Lezione dal corso Offline
Allora iniziamo.
Quanti? Visto che ci sta la domanda di rito prima.
Quanti di voi conoscono marketing espresso? Mi accendete un po'? Le luci che non vedo? Ok, ma allora non è quanto gamba.
Però ce la battiamo zero E tra l'altro ora mi sento un po' Amadeus a fare questa cosa per fargli Morandi, quindi Esatto.
Bravissimo per farvi vedere quanto siete belle belle in questo caso volete vedere qual è la prospettiva di uno speaker di Laverne durante questo evento? Ok, facciamo un video.
Collaborate un attimo e dopo lo vedete sulle nostre storie.
Dobbiamo coordinarci.
Il video sarà così l'ho scritto per gli addetti ai lavori.
Io faccio questo un attimo qui faccio tre, due, uno E dopo che faccio? L'uno Rialzati in piedi, fate casino e dite offline urlare la caffeina che avete bevuto adesso? Ok, vediamo se va buona la prima.
Tre, due, uno! Bravi! Allora Perfetto.
Il video lo vedete dopo appena scendiamo dal palco.
Insomma, lo mandiamo ora sembra un po' il complesso.
Entriamo.
Insomma, inventiamoci il discorso professionale.
Come ho fatto lo spoiler prima oggi, appunto.
Andremo a parlare di come gestire un piano editoriale.
É come scalare la Content Creation nei propri social e di quelli degli altri.
Lo speaker, il lo spaccio sarà molto pratico su quello che ha detto Luca All'inizio l'apertura di questa di questa mattina.
Effettivamente quello che noi vogliamo fare con questo, con questa presentazione offrire le nostre competenze, quello in realtà facciamo ogni giorno da ormai diversi anni per darvi dei concetti utili per qualsiasi sia la vostra situazione.
Se siete dei freelance, se siete un'azienda, se se non personal brand siete un'agenzia.
Qualsiasi sia, quindi sarà un qualcosa di estremamente pratico con dei concetti utili.
Detto questo, partiamo cosa vedremo? Vedremo a cosa serve un piano editoriale? Il materiale in pratica quindi cosa si compone facendovi vedere esempio un po' dal nostro piano editoriale, anche come scalare la content crescione.
Cosa intendiamo per scalare la content curation e cosa ci portiamo a casa? Detto questo, a cosa serve un piano editoriale? E partiamo da un grafico.
Questo che vedete è il grafico che traccia l'impressione dei nostri contenuti su LinkedIn.
Questo grafico, come notate un grafico in ascesa, è praticamente un grafico che va da settembre fino a gennaio.
La piccola finestra che non so se riuscite a leggere, effettivamente dà il numero delle performance a novembre dicembre.
Quello che è successo è che nel mese di gennaio abbiamo avuto effettivamente un incremento del cinquanta percento delle performance che è tanto.
E a cosa è dovuta questa cosa? Ora molti magari potranno pensare, vabbé, magari è dovuto a un contenuto che è andato particolarmente bene e magari effettivamente hanno aumentato tanto Liberation contenuto che è andato virale.
In parte è vero, però pensateci bene, cos'è un contenuto che va particolarmente bene, un qualcosa che succede.
Per fortuna ho un qualcosa che accade effettivamente perché lo abbiamo cercato.
Nel nostro caso il piano editoriale ci serve proprio a effettuare questo, a creare un contenuto che poi vada meglio di quello precedente.
Quindi a ottimizzare.
Non è un qualcosa che accade per fortuna, perché è qualcosa che accade.
Per fortuna abbiamo una volta e poi non accade più.
Invece in questo caso, con una gestione corretta del piano editoriale e una gestione corretta della propria produzione contenuti quello che andiamo a puntare ad avere risultati costanti, quindi a replicare il successo di un contenuto.
Ma vediamo cosa è successo in pratica proprio dietro le quinte.
Questa è la nostra rubrica, una delle nostre rubriche più longevi anzi se non la più longeva che si chiama Weekly News, in pratica informato di notizie settimanali sul mondo del marketing digital che noi postiamo ormai da praticamente da quando è nata.
Marketing espresso quindi da inizio duemila e diciannove e tuttora quindi io sono praticamente quattro anni e poi siamo ogni settimana a parte insomma, quando andiamo un attimo in ferie perché ci vuole.
E questo cosa succedeva? Che sul link non lo fa, noi lo pubblicavano a livello tecnico informato carosello.
Quindi carosello pdf ogni slide erano erano una notizia e la slide iniziale era la notizia piu' importante.
Cosa accadeva a livello tecnico che effettivamente questo tipo di formato era informato che creava un alto tasso di interesse? Perché il formato carosello, ad esempio su LinkedIn crea molti click perché le persone semplicemente scorrono le slide però a livello contestuale non dava rilevanza alle notizie singole perché si perdevano insieme alle cinque? E soprattutto non era informato che puntava tanto sulla copertura.
Perché effettivamente il carosello, rispetto alla grafica singola su LinkedIn è un qualcosa di molto più penalizzato.
