Lezione dal corso Ads Multicanale lungo il Funnel
Perfetto.
Siamo live direttamente qua con Fabrizio.
Fabrizio, come va? Tutto bene.
Ciao Luca.
Sì, tutto bene, grazie super stavo parlando un secondo fa un po' tante cose abbiamo parlato, abbiamo parlato della tua barba.
Abbiamo parlato di tutti i vostri uffici di Velasca.
Adesso aspettiamo un attimo che ci siano un po' di persone che si colleghino e poi andiamo magari a fare una presentazione un pochino più specifica però c' erano un sacco di persone che aspettavano questa presentazione, questo webinar, io in primis perché Velasca, come ho fatto già vedere, è un brand che mi piace tantissimo a livello di prodotto e per me il prodotto vale sia per il prodotto fisico che per il prodotto online, che è anche una delle è forse la grandissima forza di Velasca e insomma ci saranno tantissime cose da dire.
Intanto saluto Carlo Giuliano, Giorgio Antonio che si stanno collegando Fateci sapere per favore se si vede e si sente bene e fra poco vedo un po' di persone che stanno appunto rispondendo già qualcuno dice Velasca top quindi assolutamente siamo tutti d'accordo riguardo a questo.
Ciao Mario, ciao Giuseppe Fabrizio, stavamo dicendo appunto che tu in questo momento ti trovi montagna che la connessione sembra che regga benissimo.
Dove sei di preciso? Non dove sei di preciso, ma perché intanto si trovi in montagna in questo momento volevi staccare un attimo, respirare cosa di preciso? Ma allora diciamo che mi trovo in una seconda casa in alto adige, a Brunico, brunico famoso per i ritiri sportivi.
Quindi tante squadre di calcio fanno ritiro qua perché è comunque un posto pazzesco.
L'aria super pulita e attrezzature sportive comunque molto, molto efficienti.
Sono voluto venire qua sia perché comunque in velasca siamo in smart working da tanto tempo, quindi abbiamo la possibilità un po', di scegliere il luogo che più ci piace e per staccare un po'.
Quindi io amo la montagna può fare le passeggiate eh, fa molto freddo e cioè tanta neve.
Quindi sono un attimo impossibilitato a fare cose un po' più estreme però solo che lavorare con la finestra davanti e tutto innevato è qualcosa che mi dà, mi dà gioia, mi dà libertà e sono qui senza una scadenza.
Quindi finché sto bene ci sto.
Ti chiederei di farci vedere cosa succede fuori dalla finestra, ma non voglio distruggere il tuo setup.
Che problemi lo voglio bene che non faccio vedere cosa vedo fuori dalla finestra di bilancio in questo momento perché non ci deve cioè tanto grigio ieri sera il sole oggi lo so cosa stia succedendo, io non ci tengo.
Non che i ragazzi la visuale diciamo è Fabrizio, visto che ci siamo gia' molte persone collegate ci vuol dire due parole magari di te, del tuo percorso che hai fatto con plastica, da quanto tempo lavori con plastica, eccetera eccetera.
Sarebbe fantastico.
Assolutamente.
Lavoro in vasca da quasi due anni, un anno e dieci mesi.
Vengo da un'agenzia di comunicazione, quindi ho lavorato circa tre anni in un'agenzia facendo diciamo lo stesso lavoro che facciamo Velasca per diversi clienti, ovviamente da un punto di vista molto diverso perché puoi lavorare per qualcosa che è tuo e comunque su cui riversi il cento per cento del tuo tempo delle tue energie, totalmente diverso che lavorare per per dei clienti.
Hai anche meno mezzo e mezzi a disposizione per creare delle campagne, efficace per creare una strategia efficace.
Io diciamo che è un percorso di studi, è più psicologico, sono lavorati in psicologia è e ho preso una magistrale in psicologia del marketing, quindi dalla psicologia.
Ho provato un po' a spostarmi su quello che il settore l'ambito dei consumi del mercato e quindi ho fatto un corso di studi che era una via di mezzo tra psicologia di economia.
Questo oggi mi mi accorgo che che sia stata una scelta vincente, perché mi accorgo che mi dà degli spunti in più qualitativi sulla determinazione di una strategia, sulla valutazione di di un feedback, di un risultato con però una forte passione numerica.
Quindi io amo passare ore su excel, affari me report, le mie analisi a trovare delle evidenze numeriche che poi riesco a trasformare in evidenze qualitative con un'interpretazione appunto basata su il comportamento l'interesse il meccanismo mentale che ha portato a quella scelta o che non ha portato a quella scelta.
Quindi penso sia un'ottima formazione che oggi in vasca è abbastanza importante.
Fabrizio, ti interrompo un secondo, ci siamo ricordati di far partire bias sennò assolutamente sì.
Dopo dieci minuti dopo dieci secondi per farlo assolutamente.
E Fabrizio la' hai detto una cosa sopra interessante.
Secondo me ti vorrei chiedere chi è che il tuo compito dal punto di vista di advertisement fino a che limite si spinge c' è qualcuno in specifico nel team che scrive i copy o che fa il design è qualcosa che ti occupi tu, anche perché hai detto psicologia, psicologia vera molte volte può essere utilizzata anche nella scelta delle parole, lo studio delle parole, delle reazioni, quello che hai detto che a me fa impazzire la psicologia.
Chi di voi è che si occupa di queste cose specifico? Diciamo che noi vediamo il team di marketing stretto più a performance, quindi studio, setup delle campagne, analisi dei risultati e creazione di report.
Siamo in tre, siamo in tre che che gestiamo tutta la parte quindi operativa.
La parte creativa, quindi tutta la parte grafica e la parte di copie è del team creativo con cui collaboriamo quotidianamente e con cui ci scambiamo phi feedback consigli in base ai dati che abbiamo.
Quindi diciamo che il nostro lavoro è quello di portare dei dati al team creativo.
Dire secondo me questa campagna funzionerebbe meglio se diamo un'impronta un po' più su questo tema rispetto che un altro se il copy si sia un po' più di prodotto oppure un po' meno di prodotto in determinati momenti, quindi cioè uno scambio quotidiano e siamo contenti e ci consideriamo un team unico, però la parte creativa è tutta fuori dalla nostra e dalle nostre competenze.
Le nostre competenze riguardano più l'analisi dei dati e capire cosa ha funzionato e cosa cosa meno per andare poi a produrre dei contenuti.
Un po' più più efficaci se possibile, visto che poi pensiamo che i contenuti che stiamo veicolando e che stiamo creando siano di grandissimo impatto.
Non solo per creare come vedremo una conversione, ma anche per raccontare una storia e quindi creare un posizionamento di brand che vada un po' oltre il prodotto bellissimo diresti che è advertisement che dà l'input per la campagna o il contenuto che dà l'input all team creativo che dà l'input per la divertissement? Diciamo che è una gran bella domanda e penso che ci sia una contaminazione da tutte e due le parti.
Quindi è la campagna noi che abbiamo sottomano la campagna abbiamo un occhio, un po', più un po' più critico su quello che pensiamo possa funzionare o sull'obiettivo che noi vogliamo per la campagna.
Il team creativo è un pochino fuori dalla logica di obiettivo di campagna, mente lavora, creando poi un'immagine di velasca, che sia un'esperienza a trecentosessanta gradi ma che poi miri a un obiettivo finale.
Noi lavoriamo più tanto sull'obiettivo finale, ovviamente, ma tanto su micro obiettivi e quindi noi guidiamo il team creativo sul micro obiettivo.
Loro ovviamente ci guidano sul tono boy's soul, sullo stile, quindi su quello che vogliamo e vogliamo portare avanti, non dimenticando che la nostra comunicazione non si può scindere tra organico, newsletter, sito, negozi è un intero ecosistema che si traduce che si veste diversamente, ma che poi viene lo stesso filo conduttore e il team creativo è molto importante nella definizione di questo filo conduttore.
Oltre ai due due founder, ovviamente hanno anche l'ultima parola su su riguardo.
Questo è il vostro primo advertiser, Enrico Casati intendo primo perché salutiamo chiaramente enrico enrico l'ultima chiamata mi raccontava che i primi tre anni mi sembra velasca era lui che si era preso proprio come pallino quello di fare la advertisement di Velasca all'epoca.
Quindi se io ammiro tantissimo questa cosa, perché è una cosa che mi ritrovo tantissimo a fare anche io, ovvero che difficilmente delego poi cosa che non ho provato prima persona.
Questo non vuol dire che la parte tech, il nostro team di sviluppatori di lerner non è che io mi sono messo a programmare prima di trovare le persone giuste per tantissime altre cose che richiedono magari meno competenze tecniche.
Cerco sempre di fare quel venti per cento iniziale per poter poi comprendere la massima qualità che fa chi invece fa il restante ottanta per cento, che è molto molto importante secondo me.
Ma diciamo che su questa parte il bello di Velasca e non puoi non voglio.
Puoi dire sempre essere troppo autoreferenziale, ma ci tengo a dire questa cosa che essendo in ufficio ancora in pochi, relativamente pochi, siamo circa venticinque, trenta persone, riusciamo tutti ad avere contatto con tutti e quindi Enrico poi ci tiene sempre a vedere un po' tutte, tutte le parti è dare la sua idea.
Ovviamente dare dei consigli ovviamente è Enrico ha grandi competenze, anche di marketing, quindi è il nostro riferimento poi nella condivisione dei risultati, nella condivisione di idee, nuove strategie.
Ci ci confrontiamo settimanalmente, se non quotidianamente con lui per vedere questa parte ed è bellissimo che poi sia andato tutto è con pochissimi mezzi, pochissime risorse.
Con lui Jacopo e le prime persone che facevano poi parte del team a fare un po' tutto.
Quindi il capire che la nostra struttura di marketing, che oggi è abbastanza evoluta, sia nata poi da alcune idee, magari buttate lì un po' per trovarle senza una validazione, poi troppo scientifica è ci dà la forza e ci ha anche l'entusiasmo per portare avanti un lavoro accanto con grande passione, questo assolutamente bellissimo.
Allora non ti rubo altro tempo perché siamo tutti quanti collegati.
Aspettiamo la tua presentazione è una premessa veloce.
Intanto ci sono già alcune domande che per esempio alex chiede Quali libri di psicologia et al marketing consiglieresti? Teniamo queste domande qua e tutte le donne domande che volete fare all'interno della live chat per la fine dove ci sarà una sessione sweeney dove appunto risponderemo alle varie domande.
Oltre a questo potete fare tutte le domande e io rispondero' io il team, risponderemo direttamente all'interno delle principali domande a cui possiamo dare subito risposte all'interno dei commenti sempre live chat.
Ma ci salviamo tutte le domande principali per Fabrizio per la fine, in modo da non interromperlo durante la presentazione.
La presentazione sai con infatti, come dice anche Lucio in questo caso che dov'è i contenuti di Velasca sono unici, sono d'accordissimo con Lucio e la presentazione di Velasca.
Vedrete anche le slide Il design è tutto quanto unica, è veramente bella.
Vedremo anche dei video con tante cose diverse, quindi non vedo veramente l'ora di vedere tutto questo.
Ti lascio quindi grazie la presentazione.
Io mi rimuovo e ti lascio a te la parola.
Grazie Luca.
Partiamo.
La presentazione è vogliamo il titolo della presentazione alla strategia multicanale lungo il fiume.
Partiamo da una premessa, ovvero chi siamo che Velasca Velasca è un'azienda milanese nata nel Duemila tredici Dall' idea, appunto, dei due founder che ancora oggi, secondo il nostro lavoro in maniera precisa, quotidiana, come dicevo prima, Enrico Jacopo L'idea di andare a proporre nel mercato un prodotto che ancora non non c' era o che c' è la difficoltà di trovarlo, ovvero una una scarpa da uomo artigianale che fosse realizzata in Italia ad un prezzo accessibile a tutti.
