è abbastanza difficile definirsi perché tipicamente poi quando ci si presenta alle persone, ad esempio ci si presenta col titolo del proprio lavoro.

Ma una persona non è solo il proprio lavoro, no, io potrei essere magari un appassionato di pittura e mi presento come Michele, appassionato di pittura.

Poi come effetto collaterale della mia carriera, mi presento tipicamente come signor software architect, che è il mio titolo ufficiale.

Però appunto, faccio altre cose.

Ho scritto dei libri, ho vinto magari dei premi e ho realizzato software che magari con l'architettura di per sé ha poco a che fare, per cui presentarmi alle persone diventa abbastanza difficile.

Normalmente mi presento come Michele programmatore, così chiudiamo subito il discorso.

Allora gli step che mi hanno permesso di fare i salti piu' grandi sono stati sicuramente sono sicuramente le notti che ho passato a studiare, per cui settimane e settimane e mesi passati a studiare e a provare e riprovare e in qualunque cosa si noterà benissimo anche su altri corsi che la consistenza nelle cose che fa, quindi la sostanza delle cose che si fa la costanza e la chiave per qualunque tipo di successo.

Perché anche se inizi e non sei abbastanza bravo, abbastanza brava è practice make no, quindi si continua si fa pratica, si fa pratica fino a un certo punto, si diventa soddisfatti e quindi si può un po' mollare la presa e ricominciare a vivere la propria vita.

Un po' piu' con tranquillità.

Io questa cosa l'ho scoperta durante il covi d' perché durante il covo ed essendo chiuso in casa e avevo poco da fare avevo da studiare e lavorare è però una volta finito, ho capito che effettivamente avevo voglia di tornare a vivere, per cui quello assegnato le riaperture dopo il ko vid per me hanno segnato il momento in cui ho detto ok fino a questo momento.

Nei passati otto anni ho studiato e mi son privato di una vita e di tutto perché volevo fare questa cosa.

Ci tenevo e mi piace.

Ma adesso, dopo questo periodo mi rendo conto che voglio vivere un po' di più e nel momento in cui ho iniziato a vivere un po' di più la mia carriera è decollata, per cui mai dimenticarsi che le persone contatti e le relazioni sono tanto importanti quanto le skill più tecniche.

Le relazioni che mi hanno permesso di crescere di più nella mia carriera sono sicuramente naturalmente, relazioni professionali, ma una cosa che le persone sembrano non capire é un errore che ho fatto io tanto tempo fa, quando ho iniziato a studiare.

Questo per fare questo mestiere è che pensavo che bisognasse stare veramente giorno e notte.

Come ho detto, ho passato anni e anni, giorno e notte e vedevo dei miglioramenti, ma non così grandi, proprio perché non esisteva ancora questo confronto, soprattutto quando ho iniziato a viaggiare di più per conferenze, eccetera.

Mi sono reso conto di quanto ancora dovessi imparare quanto il mondo sia della programmazione sia vasto e quante cose ancora mi mancano.

Tanto che a questo punto io penso sinceramente che le relazioni sono tutto può essere il programmatore più bravo del mondo.

Se tieni per te quello che fai non sarai mai minimamente in grado di progredire come persona.

Per cui, anche se vuoi approcciarsi alla programmazione perché ti piace stare da solo in casa tua, non è quello il modo per diventare veramente bravi.

Il modo per diventare veramente bravi è instaurare delle relazioni, possibilmente durature e sincere con le altre persone, per cui non ho una relazione in particolare di riferimento per rispondere ad domanda.

Ma ho una costellazione di relazioni che mi hanno portato a creare un piccolo network di persone di cui mi fido, con cui cresco, con cui mi confido.

Mi sfogo quando magari non funziona il codice che dovrebbe funzionare e soprattutto un network di persone che mi aiutano.

E questa è la cosa fondamentale.

Le persone sono tutto in qualunque ambito.

Credo che il mondo della programmazione sia estremamente collaborativo e la motivazione dirò qualcosa di forte è l'anarchia pura che governa il mondo della programmazione.

Ma lasciate che mi spieghi.

A questo punto è verso gli anni settanta.

Richard Stallman, che era un professore all'mit, aveva una una stampante Xerox.

Lui diceva Guarda, io so perfettamente come modificare il software di questa stampante per renderlo migliore.

Ma essendo un software proprietario, non sono in grado di intervenire.

Per cui ha indetto una battaglia incredibile contro la Xerox perché voleva modificare il software per renderlo più efficiente, eccetera.

Per i laboratori della in quel momento è nato il movimento del software libero.

Cioè una stampante.

Le stampanti.

Dovete sapere il mondo dell'informatica sulla cosa peggiore di tutte.

Assolutamente.

Quando tu dici a tua nonna sono un programmatore.

La prima cosa che ti risponde non mi funziona la stampante, certo, ed è proprio la stampante che ha avviato il movimento del software libero.

Poi questa è una storia vera, ma possiamo scherzarci sopra, ma il discorso è che da lì in poi si è stabilito quello che si chiama il movimento, appunto open source, quindi dove il codice che scriviamo viene condiviso liberamente con chiunque.

Ci sono diverse licenze che si possono applicare dalla licenza, appunto, che è stata creata in quei giorni durante la nascita del software libero che permette ad esempio il fatto che se io sono un software e lo utilizzò una licenza di tipo emmett, chiunque può venire a dire bello, io lo rivendo oppure lo modifico, lo rivendo e dico che l'ho fatto io è lo vendo a questa persona che lo venderà.