Non ha comunque lo stesso potenziale a livello a livello di copertura.
Quindi cosa abbiamo fatto viste questi dati e visto questo contesto, abbiamo deciso di trasformare la rubrica che era una rubrica, effettivamente che noi pubblichiamo anche su Instagram, in cui facciamo anche un podcast su LinkedIn in notizie singole.
Questa cosa che poi sembra un'azione così semplice ha portato ai risultati che avete visto prima.
Perché cosa è successo? Non abbiamo preso cinque notizie l'abbiamo riportato tutti e cinque perché arrivano da riempire troppo il senatoriale.
Abbiamo preso solo le migliori, le abbiamo dato di rilevanza maggiore e abbiamo creato delle slides singole ed è successo quello che avete visto prima.
Questo, ad esempio, è uno dei primi contenuti che abbiamo pubblicato dopo questo restyling.
E vi do anche un altro incipit Questa cosa non la sapevamo perché quando facevamo in realtà in marketing, magari delle notizie, vedevamo che i posti singoli andavano molto bene.
È successo che ci sono state queste metriche, quindi effettivamente le notizie erano in maggiore risalto e il formato singolo permetteva una maggiore diffusione e sono e si sono creati i contenuti come questo che hanno avuto per esempio una riccia di quasi quattrocentomila persone da soli.
E ora passiamo effettivamente, visto che abbiamo parlato di piano editoriale a cos'è il piano editoriale.
In pratica fai tu da valletto con le slide.
É vero, ovviamente.
Perfetto.
Beh, avrete capito che creare contenuti efficace non è una cosa che diciamo può essere riducibile a un semplice colpo di fortuna, ma è un continuo processo che noi diciamo che assume la forma di un cerchio e noi in questo cerchio ci viviamo ogni giorno, sia per noi stessi come marketing espresso, ma sia per i nostri clienti, questo cerchio inizia da uno step uno che principale che è quello della strategia.
Adesso magari non vi annoio troppo con con tutti gli step, perché se ne parlerà bianca dopo nel nel suo speech pero'.
Diciamo che per strategia intendiamo tutta la parte di analisi di contesto sui social, l'analisi del target delle Bayer personas, dello user personas, che molto spesso sono due cose diverse dell'analisi del posizionamento e infine della scelta dei canali che ci consente poi di arrivare a questo piano editoriale che è una parte di un percorso.
Qual è la differenza tra un piano editoriale e la strategia che mentre la strategia appunto questa analisi contestuale il piano editoriale è il vademecum dei nostri contenuti? Attenzione, spoiler, piano editoriale e calendario editoriale sono esattamente due cose che non c'entra c'entrano l'una con l'altra, ma sono assolutamente diverse.
Nonostante questo misunderstanding di settore, molto spesso bene, diciamo che piano editoriale è la rotta che avranno i nostri contenuti in un determinato arco di tempo su determinati canali, canali social, all'interno.
E questa è una cosa che generalmente avviene ad esempio per i nostri clienti.
In un PDF di presentazione di un documento strategico che contiene anche il piano editoriale, troviamo macrocategoria di argomenti tematiche, formati, esempi.
Abbiamo anche qualche esempio di contenuto proprio finito, quindi non solo concettualmente, quindi anche con un pizzico di grafica in più.
Tutto ciò per arrivare.
Poi adesso vi facciamo fare proprio un backstage nel nostro piano editoriale.
Uno degli step più delicati nel passaggio da piano editoriale sulla presentazione del PDF e piano editoriale per essere capito da molti è il passaggio su Google Fogli perché noi siamo un team smart.
Usiamo Google Foglio che diciamo m' bene in questo passaggio, come potete vedere, si crea una schermata di tutto quello che è relativo ai contenuti.
Abbiamo la frequenza di hosting che ci dice quindi le varie le varie indicazioni del periodo.
Abbiamo quello che vi dice quindi un tram della parte strategica dove indichiamo il target che abbiamo individuato la percentuale di andiamo a distinguere se un target primario secondario a seconda della nostra pubblicazione i point poi vabbè che sono tutti quegli angoli di comunicazione che grazie anche a design marketing, se massimo ci sta ascoltando andiamo a individuare tutti quegli angoli di comunicazione utili per poter produrre dei contenuti efficaci.
Tematiche facilissimo quindi, insomma tutto, tutto il discorso legato alle tematiche.
Abbiamo scelto alla spiegazione e a quanto queste tematiche vanno a influire nella programmazione macro.
Quindi i pezzi del puzzle ci sono l'abbiamo riassunti nel piano editoriale ogni mese andiamo a costruire questo questo questo qui invece è il famoso calendario editoriale.
Il calendario autoriale rispetto al piano ha una grossa differenza che il calendario è un'agenda.
Quindi se il piano editoriale un vademecum, il calendario editoriale è invece una una la programmazione vera e propria nel tempo dei nostri contenuti.
Ovviamente potete ognuno ha le sue le sue variabili che vuole considerare noi quelle che applichiamo per noi e per i clienti sono ovviamente quelle standard.
