Lezione gratuita dal corso Google Ads
Andiamo adesso a vedere quali sono le metriche fondamentali da tenere a mente per capire come stanno per formando le nostre campagne.
Avere questa comprensione ci consentirà o di migliorare le performance nel caso in cui le nostre campagne non stiano convertendo come vogliamo, oppure di ottimizzare ancora di più le campagne che già performance.
Quindi è essenziale avere innanzitutto un tracking completo delle nostre campagne, poi avere una comprensione solida di quelle che sono le metriche fondamentali.
Andiamo a vederle una a una.
Partiamo con le impressioni.
Le impressioni sono il numero di visualizzazioni che il nostro annuncio riceve rispetto agli utenti che cercano una determinata parola chiave, quindi implica che il nostro annuncio si sia qualificato per l'asta, seguendo ovviamente il meccanismo di cui abbiamo parlato in precedenza.
Vale su tutte le reti, display, eccetera.
Ed è una Vanity metrico viene considerata tale, nel senso che il fatto che il nostro annuncio venga mostrato non vuol dire in nessun modo che qualcuno ci stia cliccando che noi ceneremo traffico e tantomeno conversioni.
I click invece, ovviamente il numero di volte che gli utenti clicker hanno sul nostro annuncio più importante di queste due metri, che è il clic Wright.
Come abbiamo già visto, il citycar è il rapporto tra i clicks e le impressioni che il nostro annunci generano e influenza in maniera molto importante il quality Score.
Facciamo un esempio concreto se L'annuncio viene visualizzato cento volte, cinque persone cliccano avremo un cinque percento di click.
Frate tende ad essere molto basso sulle campagne display e video in media non è inusuale vedere delle campagne display che hanno un click sotto all'un percento mentre è molto più alto su Search è influenzato da una serie di fattori quali la posizione dell'annuncio.
La corrispondenza delle parole chiave grave è del che abbiamo stiamo targeted usando all'interno dei nostri annunci.
La presenza di estensioni dei nostri annunci Rilevanza del copy degli annunci rispetto all'intento di ricerca Tutti questi elementi sono un mix molto importante che contribuiscono a incrementare o diminuire il CLIFT.
La prossima.
Il costo per click cos per click o cpc è fortemente influenzato dal quale ti scorre, se non altro per quello che è il costo perché effettivo quello che andremo a pagare secondo il principio e la logica che abbiamo visto all'interno della lezione sulla DRANK è ogni estremamente importante in un'ottica di definizione di quello che sarà il nostro budget mensile, perché sapere quanto spendiamo in media per una determinata keyword all'interno delle nostre campagne ci consentirà di capire quanto dovremmo spendere durante il mese per raggiungere i risultati che ci siamo preposti in termini di conversioni, a patto che ovviamente, le nostre campagne convertono il costo per click medio è dato dal costo totale di una campagna.
Per esempio, diviso il numero di click totali di una campagna.
Capire da dove arrivano i click più costosi ci consentirà quindi di ottimizzare le campagne.
Quindi capire per esempio dove possiamo mettere in pausa una chi vuol perché stiamo spendendo troppo e non stiamo convertendo abbastanza, oppure capire quali click ci portano più conversioni è un'importante informazione da tenere a mente in un'ottica di ottimizzazione della campagna.
Parliamo del conversion rate adesso il conversion rate, il rapporto tra il numero di conversioni e il numero di click.
Quindi noi generiamo traffico sulla nostra pagina.
Parte di questo traffico convertirà facciamo un esempio concreto l'annuncio viene cliccato cento volte è portiamo cento utenti sulla nostra pagina.
Due di questi utenti convertono quindi compilano informe piuttosto che comprano un prodotto avremo il due percento di conversion rate è fondamentale capire quanto le nostre campagne convertono in ottica di ottimizzazione.
Quindi capire quali gruppi di annunci parole chiave ci portano più Liz piuttosto che piu' piu' vendite.
Potremmo poi spendere di meno o di piu' su una campagna a seconda del convention.
Quindi potremmo aggiustare il budget una volta che le nostre campagne sono appunto live e convertono in base a quello che il loro conversion rate parliamo del o cose per action è sostanzialmente il costo della campagna diviso il numero di conversioni.
Quindi quanto paghiamo per ogni conversazione che generiamo dalle nostre campagne? Per esempio spendiamo mille euro su una campagna dieci utenti convertono il costo per conversione sarà cento euro Semplice è tendenzialmente si considera cpl Cpl, quindi il costo per LED e nel caso in cui stiamo creando una campagna di lead generation e sia il costo per vendita.
Quindi il costo per l'acquisizione di un cliente è una sigla quindi utilizzata in entrambi i casi.
Parliamo adesso di rose, quindi il ritorno sulla advertising spendere tornano advertising spende il rapporto tra i ricavi che abbiamo ottenuto dalle nostre vendite, quindi vendite totali diviso.
Il costo totale è possiamo misurare il Ros direttamente in piattaforma e ad andrà a calcolare il rapporto, quindi tra le vendite generate.
Il costo della campagna che noi abbiamo lanciato è tipicamente viene utilizzato e tracciato molto bene per le campagne shopping per le campagne, commerci in generale e viene tracciato grazie all'integrazione tra Google Haze, Google Analytics.
Vedremo poi come possiamo importare i gol e le conversioni da analytics dentro Google ATT ed è molto più complesso, comunque meno chiaro, meno trasparente.
