Lezione gratuita dal corso Web Development
La prima volta che ho usato un computer nella mia vita è stato da ragazzino quando mio padre per lavoro ne aveva una in casa.
Era un processore, diciamo di quelli entro otto sei mi pare che fosse quindi parliamo delle prime macchine da lavoro che però aveva i floppy disk da cinque pollici e lo usavo per giocare a qualche gioco che girava poi da lì, tramite anche la scuola, già provato ad avvicinare un po' i linguaggi di programmazione ai tempi è da questa possibilità.
Lavoravo se non ricordo male, Cobo il Pascal erano i primi esperimenti.
Insomma, da lì ho capito che erano qualcosa che mi piaceva fare.
È da lì.
Poi è nato tutto.
Sicuramente comunque dal dal computer che era a casa in un angolo che era il computer di lavoro di papà.
Okay, programmare per me vuol dire essere un creatore.
È un termine che mi piace utilizzare perché fondamentalmente conoscere la programmazione significa avere un laptop e un computer davanti e poter creare quello che si vuole creare non solo qualcosa di che sia anche visivamente piacevole, ma che sia funzionale.
Ma non ci sono limiti se non la creatività che ci si impone ed è qualcosa che poi potenzialmente puoi puoi pubblicare, può andare all'esterno e utilizzare chiunque altro.
E il tutto con pochissimi strumenti base.
Se vogliamo metterla su questo piano, quindi vuol dire avere degli strumenti anche per comunicare, perché spesso anche che vanno a braccetto.
La programmazione passa da una creatività che a sua volta a monte e magari anche una comunicazione o comunque una funzione.
Quindi secondo me programmare è una una chiave per poter costruire qualcosa con le proprie mani dal nulla.
Beh, quando? Sicuramente quando mi hanno commissionato il primo sito web, nel senso che sicuramente era tutto un gioco all'inizio qualcosa più un esercizio che facevo nella mia stanza, nella mia scrivania.
Dopo magari é arrivata qualche richiesta di un amico che magari aveva un progetto in mente, voleva provare a mettere su un mini sito vetrina, ma qualcosa di molto semplice.
Parliamo comunque veramente degli inizi e allora da lì ho cominciato a pensare beh, potrei cominciare a ragionare un po' più sul sul design magari non sono un designer, però cominciare a capire quali strumenti posso utilizzare per cominciare ad assemblare un po' il tutto e poi vedere anche come esplorare anche il resto delle potenzialità che con la programmazione, in particolare col web, era possibile ottenere.
E da lì poi, insomma, sia andata avanti.
Sicuramente tutto nasce da un'idea da portare in concreto quanto è stato pagato.
Premesso che partiamo da realtà locali, ok, quindi stiamo provando a ragionare su un appunto, una professione che potrebbe diventare tale.
Ok, quindi provi a realizzare un sito che era mi pare fosse un sito per un politico, per una che in campagna elettorale voleva una landing page di presentazione, una bella immagine, eccetera.
Non è stato pagato gne era piu' probabilmente anche un po' esperienza mia, sperando di comunque cominciare ad avere dei primi clienti, un po', un passaparola.
Il secondo lavoro, che può essere anche assimilato al primo.
Al primo era pure interessante, perché era in realtà poi un portale turistico per la mia provincia è questo mi è piaciuto molto perché mi ha fatto capire come la programmazione in effetti potesse diventare qualcosa di utile.
In quel caso di utile per i turisti era mini portale.
Ovviamente è molto semplice, che però aveva tutte le informazioni sulle location turistiche più interessanti con delle schede c' era anche un cms dietro, quindi era gestibile.
Comunque pare fosse giungla i tempi.
Stava utilizzando giungla che adesso penso sia abbastanza obsoleto m' e sembra essere un lavoro che mi è piaciuto molto fare perché ho capito come unire, appunto la la programmazione ha qualcosa di fruibile, è divisibile dagli altri e questo mi ha molto gratificato.
Io arrivo dall'entroterra siciliano e ho iniziato a fare questa professione con molta difficoltà.
Perché fare il libero professionista? Perché ho cominciato come libero professionista significa sia vendersi, cioè farsi conoscere, vendersi, realizzare qualcosa che è impercettibile a volte no, il valore di quello che stai facendo o l'effetto di quello che stai facendo, perché spesso la programmazione questa cosa di intangibile che poi alla fine si concretizza in quella pagina web con due tre immagini è un po' di testo.
In realtà C' è molto studio dietro c' è molta applicazione pratica è quindi per me era anche un modo per lavorare in un territorio dove fondamentalmente parlo del mio territorio.
Quindi l'entroterra siciliano tendenzialmente non è facile trovare lavoro.
Non lo era prima.
Quando nel duemila e sei é iniziato duemila e otto non ricordo.