La data, il tema l'obiettivo del post che è fondamentale perché ogni posto non ha lo stesso obiettivo.
Molto spesso si pensa che ogni posto è fatto per prendere like, commenti, salvataggi, ma invece non è così.
Pensate a una grossa differenza.
Vediamo testiamo un post che comincia dicendo cinque modi per non lo so cucinare le uova.
Che obiettivo avrà? L'aic salvataggi, commenti o condivisioni? Okay, stanno preparati.
Vede che hanno le pagine giuste? Bene.
Ed ecco, questo è il backstage della nostra attività ed è un backstage che noi applichiamo su tutti gli altri clienti.
Ovviamente poi qui non si vede perché è tagliata la grafica.
Perdonateci però ovviamente ci saranno altre colonne con delle caselle che Mark iamo a seconda dei canali che scegliamo per la pubblicazione di un determinato post.
La programmazione può essere diversa da canale a canale ed entriamo nel discorso di multimedialità.
Però tutto ciò per arrivare al terzo step del nostro percorso.
Pubblicazione social media management classico.
I tool che possiamo utilizzare sono quelli approvati da dalle piattaforme o sulle piattaforme stesse.
Tra l'altro due secondi di silenzio per la morte di Creator studio anche cinque e poi il quarto step, che è quello che Marco ci ha fatto vedere prima è quello dell'analisi l'analisi è un percorso centrale, perché si dice sempre molto spesso che cioè questo approccio data-driven no e molto spesso sembra un'espressione per riempirsi la bocca, ma in realtà è così e deve essere così perché l'analisi dei dati da un punto di vista quantitativo e qualitativo è phone, fondamentale per vedere se stiamo andando sulla strada giusta.
Ovviamente l'analisi anche delle tempistiche.
Per esempio noi se iniziamo una nuova strategia saremmo dei folli a pubblicare il primo posto, a dire la strategia da buttare o è da tenere nel senso ci ha bisogno, come diciamo sempre in agenzia, la strategia è come una camera che un po' profuma, odora di chiuso, ha bisogno un po' di prendere aria per per diciamo essere efficace.
Questo invece, a proposito di strategia è un piccolo frammento di dei nostri report che facciamo mensilmente, ad esempio per il canale Instagram.
In questa parte potete vedere che analizziamo quindi metriche macro diciamo quindi follower visita il profilo crescita, periodi di attività, tipologia di interazione e così via.
Dall'altra d'altra parte l'analisi quantitativa tocca anche i singoli post, quindi non solamente pagina, ma anche i singoli post allo scopo poi di andare a individuare quelli che sono stati contenuti migliori della settimana.
Una volta che però vediamo che ci sono stati dei dei contenuti migliori, non è che diciamo bravi, tutti bravi a posto, festeggiamo Man, andiamo a vedere quali sono le le variabili che hanno influenzato la riuscita o la non riuscita di quel contenuto e anzi sembriamo dei perfezionisti.
Ma non è così.
Però tendiamo siccome il nostro mondo del digitale in generale è un mercato molto competitivo sui social, quindi è ovvio che i contenuti devono essere sempre più efficaci, sempre più qualitativi.
Questo invece è un presupposto è un aspetto diciamo dell'analisi quantitativa che dell'analisi scusate, qualitativa che noi facciamo analisi qualitativa standard va magari dall'analisi del sentiment dall'analisi, della campestre penetration e poi va passa anche per il cosiddetto community management che Elena magari è qui ci sta, ci sta ascoltando, ovvero ascoltare le persone è una cosa banalissima.
Però invece di ascoltare i dati o guardare i dati e ascoltare le persone, è la cosa che in questi anni ci ha permesso di fare quello quello step in più.
Pensate che il primo post carosello che abbiamo pubblicato nella nostra storia lo abbiamo pubblicato perché ci è stato consigliato dalla nostra community nel duemila venti covi d' buio totale che facciamo che non facciamo agenzia ferma.
Abbiamo lanciato i corsi perché ci è stato consigliato dalla nostra community.
Ovviamente era previsto un po' nel nostro piano di business, però la nostra community è sempre stata fondamentale.
Tutto ciò per arrivare a un'ottimizzazione dei contenuti, che è quello che avete visto prima.
Quello che è accaduto prima nel prendere un carosello che per noi era storico come quello delle news su LinkedIn e trasformarlo in qualcosa di diverso ok, si chiude completato.
Detto questo, arriviamo al terzo punto, ossia scalare la content curation quando si parla di scalare.
Soprattutto perché qui effettivamente sono magari persone che intendono scalare anche in relazione alle performance in relazione.
Comunque sia un business quando si deve scala content curation, almeno per come la intendiamo noi, noi intendiamo una produzione massiva di contenuti, perché questo presuppone un approccio poco qualitativo alla content curation, ma si presuppone il fatto di creare contenuti efficaci, quindi che mantengono una performance costante, ovviamente costante.