Non è visibile all'interno della PA delle piattaforme i Btp, nel senso che richiede l'assegnazione di valori empirici che dobbiamo calcolare poi a valle una volta che convertiamo le nostre liti in clienti all'interno della colonna conversioni.
Quindi per ogni conversione che noi creiamo in Google ha delle cosiddette conversione action.
Possiamo definire qual è il valore di quella conversione è richiede una forte collaborazione con il cliente per capire qual è il tuo client conversion Reid.
Quindi quanti clienti il cliente nel caso in cui operiamo appunto in un mercato b Toby converte sulla base del numero di Leeds che noi gli procuriamo attraverso le campagne.
Poi abbiamo il Return on Investment Roi rapporto dal profitto e l'investimento, quindi misura il ritorno sull'investimento.
Quindi il profitto netto rispetto alla spesa investita.
Quanto effettivamente ci mettiamo in tasca al basso? Trarre a Monti i costi che abbiamo sostenuto per produrre, gestire e promuovere il prodotto, quindi, è davvero il profitto netto? C da ovviamente una visione molto più precisa rispetto allo stato di salute del nostro business, effettivamente di quello che è l'apporto che le nostre campagne hanno rispetto al business ed è differente dal customer lifetime value che invece misura il profitto generato da un utente nel corso del tempo.
Quindi tendenzialmente sappiamo che non hanno un utente con verde x volte e ci porta x mila euro.
Ecco, quello è il customer lifetime Valium, ammesso che ogni utente stia ogni cliente stia con noi per un anno soltanto.
In realtà è molto più complesso calcolarlo, nel senso che il customer lifetime value è un valore che viene calcolato al netto delle spese di un boarding e di servizio che noi forniamo al cliente.
Quindi non è soltanto il valore generato, quindi le vendite che noi generiamo per ogni utente nel corso del ciclo di vita di questo utente rispetto al nostro business.
Ma deve anche mettere in conto quelle che sono le spese che noi sosteniamo per portarlo a bordo.
Appunto.
È fondamentale calcolare il customer lifetime value sia per un business Vito si sia per un e-commerce sia per un business di Toby e dobbiamo definire quindi quanto possiamo spendere per acquisire un lead, un nuovo cliente a monte prima di lanciare la campagna.
Sapere questo quindi sapere quanto valore ci genera ogni singolo utente nel corso del completo ciclo di vita c farà comprendere meglio quanto effettivamente possiamo tirare su il costo per conversione.
Quanto possiamo permetterci di spendere, a patto che abbiamo una chiara visione di quelli che sono i costi coinvolti nel processo di vendita stesso.
La prossima metrica è quella del quota impressioni.
La cosiddetta SEARCHING Brescia Share è là.
Il rapporto tra il numero di impressioni generate e il numero di impressioni totale ci fa capire se la nostra offerta e il budget che abbiamo allocato sulla nostra campagna siano adeguati o meno.
Se la quota impressioni persa che noi perdiamo all'interno delle nostre le nostre campagne è dovuta ad un budget non sufficiente, abbiamo la possibilità quindi di generare più impressioni allo stesso costo per conversione, in teoria semplicemente incrementando il budget.
Quando invece la quota impressioni è persa dovuta al ranking.
In quel caso non possiamo semplicemente incrementare il budget, ma dovremmo andare a migliorare il nostro quality Score o incrementare l'offerta alla max bid rispetto ad una parola chiave.
Giusto, perché abbiamo visto che la drank è influenzato una moltiplicazione tra la max bid e il quality score, quindi dobbiamo operare o sul primo elemento o sul secondo.
Quindi alcuni consigli in chiusura, a meno che l'account non generi nessuna macro conversione, ti consiglio di impostare le micro conversioni, per esempio l'iscrizione alla newsletter o il fatto che un utente veda una certa percentuale di un video che noi abbiamo in pagina come non incluse all'interno del conteggio di conversioni.
Ti consiglio di fare questo proprio per evitare che Google l'algoritmo di Google, come dice a ottimizzare le nostre campagne per delle performance delle azioni che non sono davvero importanti per il nostro business.
Quindi vogliamo inserire all'interno della colonna conversioni.
Vedremo poi come le macro conversioni, per esempio li do vendite escludere le micro conversioni dalla colonna conversione, vale a dire le taglieremo come no, le possiamo inserì all'interno dell'account, ma non non le utilizzeremo come segnale per Google in fase di ottimizzazione delle campagne, soprattutto, specialmente se utilizziamo delle strategie di offerta automatizzate.
Il secondo consiglio riguarda l'ottimizzazione delle campagne per le macro conversioni, quindi dobbiamo cercare di scalare le nostre campagne.
Basandoci su determinate azioni di conversioni o conversione action, possiamo infatti dare dei segnali specifici.
Google che dicono per questa determinata campagna cerca di ottimizzare per questa determinata convention action.
Quindi evitare che Google vado a ottimizzare soltanto per tutte le conversioni che abbiamo inserito all'interno del nostro account.
Ma andiamo ad indicare a Google per campagne specifiche quale convention action specifiche utilizzare in fase di ottimizzazione.
Ovviamente questo è tanto più è utile e performante quanto più utilizziamo strategie di bidding automatico.
Queste sono quindi le metriche fondamentali da considerare quando stiamo lanciando e stiamo misurando le performance delle nostre campagne nelle prossime elezioni.
Andremo a vedere è come andare a costruire effettivamente delle campagne, come cominciare a mettere tutte queste informazioni in pratica in concreto
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