ma poi tutto il video ha un tono serio, anzi completamente diverso e quindi va in una direzione più triste.

Non dico tragica, ma comunque c'è una dissonanza cognitiva tra l'incipit e lo sviluppo complessivo del video le persone valuteranno l'esperienza in modo negativo perché non c'è continuità all'interno dell'esperienza l'effetto privacy ci dice che la ritenzione mnemonica e la valutazione dell'impatto sono al massimo del loro potenziale.

Nel momento in cui una persona comincia un'esperienza.

Noi dobbiamo sfruttare quei pochissimi secondi iniziali per far capire tanto quanto succederà per far capire alle persone che cosa stanno per vedere per fargli una specie di promessa emotiva.

E poi, ovviamente sta a noi cercare di mantenerla.

Vi faccio vedere ora uno dei contenuti più performanti che abbia mai realizzato.

E per una volta le Vanity Matrix corrispondono anche ad un discorso qualitativo.

Concentratevi soprattutto sull' incipit, che è la cosa che mi interessa discutere poi insieme a voi.

Questa è l'ultima immagine creata da William, un artista malato di Alzheimer.

I suoi ultimi autoritratti dipinti dopo aver scoperto la malattia, sono il diario di una vita che lentamente smarrisce se stessa.

L'aspetto più incredibile è che una delle condizioni cliniche dell'alzheimer è la no sosia, ovvero l'inconsapevolezza dei sintomi del paziente termo.

Ecco, mi fermo qui tanto ripeto, la cosa importante era l'incipit io per scrivere quella frase.

Questa è l'ultima immagine creata da William Termale, un artista malato di Alzheimer.

Penso di averci impiegato realisticamente una mattinata intera quattro ore di lavoro perché ogni parola rispecchia esattamente il mood del video nel suo complesso e riesce immediatamente a raccontare che cosa io volevo trasmettere il fatto che ci fosse un artista ci fosse di mezzo una malattia che ci fosse quando uso il termine ultima un'esperienza che a un certo punto si è conclusa e che quell'immagine che le persone stavano guardando, quindi ho creato un gancio visivo fosse l'ultima, cosa mai creata da un essere umano.

Quindi c'è tutta una promessa emotiva c'è un'alta tensione che si si sviluppa nei primissimi secondi del video, i quali rispondono poi ad una promessa di mantenimento perché tutto il video va in quella direzione.

In qualche modo sviluppa una continuità emotiva rispetto ad un'apertura che è stata curata nei minimi dettagli.

Ecco quando dovete approcciare la scrittura di un contenuto partite dal presupposto che per farlo al meglio per raggiungere un pubblico, per fare in modo che il vostro contenuto abbia un impatto e venga guardato perché poi in soldoni questo è quello che ci interessa, che venga guardato non venga skippato.

Ecco, la scrittura di quei primissimi secondi deve essere la nostra priorità, piuttosto dedicate un'ora intera allo scrivere la prima fase e dedicate un'altra ora al contenuto nel suo complesso.

Ma quei secondi sono quelli che determinano se il contenuto verrà guardato da qualcuno oppure non verrà visto da nessun utente sulla piattaforma.

Contestualmente l'effetto privacy ci dice che quel che l'incipit che il gancio serve per inquadrare per costruire un frame emotivo con razionale su tutto il video, quindi cercate di mantenere un tono di voce e un registro che sarà simile a quello che si sviluppa nel video, perché se l'esperienza viene valutata in linea con le aspettative e con le promesse che si sviluppano all'interno dell'incipit allora verrà valutata in modo positivo, avrà un impatto sarà più memorabile e di conseguenza il contenuto passatemi il termine spacca.