Questo era un modo per dire Ok, io posso iniziare a lavorare e non mi serve niente, faccio da me.
Poi ripeto, era difficile tutto il contesto, trovarsi clienti a completare il progetto e farsi pagare.
Ok é però era comunque anche alla fine una forma di gavetta e alla fine poi ho dovuto lasciare la Sicilia perché sono arrivate le opportunità comunque da fuori da Milano è che però ci tengo a precisare che non sono andato io a Milano, ho iniziato a lavorare come collaboratore dalla mia stanza, dal mio studio e poi da lì mi è stato richiesto se volevo andare appunto, in questa in questa è una startup.
Ai tempi mi avevano chiesto se volevo far parte del team, stare lì sul luogo perché comunque era una bella esperienza.
Io ho detto si', ok, però fondamentalmente credo che sia il digitale in Sicilia se dobbiamo restare sul proprio su questo tema è qualcosa che hai me, forse per la lontananza dai clienti è un po' più difficile.
Era un po' più difficile far attecchire agenzie digital.
Non ne ricordo io ai tempi così così forti.
Però so che adesso in realtà si stanno formando.
Questo probabilmente perché viene percepito diversa diversamente anche la professione, il flusso di lavoro si può delocalizzare un'attività di questo tipo un team di questo tipo, quindi credo che ci siano adesso delle realtà.
Cioè ci sono, anzi sono anche ho anche degli amici in Sicilia che hanno provato a realizzare dei business simili e quindi credo che si, sicuramente la programmazione è qualcosa che si può tranquillamente.
Non so come dirti, però è una professione che potenzialmente puoi realizzare in qualunque location.
È a maggior ragione un territorio dove c'è carenza di lavoro, ma assolutamente, nel senso che uno dei vantaggi di tutta questa di questa situazione è stata la il report è stato di è stato dimostrare che il remote working può funzionare.
Può funzionare, è che è tanto efficace e produttivo quanto il lavoro in ufficio.
E questo si sposa benissimo con una professione, appunto da sviluppatore dove ti basta veramente soltanto un laptop e una con una connessione.
Quindi secondo me sia però molti scenari, eh? Si apre un po', diventa più concreta la possibilità di diventare location.
Indipendent no, che era uno degli eroi di quei termini che sentiamo.
A volte parliamo coi ragazzi che vogliono entrare in ballo per fare il corso e tra le loro aspettative e c' è anche quella di diventare un nomade digitale.
Ok, ci sta giusto? E abbiamo dimostrato che può funzionare.
Funziona e quindi io sono molto positivo.
Beh, umiliante situazioni, situazioni imbarazzanti e umilianti, per cui no, devo dire non non che io ricordi, non che accadono.
Quello che posso dire è che sicuramente ricordo con piacere con sofferenza i mal di testa e le le nottate fatte a raggiungere un risultato.
È per un progetto, se vuoi anche personale o comunque legato a un cliente.
No, abbiamo una deadline o comunque voglio fare quella cosa.
Me la impongo.
Allora studio nuove tecnologie.
Le provo, mi documento, non capisco.
Approfondisco.
Eh sì, sicuramente tanti, ma è una professione che richiede un po' di efforts, a volte anche oltre l'orario di lavoro, però spesso si sposa con la passione.
E allora la passione compensa, è compensa ora di sacrificio a studiare, a sbatterci la testa e e poi arrivano i risultati.
Poi tutto più facile, però.
In realtà poi puoi andare sempre oltre, alzi sempre quella asticella è un po', Un loop.
Però sì, dai il sacrificio, quello che sicuramente ricordo.
Ricordo di più.
No, dai a bruciapelo i miei fallimenti sono grandi fallimenti, piccoli fallimenti, fallimento può essere la deadline sfiorata.
Si può essere headlines forata o il progetto che non è entrato perché bo non c' era budget o comunque non era abbastanza famoso per farlo.
Fallimento può essere anche il ragazzo che lascia un elemento del team che lascia il team perché sente di non crescere? No, perché magari il contesto non è purtroppo si lavora anche a volte in contesti dove le aspettative non vengono magari attese come si come si voleva.
E allora può essere anche quello no, disattendere le aspettative di un ragazzo, di un elemento del team che nelle intenzioni di crescere quello può essere considerato tale.
Oddio, probabilmente abbiamo è capitato in passato che abbiamo sottostimato il traffico che avrebbe generato un progetto e abbiamo dovuto rimediare in qualche modo a un'infrastruttura che era abbastanza debole o anche scelte magari strutturali dell'applicativo che non reggevano, magari é quindi applicativo cadeva.
Il cliente era arrabbiato perché dava continuamente errore il server.
Questo può essere considerato un fallimento, perché magari l'esperienza ti porta a sottostimare delle problematiche, ci puo', ci puo' stare sicuramente un progetto nel dettaglio.
Non lo so, ma ci è capitato.