Per raggiungere questo obiettivo, ovvero di creare un prodotto di qualità che riuscisse ad abbattere i costi, hanno introdotto, diciamo, questo modello di business director consumer che non era molto frequente nel duemila tredici, quando ve la schermata e ha permesso di saltare.
L'intermediazione quindi di portare direttamente il prodotto dal produttore al cliente finale è velasca, nasce come e-commerce e poi negli anni ha visto l'apertura di diversi negozi fisici che che noi chiamiamo botteghe presenti in italia e all' estero.
Attualmente abbiamo undici botteghe, di cui nove sono in Italia, nelle città di milano, roma, torino, Firenze, Bologna e palermo e due sono all' estero a Parigi e londra.
In che fase siamo di velasca? Velasca ha visto come tutte le aziende un duemila venti, difficile un duemila venti che speriamo possa rappresentare una una parentesi da superare al più presto, ma in ogni caso si tra in una fase di grande espansione e di crescita.
Quindi l'obiettivo numero uno in questa fase di crescere anno su anno di è di trasmettere un'idea di è appunto di crescita e di allargamento del business questo obiettivo di crescita.
Diciamo che lo possiamo scorporare in tre micro obiettivi che non sono neanche tanto micro perché sono molto importanti, ovvero acquisire sempre più nuovi clienti e come vedremo dopo all'interno della strategia l'acquisizione del nuovo cliente, rimane l'obiettivo numero uno di tutte le nostre azioni di marketing accrescere la sua brand awareness presso le persone, ovvero riuscire a creare un posizionamento sempre più forte presso la mente appunto dei nostri clienti, dei nostri utenti e anche verso quelle persone che si stanno avvicinando al nostro brand.
Quindi un posizionamento forte, valori coerenti, sempre quelli e veicolati attraverso tutti i nostri canali e tutti i nostri punti di contatto con l'utente conquistare nuovi mercati per aprire nuove botteghe.
Ovviamente Velasca è molto forte in questo momento in Italia le nuove botteghe lo rappresentano.
Questo si sta affacciando con con forza e con entusiasmo verso mercati esteri.
Quindi le aperture delle botteghe di Parigi e Londra rappresentano un'indicazione importante di quello che vogliamo, ovvero provare a replicare il modello Italia, che ad oggi funziona molto bene anche in paesi come la Francia, la Germania, il Regno Unito, paesi anche un po' più piccoli come la Danimarca e la Svizzera, su cui stiamo investendo grandi sforzi che stanno reagendo molto bene ed arrivare anche oltreoceano.
Quindi negli Stati Uniti, tra l'altro, la prossima apertura dovrebbe appunto riguardare New York abbiamo il negozio pronto, dovremmo aprire a breve.
Solo che l'apertura poi è stata un po' rimandata a causa covi d' causa un momento che a New York forse era un po' più critico rispetto alle altre, alle altre, agli altri paesi.
Che cosa vedremo in questa presentazione? Sicuramente vedremo la nostra visione, quindi il nostro modo di fare le cose.
Sicuramente un modo di fare le cose.
Come abbiamo anche appreso dagli altri webinar, non esiste una formula magica, non esiste un unico modo di fare le cose e soprattutto ogni business ha bisogno di determinate scelte e determinate azioni che sono fatte sulla base del business stesso.
Quindi vedremo un po' la nostra, il nostro approccio verso una una strategia multicanale che adotta un Fanelli conversione quindi è Ci saranno diverse fasi da una fase più di Prospect Thing Warnes, dove L'utente non ci conosce ancora a una fase di acquisto e di riacquisto, quindi vedremo nel dettaglio ogni singola fase per ogni singola frase.
Vede, vedremo che cosa comunicare e quindi il messaggio opportuno come farlo? I canali che pensiamo possano essere più più adatti a questo tipo di comunicazione e il pubblico di riferimento a cui ci rivolgeremo, come diceva Luca è daremo molta importanza in questa presentazione al contenuto grafico.
Daremo molta importanza quindi alle nostre creatività e alla comunicazione del brand, che non è solo importante.
In una prima fase di avvicinamento al agli utenti, ma sarà fondamentale nelle in tutti i punti di contatto con i nostri utenti possano essere questi online come può essere il sito possono essere le inserzioni sui nostri canali può essere la nostra newsletter possano essere offline, quindi l'esperienza in negozio.
La l'esperienza di acquisto, quindi la boxing, il packaging, il prodotto l'esperienza con il nostro customer care che che risulta fondamentale nel supporto agli utenti, nell'acquistare un prodotto nel valutarlo, nel curarlo e nel è nel valutare la completa esperienza di acquisto.
Vedremo alla fine poi proveremo a tirare le somme e a fare una valutazione di quella è stata la nostra scelta strategica, quindi di tutto il percorso che abbiamo fatto e andremo un po' a ripercorrere la multicanalità posteriori andando a trovare il modo di dare il giusto pelo ad ogni canale l'approccio al fan come come ho detto, la nostra strategia è una strategia multicanale che che prevede l'adozione di un Fanelli conversione Fanelli conversione è una una classica teoria di marketing che prevede la suddivisione del contratto con l'utente in diverse fasi.
Abbiamo una prima fase di awareness dove l'utente non ci conosce.
Una fase che possiamo anche chiamare prospect ting, una fase intermedia di internet consideration.
Niente intendeva location in cui il l'utente si avvicina sempre di più al nostro mondo e si avvicina sempre di piu' all'acquisto di un prodotto fino ad arrivare al all'acquisto del prodotto e poi alle fasi, alle fasi posters di di retention, di riacquisto.
Ovviamente partiamo dal presupposto che più si scende nel tunnel piu' sarà facile che un utente possa diventare un nostro cliente, eh? Allora qua iniziamo a vedere un video che ora luca ci farà vedere perché abbiamo un problema e non riesco io a far vedere il video con l' audio.
Prima di questo vorrei fare appunto una premessa.
Quindi torniamo un attimo indietro prima della fase di strategia.
Pensiamo che alla base, appunto, di una strategia di marketing e di comunicazione efficace ci debba essere è il brand debba essere un brand forte, quindi ci debba essere una costruzione di un brand identity che sia decisa, che sia forte e che sia coerente con tutti, come dicevo prima su tutti i punti di contatto con il nostro utente.
Una brand identity che che per noi di Velasca va va oltre ovviamente il prodotto nella nostra testa.
Velasca non vuole solamente vendere un prodotto, ma vuole vuole raccontare una storia, vuole creare un'esperienza a trecentosessanta gradi intorno a quel prodotto e intorno al rapporto dell'ue che con il brand.
Questo che vedremo adesso è un contenuto creativo che a cui siamo molto affezionati di di recente produzione ed è ed è una storia che abbiamo voluto raccontare.
Luca, se mi supporti in questo film penso che puo' essere anch'io nello schermo per condividerti tutto.
Ora te lo condivido e ascoltiamo.
Perfetto, grazie.
Un secondo eccomi qua ma che grazie mille adesso nessun problema, mi tolgo ci rivediamo dopo con il secondo video.
Ok, quindi abbiamo visto un contenuto per noi è molto importante che sta a dimostrare quanto noi teniamo al brand.
É quanto pensiamo che la comunicazione di brand debba attraversare un po' tutte le fasi del fan del che abbiamo visto prima, quindi è molto importante all'inizio perché è comunque la prima immagine che diamo un utente che ancora non ci conosce, ma è molto importante in tutte le fasi.
Come vediamo.
Questo è il video di lancio di una nuova collezione girato a Roma ed è un video che dimostra l'importanza che Velasca ripone nel made in Italy come valore fondamentale quindi a ad associare il nostro brand all'italia a Roma, alle bellezze, alle alla quotidianità delle persone.
Quindi vediamo il nostro prodotto in diverse scene.
Vediamo un prodotto che è appunto, non vuole essere solo un prodotto, ma vuole accompagnare l'utente nella sua vita, in quello che i più in quello che più gli piace e creare appunto un'esperienza a trecentosessanta gradi.
È questa è una citazione di Caterina Marchetti che è una famosa retailer Meka Customer notasse il eh è la sintesi diciamo, di quello che vuole essere il nostro obiettivo della strategia, ovvero acquisizione cliente, obiettivo numero uno.
Ovviamente le vendite sono importanti.
Ovviamente il fatturato è importante, quello che però guardiamo principalmente l'acquisizione di un nuovo cliente.
Sappiamo che un cliente già acquisito per ha bisogno di meno sforzi di marketing perché è un cliente che si sarà soddisfatto della qualità del prodotto.
Potrebbe essere poi potrebbe ritornare accompagnato solo da alcune azioni di marketing specifiche azioni organiche, come può essere la newsletter? Come può essere il racconto della nostra storia sui nostri canali social? Quali canali utilizzeremo all'interno di questa strategia? Sono i canali tra tra i più gettonati, quindi non non non proponiamo niente di è di troppo fuori dal comune.
Vedremo quindi Facebook vedremo youtube, Google con campagne sia super che display e vedremo un po' il mondo negative con in particolar modo qua con due player abbastanza importanti che sono out brain é tabula.
Il mondo non è tv, è quel mondo che si pone all'interno di svariati publisher i cui contenuti si mischiano.
Un paio di contenuti editoriali che un utente può può fruire su moltissimi siti e cercano appunto di creare una storia.
Non è travestendosi da contenuto, non bud.
Partiamo con la strategia, quindi prima fase awareness l'importanza l'importanza del prospect thing.
Questo è definito anche nella in questa frase.
Quindi in Alaska spendiamo la maggior parte del nostro budget per attirare nuovi clienti e portarli dentro la macchina del marketing, come abbiamo detto prima.
Obiettivo finale numero uno acquisizione nuovo cliente, Obiettivo numero uno e dell'inizio di questa strategia multicanale è l'acquisizione di un nuovo utente.
Qua siamo nella fase in cui un utente non ci conosce ancora.
È una fase, un po' più difficile perché abbiamo pochi dati a disposizione per andare a capire qual è il nostro potenziale cliente del futuro una fase in cui ci dobbiamo fare molte domande e fare tanti test per capire poi quali risposte riusciamo a darci.
La domanda principale è chi è il nostro prospect Prospect? Quindi qual è? Quali sono le persone? Qual è il pubblico più adatto su cui rivolgere la prima parte di comunicazione? La risposta qua può essere il nostro prospect, colui che ancora non ci conosce, ovviamente potenzialmente interessato al nostro prodotto, è simile per caratteristica che ha già comprato Velasca.
Questo non è necessario, ma potrebbe essere uno spunto interessante che è molto importante in questa fase partire con senza troppi preconcetti e senza troppe idee e provare a validare queste idee in base alle prime azioni.
Quindi il consiglio che le do, come abbiamo visto anche negli altri altri webinar, è quello di lasciare un'audience molto molto aperta.
Analizzare poi il traffico inizia iniziale andare a capire quali caratteristiche il pubblico che sembra essere un po' più interessato al nostro prodotto, che spende piu' tempo sul nostro sito e che potrebbe rappresentare il nostro cliente futuro e andare poi a creare delle campagne prospect future sempre più segmentata te e con idee sempre più chiare di chi può essere il nostro prospect thing audience insights in fase di valutazione, ovvero per capire quali caratteristiche hanno le persone che dalle prime azioni risultano quelle potenzialmente più interessate.
Utilizziamo uno strumento principale che Google Analytics, uno strumento molto utilizzato in diverse fasi in questa presentazione lo vedremo molte volte.
Quindi, scendendo lungo il fan nel vedremo l'importanza di Google Analytics Google-analytics che ricopre in tutte le sue in tutte le fasi del fornello appunto l'idea degli audience insights.