Passatemi il termine nel senso costante, in base anche al contesto che è normale che se si abbassa la copertura ci sono aggiornamenti o magari c' è stato un evento mondiale tipo goa'uid è normale che ci siano performance scostanti, performance comunque costanti nel tempo, senza abbassare la qualità e in modo però ottimizzato.
Quindi in un modo comunque sia che sia più veloce rispetto magari a spenderci un'intera giornata.
Detto questo, per creare contenuti effettivamente scalare la creazione contenuti non si parte, non si va a caso.
Infatti questo discorso del magari approcciare la content creation a caso un po' alla giornata è un qualcosa che sicuramente può essere fatto se abbiamo o un personal brand o magari se vogliamo semplicemente aggiornare il nostro instagram personale e non ci interessa che ci sia un piano dietro, ma è anche giusto così e delle volte va bene anche per dei brand.
Però in questo che in questo caso, se vogliamo scalare la creazione contenuti, si deve partire dalle tematiche che abbiamo detto prima dal formato ed all'obiettivo del contenuto.
Quindi tutti i punti che ha spiegato prima Alessandro.
Quindi si parte dalle tematiche individuate, si va a vedere l'obiettivo del post e da li' si crea il contenuto in questo modo sia un processo da seguire che si può migliorare attraverso il cerchio.
Abbiamo visto prima vediamo un caso pratico che è il caso di Sereni su LinkedIn.
Noi gestiamo da un paio di mesi la creazione contenuti per ser Enys sulla loro pagina LinkedIn.
Vi faccio vedere solamente degli esempi molto semplici di tematiche che abbiamo creato per loro e sulla quale ci basiamo per farvi capire il concetto proprio di scalabilità.
Ora il piano editoriale di serenità che non ve lo faccio vedere, ovviamente tutto per ovvie ragioni a diverse tematiche.
Queste sono due tematiche che abbiamo individuato per loro che sono le tematiche più condivisibili, quelle che hanno obiettivo condivisione quasi sempre, che sono delle cure posizionati.
Perché sereni perché non lo conoscete ha come obiettivo quello di rendere accessibile il benessere mentale e quindi di conseguenza, soprattutto in Italia, è un tipo di tematica che va trattata uno con le pinze in cui c'è bisogno di tanta sensibilizzazione.
Quindi è importante prendere una posizione, ma è importante anche farlo affidandosi ai dati affida affidandosi, quindi ha dei dati scientifici.
Detto questo, queste sono due tematiche, per esempio col posizionati e statistiche.
È per spiegarvi questo concetto riprendo un passaggio di un libro che stiamo leggendo attualmente in team, che si chiama fare il doppio nella metà del tempo consegnato dal grande matto Iota che ci sta vedendo spero.
Detto questo, questo libro va a spiegare la metodologia Scrum è una metodologia applicata tanto dalle software house per andare a velocizzare e soprattutto ottimizzare i processi.
In un passaggio del libro mi sembra il capitolo sesto capitolo otto, cioè una metà pagina in cui spiega un concetto fondamentale per capire questo che stiamo spiegando ora.
E fa un esempio provate a pensare di dover scrivere delle scale di numeri da zero a dieci e di doverlo fare prima i numeri arabi, poi i numeri romani e poi in un altro tipo di numerica e lo dovete fare prima, prima in un modo e poi in un altro.
Il primo modo è di andare a scrivere prima tutti gli zero, poi tutti gli uno e così via fino a dieci nelle diverse numeriche differenti.
Quindi prima i numeri arabi, poi i numeri romani e così via.
Se fate questa cosa ci metterete una tipologia di tempo un tempo.
Se invece voi prendete e scrivete prima la scala da zero a dieci, tutti i numeri romani e poi i numeri arabi e poi nell'altra, probabilmente ci metterete almeno la metà del tempo.
Questo perché? Perché anche se tutti si fregiano della qualità del multitasking, il cervello umano è fatto per concentrarsi davvero solo e solamente su una cosa per volta.
Quindi se noi cominciamo a fare una cosa, è inutile che la interrompiamo e proviamo a fare un'altra insieme.
Come si applica questo sulla content creation? Sono pensate che sono matto e ho fatto tutto un bel un volo pindarico.
Non arrivare a nulla che quando noi, per esempio, dobbiamo approcciare una tematica prendiamola cuor posizionate.
Noi non creiamo una una quota e poi ne creiamo un'altra tematica di contenuto, un altro posto diverso.
Magari creiamo due, tre, quattro, cinque, sei, quattro insieme.
Perché una volta che noi siamo entrati seguendo una tematica, abbiamo tutta una serie di processi ottimizzati che sono questi riportati ad esempio in questa slide no ottimizzato proprio il processo di ricerca.
Perché utilizziamo la ricerca che abbiamo utilizzato in fase, per esempio iniziale per ogni post, ottimizzare il processo di creazione, ottimizzare il processo di grafica perché magari ci sono dei template grafici da seguire che effettivamente possono essere applicati ad ogni tipo di contenuto.
E se seguiamo questo processo ha una tematica per volta è molto più facile e veloce.
