Vuoi sapere come Thinx, brand di intimo femminile, ha abbattuto i tabù legati al ciclo mestruale con campagne OOH e una comunicazione coraggiosa e potente?
In questo articolo come Thinx è riuscita a superare la diffidenza nei confronti di un intimo assorbente, sfidare un mercato dominato dai grandi marchi, rafforzando il proprio posizionamento ad ogni controversia ricevuta.
La visione di Thinx
Thinx offre mutandine e intimo vario dal design regolare e normalissimo, ma realizzato con un materiale estremamente assorbente.
Questo intimo può integrare o addirittura sostituire completamente i prodotti per l’igiene intima tradizionali come tamponi o assorbenti.
Una campagna rivoluzionaria, ma controversa
Nel 2015, Thinx ha lanciato una campagna audace che ha immediatamente catturato l’attenzione del pubblico.
La campagna associava alimenti come il pompelmo e l’uovo alle posizioni delle donne durante il ciclo mestruale, accompagnata da un claim e un tone of voice molto diretto: “Intimo per donne con il ciclo”.
Questa scelta creativa è stata volutamente provocatoria, tant’è che la metropolitana di New York voleva bannare la campagna: una decisione che ha generato un’ampia controversia.
Tuttavia, Thinx ha colto questa opportunità per evidenziare l’ipocrisia della nostra società, che promuove pubblicità per la chirurgia estetica ma censura le campagne sul ciclo mestruale, un aspetto naturale del corpo delle donne.
Le proteste sui social media hanno sostenuto la posizione di THX, permettendo al brand di posizionarsi come una voce forte per abbattere i tabù legati al ciclo mestruale.
La lotta al tabù continua: una campagna con transgender
L’anno successivo, THX ha continuato a sfidare i tabù con una nuova campagna nella metropolitana di New York, presentando un modello transgender che indossava gli slip del brand.
Le immagini del testimonial, immortalate anche al contrario, suggerivano di cambiare prospettiva sul ciclo mestruale, sottolineando la necessità di una maggiore inclusività e accettazione.
Spot tabù, secondo alcuni: MENstruation
Siamo arriva nel 2019. In quest’anno, Thinx ha lanciato la sua prima campagna nazionale in TV, che aveva come protagonisti uomini e ragazzi cisgender in situazioni legate al ciclo mestruale.
Il claim di questa nuova campagna recitava “Se ce l’avessimo tutti, forse ci sentiremmo più a nostro agio con esso”, con l’obiettivo di far riflettere sulla rappresentazione del ciclo mestruale nella società.
lnfatti il loro messaggio è chiaro: se anche gli uomini avessero le mestruazioni, il tema sarebbe meno stigmatizzato e tutti saremmo più a nostro agio.
Alcune reti televisive hanno censurato la pubblicità, accettando solo una versione più soft, alimentando di conseguenza – e ancora una volta – lo storytelling ed il posizionamento di Thinx sulla società ipocrita.
Il ciclo mestruale non deve essere un tabù
La strategia di comunicazione di Thinx non solo ha messo in discussione le percezioni tradizionali, ma ha anche promosso una maggiore consapevolezza e accettazione.
Molti hanno apprezzato il tentativo di Thinx di normalizzare il ciclo mestruale, mentre altri, sia uomini che donne, hanno trovato lo spot imbarazzante o inutile.
Tuttavia, la controversia generata ha servito solo a rafforzare la posizione di Thinx come un brand che non teme di sfidare i tabù.
Le campagne pubblicitarie di Thinx hanno reso visibili situazioni reali che molte donne affrontano durante il ciclo mestruale rompendo l’immagine irrealistica della perfezione spesso presentata dai media.
Hanno mostrato che il ciclo mestruale è una parte naturale della vita, che merita di essere rappresentata con onestà e senza vergogna.
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