Come vediamo c' è una parte molto, molto importante di segmentazione dell'audience e di caratterizzazione dell'audience in Google Analytics.
Qua siamo nella parte di interessi, come vediamo nel menu a sinistra e nella parte di market segment.
Questi li ha finiti Categories, market segments e le ad categories sono categorie di interessi predefinite, di interessi e o di intenzioni d'acquisto predefinite di Google.
Quindi Google divide le persone in base a queste queste categorie e questo può essere un esempio dei tanti utilizzi che noi possiamo fare di Google Analytics in questa fase, ovvero andare a capire quale pubblico può essere più interessato al nostro prodotto, quale pubblica per formato meglio nella prima fase di campagna, quindi per esempio andando a vedere nel dettaglio questa tabella che è semplice semplicemente un esempio gnam Possiamo vedere che la maggior parte delle sessioni sono andate su persone interessate ad autoveicoli che hanno fatto anche un paio di acquisti, così come gli accessori all'abbigliamento e quindi possiamo ovviamente non è niente di che.
Non è una scoperta eclatante questa che stiamo facendo.
Abbiamo solo un'evidenza dei dati che ci permette di andare a strutturare le campagne successive in base a queste categorie.
Che cosa comunichiamo in questa fase? Quindi l'importanza del messaggio abbiamo detto che in vasca diamo molta molta importanza al contenuto creativo, ma anche, ovviamente al messaggio che vogliamo comunicare.
Quindi è una fase in cui il brand gioca un ruolo fondamentale, come abbiamo detto prima, ma i valori del proprio grande quindi dobbiamo trasmettere un'immagine precisa Sappiamo bene che la prima immagine che ci facciamo delle cose è un po'.
Quella più difficile da cambiare, quindi è quella che ci può accompagnare poi in tutto il percorso di relazione con con una band.
Dobbiamo far vedere i punti di forza, quindi perché il nostro brand è il nostro prodotto è meglio degli altri.
Nel nostro caso qua possiamo comunicare il nostro modello di business.
Quindi è un modello che salta l'intermediazione e che quindi riesce ad offrire un prodotto simile ai nostri competitor, ma a prezzi migliori.
Possiamo puntare tanto sul made in Italy? Il made in Italy è un concetto che va molto forte ovunque, però all' estero é visto come qualcosa di veramente valore aggiunto il prodotto.
Ovviamente dobbiamo mostrare il prodotto, quindi dobbiamo far capire che cosa facciamo e che cosa vendiamo.
Il prodotto.
La scelta di quale prodotto puoi comunicare agli all'interno delle campagne cambia da paese a paese.
Deve essere corroborato da dati, deve essere corroborato da uno storico che ci dice che in questo paese va più un prodotto rispetto che un altro e ci deve dare l'indicazione di quale prodotto vogliamo spingere.
Sicuramente in Velasca proviamo a differenziare la comunicazione tra tra i paesi di riferimento e quindi adattare la comunicazione, lo stile contenuto in base al pubblico che abbiamo davanti.
Ovviamente le botteghe.
Quindi nelle città con bottega noi comunicheremo l'esistenza della bottega e quindi la duplice possibilità di arrivare a comprare il nostro prodotto online e offline.
Quali canali utilizziamo? Sono quelli che abbiamo visto prima, quindi Facebook, Google e Mondo natives.
La differenza di questi canali si può si può racchiudere nella chiusura del canale stesso, ovvero Facebook Lo conosciamo tutti, è un mondo chiuso, è un mondo dove quasi tutti siamo ma che non va oltre quelle dell'ecosistema Google YouTube è è più o meno la stessa cosa, nel senso che è un sistema chiuso.
Il Google Display e il mondo net, invece, riescono ad uscire da questi sistemi chiusi e accompagnano l'utente un po' nella navigazione dei dei suoi siti preferiti e quindi su tutta la navigazione web.
Quali formati utilizziamo? Partiamo da una premessa che nella scelta dei formati anche qui non c' è una formula magica, non c'.
È un formato che va bene universalmente per tutti e in tutte le fasi è Facebook, principalmente Facebook, ma ovviamente anche Google.
Sono dotati di algoritmi che lavorano in base ai dati che gli diamo e apprendono sempre di più.
E ci forniscono poi e ci restituiscono quella che puoi essere la soluzione più più idonea al nostro business, ai nostri obiettivi.
Quindi questi sono formati che noi utilizziamo, che ci piacciono e che sono validati da dati di performance e dati, appunto dell'algoritmo di Facebook, come come si fa praticamente a dare in pasto una valutazione all'algoritmo di Facebook.
Si possono provare diverse creatività e vedere quella che Facebook porta avanti con più vigore si può creare un hub, i test, quindi si può provare a a selezionare lo stesso pubblico e fargli vedere un'immagine un video e vedere quale perform l'obiettivo che ci poniamo.
Possiamo dare appunto libertà alla macchina e farci restituire una risposta.
Per Google Display utilizziamo banner principalmente statici, quindi il vecchio modello di banner tendiamo a preferire i modelli più grandi, anche perché Google Display gioca un ruolo molto importante nella creazione di quel posizionamento forte che su cui vogliamo insistere e quindi il banner grande ci dà più fiducia nel raggiungimento di questo obiettivo.
Utilizziamo anche banner html cinque che sono un po' più difficili da realizzare, ma hanno un po', un una capacità interattiva con l'utente, un po' maggiore, visto che sono dinamici e e ricordano dei video Google Youtube utilizziamo dei video singoli eh Skipper volo non skippy ball e vanterà sei secondi e il formato Aztecs.
La sequenza è un formato che abbiamo visto più volte e che è molto particolare e molto carino perché permette di creare un percorso di contenuto all'utente, ovvero noi possiamo possiamo creare il formato con diversi contenuti e selezionare un percorso in base, per esempio al fatto che un utente zvezda completamente il video numero uno.
Possiamo farvi vedere il numero due.
Se il formato del video numero uno era signor abile e l'utente effettivamente ignorato questo formato, possiamo farvi vedere il circuito numero tre, quindi possiamo creare un percorso e portare l'utente dove più ci ci piace portarlo.
Il formato su YouTube che utilizziamo sia l'uno di una sia il formato stories nove sedicesimi.
Questo perché è ovviamente importante riempire bene lo schermo e sappiamo che su una delivery su mobile e le camp campagne di Google YouTube facciamo principalmente su mobile.
Il nove sedicesimi è un formato che riempie quasi tutto lo schermo e quindi ci dà grande grande forza nel raggiungere l'obiettivo di awareness.
In questo caso vediamo appunto i diversi obiettivi.
Diversi obiettivi per diversi canali può essere un po' la sintesi della filosofia e della scelta di adottare una strategia multicanale.
Pensiamo che ci siano dei canali, un po' più a conversione e dei canali, un po' più di supporto.
Pensiamo che ovviamente ogni ogni canale possa giocare un ruolo importante nel raggiungimento di diversi obiettivi è noi siamo abbastanza consapevoli che il processo di acquisto del nostro prodotto non è sempre così semplice, istantaneo, che non è che vediamo un ad su Facebook e compriamo subito il prodotto.
Può capitare se siamo fortunati e se l'utente è particolarmente interessato al nostro prodotto.
Ma non sempre il customer journey è così limitata.
Quindi partendo dalla consapevolezza che abbiamo un percorso lungo da affrontare, è vogliamo ragionare per per step? Vogliamo ragionare per fasi e vogliamo per ragionare con diversi obiettivi.
Questo non vuol dire che non ottimizzi Remo queste campagne a la conversione per esempio le campagne di Facebook le utilizzeremo conversione non sempre le ottimizzi remo a conversione finale persa, ma proveremo anche a utilizzare le tue carte.
Il piu' content come come obiettivi.
Anche in questo caso si possono fare dei test per vedere quale obiettivo può essere importante in questa fase e valutare poi qual è, quale sia la migliore opzione.
Il consiglio che do è quello comunque di utilizzare le conversioni.
Le conversioni sono un sono la benzina del Washington in difesa Facebook, quindi più conversioni noi portiamo all'interno del nostro account piu'.
Sarà facile che la macchina apprenda e ci restituisca le risposte di cui parlavo prima.
Quindi Facebook come obiettivo in questa fase a portare traffico di qualità.
Quindi ottime capacità di targeting.
Ottimo placement.
Vogliamo portare il traffico di qualità ottobre in tabula generano ampi traffico di volume e sono caratterizzati da un costo di traffico molto, molto molto basso.
Questo non sempre porta a una qualità del traffico che sia alta, mandando poi ad analizzare sul sito la qualità del traffico e andando ad escludere le le sessioni di scarsa qualità.
Troviamo che comunque i costi siano comunque molto bassi e ci aiutano a generare ampi volumi.
Mondo, mondo, Google, quindi Youtube.
In questa fase creiamo brand awareness.
Quindi Vehicle iamo i contenuti di qualità, soprattutto di brand come quello che abbiamo visto in precedenza e ci e ci aiuta, non è un obiettivo.
Sappiamo che non è un obiettivo a conversione, soprattutto in questa fase, soprattutto per il il contenuto che andiamo a veicolare in questa fase.
Ma non dimentichiamoci che il nostro prodotto é un prodotto che non si vende solamente online.
Si vede anche offline.
Qui nasce un po', il problema comune un po' a a tanti player di come integrare la comunicazione online con l' offline, come andare a ricostruire poi la m l'attribuzione delle conversioni alle campagne, le conversioni offline Soprattutto.
Quindi in questa fase noi puntiamo sia alla conversione e-commerce, ma puntiamo anche a creare tanta brand awareness.
Questo principalmente nelle città dove abbiamo le botteghe.
Quindi Vehicle Yam, anche contenuti di bottega in cui è facciamo awareness sul fatto che il nostro prodotto possa essere comprato online e offline.
Sappiamo benissimo che il nostro prodotto non è un prodotto così facile da comprare online.
Per certe persone.
Sappiamo benissimo che certe persone siano ancora restie a comprare un capo di abbigliamento online, perché non possono provarlo prima? Perché hanno paura di sbagliare la taglia, eccetera.
Quindi qua facciamo veicoli.
Siamo tanti contenuti in modo che tutte le persone o la maggior parte delle persone che pensiamo possano risultare potenzialmente interessate al nostro prodotto nelle città con bottega, siano consapevoli del fatto che abbiamo anche una bottega.
Questo è brand awareness e volumi di traffico.
Anche la Google Display, stesso concetto di YouTube banner statici, come dicevo prima, al di fuori, quindi è vengono pubblicati nell'inventare.
I publisher di Google, quindi accompagnano l'utente lungo la sua la navigazione dei siti che più preferisce Google Search è molto importante per andare a a coprire un po'.
La domanda generica del mercato, quindi a le persone che cercano attivamente un prodotto, quindi il concetto molto diverso rispetto ai canali che abbiamo visto prima.
Ricerca attiva di un prodotto domanda generica perché sono persone che ancora non ci conoscono e quindi fanno ricerche generiche.
Come possono essere scarpe da uomo, scarpa artigianale, scarpa di qualità.
Il nostro target, in base alle funzionalità e alle potenzialità che le varie piattaforme ci danno sarà ovviamente, come dicevo prima, partirà molto ampio, molto largo.
Col tempo impareremo a conoscere il nostro il nostro target avremo dati a supporto di funziona meglio una funziona meglio l'altro e utilizzeremo tutte queste possibilità che le piattaforme ci mettono a disposizione, ovvero le informazioni socio demografiche.
È opzione di targeting base numero uno di ogni canale, interessi ed intenzioni di acquisto Luca laico, ovvero pubblici simili a pubblici che che noi possiamo creare custom.