Allora ho avuto l'opportunità di lavorare a diversi progetti nell'ambito delle onlus.
In particolare L'ultimo mi ha gratificato tanto perché sapere che abbiamo rifatto un portale per delle donazioni per una causa molto importante e sapere che rifare quel portale nella sua interezza sia come user experience? Abbiamo lavorato a stretto a stretto contatto con il design.
Abbiamo la giornata assieme sulla tua ex del progetto e poi sulla realizzazione.
Perché considera una landing di donazione deve essere immediatamente rende realizzata, raggiungibile e anche da mobile no? Quindi facile nell'utilizzo più friction l'ex possibile.
L'utente deve donare e sapere poi che dopo online dopo qualche mese sono arrivati i primi risultati aver incrementato del quasi cinquanta percento quello che era la raccolta in termini di donazione è stato molto gratificante perché la causa era nobile.
Il progetto era bello e quindi questo si collega a quello che ti dicevo.
All'inizio no, tu potenzialmente con la programmazione puoi abbracciare qualunque tipo di progetto, crearlo e magari essere utile per qualcun altro.
Questo sia stato gratificante lo conferma è la nuova esperienza.
É una nuova esperienza al momento del playground, nel senso che arrivo da anni di sviluppo e ho visto tanti problemi legati allo sviluppo, ai team, a tutto quello che ci sta attorno, alla progettazione, alla messa online.
Adesso si tratta di provare un'esperienza, provare a calare la mia esperienza nell'ambito della formazione, che in realtà è una cosa che ho provato perché comunque ho seguito diversi profili junior nei miei team.
Però non è la stessa premessa perché all'interno di Julian si tratta di costruire le basi da zero, quindi è un mindset dove bisogna veramente arrivare.
Come dire alla radice e calare, saper calare col giusto registro comunicativo, le informazioni a qualcuno che potenzialmente non mai approcciato alla programmazione e non solo calare le conoscenze e le skill, ma proprio il Mit.
Ok, quindi la sfida è provare a raccogliere tutta l'esperienza e cercare di scalarla in una forma comunicativa che possa servire alla formazione.
Mi sembra divertente.
Beh, sicuramente adesso è difficile, ovvio per necessità, ma in generale con tutti i reparti o legato perché sono abbastanza trasversale.
Però ha legato molto con il team di coordinatori che sono i docenti che seguono le classi che seguono le classi sotto l'aspetto organizzativo sotto l'aspetto della didattica.
Seguono i docenti, intercettano le problematiche, sono state È molto importante legare con loro perché mi hanno trasmesso quello che è la realtà è la fotografia della realtà su cui puoi potermi calare.
È ovviamente poi ho legato un po' con tutti perché la didattica è trasversale e julian si riflette da inizia a riflettersi già sulla parte di al mission.
Quindi l'ammissione di nuovi studenti è una sorta di mini selezioni in certo senso per testare l'attitudine, ma si riflette anche sulla parte di comunicazioni.
Ok quindi il taglio che vogliamo dare anche di quella che è l'esperienza booleano ok, quindi abbastanza trasversale quello che andrò a fare quello che faccio è però sicuramente un tassello importante sono i coordinatori a me stesso di quindici anni fa un programmatore di andare sempre a fondo nelle cose, di non fermarsi alla conoscenza superficiale, ma chiedere sempre il perché qualcosa viene fatto in un certo modo.
La programmazione, come dicevo prima, è una questione di mindset.
Anche quindi cercare di capire un problema dis comporlo e una volta fatto, anche se lo si sa, se si è arrivati a una risoluzione e provare a capire se si puo', se c' è anche un modo migliore per farlo.
In questo modo si può sempre migliorare e vale un po' per tutti gli ambiti.
In realtà però nella programma, nella programmazione, a maggior ragione perché poi è lì che nascono le differenze tra il programmatore che fa il suo lavoro come un compito e quello che lo fa con la passione e che cerca di portare quella quel contributo, quella qualità al proprio, al progetto finale.
Quindi si' sicuramente andare a fondo nelle cose, non non restare nel superficiale, appunto.
Perché Giulio è importante definire questa questo perimetro, ok, perché definirlo in termini di di competenze, di tecnologie conosciute sarebbe sbagliato.
Sarebbe ingiusto.
È più corretto provare a definire quello che è la capacità di analisi e quindi di risoluzione di un problema, la capacità di ricerca di ricercare le informazioni, di sapere come potrebbe finirlo un metodo, un approccio nella risoluzione del problema.
Okay, come nuovo dove posso andare a investigare? Un problema? Da dove parto e che ipotesi posso fare? Secondo me è molto importante questo aspetto.
E quindi poi terza cosa la proattività.
Cercare di essere sempre proattivi, di voler fare quelle extra mail per stimolare la curiosità.
Che poi il drive-in principale, il driver principale
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