Questa va assolutamente bene, non c' è nessun problema.

Ci sono licenze un po' più restrittive come la a paci che è uguale, ma dovrai sempre citare l'autore originale oppure la dsd.

Insomma ci sono tante licenze, ma il concetto rimane sempre che il software deve essere libero.

Il software è troppo importante per essere di una sola persona o di una sola azienda.

Il software è qualcosa che ha permesso all'umanità negli ultimi sessanta settanta anni di progredire come mai aveva fatto prima.

E questo progresso, che ci piaccia o no, nel bene o nel male, è dovuto al novantanove percento periodico.

Grazie al fatto che il software è libero.

Credo che essere in grado di esporre anche solo le proprie idee, che è qualcosa che spesso ci viene insegnato di non fare, perché è un'idea qualcosa molto personale, che può creare conflitto, ma è anche qualcosa che ti rende unico rispetto agli altri.

E naturalmente essere in grado di discutere le proprie idee con gli altri è qualcosa che ti fa crescere, per cui imparare a discute le proprie idee e imparare a mettersi in discussione e imparare a cambiare idea ogni tanto è qualcosa di fondamentale.

E andare a parlare alle conferenze, ad esempio, è un ottimo modo.

Spesso mi sono ritrovato a parlare a conferenze come la mia primissima conferenza Codemotion a Milano Duemila diciannove.

Dicevo che la programmazione funzionale era la migliore, come si dice il miglior modo in assoluto di programmare software.

Ho cambiato idea, ho cambiato idea.

Non la penso più così perché ho conosciuto persone che sono state in grado, nel tempo di farmi capire che non è tutto bianco e nero, ma ci sono delle scale di grigi.

Ho imparato che già scritto, ad esempio, non è il miglior linguaggio da scrivere modalità funzionale.

Per cui quando si dice ridare indietro la community, cioè una community che ti dà tanto Kitty da software libero che condivide la propria conoscenza, eccetera per noi, magari che ci esponiamo un po' di più, andare a discutere le nostre idee non è solo qualcosa che facciamo per mostrare al mondo le nostre idee, ma per metterlo in discussione, per poter tornare indietro, dire ok, forse mi sono sbagliato e le altre persone ci aiutano a capirlo e il progresso è compromesso sulle proprie idee.

Per cui cambiamo idea, ci miglioriamo.

Il software che generiamo è sempre migliore.

E soprattutto facciamo vedere a una generazione di programmatori che è okay sbagliare ed è okay cambiare idea.

Credo che la paura di sbagliare, come dicevamo, sia un Bayes, assolutamente, ma che sia anche culturale.

Ad esempio, mi è capitato spesso di lavorare con l'america in America questa cosa non esiste.

Loro sbagliano.

Gli americani sbagliano e ti dicono ha sbagliato.

Però so come non fare più questo errore.

È vero, ci sono paesi magari in cui questo succede meno, ma siamo una nuova generazione e questa nuova generazione può portare avanti un cambiamento.

Per cui innanzitutto, questo è qualcosa che possiamo fare.

Dopo di che una persona che si approccia a questo mondo vuole crescere, deve assolutamente sbagliare, perché non c' è modo migliore di imparare una lezione se non sbagliando e capendo l'errore.

Non possiamo credere che la nostra strada sia fatta solo di scorciatoie e di successi immediati, eccetera.

Ogni singolo successo dietro di se' ha una montagna di errori e questa è una cosa da mettersi in testa.

Di fatto, quando produciamo software noi si, ma tante tante aziende vendono poi la mia gente, Nance, quindi la manutenzione del software.

Questo perché sappiamo perfettamente che commetteremo degli errori nel momento in cui sviluppiamo il software e sappiamo perfettamente che dovremo prima o poi andare a Pixar, quindi fare delle fiches su questi bug che noi produciamo.

Siamo esseri umani, non siamo dei calcolatori, possiamo permetterci di sbagliare.

Approfittiamo delle opportunità che abbiamo di sbagliare per crescere i primi momenti in cui ho capito che la programmazione era la mia passione.

Sono stati anzi è stato un momento.

Parola singolare, perché è stata una sera in cui ero sul divano guardando la TV e stavo scrivendo codice per la prima volta sono riuscito a connettermi a un database letto a È così che si fa e andando a letto per tutta la notte, ho sognato io che stavo lì a spappolare col computer e riuscivo a connettermi a questo database.

È sempre una stupidaggine, ma la mattina dopo avevo un sacco di idee, di cose da fare e ho pensato Ma tutto quello che sto facendo é tutto completamente libero.

Cioè, posso farlo.

Sono in grado di farlo.

Posso creare dal nulla qualcosa di potenzialmente molto grande.

Non ho ancora creato qualcosa di così grande, ma ho l'opportunità di farlo e l'idea di avere l'opportunità, di fare qualcosa di nuovo, qualcosa di grande, eh? E di poterlo fare senza dei costi esorbitanti, Quindi con le mie capacità, aiutato magari dalle persone che mi stanno vicino, eccetera.

È una prospettiva che magari in altri lavori non avrei potuto avere.

E quindi è qualcosa che apprezzo immensamente, che continua a inseguire come sogno personale