Quindi che possiamo inserire quindi la lista dei nostri clienti offline la mettiamo online e Facebook, per esempio, ci costruisce un pubblico che può essere più o meno simile.
La lista di clienti che gli diamo e ci da persone con caratteristiche affini, ovviamente più adatti diamo a Facebook come prima, più Facebook sarà in grado di restituirci una risposta che si possa considerare attendibile.
Per quanto riguarda il mondo Google, invece, possiamo andare a intercettare le persone che cercano attivamente prodotti di competitor che navigano siti di competitor e che ricercano il nostro prodotto.
Appunto nel dettaglio, per andare a vedere un attimo le possibilità e i termini tecnici con cui le due piattaforme principali che utilizziamo, Facebook, Google, ATT utilizzano la le possibilità di targeting Facebook abbiamo la possibilità di utilizzare i look like e gli interessi.
Ovviamente possiamo testare queste questi pubblici all'inizio consiglio sempre di creare un gruppo di inserzioni con Luca Like, crearne uno con gli interessi, andare a creare un hub, i test che che può essere l'habitat di Facebook di Facebook che che ci dà un confronto, un po' più preciso, ma può essere anche una valutazione piu' manuale di quello che performa meglio.
Ovviamente è lavorando in cibi o cibi, ovvero in campi in budget optimization, ovvero decidere e far decidere a Facebook qualora decidessimo di fare un test manuale, per esempio, di slittare il budget come meglio crede.
Quindi andare a valorizzare il pubblico che pensa possa funzionare meglio per evitare, ovviamente, che un pubblico rimanga con poco budget, cosa che succede a volte quando si impostano magari più creatività e abbiamo delle creatività che non prendono budget.
Per svariati motivi possiamo andare a inserire una un minimum spend limit, quindi un minimo di spesa che il nostro gruppo di inserzioni spenderà.
Google ATT è un pochino più preciso nella nella possibilità di targeting e presenta le ha finite le custom affinity che sono simili agli interessi di Facebook di lei Sevens ne sono una categoria di target molto importante.
Ovvero noi riusciamo, Google riesce a darci le informazioni su sulle persone che si stanno per sposare, sulle persone che stanno per cambiare lavoro, sulle persone che stanno cambiando casa, sulle persone che si stanno laureando in me, modo da poter intercettare queste persone in momenti determinanti e per esempio per il nostro prodotto andare a intercettare chi si sta per sposare, quindi avrà bisogno di un paio di scarpe eleganti oppure che si sta per laureare, quindi avrà bisogno di un paio di scarpe eleganti, categoria molto, molto, molto importante e molto, molto, molto funzionale.
Il market che possono essere predefiniti o custom, è con le custom Intens sono uno step in più, ovvero sono una intenzione di acquisto.
Google sa quello che sa tutto di noi.
Sappiamo benissimo che i nostri dati sono in pasto a Google, purtroppo o per fortuna è e quindi sa quello che noi vogliamo acquistare se vogliamo acquistare un determinato prodotto e quindi riesce a restituirci un annuncio che possa essere in linea con questo l'importanza della creatività.
Qua beh, c' è un piccolo video che anche senza audio va benissimo, quindi anche senza il supporto di Luca.
Come ho detto prima, per noi è molto importante la creatività.
Per noi è molto importante il messaggio che vogliamo veicolare qua vediamo tre tre annunci uno Questo è un Google display network, quindi un banner statico che che vedremo su su inventori di Google.
Questo è un video che spesso veicolo siamo singolarmente che si fa vedere subito un po' i punti di forza di Velasca, ovvero artigianato, scarpa fatta a mano, m' made in Italy e qualità eccetera.
Quindi andiamo un po' facciamo uno strappo ulteriore con questa creatività, ovvero proviamo ad andare oltre il prodotto e il prodotto.
Quindi il prodotto è con un copy che che va sempre a sottolineare il nostro modello di business, la qualità un po' delle della scarpa.
Quindi in tre in tre frasi abbiamo riusciamo a capire che ha una scarpa artigianale che è fatta a mano, che è fatta con amore che non guasta mai.
Un po' di emozione, un po' di storytelling che va dall'artigiano a te.
Quindi notiamo subito il modello di business chiaro, quindi non c' è intermediazione.
Abbiamo un modello diretto.
In qualche modo possiamo anche intravedere con questo coppia anche una sorta di intenzione di stabilire una una relazione di fiducia con il cliente è l'obiettivo volto di questa fase, appunto.
Noi definiamo un brand emozionale, ovvero un brand che non vuole soltanto lavorare con un prodotto, ma vuole lavorare con delle emozioni.
Vuole creare una storia, vuole raccontare una storia, come abbiamo visto prima.
Quindi l'obiettivo di questa fase è colpire, incuriosire, emozionare, andare a prendere le persone giuste, le persone che possono poi nelle fasi successive convertire.
Ovviamente non è che non guardiamo mai la conversione finale in questa fase la guardiamo se arriva bene che arrivi e siamo ben contenti.
Siamo consapevoli delle diverse fasi che precedono l'acquisto finale e quindi di doverci porre degli obiettivi minimi.
Se siamo poi fortunati di andare a intercettare subito la persona giusta che già decise che già convinta di comprare il nostro prodotto, ben venga è quali metriche guardare.
Quindi andando un po' il primo abbiamo visto l'obiettivo un po' più emozionale, un po' più astratto.
Questi sono un po' i dettagli tecnici che dobbiamo andare a guardare all'interno delle nostre campagne.
La colonna di sinistra è sono i dati di piattaforma.
Ovviamente ho messo i click cpc.
Sono ben consapevole che che che non siano una uno strumento molto importante, ma comunque il costo per il click una una metrica che dobbiamo guardare per riuscire a mantenere comunque un ampio volume un ampio volume di di sessioni.
Il ctr è una metrica che si che il rapporto fra click vibration e ci restituisce un po' un feedback quasi qualitativo di come le nostre inserzioni il nostro contenuto sia piaciuto e abbia permesso un'interazione con l'utente il piu' content, il costo primo content ladu la tua carta e il costo per dukat da parte di destra invece ritorna su la misurazione che noi dobbiamo effettuare su Google Analytics, quindi andremo a vedere le sessioni e soprattutto le sessioni di qualità con sessione di qualità.
Noi intendiamo tutte le sessioni che non hanno bound frat.
Come vediamo qua.
Il Down Straight è una metrica tipica di Google Analytics e rappresenta la frequenza di rimbalzo, ovvero la è percentuale di persone che abbandonano la navigazione sul sito senza aver consultato una seconda pagina o senza aver fatto nessuna azione dopo essere atterrati in pagina.
Quindi andiamo a vedere queste sessioni.
Andiamo a vedere un po' il comportamento degli utenti con queste sessioni, quindi le pagine che consultano per sessione la durata media delle sessioni e il conversion rate sul tuo cart.
Perché insistiamo sull' Lockhart la Lockhart potrebbe essere visto.
È una un'osservazione che acquistiamo pensando in questo ultimo periodo, perché ci sono paesi per esempio, che hanno altissimi volumi di atto kart e poi pochi volumi di vendite.
Quindi è principalmente per le campagne riguardanti le città con botteghe.
La tua carte potrebbe essere anche una sorta di wishlist, quindi l'utente aggiunge le carte al carrello per salvare un prodotto che poi ho acquisterà in seguito oppure acquisterà offline.
Quindi noi siamo molto attenti alla tua carta, ovviamente metrica, da prendere con le pinze e metrica, da tenere ovviamente correlata poi all'acquisto finale, eccetera, ma da valutare poi per cercare di iniziare a pensare ad un'integrazione tra le conversioni offline e quelle e la comunicazione online.
Quindi cosa guardiamo prima valutazione di quello che succede fuori dalle piattaforme? Abbiamo fatto le nostre campagne, abbiamo i nostri dati di piattaforma belli, ma non bastano.
Dobbiamo andare a vedere la qualità delle sessioni e di navigazione post atterraggio sul sito.
Quindi no, la nostra inserzione ha fatto il suo compito all'inizio.
Sì, perché l'utente atterrato sul sito per definire una valutazione globale e totale di questa cosa.
Invece però dobbiamo andare a vedere come si è comportato sul sito quanto si è dimostrato interessato il nostro prodotto.
Seconda fase fase centrale quindi abbiamo parlato di prospect thing, utenti che non ci conoscono.
Siamo nella fase di remarketing, è qua le le due fasi che prima dicevamo erano quelle di Miss Funnel ed i low funnel, ovvero la fase centrale, la fase di consideration and evaluation.
In questa fase ovviamente è sono comprese tutte le persone che hanno già che sono già entrate in contatto con noi che possono aver visto il nostro sito che possono aver commentato interagito con un nostro post sui social che possano aver visto il nostro video su YouTube che possono aver che possono essere iscritti alla newsletter e quindi ricevere una newsletter, sono tanti pubblici diversi è un pubblico più più caldo e un pubblico dove la comunicazione si fa un po' più intensa, dove la comunicazione deve essere brava a mixare elementi di valore ed elementi.
È quindi elementi un po' più astratti ad elementi di prodotto, elementi come possono essere i dettagli sulla lavorazione di una scarpa o qualche specifica tecnica.
Qua dobbiamo dimostrare il perché bisogna il perché un utente dovrebbe comprare una scarpa Velasca piuttosto che una scarpa di un nostro competitor.
Quindi raccontare il motivo del perché scegliere noi cosa comunichiamo appunto il prodotto fondamentale.
Il prodotto non deve mai mancare in nessuna fase del Ovviamente il prodotto deve essere visto da un'angolatura diversa quindi, come dicevo prima, più attraverso le sue specifiche tecniche che le occasioni di utilizzo di stile, quindi facciamo uno step in più.
Quindi proviamo a dare noi un'interpretazione di quello che vediamo essere il nostro prodotto.
Proviamo a far sì che l'utente sui medesimi del nostro prodotto e dica anch'io quel pantalone.
Quindi quella scarpa starebbe meglio anche addosso a me, oppure la potrei utilizzare in questa quando vado a prendere l'aperitivo, quando vado in montagna, eccetera, eccetera eccetera.
Le recensioni di altri utenti sono uno strumento potentissimo e che ci siamo detti perché non utilizzarle anche come contenuti sponsorizzati? Qua a fianco vediamo una stories sponsorizzata che racconta una un'esperienza di un altro utente.
Ovviamente recensioni vere verificate niente di inventato e da una leva molto molto forte.
In questa fase tutto ciò che avviene là dietro la lavorazione.
Quindi introduciamo un po' il il concetto di artigianato, il concetto di come fare una scarpa.
Il concetto cosa c' è dietro la lavorazione di una scarpa.
Eventuali sconti o promo.
Abbiamo dei momenti durante l'anno in cui ci sono degli sconti, ci sono delle promozioni, tendiamo a non comunicare in protecting per una logica di branding è Siamo molto attenti al fatto che un utente non si avvicini per la prima volta Velasca grazie a uno sconto che non compri una vasca solamente perché è scontata, ma cerchiamo di andare a identificare il valore di quello che facciamo, quindi gli sconti sono comunicati il marketing ad un pubblico che già ci conosce.
Quali canali utilizzeremo solo i canali di prima con l'aggiunta di Google Shopping senza Ntv in tv è un mondo che noi vediamo principalmente per fare awareness, per fare traffico, per la visualizzazione dei prodotti, non tanto per la conversione finale.
Un canale che abbiamo chiamato canale di supporto, quindi è un canale che risulterà poi alla fine nella valutazione multicanale del customer journey risulterà fondamentale? É molto utile come come primo approccio non è tendenzialmente l'ultimo tassello che converte le persone.