É la facilitiamo anche l'analisi, perché effettivamente creiamo gran macro gruppi di contenuti da analizzare.
Detto questo, cosa ci portiamo a casa? Tre concetti prima le tematiche di contenuto e i riferimenti strategici ci aiutano a scalare la produzione, quindi è un qualcosa da fare in fase iniziale da aggiornare costantemente, che ci aiuta tantissimo.
Sono proprio i nostri migliori amici in questo caso sui social improvvisare non fa guadagnare tempo, anche se uno puo' pensare vabbé, ma domani ci penso, lo faccio al volo.
In realtà probabilmente perderete tempo perché non avete ottimizzato i processi e quindi in realtà una cosa che vi sembra che potete fare in dieci minuti ci impiegherete magari due ore, cosa che invece se vi organizzate prima in questo modo non avviene.
In realtà guadagnate anche i risultati, se non improvvisate, non c' è gestione ben fatta, senza analisi, ottimizzazione l'abbiamo.
Visto Non si può pensare di creare contenuti e gestirli semplicemente creando lì e poi lasciandoli andare e non cambiando mai niente.
Ci sarà bisogno di ottimizzazione.
Ogni contenuto è possibile che il contenuto perfetto in base al contesto, in base al tempo cambierà sempre, insomma il contenuto e cambierà appunto anche il tipo di rapporto che dobbiamo dare.
Vi lascio con un realtà un concetto un pochino più umanistico, meno tecnico, riprendendo un po', quello che diceva Luca sempre in apertura all'inizio che il discorso di fare la differenza e applicarlo al nostro speech noi speriamo davvero entrambi, ma come tutta marketing l'espresso di avervi potuto lasciare anche solo un minimo spunto da questa presentazione che avete appena visto.
É ovviamente è utopistico pensare che potevamo avere un impatto su tutte le mille persone in sala, ma in realtà, come diceva luca col concetto dell'uno percento non importa.
E questa cosa è una riflessione che rivolgo anche a voi.
Non importa se nella vostra vita magari possiate avere un impatto su mille persone, su cento su dieci o su una, perché la cosa bella della trasmissione di valore è che anche solo se voi apparentemente all'inizio state cercando e vedete che magari state facendo una piccolissima differenza, non potete sapere nel tempo e nello spazio.
In realtà quanto poi quella cosa sia veramente l'impatto e possa magari cambiare il mondo, io andrei direttamente appunto se ci sono domande, come abbiamo detto, avete ore per lasciare un feedback, ma se ci fossero domande state pure la mano qua.
C'è una domanda subito e vedo qualcuno che sta correndo da te, quindi aspetta e arriviamo.
Grazie ciao Gianluca prova a fare una domanda, un po' più tecnica.
È evidente che ormai la piattaforma meta, per esempio, sta spostando la sua attenzione a livello di advertising sul machine learning.
Quindi fondamentalmente saranno i contenuti a definire il target.
Quindi avremo bisogno di contenuti che siano comprensibili dalla piattaforma ingaggiati per i clienti per gli utenti.
In questo caso, come riuscirete a trovare? Dato che siete decisamente esperti a livello di contenuti, come riuscirete a trovare questo questo balance nella realizzazione dei vostri contenuti? Chiaro, no? Ti ringrazio la domanda perché in realtà è una riflessione che stavo facendo prima.
Non mi ricordo con chi proprio sul discorso tra contenuti e performance, perché spesso vengono viste come le cose differenti, quando in realtà se vedete un contenuto sponsorizzato e un contenuto non è che cambia molto effettivamente, è solo che ci stai spendendo soldi per farlo vedere un'audience che magari non ti conosce o da audience che ti conosce magari più volte al giorno è sempre un contenuto.
Quindi questo discorso del machine learning e il fatto che il contenuto prenda tanto rilevanza per il targeting ma anche per le performance stesse, perché se fai un contenuto ben fatto aumenta in ogni caso tutta la performance della campagna dal ctr.
Magari il costo per acquisizione e così via è proprio è secondo me una cosa fondamentale.
Tutti quei passaggi che abbiamo spiegato prima secondo me devono essere applicati anche alla creazione contenuti per le campagne.
È ovvio che nelle campagne abbiamo un dato in più, ossia anzi tanti dati in più dati dalle performance stesse.
Ma al tempo stesso se noi arriviamo già con un contenuto che sappiamo magari essere forte, che comunque ha già per formato, ad esempio bene nella nostra pagina organica e che è andato magari già oltre le aspettative che avevamo, sicuramente avremo delle performance migliori.
Ti faccio il nostro esempio pratico.
Noi lavoriamo tanto con i contenuti organici sponsorizzati.
Perché? Perché uno abbiamo noi.
Ovviamente poi direte siete un caso a parte, perché vedono community abbastanza vasta, è più facile.
Vero, però in realtà non è che solamente perché hai dei numeri più grandi puoi vedere queste cose.
Puoi vedere anche su numeri più piccoli.
Effettivamente se tu parti da un contenuto già fatto che è andato bene lo sponsorizzi.
