Avete presente quella massima secondo cui ci piace ciò che conosciamo? Ecco, da un punto di vista psicologico questa affermazione è stata in un certo senso dimostrata attraverso alcuni studi sperimentali, i quali hanno evidenziato che il nostro cervello tende a valutare positivamente quegli stimoli che riesce ad elaborare a livello cognitivo con maggiore facilità.

Questo è un concetto che a livello tecnico si chiama processi e viaggia di pari passo con un altro aspetto fondamentale che noi dovremmo imparare a conoscere ed applicare nel nostro mondo di creazione di contenuti che si chiama effetto di mera esposizione, utilissimo per diventare riconoscibili all'interno delle piattaforme che cos'è l'effetto di mera esposizione è perfettamente riassunto all'interno di questo grafico sull'asse x abbiamo le ripetizioni dello stimolo sull'asse y non invece l'indice di gradimento, come vedete all'aumentare delle ripetizioni.

Quindi più entriamo in contatto con lo stesso identico stimolo, più il nostro cervello, proprio in virtù della processi, proprio in funzione del fatto che noi tendiamo a giudicare più piacevoli quegli stimoli che riusciamo a elaborare, a interpretare con maggiore facilità automaticamente e di conseguenza lo valutiamo in modo più positivo in modo più piacevole.

L'esperienza la ricordiamo in termini positivi.

Ecco se pensate a tutti quelli che possono essere i trend, i format che in qualche modo reiterano un modello narrativo, un modello di costruzione contenutistica sempre simile, sempre non dico identico a se stesso, ma comunque che ha una forma estremamente riconosciuta.

Capiamo che a livello cognitivo il nostro cervello sta facendo il gioco dei Creator nel momento in cui andiamo a dimostrare il nostro apprezzamento per qualcosa che abbiamo già visto altrove.

Questo non significa che il nostro lavoro da Creator si riduca a copiare qualcosa che ha funzionato altrove, ma piuttosto cercare di capire quali sono i nostri punti di forza.

Quali sono i nostri format originali, autentici che hanno funzionato una, due, tre volte e nel momento in cui riusciamo a isolare una particella narrativa, una forma di struttura contenutistica che ha dimostrato una propria efficacia.

Ecco, quello può essere sicuramente la base di partenza per costruire uno stile che non significa, ripeto, riproporre sempre lo stesso identico contenuto.

Altrimenti.

E questo ce lo dice anche la psicologia sperimentale.

Le persone si annoiano, ma può migliorare l'elaborazione cognitiva, rendendola più semplice e di conseguenza sviluppare un maggiore indice di gradevolezza.

Vi mostro alcuni contenuti che ho creato io stesso i quali rispecchiano questo concetto.

Vi faccio vedere soltanto gli incipit in realtà e vedrete che rispecchiano sempre una costruzione molto simile, perché dei numeri dipinti su una tela sono diventati un'opera d'arte perché raccontano l'intera esistenza di un essere umano e il destino di ogni forma di vita.

Perché i quadri di Hopper sono così magnetici? Perché descrivono una sensazione che abbiamo provato tutti almeno una volta nella vita.

E non sto parlando della solitudine, perché delle caramelle nell'angolo di una stanza sono diventate un'opera d'arte, perché raccontano una vita che svanisce e l'amore che tenta di sopravvivere, almeno nei ricordi, perché l'ombra di una libreria impressa su una parete è diventata un'opera d'arte, perché racconta in una sola immagine il peso e il significato dell'assenza nel millenovecento.

Ecco, come avete visto, io utilizzo uno schema narrativo davvero identico all'interno di tutti questi contenuti.

Faccio una domanda, do una risposta e nel giro di cinque sei secondi ho già presentato una tesi, portandola avanti e cercando anche di sviluppare contestualmente un certo tipo di interesse nel pubblico, che spero si sorprenda nel fatto che, per esempio, l'ombra di una libreria possa essere diventata un'opera d'arte questa cosa se dosata con parsimonia.

Attenzione è un valore aggiunto per il nostro percorso da content creator, perché ci rende di nuovo riconoscibili all'interno della piattaforma.

Il fatto di aver creato un format, lo ripeto ancora una volta perché non è scontato, originale il nostro format dev'essere originale non deve essere qualcosa che ha già fatto qualcun altro e che noi abbiamo semplicemente copia e incollato all'interno del nostro profilo.

Tendenzialmente dovrebbe essere qualcosa che abbiamo sviluppato noi, ma nel momento in cui quel format, quella formula quella struttura narrativa quell'esercizio di storytelling applicato in un determinato modo, ha dimostrato un'efficacia e sappiamo di essere stati noi a crearlo.

Possiamo tranquillamente utilizzarlo proprio perché fa parte della nostra cifra stilistica e le persone esposta ad uno stimolo ed entrando in confidenza con quello stesso format, con quello stesso modello di storytelling, lo riescono ad elaborare più facilmente e di conseguenza entrandoci in confidenza, lo valutano più positivamente.

Va bene per la community, per consolidare appunto la community.

Però non dobbiamo abusarne, perché altrimenti lo ripeto ancora una volta, ma è un concetto da chiarire.

Le persone dall'elaborazione cognitiva facilitata trasformano quell'esperienza che diventa automatica e scontata in una percezione di noia quindi evitiamo di incorrere in questo.

Quindi cerchiamo sempre di dosare con la massima cura la massima attenzione, magari all'interno di un piano editoriale esteso.

Questi elementi non facciamo sempre la copia pedissequa di qualcosa che abbiamo creato.

Utilizziamo, perché no, dei format ricorrenti per consolidare il nostro stile caratteristico e aumentare il grado di percezione no della delle nostre unicità, delle nostre originalità, ma cerchiamo di dosarli con attenzione per non annoiare il pubblico.