Quali formati formati sono simili a quelli precedenti? Ovviamente anche qua testiamo, testiamo, testiamo informati.
Diamo la possibilità a Facebook di dirci quale formato converte meglio per quel pubblico per quel paese.
In questa fase del quindi abbiamo l'immagine che abbiamo il video, abbiamo le stories che avevamo in precedenza.
Introduciamo la collection che ha informato a informato a performance.
Ho informato che funziona con il collegamento di un feed, un catalogo prodotti su sulla piattaforma e che va in maniera più o meno dinamica a mostrare un utente.
Quei prodotti che o ha già visto tramite le dpi dei DPI sono appunto un formato dinamico che ripropone agli utenti i prodotti che hanno già visto oppure in maniera statica in base a quello che poi l'algoritmo di nuovo.
Pensa possa interessare di piu' con l'utente, quindi formati molto, molto, molto importanti.
In una fase di conversione Google Display utilizziamo sempre banner statici, introduciamo una GTA, quindi una coltura, ci sono un po' più precisa l'azione e utilizziamo i bastardi.
Prima YouTube identico, quindi video singoli Skippy Ball e non scappa ball Bumper sei secondi al sequence con informato pero' tu for action', ovvero un formato pensato da YouTube per convertire per rendere un canale che di solito non è a conversione.
Più adatto alla conversione è formati.
Sono quelli di primo l'obiettivo in questa fase è uno solo.
Quindi prima ci siamo detti vogliamo emozionare, vogliamo incuriosire le persone e andare a selezionare le persone giuste.
Qua pensiamo che le persone giuste siano già abbastanza selezionate.
Vogliamo continuare ad emozionare e vogliamo continuare a parlare del brand, ma dobbiamo convertire gli utenti.
Quindi il nostro obiettivo è acquisire nuovi clienti.
Questa è la fase per acquisire nuovi clienti.
Il nostro target, appunto, riprendendo il modello di prima è abbiamo un po' le possibilità che le piattaforme ci danno nell'andare a nell'andare a definire quelli che sono i pubblici che sono già entrati in contatto con noi, ovvero i visitatori, i visitatori al sito, i gadget della pagina Facebook del profilo Instagram.
Questo un pubblico abbastanza di scarsa qualità, ma che possa che può essere buttato dentro un pool di remarketing.
Essere valutato un po' per le performance è muoversi nel video YouTube come gli Angles più scendiamo qua, più andiamo nel dettaglio di pubblici un po' più caldi e un po' più vicini all'acquisto del nostro prodotto.
Quindi abbiamo chi ha visualizzato una pagina prodotto, quindi chi si è già portato avanti nel sito e si è avvicinato alla conversione.
Chi ha aggiunto il carrello, Quindi un ulteriore step Ci fermiamo qua perché poi sappiamo benissimo che nelle città con bottega il pubblico che ha visualizzato una pagina prodotto é un'aggiunta al carrello.
Possa poi convertire sia online e offline che offline, quindi la conversione offline non avremo un diretto, non avremo un diretto riscontro sulla campagna che abbiamo mostrato e sulla sessione di sito che abbiamo fatto, ma proveremo dopo poi a capire come come integra integrare queste cose e purtroppo non riusciremo totalmente ad attribuire questa cosa.
Quali metriche guardiamo in questo caso? Guardiamo le conversioni.
Ho messo la tua carta.
É sempre per il concetto di possibile wish list per persone che poi compreranno o che compreranno offline.
Abbiamo le conversioni, abbiamo il valore del le conversioni, quindi riusciamo a andare a definire quello che il nostro has.
Quindi il nostro ritorno sulla spesa pubblicitaria é quanto una campagna sia risultata efficace nel rapporto fatturato e spesa.
Avremo poi la parte di analytics come prima.
Le conversioni, sempre la qualità delle sessioni.
Quindi quante pagine i vari conversion rate.
Quindi il passaggio tra la sezione di qualità e la Lockhart tra L'altro Carter e L'inizio di checkout tra il checkout é la transazione finale, quindi possiamo costruirci diversi passaggi google-analytics in questo ci aiuta molto, come vedremo poi alla fine quali prodotti sono stati venduti.
Quindi non è detto che una campagna di prodotto che in questa in questa fase si caratterizza anche per la differenza di landing page rispetto al prospect thing.
Nel Prospect thing tendiamo a mandare la maggior parte delle nostre campagne sulla home page o comunque su una pagina che sia importante per capire chi siamo, cosa facciamo e cosa vendiamo qua? Mandiamola lending sarà la pagina di prodotto, quindi faremo campagne e creatività su prodotti specifici ed è interessante andare a capire se effettivamente una campagna su un prodotto su un mocassino ha effettivamente portato alla transazione di un mocassino o magari di un'altra tipologia di scarpe.
Quindi è succede.
Succede che la campagna di attivazione quindi l'inserzione vista che funziona da trigger per portare il l'utente sul sito, poi possa portare a un percorso qualitativo diverso.
Una comunicazione più calda.
Come abbiamo detto più scendiamo nel funnel più dobbiamo dobbiamo distinguerci.
Dobbiamo creare un bel mix tra valori, esperienza, emozioni e prodotto.
Quindi il cliente non compra solo un prodotto, ovviamente il prodotto centrale.
Il cliente compra il prodotto ma compra anche l'intera esperienza del mondo Velasca.
Quindi qui ce lo spazio per potendo dare un consiglio a me, a chi si approccia per la prima volta, ad una da ad una strategia come questa.
Qui ce lo spazio per diversificare la comunicazione, per parlare di prodotto, ma per raccontare il prodotto in diversi modi e andare un po' dietro al prodotto.
Quindi raccontare quello che c' è dietro e il valore.
Quindi creare il valore di questo di questo prodotto Fiber quantitativi dei clienti, ovvero i clienti attraverso il nostro contatto quotidiano con il customer service.
Attraverso i post sui commenti attraverso una comunicazione one-to-one con il singolo cliente che spesso ci scrive film, Noi riusciamo a capire che questo è spesso valorizzato come la forza di Velasca.
Quindi non parlare solo del prodotto, non raccontare solo un prodotto, raccontare, un'esperienza, raccontare, l'italia, raccontare, l'artigianato, raccontare la qualità di un prodotto fatto a mano.
Da qui mi stendo cinque minuti per raccontare un piccolo progetto che è nato all'interno del primo lockout.
Quindi Marzo-aprile è un progetto che riguardava gli artigiani.
I nostri artigiani vivevamo un momento in cui l'aspetto umano forse era l'unica, cosa che contava, in cui abbiamo vissuto tutti i momenti di difficoltà in cui il prodotto ho un prodotto da comprare.
Probabilmente era l'ultima, cosa che avremmo voluto vedere in quel momento o utilizzare.
Proprio perché non eravamo troppo interessati a comprare i vari prodotti, abbiamo pensato di creare un filone comunicativo, una una vera e propria campagna pubblicitaria.
Possiamo dire così intorno agli artigiani, quindi aspetto umano fondamentale.
Vogliamo mettere le persone al centro dei nostri contenuti, quindi siamo stati abbastanza perché avevamo già in mente questo progetto prima che scoppiasse la pandemia e quindi avevamo tanto materiale a disposizione che abbiamo sfruttato per cogliere bene questa opportunità.
Quindi non potevamo più comunicare il prodotto e non ci sente.
Non ci sembrava neanche giusto farlo.
Abbiamo pensato cosa possiamo comunicare? Come possiamo affiancare l'utente in un modo diverso? Non volevamo spegnere le nostre campagne, non volevamo chiuderci in casa e ed azzerare la comunicazione, che poi per noi è molto importante.
Con l'utente abbiamo pensato di creare questo progetto, quindi materiale sugli artigiani e mettere in prima pagina l'artigiano faccia dell'artigiano a far vedere un po'.
Quello che c' è dietro è qua abbiamo il abbiamo, diciamo il prodotto finale di questo enorme progetto è un prodotto di grande qualità che abbiamo pensato che abbiamo studiato, che il team creativo ha realizzato con con grande grande impegno e che poi è diventato uno uno spot.
Quindi è abbiamo anche fatto un televisivo su Sky di un periodo durante la pandemia per appunto provare ad allargare il nostro canale é per sfruttare il contenuto che ci sembrava veramente pazzesco, è da veicolare in televisione e ovviamente su tutti i nostri canali social organici, eccetera eccetera.
Se Luca mi supporti ancora una volta, proviamo a vedere il video con audio.
Assolutamente.
Devo un attimo, mi senti ancora si'? Perfetto.
Ora partiamo.
Non devi ripartire? No, amico, la colpa mia.
Ok? Certo.
Perfetto.
Grazie mille.
Luca del supporto.
Figurati.
Arrivo subito.
Come abbiamo visto un contenuto in cui L'artigiano era al centro.
La musica ha avuto un ruolo importante anche per emozionare le persone.
Le scritte anche sono state un di più.
È qua.
Vediamo un altro piccolo video.
Va benissimo anche senza audio, eh? Di un contenuto che riprende il filone dello spot che abbiamo visto prima è alla fine di quel di quel progetto.
Ci siamo detti ma ha senso limitare tutta questa produzione? È a questo periodo storico e quindi non parlare più degli artigiani.
Ci siamo.
Pensa ci siamo fatti questa domanda e ci siamo ovviamente risposto no, dobbiamo provare a declinare un po' tutto il materiale degli artigiani in chiave anche commerciale.
Quindi farli vedere non soltanto con l'obiettivo di su solidarietà, di stare vicini ai nostri utenti, di offrire un po', una visione che fosse diversa, ma anche quella di mischiare prodotti artigiani.
Queste sono delle creatività che noi utilizziamo sempre expecting che in e marketing associate ai nostri prodotti e quindi con un obiettivo propria conversione.
E da lì poi analizzando queste questi contenuti eh, abbiamo capito che funzionavano quindi che il mix tra artigiano e prodotto che vediamo bene esemplificato in questa foto, ovvero l'artigiano che ti mostra la scarpa é quasi te la porta a casa, sono il risultato veramente importante e continuiamo ancora mixare creatività con con questo materiale avevamo poi all'ultima fase molto più snella perché alla fine la maggior parte dei nostri sforzi di marketing sono concentrati appunto nell'acquisizione del nuovo cliente nuovo cliente l'obiettivo numero uno.
Il cliente ha acquisito ovviamente proprio perché l'acquisizione del nuovo cliente è l'obiettivo numero uno.
Il cliente acquisito rappresenta un grande valore.
Al cliente acquisito dedichiamo alcune campagne, quindi quando c' è un lancio di prodotto é una promo.
Spesso lo comunichiamo in anteprima ai clienti, creiamo qualche newsletter dedicata, diciamo non lo abbandoniamo nelle nostre azioni di marketing, ma sono più um azioni più di qualità, azioni anche più organiche e piccole piccole azioni che poi favoriscono ovviamente sia la retention, quindi il riacquisto e quindi tutta la parte sotto al fan che abbiamo visto sia il passaparola, la condivisione di qualità, eccetera.
Per far vedere in breve il cliente acquisito un valore anche monetario ed economico.
Perché convertire un cliente già acquisito ci costa circa tra il sette e il dieci per cento, la conversione di un altro utente, quindi un cliente acquisito.
Questo dato ci dimostra anche quanto poi il nostro prodotto piaccia e la qualità o poi riesca a convincere un utente a ricomprare negli anni diversi prodotti.
E a questo punto, quindi abbiamo visto un po' tutta la strategia del pannello.
Proviamo un attimo a tirare le somme, proviamo a trovare un modo di valutare tutto l'intero percorso.
Quindi siamo nella parte forse più difficile, forse ancora irrisolta, del nostro settore, ovvero andare a ricostruire la multicanalità posteriori, ricostruire la customer journey e provare a dare il giusto peso ad ogni canale nel raggiungimento.