Puoi fare tutta una prima fase di awareness paradossalmente di tofu vogliamo in gergo tecnico effettivamente che performa meglio e da tante diciamo tanti dati, diciamo a supporto e ci dà tanti risultati in più e poi li collegarci tutti i restanti fasi.
Quindi secondo me ad oggi la creazione contenuti a livello organico come è stata l'intesa, si collega molto di più rispetto a prima alla parte di performance.
Quindi tutti quei passaggi che abbiamo spiegato prima in realtà la strategia definizione delle target e anche proprio stati organicamente sono cose che vanno fatte proprio per stare al passo con il cambiamento.
Prego, altre domande.
Ecco una domanda in fondo comincia da li' che arriviamo a una domanda per per Alessandro ma come si partecipa al fantafootball online? Eh vabbè, ci saranno grosse indicazioni nel momento di natura facciamo facciamo integrare tutto agli sviluppatori.
Grazie domando la in fondo al braccio il fatto l'ultima domanda e poi possiamo sono qui dov'é Ciao, sono Giovanni che ha audio scusa, prima di tutto complimenti, volevo fare una domanda in merito, diciamo lato consulenza quando si propone a un'azienda un piano editoriale, se si accompagna anche con un servizio legato appunto alla advertising.
Come lo proponete nell'andare a proporre un piano editoriale se viene appunto affiancato con un servizio di advertising che spinga questi piani, questi contenuti o se iniziate direttamente all' organico e poi magari andate a spingere la tua advertising tutta tua.
Questo perfetto è generalmente riprendo anche un passaggio che ha detto Luca prima e noi intanto siamo siamo un'agenzia, non gestiamo tantissimi clienti, ma è voluta come cosa perché noi gestiamo quei clienti per cui possiamo fare un percorso di community building che è un po' l'elemento valoriale di marketing espresso come come agenzia, per cui noi generalmente non vendiamo le cose singolarmente, cioè il piano editoriale, la strategia venti contenuti o solo l'advertising, ma creiamo un percorso che parte proprio dal punto uno del cerchio dalla strategia.
Quindi generalmente il piano editoriale ha un presupposto che comunque è destinato all' organico un po', come diceva Marco adesso in risposta alla domanda precedente contenuto gli organici e contenuti che poi vengono sponsorizzati.
Non è detto che per forza debbano essere due mondi totalmente separati.
Un contenuto che viene pubblicato su la pagina in organico che va bene può essere sponsorizzato anche senza doverlo inserire.
Business manager per fare un esempio, quindi con con una campagna notorietà o copertura basta anche semplicemente sponsorizzato in bus posting.
Per cui per il rispondere alla domanda noi cerchiamo sempre di avere un una gestione complessiva del cliente.
Quindi non vendiamo mai una cosa sola e soprattutto nella parte di strategie di strategia noi insegniamo proprio in sé se inseriamo un aspetto che è relativo alla parte di crescita è molto spesso c' è anche è anche l'advertising.
Quindi si domanda lì eccola qui, eccola in mezzo è velocissimo persona tu sembra infatti sprinter, grazie mille.
Intanto dello speech super concreto Io volevo esplorare meglio il discorso formati è un qualcosa che decidi nel piano editoriale.
Nel calendario editoriale in generale cerchi di prediligere i formati in trend per la piattaforma oppure è meglio fare un mix? Diciamo chiaro, dipende molto da diversi fattori, prendendo l'esempio che abbiamo fatto prima, ad esempio sul discorso ottimizzazione da carosello a posto singolo.
Quello è un tipo di considerazione che fai in base alle metriche e in base anche all'obiettivo un po' del contenuto e anche agli obiettivi aziendali.
In quel caso, se vuoi crescere, non vuoi crescere o vuoi andrà a fidelizzare.
Quindi, ad esempio lì la scelta fra carosello e un po' singolo è data dal fatto che ok, le notizie devono avere rilevanza.
Dobbiamo crescere maggiormente in questo campo e avere maggiore copertura.
Andiamo su un tipo di formato che in questo caso è il tuo singolo che si propone a più persone.
Ad esempio, se oggi pensate a Instagram tutti dicono Ok, si usa il perchè il cresci la crescita è fondamentale soprattutto in una fase iniziale, perché altrimenti se non hai una base non fai poi il resto.
Quindi è giusto come consiglio generale.
Ma non è una verità assoluta.
Non è che tutti i brand per forza devono utilizzare riley è perché vengono semplicemente più spinti dalla piattaforma se il loro obiettivo è crescere e avere una copertura maggiore lo possono utilizzare.
Se invece il loro obiettivo, ad esempio, è fidelizzare, magari è più utile utilizzare un pos carosello che spiega, magari in modo più pratico, in modo anche visuale più semplice perché te lo puoi scorrere come vuoi un contenuto o comunque un concetto.