Dell'obiettivo finale, quindi non è assolutamente facile.
Ci sono molte piattaforme che provano a ad ovviare a questo problema, che utilizzano modelli diversi ad, che utilizzano appunto modelli di attribuzione diversi.
Cosa intendiamo con modello di attribuzione? Il modello di attribuzione è un modello per cui una piattaforma distribuisce il peso della conversione sui touch point del cliente, ovvero su tutti i canali che il cliente è su con cui è venuto a contatto prima della conversione finale.
Quindi ci sono i modelli che danno tutto il peso alla prima interazione.
Ci sono modelli che danno tutto il peso all'ultima, ci sono modelli che distribuiscono il peso in maniera omogenea, eccetera eccetera in base alla scelta di questo modello di attribuzione.
Poi vedremo le performance dei nostri canali relativi alla conversione.
Puoi cambiare, utilizzeremo principe.
Vedremo un attimo semplicemente due strumenti google-analytics come prima, ma in una fase un pochino più evoluta e kiss metrics, quindi non pensiamo che siano due le alternative possono essere benissimo due strumenti complementari, quindi a noi piace utilizzarli entrambi.
A noi piace prendere i dati di una i dati dell' Ltro e metterli insieme e creare una nostra interpretazione delle anche dello stesso dato e quindi proviamo a farle coesistere.
Google-analytics molto importante, come abbiamo visto prima, è per valutare i macro dati.
Quindi Google Analytics non si basa sulle persone, ma si basa sulle sessioni e sul sulla navigazione del sito.
Quindi è importante come abbiamo visto prima per la qualità del traffico ma soprattutto per i vari step che accompagnano l'utente dall'atterraggio sul sito alla conversione finale.
Qua vediamo una esemplificazione di quello che è un strumento molto interessante di Google analytics, ovvero la possibilità di creare questo il percorso di eventi sul nostro sito, ovvero andare a definire la popolazione che fa una sessione, andare a vedere la le sessioni con una pagina prodotto vista andare a vedere le sessioni che poi si tramuta nel tuo cart, andare a vedere il check out e poi arrivare alla transazione finale.
Questo è molto importante per andare a vedere un po' dov'é ceh ci sono i tassi di abbandono più frequenti per esempio da questo esempio vediamo che tra l'altro kart e il l'inizio del check out, cioè un tasso di troppo molto molto importante, ritorniamo alla suggestione di prima.
Vuoi mica che la lockhart sia in molte città con la bottega? Una wishlist per comprare in un secondo momento ho e comprare in bottega può darsi quindi duplice vantaggio ed evidenzia che cita google-analytics in questa fase funzionamento nel sito in tutte le sue parti, quindi magari c' è un problema tecnico.
Magari abbiamo una procedura di checkout che non è così semplice ed intuitiva come pensavamo fosse e quindi dobbiamo lavorare lì.
Dall'altra parte ci dà una valutazione di efficacia del nostro pubblico e del fatto che il nostro pubblico poi è sia effettivamente idoneo e adatto a alla conversione.
Altre due tabelline per far vedere un pochino la piattaforma senza poi entrare nel dettaglio.
Prima parte è la ricostruzione invece di quello che avviene pre atterraggio sul sito, quindi tutte le i canali principali che abbiamo il direct abbiamo il raid abbiamo l'organico che portano poi a all'atterraggio sul sito e in questo caso le conversioni e vediamo un po' quali sono i percorsi? Un po' più più comuni e poi sotto una suddivisione tra nuovi utenti e autentiche, invece ritornano sul sito che ci fa vedere bene un po'.
Quali sono le differenze? La qualità? Un po' dei due dei due pubblici quali hanno il un po'? Tutti gli eventi che abbiamo visto prima Kismet Tric e concludiamo Kiss Metrics a una presenta dei lati diversi da Google Analytics, ovvero è presenta i dati nel dettaglio la misurazione è sulle persone e non sulle sessioni.
Quindi Key Metrics è capace di darci l'identità della persona a tre attraverso la mela attraverso un che ha fatto un determinato percorso che ha fatto un evento ma non un altro.
E quindi risulta veramente importante che matrix nella possibilità di andare a ricostruire un piccolo fa nel pre atterraggio sul sito ed atterraggio sul sito gli eventi di persone che hanno fatto e andare a ricostruire un po', quello che per noi è importante, ovvero una persona che ha visto un'inserzione che poi è andata sul sito ma non ha aggiunto al carrello e non ha comprato oppure che aggiunto al carrello ma poi si è fermata e non ha comprato.
Quindi abbiamo qua un esemplificazione molto, molto carina, molto figa secondo me di come ellis metrics ci restituisce i dati, per esempio della fase di atterraggio sul sito.
Quindi abbiamo possiamo settare la prima volta che una campagna ha colpito un nostro utente il primo valore quindi qual è? Qual era la sorgente mezzo di quell'utente la prima volta che poi ha visitato il sito? Quindi possiamo eh possiamo dire che per esempio il primo utente é la prima volta che è stato colpito da una campagna è stato il ventotto dicembre la prima volta però che ha visitato il sito era il ventidue dicembre quindi è quindi la persona era già atterrata sul sito prima che venisse colpito da una campagna.
Quindi la campagna è andata su.
Probabilmente era una campagna di marketing.
Abbiamo visto la prima volta che poi ha comprato, quindi abbiamo prima volta sul sito ventidue dicembre, prima volta su campagna ventotto dicembre prima volta l'acquisto due gennaio.
Questo ovviamente poi andando a ad aggregare i dati, ci dà un'idea molto precisa di quella che può essere appunto la customer journey precedente.
Ci dà l'idea di quanto tempo poi in media possa servire per acquistare il nostro prodotto.
Ci da un po' il primo contatto e ci dà l'ultimo.
Possiamo vedere un po' tutto quello che vogliamo ed è molto, molto importante.
Inoltre ci da la possibilità poi di creare delle popolazioni, quindi possiamo creare la popolazione di di persone appunto che ha è qua vabbè, ci sono i totali evans, suddivisi poi per channel per campagna, per per landing page, ma possiamo andare a, per esempio a costruire una popolazione di persone che ha aggiunto al carrello ma non ho ancora comprato e andare poi a Rita ghettizzare queste persone con una campagna dedicata è tramite le mail e tramite altri strumenti e possiamo andare poi a colpire queste stesse persone.
Quindi, come abbiamo visto in maniera molto veloce, ci sono tante indicazioni interessanti, poco precise.
Abbiamo un problema comune le conversioni non tornano mai.
Una piattaforma se ne attribuisce tante, un'altra altrettante.
La somma poi sempre più di quelle che poi sono le nostre, con versioni finali tra online e offline.
M' è veramente difficile.
Chiediamo spesso le persone in negozio come ci hanno conosciuto e quindi proviamo a fare una valutazione positiva, un po' dell'impatto che poi le nostre campagne di marketing possono avere anche su Flynn.
Ma è un tema veramente difficile che noi non ovviamente non siamo ancora riusciti a risolvere e che un pochino abbiamo messo da parte.
È andando un po' a favorire quello che la costruzione di un modello manuale, quindi la costruzione di un modello, di un modello che vada a inserire tutti i dati che che conosciamo.
Quindi, per esempio per ogni country spesa di marketing, suddivisione di questa spesa tra i canali, gli ordini online negli ordini offline che derivano dal nostro gestionale, il fatturato, i nuovi clienti acquisiti, eccetera eccetera è un po' la storicità di quel paese.
Quindi andiamo poi a valutare, per esempio, l'efficacia di determinate azioni di marketing, andando a cambiare bix da un mese a un altro, andando poi ovviamente a considerare la differenza di stagionalità di un mese rispetto a un altro e andando a paragonare sull'anno prima sui due anni prima, andando un po' a creare le condizioni comuni per cui questo modello ci possa restituire, poi delle delle risposte più o meno precise.
Sentiamo quindi la necessità, ovviamente, di avere un modello che ci restituisca una valutazione unica, una valutazione globale.
Quindi non tanto la campagna x ha portato da toth vendite, ma l'intero sistema di marketing ha portato un paese ad avere tale costo di acquisizione e poi a tale costo di acquisizione abbiano concorso anche altre cose.
È una cosa che noi ovviamente consideriamo, ma che buttiamo tutto dentro per avere una valutazione di quello che è la nostra attività tout court.
Quindi alla fine conclusioni brand veramente importante non solo all'inizio ma lungo tutte le fasi del funnel, anche post acquisto veramente importante è il giusto obiettivo.
Quindi non tutti i canali sono conversione capire un po' quale gioco possano possano fare, possano avere tutti i canali all'interno di una strategia multicanale valutazione di un di tutti i dati, quindi boom integrare più che possibile piu' dati a disposizione che si hanno e cercare di creare una propria interpretazione del dato.
É una valutazione di i di' di più alto livello, appunto che restituisca un una visione uniforme di quello che può essere l'andamento poi della di tutta la macchina.
Ovviamente un supporto organico necessario a tutta la attività di marketing che abbiamo che abbiamo descritto.
Okay, passo definire conclusa la presentazione eccomi qua ti odio sempre.
Quando qualcuno finisce, poi non lo so, dice Ok, è finita.
Quindi veramente più preciso No, io dicevo oggi quando sono io nella presentazione che dico Ok, sono qui di qualcuno mi aiuti, sono arrivati immediatamente.
Ho beccato subito complimenti davvero per la presentazione.
Tantissime persone hanno scritto che era una presentazione veramente super.
Non ti ho disturbato durante la presentazione, ma è c' erano veramente tantissime aspetti.
Stavo anche trovando da da parte, ma complimenti per queste presentazioni.
Ma veramente abbiamo portato bellissime, bellissime.
Hai portato tantissimi casi studio cioè quasi studio tantissimi esempi di come struttura tutto quanto e sono cose che non si vedono quasi mai super tecniche.
Secondo me, quindi veramente complimenti che non avevo dubbi che sarebbe stata di questo tipo.
Grazie chiaramente sono queste domande non piacere comunque non è ancora finita.
Abbiamo ancora la parte di chiedere delle domande, siamo qua e poi ci avrei anch'io delle domande per o lascia sempre la priorità alle domande delle altre persone.
Allora la prima domanda che non centra esattamente con la parte magari tecnica non era questa era di stefania.
Arrivo, scusami l'avevo trovato un secondo fa eccola qua velasca milano ma poi i video a roma c' è un perché non girarlo a milano? Ok, bella, bella domanda ed è una una questione che poi ho ho sottolineato un po' ridendoci su quando poi, facendo questa presentazione ho rivisto il video che chiude effettivamente con velasca milano e poi c'è il colosseo dietro.
Diciamo che esatto, noi non vogliamo, non vogliamo portare il valore di milano, vogliamo portare il valore dell'italia, quindi noi siamo molto importanti nel veicolare il made in italy come valore soprattutto poi anche all' estero e stiamo tra l'altro facendo una serie di è contenuti che magari avrete già visto in organico in diverse parti d'italia quindi abbiamo fatto il una serie di contenuti a Parma in cui andavamo a vedere come si faceva il parmigiano, andavamo a vedere determinate cose e quindi andare un po' nei a toccare con mano quelli che sono i mestieri che per noi sono veramente importanti e i valori a cui vogliamo associare il nostro brand.
Abbiamo fatto un uno shooting molto importante in Puglia, dove c' era anche Enrico, dove anche Li' hanno incontrato gente straordinaria proprio del posto.
Quindi Roma era una delle tante location a cui abbiamo voluto dare spazio e e continueremo a farlo.
Quindi non solo Roma, non solo la Puglia, non solo Milano, daremo spazio un po' a tutte le realtà italiane che pensiamo che possono essere in linea con il nostro nostro brand.
Diverse persone, infatti, hanno detto che poteva essere anche qualcosa di utile per la strategia di internazionalizzazione, quella di rappresentare appunto il made in Italy che è Milano, Roma Puglia.
Tantissime parti d'italia.
Quindi mi piace tantissimo questa strategia, la domanda di Alessandra Se è vero che in cliente un cliente fatto è meno impegnativo come impegno di marketing, è vero anche che non è scontato a utilizzarlo.
Il tunnel si presta anche la fidelizzazione, riassunto della domanda che chiaramente il tunnel di cui stai parlando si presta anche la fidelizzazione del cliente è partendo da dal presupposto che un cliente sarà soddisfatto se poi il nostro prodotto sarà effettivamente di qualità e quindi se risponderà a le aspettative che il nostro cliente aveva nel prodotto.
Quindi un prodotto di qualità deve essere la conditio sine qua non perché il cliente sia soddisfatto perché il cliente poi torni ad acquistare il nostro prodotto è ho detto che la maggior parte dei nostri sforzi e poi nell'adottare questo funnel si concentrano appunto sull'acquisizione di un nuovo cliente, perché necessita appunto di più di più sforzi.
Ovviamente la retention è qualcosa che guardiamo, che guardiamo sia con il fan di acquisiti, ovvero sia nella parte marketing.
Quindi, come dicevo è ti do la promo in anteprima, ti do il lancio prodotto, te lo faccio vedere per primo e ti costruisco una una comunicazione, un po' più calda, un po' più intima, sia poi in tutta la parte organica.
Quindi noi abbiamo una newsletter molto precisa, molto anche bella graficamente che che ovviamente ho anche sui clienti, che è attenta che da' consigli di stile.
Quindi ultimamente stiamo spingendo molto su questa parte di stile, quindi non ti la la mia esperienza con te non finisce quando compiono una scarpa ti faccio vedere come la puoi usare.
Ad esempio come puoi pulirla quindi a volte il customer service eh appunto contatta o viene contattato dai clienti per come si ripulisce questa scarpa e quindi cioè proprio uno scambio umano e qualitativo.
Quindi no, non si esaurisce lì il marketing forse si fa un pochino da parte ed entrano in gioco altre leve veramente importanti nella nostra macchina, che poi portano a a a valutare la qualità e quindi poi a riacquistare.
Sono pochi clienti che si lamentano del nostro prodotto, si lamentano della nostra comunicazione, eccetera.
Assolutamente il braille branding, la comunicazione come la fate fate voi, è funzionale tantissimo, sia un utente che non vi conosce, sia un utente che vi conosce ed è qualcosa di fondamentale.
Pensa che quando noi con l'ernia vediamo molto questa cosa dal punto di vista noi personalmente non è per prendere per dire qualcosa.
Però noi personalmente pensiamo che ogni contenuto social sia funzionale sia per farci conoscere da qualcuno di nuovo, ma altrettanto per far continuare a consumare i contenuti della piattaforma da qualcuno che già ci conosce e questa doppia vita è impagabile secondo me assolutamente d'accordo domanda anche qua.
Poi arriviamo alle domande tecniche.
Tranquillo, però questa qua è una domanda più di scelta e di strategia.
Spero che non sia troppo topics, ma mi interessa molto.
Quali tu le tecniche di location based marketing utilizzate per scegliere la location dove insediare i vostri store.
Ok, diciamo che questa poi è una parte che non è esclusivamente di mia competenza, quindi dove aprire negozi? Aiuto molto nella nel fare analisi.
Quindi, per esempio vogliamo aprire, come ho detto, molte botteghe all' estero abbiamo la la Germania e la Francia come paesi di riferimento maggiori.
Facciamo tante analisi, intanto per vedere quali città possano essere già abbastanza forti in quanto a numero di clienti nostri.
Quindi non avremo mai un negozio in una città che non ha nessun cliente nostro e quindi in cui il nostro posizionamento non sarebbe molto forte.
Quindi è qualora decidiamo di aprire una città e appunto dove ci conoscono abbastanza prima di aprire una città.
Investiamo molto budget di marketing nel creare un posizionamento forte nel far awareness sull'apertura della bottega e comunque nel fare awareness in generale su di noi, eh? Per noi l'apertura di un negozio è un un traino molto importante del fatturato.
Noi sappiamo che dove apriamo un negozio almeno il cinquanta percento, soprattutto poi nelle botteghe per esempio italiane deriva dal offline perché siamo consapevoli che ci è comunque una fetta di persone molto molto importante che ancora non si fida di comprare un prodotto come il nostro online.
Quindi il negozio è veramente fondamentale.
Ovviamente all' estero per queste dinamiche possono cambiare in una come per esempio in una città come Parigi, il negozio ha preso subito piede e ha funzionato benissimo.
In una città come Londra ha qualche difficoltà in più.
Quindi siamo sicuri che funzionerà benissimo anche Londra, perché è una città che probabilmente Londra forse è un po' più difficile, come come come audience, come education su sul prodotto.
Però diciamo che sono queste un po', le le caratteristiche che andiamo a guardare.
E poi mi ricordavo in una conversazione avuta con Enrico ormai un anno e mezzo fa.
Dicevate che appunto era interessantissimo il concetto di home Nick panel che usare uno store come quasi arma di conversione o in generale perché poi è un canale offline di marketing.
Quindi magari cioè una persona che passa davanti a Velasca entra e poi compra online o una persona che vi scopre online, va nello store, prova la scarpa e poi la compro online.
Poter unire tutto questo sarebbe sicuramente fondamentale.
C' è qualche cosa che le domande che faccio io te c' è qualcosa che voi fate per cercare di monitorare tutto questo.
È come ho detto in presentazione.
Poi è difficile riuscire ad integrare tutto ciò che avviene online a ciò che avviene offline.
Eh Sicuramente il nostro database clienti, eh, costituito anche dei clienti offline.
Quindi, come dicevo prima, la costruzione di un look alike su Facebook si basa anche sulle caratteristiche del nostro pubblico offline, perché la nostra attività online deve essere anche veicolo di traffico.
Flynn abbiamo fatto un po' di campagna anche geolocalizzate, quindi, andando a tar, ghettizzare la via del negozio sono tutte soluzioni che non siamo ancora riusciti a sfruttare appieno.
Quindi localizzate un po' più Mi ricordo quando ho comprato la vostra scarpa offline, mi avete chiesto le mail per poterla collegare online.
Quindi questo qua, secondo me molto, assolutamente.
Questo questo è il collegamento, appunto, che dicevo prima che hai detto te che io ho saltato un passaggio.
Ovvero si, noi chiediamo un poi chiediamo i dati, ovviamente ai clienti.
Quindi la maggior parte quasi tutti i clienti ci forniscano almeno la mail e quindi la mail appunto, può rientrare all'interno di una strategia poi multicanale, anche digitale.
Quindi si' da questo punto di vista sì.
Poi a livello di attribuzione non abbiamo ancora trovato la via magica, quindi se poi hai dei consigli da darci siamo ben disposti ad ascoltarti.
Certo Lorena chiedeva se avete considerato l'idea di utilizzare Google shopping ok google shopping l'ho menzionato nelle slide, ma effettivamente non ne ho parlato perché comunque è un'attività che utilizziamo, che utilizziamo però non tanto eh l'idea che deriva dal nostro la nostra idea di comunicazione.
Quindi offrire una comunicazione che è anche un po' diversa dalle altre è quella di avere un brand sempre pulito e sempre con un'immagine che vogliamo noi dare.
Questo si scontra un pochino con per esempio la le funzionalità delle feed del mercer centcom merchant center di google, che per esempio prevede le foto still life che a noi non piacciono tanto prevede determinate cose che noi non non siamo felicissimi che escano fuori, No in the liberi.
Quindi la utilizziamo.
Per alcuni paesi ci performance abbastanza bene.
Ovviamente è abbiamo fatto un buon lavoro sul feed nella parte di descrizione di parole chiave che così riusciamo ad intercettare.
Un po' tutte le le ricerche migliori e poi come formato.
Effettivamente un formato molto più a conversione.
Quindi si' lo utilizziamo, lo potremmo utilizzare di più.
Ottimo.
Ti faccio una domanda di quello che hai detto prima.
Hai detto che circa il costo di riconvertire un utente esistente del sette dieci per cento rispetto a quello, invece ha un nuovo cliente e mi ritrovo tantissimo.
Tantissime statistiche, anche di commercio, dicono che, se volte meno costoso convertire un utente, un cliente esistente rispetto a un altro.
La mia domanda è avete mai calcolato il team Works ricorrente? Quindi calcolare Ok.
Un utente che ha comprato la prima volta ricompra in media con noi dopo tre mesi, dopo due mesi e applicato questo tempo anche tra la prima tra la prima e la seconda.
É la seconda, la terza, la terza, la quarta acquisti per far ricominciare il remarketing su questi utenti o lasciate io mi immagino che se ho appena comprato un paio di scarpe con voi, eh? Non incominciate subito strategie di marketing per rifarmi comprare, anche se in realtà potrei essere comunque un utente estremamente caldo per comprare qualcosa di secondario, un accessorio pulizia per le scarpe, eccetera, cioè qualcosa riguardo a questo che è chiaramente un po' complicato.
Sicuramente abbiamo un fatto un lavoro molto intenso di corte, quindi di andare a studiare.
Quanto poi nel tempo un cliente in media ricompra quanto ci mette eccetera m'.
Come ho detto prima, la maggior parte delle attività di marketing puntano ad acquisire il nuovo cliente, quindi questa è un po'.
La risposta alla domanda nel dire tendiamo ad escludere tutti i clienti è dalle la nostra comunicazione che è appunto finalizzate ad acquisire un nuovo cliente.
Ovviamente, quando noi utilizziamo delle campagne speciali che possono essere le promo o lancio di prodotti, andiamo ad escludere i clienti più freschi, ovviamente perché sappiamo ovviamente con la promo e che con un magari un prodotto nuovo, anche chi ha già comprato possa tornare a ricomprare.
Quindi ributta.
Siamo dentro i clienti andando a eliminare qualche mese di acquisto meno di quanto in realtà è la nostra media di riacquisto, ma perché pensiamo che poi lo sconto possa anche ovviamente abbreviare.
No, questa distanza quindi si' e no, non lo facciamo quotidianamente, ma nelle campagne speciali lo buttiamo dentro.
E quello che hai detto prima riguardo al mostriamo principalmente ai clienti esistenti il promo per non farci conoscere da un nuovo cliente con una promozione che va molto per realizzare il branding e attirare probabilmente i clienti sbagliati.
Io sono assolutamente d'accordo con questa filosofia, mi piace tantissimo e penso che poche aziende hanno il coraggio di fare questo, ma fa veramente tantissima differenza.
Quindi veramente complimenti per questo.
Esatto, io io su questo aggiunge un punto che penso che Velasca, come dicevo prima, sul non ci piace lo stile life oppure non ci piace come esce questo banner.
A volte ci perdiamo no, qualche opportunità di ottimizzazione intelligente delle piattaforme che ti dice Tu non darmi i vincoli, ti faccio io, ti libero io il contenuto e ti porto la conversione.
Questo per esempio a noi non piace tanto perché preferiamo andare a lavorare un po' più sul lungo termine, quindi appunto sulla forza di brand.
Ma non associare il nostro brand ha formati magari brutti, poco adattati alle pagine eccetera, così come sugli sconti non lo comunichiamo in Prospect ting e sul nostro sito è inseriamo dopo tre giorni un piccolo Eder in cima, ma non abbiamo mai un prodotto con il prezzo sbarrato oppure il prodotto singolo che ha già il prezzo scontato.