Quindi diciamo che il formato dipende dagli obiettivi tantissimo dai trend sicuramente e anche dai dati storici che hai in base alla reazione contenuti che hai fatto, abbiamo tempo per l'ultima domanda se sei veloce a correre si grazie un bell'applauso allo staff ragazzi che stanno facendo un lavoro incredibile per favore ciao ragazzi! Intanto complimenti volevo chiedervi nella gestione in outsourcing del piano editoriale, quindi dei social per un'azienda io noto in agenzia sempre più difficoltà nella creazione di contenuti nel momento in cui è appunto questi sono gestiti in outsourcing, quindi se si tratta di fare delle grafiche è facile con calma le informazioni è tutto.
Però, visto che instagram tic-toc facebook chiedono sempre più storie relè e comunque di avere anche una persona che parli nelle storie, appunto nei relè.
Gli chiedo come si fa in questo caso io trovo molta difficoltà adesso appunto perché non riesco a creare il il se non vado fisicamente dal cliente li' tutte le settimane, faccio delle riprese.
Insomma diventa un po' complessa secondo me apposta che due domande per me due domande per te preciso Esatto, è allora si è sicuramente una situazione spinosa da gestire.
Molto spesso però alla fine si tratta tutto in fase iniziale quando quando parli con il cliente, secondo me ci sono delle delle fasi in cui in cui si può far capire a lui come metterlo al centro del progetto e soprattutto a dargli gli strumenti necessari per poter scalare questo aspetto che, come dici tu, è una criticità e molto spesso quello che aiuta a noi è quello di dedicare nella prima parte del progetto dove noi ci occupiamo banalmente banalmente tra virgolette della strategia, dedicare una parte alla formazione del cliente.
In certi aspetti questo ti posso assicurare che soprattutto sulla produzione delle stories dei contenuti video, ci consente di scalare veramente questo questa criticità e di trasformarla in una soluzione.
Quindi è molto più di che, invece che andare una volta a settimana a fare ril dal cliente, magari la prima settimana di progetto fai una settimana formazione al cliente per dire questo tipo di contenuti li puoi fare tu con questa attrezzatura basta anche una green light e poi magari quelli un po' più complessi che richiedono un approfondimento magari o richiedono un tuo script di contribuisci.
Spero che sia un consiglio utile, un grandissimo applauso, per favore.
Alessandro e marco marketing espresso grazie mille ragazzi
Piccolo preambolo
1) sono utente fin dal suo lancio
2) quest’anno ho speso oltre 3000 ore sulla piattaforma con oltre 13 corsi
3) Pago di tasca mia l’abbonamento e non ho conflitto d’interessi
Esperienza
Quando Learnn è stato lnaciato ho deciso di abbonarmi perchè ho visto nella piattaforma una possibilità di affrontare argomenti di cui sono carente.
Mi occupo di IT ma non sono così miope da non capire che il digital marketing va conosciuto passando per chi lo pratica.
Ho avuto e avrò anche abbonamenti? Si
Perchè allora dici di iscriversi a questo servizio? Perchè a prescindere di quale servizio specialistico a cui ti abbonerari questa è la base. La base per tutti gli argomenti del digital Marketing oggi e in futuro visto che ogni settinaman escono corsi nuovi e vengono aggiornati, ampliati, approfonditi gli esistenti con gli stessie con nuovi docenti.
I docenti poi sono professionisti e hanno reale esperienza rendendo estremamente pratico applicare i concetti.
Ho una iniziativa nel non-profit e per riuscire, nel tempo libero, a non fare danni e a crescere mi serviva portermi aggiornare e capire come funzionano alcune parti del digital marketing con Learnn ci riesco, mi diverto e sopratutto posso delegare perchè ho capito come funziona quell’ambito.
Avere questo allo stesso prezzo di un abbonamento di streaming permette di ampliare la conoscenza in un ambito in cui troppi parlano senza padronanza.
Prendiamo come società Learnn perchè volevamo avere più il controllo della situazione su ciò che succedeva nel nostro dietro le quinte. Ci sembrava che il nostro venditore non fosse sul pezzo, dormisse sugli allori e non studiasse nuove strategie.
Dopo 1 settimana abbiamo eliminato il nostro “venditore”, ne abbiamo trovati altri validi nel sito con i quali collaboriamo, abbiamo acquisito competenze e abbiamo grazie alla competenza, un sacco di consapevolezza in più, dato che adesso lavoriamo solo online.
Uno degli investimenti migliori mai fatti, insieme ai 50k risparmiati (che non era un problema spendere, volevamo “solo” il lavoro fatto bene)
Learnn è la soluzione olistica alla formazione di imprenditori e professionisti. Professionalmente, essendo un Growth & Innovation Advisor, utilizzo la piattaforma per ampliare la vision e per rimanere sul pezzo grazie a imprenditori e professionisti di altissimo livello presenti al suo interno, che offrono il loro contributo in maniera a dir poco magistrale.
L’abbonamento Learnn permette di avere a disposizione un tool di formazione continua, sempre aggiornato su temi e trend professionali.
Uso Learnn per tenermi costantemente aggiornato sul mondo del digital marketing e per approfondire tutti quelli aspetti dove non sono verificale (sono dei specialist) e lo reputo molto utile per un infarinatura.
Piattaforma estremamente professionale e professionalizzante. Corsi di qualità, docenti anche di più e le risorse a disposizione sono veramente tante. Chiunque può formarsi qui, da chi parte da zero a chi ha già esperienza. La flessibilità nel seguire le lezioni è totale: ci sono lezioni fast per chi ha due minuti al giorno e corsi più strutturati per quando si ha più tempo. C’è anche una parte community da non sottovalutare: grazie alla rete di possibili contatti che hanno creato, io ho trovato lavoro come Digital Marketer!
Ho scoperto Learnn tramite una sponsorizzata IG! Mi si è aperto un mondo! Trovo tutti i corsi molto utili ed interessanti, complimenti a Luca ed a tutto il team Learnn
Learnn e’ tutto ciò che un imprenditore ha bisogno per formarsi ed avere una base solida nel mondo del digital marketing ma anche in tanti altri aspetti.
E soprattutto avere le consulenze 1to1 a pagamento sono un valore aggiunto incredibile non e’ il solito corsetto pre-registrato che poi ti abbandona a te stesso qui puoi confrontarti e secondo me e’ una cosa unica.
Learnn mi ha permesso di approfondire temi che stavo studiando all’università e mi ha fatto scoprire altri corsi che mi sono serviti molto all’inizio del mio percorso da freelance.
Ad oggi ho l’abbonamento annuale perché trovo sempre qualcosa di nuovo e interessante da approfondire.
Consiglio Learnn perché copre una vasta gamma di argomenti e permette di passare da tematiche di Growth alla User Experience passando per il GDPR e la psicologia.
Davvero molto interessante e sempre in espansione.
Ultimamente sono state inserite anche nuove funzionalità che la rendono una piattaforma veramente completa e super utile.
Grazie alla community si possono scambiare opinioni con altre persone che stanno studiando e poi ci sono gli esperti che hanno messo a disposizione anche degli slot a prezzi ragionevoli.
Ultimo ma non meno importante il prezzo che è veramente affrontabile anche per gli studenti universitari.
Luca e tutta la sua squadra hanno davvero fatto un ottimo lavoro, grazie.
Scoprire Learnn è stato un salto di qualità per la mia formazione personale. Con l’autorizzazione dell’azienda, ascolto corsi anche mentre lavoro: con una cuffietta sempre in ascolto e uno dei tre schermi esclusivamente dedicato.
Ritengo che Learnn sia una piattaforma che abbia una mission reale e vera. Si percepisce semplicemente dal prezzo super accessibile e dalla qualità elevata di quasi tutti i corsi.
Avendo completato più di 80 ore posso dire veramente grazie a tutto il team di Learnn che mi ha svoltato la formazione e svoltato a livello pratico il mio lavoro!
Il titolo della recensione sarebbe il Netflix della formazione ma sarebbe troppo da clickbait, però è quello che penso. Buon lavoro!
Learnn è la piattaforma online che ti aiuta a 360 gradi a crescere nel digitale. Sviluppa competenze con oltre 400 corsi, condividi i tuoi risultati, fai networking con otre 170.000 professionisti/e e oltre 700 aziende.
Vogliamo cambiare l’Italia, una persona alla volta.
Per farlo ci proponiamo di democratizzare l’apprendimento e accelerare la crescita di persone, idee e aziende attraverso strumenti tecnologici a supporto di qualsiasi professionista.
Learnn prevede un piano totalmente gratuito (Free) che ti permette di iniziare qualsiasi corso che abbiamo su Learnn.
Per chi volesse finire i corsi, ottenere certificazioni e connettersi con professionisti e aziende, Learnn Pro permette di avere accesso illimitato a tutto questo. Il corso di Learnn Pro è 9.99 euro / mese e puoi disdire quando vuoi.
Per i team di aziende abbiamo anche un Piano Team con oltre 700 clienti aziendali.
Potrai seguire i contenuti da computer, tablet e smartphone.
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Learnn ha un piano gratuito che ti permette di accedere all 40% di ogni corso in maniera gratuita e solo con la tua email, no carta richiesta.
Learnn offre sia un piano gratuito con accesso limitato ai contenuti, sia un piano PRO del costo di soli 9.99 euro al mese con cui potrai avere accesso a tutti i nostri corsi senza limiti o sorprese.
Una volta completata l’iscrizione sarà possibile gestire i propri dati e disdire in qualsiasi momento e in completa autonomia.
Si, le nostre certificazioni vengono rilasciate al completamento dell’80% di ogni corso dopo il superamento di un quiz di 10 domande.
La certificazione potrà essere condivisa sul proprio profilo personale Learnn e sui proprio profili LinkedIn e CV.
Le nostre certificazioni sono riconosciute da centinaia di aziende che formano i loro team su Learnn e queste aziende assumono abitualmente dentro alla nostra piattaforma.
Iscrivendoti a Learnn avrai accesso ad una community con 150.000 professionisti dove potrai confrontarti, fare networking e trovare nuove opportunità.
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