Quindi per usufruire dello sconto devi andare a inserire il codice sconto nelle all'interno del check out, ma prima puoi non accorgerti che il prodotto in sconto perché non vogliamo appunto, come ho detto te, che la prima impressione del nostro brand é il primo contatto col nostro bene sia per lo sconto assolutamente d'accordo.
Domanda molto interessante Diverse persone hanno chiesto di se riesci a riappropriandosi approfondire a ripetere il concetto che hai detto di Facebook Campagna Luca like più interessi che probabilmente è mancato leggermente chiarezza su quella parte lì.
Certo è che, come ho detto, è Facebook in prospect, appunto da principalmente queste due possibilità quindi si può partire con una campagna semplicemente aperta, quindi con anche solo piccole indicazioni socio demografiche, ovvero uomo-donna età, eccetera.
Per il look alike sono uno strumento molto potente, è molto potente.
Se gli diamo se diamo a Facebook tanti dati a disposizione su cui lavorare di Luca Like Non possiamo pensare che Luca Like sia anche questo uno strumento magico che da zero e ci crei la soluzione perfetta perché non è così.
Più dati diamo a Facebook, più riesce a costruire pubblici simili e a trovare persone con caratteristiche simili.
Una cosa che dicevo io noi utilizziamo sia i look alike, sia gli interessi che possono essere interessi di prodotto come scarpa, acquisti online, eccetera.
Possono essere interessi, come abbiamo visto dalle categorie per i fini di Google Analytics.
Altri interessi può essere il mondo innanzi al mondo Consulting che comunque utilizzano un abbigliamento in linea con noi.
L'idea è quando si ha questi due pubblici e non si sa bene poi in realtà la qualità di questi pubblici di creare magari una b test, quindi creare due gruppi di inserzioni o creare due diverse con tutti gli altri parametri uguali e andare a chiedere a Facebook.
Ma tra Luca like e L'interesse qual è il pubblico che mi performa meglio in base all'obiettivo che gli do? Poi possiamo decidere noi che uno che possiamo utilizzarli tutti e due, che possiamo utilizzarli come ad group separati e usi usare il CBO, quindi lasciare che Facebook ottimizzi il nostro budget e lo dia in base agli obiettivi.
Possiamo anche metterle in un altro unico se pensiamo che siamo affini, però la fase di valutazione in cui testiamo questi due pubblici è secondo me è fondamentale, come quando non sappiamo che è formato funzionerà bene.
Che creatività, che audience che l'obiettivo di campagna.
Quindi testiamo, testiamo, testiamo e facciamoci dare le risposte da Facebook riguardo questo questo hai detto che comunque tu non sei un grande amante del Broad, perché appunto vuoi controllare ancora meglio chi vede esattamente queste cose? Se tu facessi una campagna con Brod Luca like e interessi, la domanda numero uno è li metteresti nella stessa campagna con una B o o li divide? Resti in diverse campagne, è potrei metterli in una stessa campagna con stando attento, attenti ad escluderli, quindi pubblico.
Ok, ho anticipato, quindi è ovviamente l'importante quando facciamo le cose in Facebook è di creare la minor sovrapposizione di pubblici possibili per non andare a creare con per non andare a creare competizione fra i nostri stessi pubblici.
Quindi non avrebbe senso che il mio pubblico ha completa col mio pubblico b e porti l'asta a farmi pagare di piu'.
Quindi andrai a creare tre ad group, per esempio quindi ad gruppo aperto inserire uomo dai venticinque ai sessantacinque caso Velasca per escludendo il look alike.
Gli interessi quindi un po' gli interessi che ray il look alike andando a escludere gli interessi e poi andare gli interessi andando a escludere il look alike in modo che non ci sia sovrapposizione.
Farei un cbo probabilmente inizierei con un cd o libero, quindi direi a Facebook senza limiti spendi quello che vuoi due tre giorni di valutazione se vedo che in base anche alla ampiezza dell'audience un pubblico mi spende troppo poco o troppo vado a inserire degli spagnoli mit però la mia libertà.
La mia idea è quella di lasciare più libero possibile la macchina subito e poi andare a dire no, ma mi stai spendendo troppo poco.
Quindi spegnermi almeno questa cifra? Assolutamente.
É proprio riguardo a questo domanda quali sono le creatività che avete notato funzionare meglio con il vostro target? Quali utilizzate? Come le differenze alte nelle diverse fasi del funnel, il copy sempre così sintetico sulle coppie sintetico si tendiamo a prediligere Kopi brevi Kopi diretti che non che non parlino di cose inutili, secondo secondo l'obiettivo che ci poniamo in le campagne che performance meglio abbiamo visto che in una fase di prospect ovviamente il prodotto deve essere sempre centrale e dev'essere in primo piano, quindi può essere possono essere tanti tipi di di creatività diverse, eh, ma il prodotto deve essere sempre centrali in una fase di remarketing.
Per esempio ci piacciono molto anche contenuti, anche total look in cui il nostro pubblico sa già che noi vendiamo scarpe.
Quindi in una foto total look che non ha mai visto Velasca può dire ma questi vendono scarpe, vendono i pantaloni, vendono la giacca e il cappello, gli occhiali, eccetera.
Quindi il total look è una possibilità che che ci piace perché ci dà anche, come dicevo in presentazione, una connotazione di stile.
E a noi piace guidare l'utente no, quindi proporgli un utilizzo della nostra scarpa, proporgli una una occasione d'uso eh? E quindi quel questi contenuti funzionano molto bene.
Il brand poi se associato al prodotto e quindi ripeto, fase di meat funnel faccia, creiamo una collection in cui la copertina è un video dell'artigiano che ti guarda e c'è scritto, fatto con i suoi occhi.
E poi sotto abbiamo i prodotti.
Quel mix abbiamo visto che funziona molto bene e che piace anche l'utente.
Quindi non solo lo converte, ma lo intrattiene, lo lo diverte l'emozione eccetera.
Assolutamente.
Ultima domanda sempre riguardo a questo che cosa voi usate sempre il gol conversione gol purchases anche quando state testando in fase protecting le diverse audience, non utilizziamo solo il precise nel senso noi e utilizziamo sia conversione, ma spesso utilizziamo anche il più contento del tuo cart.
Perché lo facciamo quindi conversione? So che potrebbe risultare una scelta, a volte per alcuni business sbagliata e potrebbe essere nel senso che l'obiettivo è Beckers.
Comunque ti porta già dentro persone che possono esatto pero', dovendo anche fare awareness sullo offline.
Noi non vogliamo solo convertire le nostre campagne.
Non mirano solo a convertire l'utente online, ma mira anche a farti vedere il prodotto.
Poi per Facebook magari non lo comprerai perché non hai abitudini, magari di commercio no.
Quindi Facebook che tu non compri mai online e quindi se vi metto il per cento a quella persona, non lo fa vedere.
Se mi metto il piu' content, so che è una persona che potrebbe essere interessata al mio prodotto.
Non lo comprerà lì lo comprerà in negozio.
Quindi anche qua, ragazzi, il consiglio è sempre quello.
Testiamo, quindi facciamo una vita est.
Quindi proviamo la campagna più content.
Proviamo la campagna da Lockhart, la Lockhart.
La tua carta è quello che mi piace meno, perché spesso poi crea tantissimi i carrelli.
A volte non si sa dove questi carrelli finiscano.
Come ti dicevo prima, una nostra suggestione potrebbe essere quello che la gente salva i prodotti e li mette nel carrello.
Non tanto per comprarli, ma per dire.
Ok, me li ricordo.
Poi li compro fra un anno gli compro il negozio, li compro da un competitor.
Ma so che la scarpa da barca a me piace.
Non ho ancora capito.
E chi chi lo capisce? Per favore, mi scriva.
No, anche noi abbiamo visto che quando mettiamo Step uno del check-out è incredibile come il tasso di con versione medio che abbiamo che in questo momento, se tu aggiungi qualcosa, metti le mail nello step uno e settantuno percento dei nostri utenti converte.
Per Lerner, quando facciamo campagne di quel tipo diventa il dieci per cento.
Converte È incredibile.
Sembra proprio che ti porti delle persone che gli piace aggiungere le cose al carrello, ma poi non completerà l'acquisto assolutamente.
Era una domanda.
Dovevamo fare a veronica del perché facebook ci si questa ha evidentemente sei.
Evidentemente si conosce meglio di altri.
Ultimissima domanda e poi abbiamo terminato.
Diverse persone chiedono per curiosità come come mai la scelta di chop per l'e-commerce e prima ti do un altro contesto.
Altre persone hanno detto appunto che prima usavate.
Mi accodo a chi ha chiesto perché ho usato il wifi.
Se ricordo bene, prima usavate woocommerce sul prima.
In realtà non sono sicurissimo.
Poi io sono entrato che usavamo già shop, quindi sempre esatto.
Quindi credo che in realtà sul perché utilizziamo sul perché sia stato scelto shopping non lo so direttamente nel senso usavamo presto shop.
Mi suggeriscono quindi prima di no il pubblico a casa che mi riesce a sporcare è comunque utilizziamo che abbiamo provato a a contattare altri altri tool.
Ci troviamo abbastanza bene con chop, con le varie integrazioni che che riesce ad avere em nel dettaglio.
Poi non so perché all'inizio sia stato certo che io siano state scartate altre altre soluzioni, ma però ci ci troviamo abbastanza bene è che poi riesce a mantenere la la complessità di volumi che adesso noi abbiamo.
Quindi non nego la possibilità di un domani crescendo e di fare molti più volumi, di provare una piattaforma che riesca a supportare i volumi maggiori.
Ma per il momento credo che che in questa fase vada bene per il futuro.
Vedremo.
Io sono un grande amante di sciupi, perché credo che un e-commerce valido si giudichi dalla sua esperienza di checkout, principalmente perché è probabilmente il punto debole di qualsiasi store online, il che per me è nettamente il migliore in assoluto da questo punto di vista.
Quindi io penso che creare qualcosa di customizzato lo puoi fare soltanto se uno hai delle esigenze specifiche che mi sembra che velasca non abbia lato check-out, eccetera.
I due se sai replicare l'esperienza alla perfezione mamma molte volte tanto vale prendere direttamente per quanto mi riguarda, l'unico punto debole che potrebbe esserci è la traduzione in diverse lingue che mi sembrava che all'epoca quando io lo utilizzavo per diversi store fosse un punto un po' debole di shopping.
Non so ora come sia, ma mi sembra che voi poi e non abbiate nessun problema riguardo a questo assolutamente si' si' sono sono d'accordo con te è comunque una una piattaforma che si adatta bene alle nostre esigenze e alle esigenze di multi store, alle esigenze varie, varie esigenze che come ho detto prima in questa fase, poi ci ci va bene così e siamo siamo contenti.
Vedremo, vedremo qualcosa di meglio.
Fabrizio grazie infinite per questa presentazione.
Per me è stata bellissima e immagino anche per le centinaia di persone che sono collegate in questo momento.
Sono rimaste fino adesso.
Ringraziamo tutte le persone che sono rimaste collegate e ancora una volta ringraziamo tantissimo Fabrizio, Enrico e tutto il team di vela che ci ha permesso di vedere tutto questo grazie a te.
Luca nello nello spazio è stato un piacere fantastico.
Grazie a tutti e ci vediamo per i prossimi Webber nei prossimi giorni.
Una buona giornata, tutti quanti Ciao a tutti!
Piccolo preambolo
1) sono utente fin dal suo lancio
2) quest’anno ho speso oltre 3000 ore sulla piattaforma con oltre 13 corsi
3) Pago di tasca mia l’abbonamento e non ho conflitto d’interessi
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