Come scrivere un post LinkedIn efficace? Quali sono le migliori azioni da attuare per far sì che la reach organica dei nostri contenuti aumenti in modo esponenziale?
La struttura di un post su LinkedIn è fondamentale. Avere la consapevolezza di quali siano tutti i diversi elementi che lo compongono è il primissimo step per creare un post incredibile.
In questo articolo vogliamo analizzare quali sono gli elementi che dobbiamo inserire o meno nel nostro post di LinkedIn, e dove dare più o meno enfasi per avere un post che funzioni davvero.
Analizzare il post ancora prima di aprirlo
Il primo step da seguire è comprendere cos’è che l’utente vedrà del nostro post ancor prima che lo apra cliccando su “Vedi Altro”. Teniamo sempre in considerazione questo aspetto perché è la scintilla che scatena la curiosità.
Infatti se il primo colpo d’occhio sul post non colpisce l’utente, allora non lo attirerà e non andrà oltre, quindi non interagirà con il contenuto e, di conseguenza, il post non funzionerà.
Partendo da questa considerazione, possiamo capire quali sono gli elementi che compongono un post di LinkedIn.
Contenuto multimediale del post
La parte più impattante e che cattura subito l’attenzione dell’utente che scorre il feed di LinkedIn è sicuramente il contenuto multimediale: può essere un’immagine, così come un carosello, un video o un sondaggio. Deve essere pertinente all’argomento trattato, in quanto deve completare la parte testuale del post.
Per questo è importante sapere che più spazio prende all’interno del feed e maggiori sono le chance che l’utente venga fermato. Questo è l’obiettivo del contenuto multimediale: fermare l’utente e catturarne l’attenzione.
Nello screenshot del post qui sopra, per esempio, Luca racconta che di fronte all’IKEA stava validando una nuova area di business della startup Shopwings, insieme al suo CEO Enrico Ferrari.
Per incuriosire, l’immagine stessa può parlare da sola: può essere un grafico in cui viene promosso un prodotto. Nel caso dello screenshot qui sotto, si stava parlando del nuovo corso di ChatGPT disponibile su Learnn.
Foto e informazioni profilo
Dopo essersi incuriosito al post, molto probabilmente, il potenziale lettore controllerà chi lo ha pubblicato.
Ecco che entra in gioco la foto profilo, che dà un volto all’autore del contenuto, e l’inserimento della qualifica, il titolo del professionista: quest’ultima permette a colpo d’occhio, e senza entrare nel profilo dell’utente, di capire di cosa si occupa chi ha scritto il post e se è effettivamente attendibile in materia.
Come vedi negli screenshot qui sopra, avere una qualifica in 1642 fornisce autorevolezza al professionista, che risulterà credibile agli occhi di chi legge il post.
Titolo del post
Adesso che abbiamo attirato l’attenzione e l’utente ha scoperto chi siamo, dobbiamo convincerlo una volta per tutte a leggere il contenuto del post.
Per farlo abbiamo bisogno di un titolo convincente: può essere un’affermazione, magari controcorrente o che evidenzia una presa di posizione su una tematica. Dobbiamo inserire subito qualcosa che possa supportare quello che il post andrà a trattare.
Deve tuttavia rispecchiare il nostro pensiero e la nostra esperienza, in quanto dovrà essere motivata nel corso del post. Non deve essere clickbait, ma certamente deve far scattare la “scintilla” nel lettore che, di fronte ad un titolo e particolare, non può far altro che colmare la sua curiosità cliccando su “Vedi altro” e leggendo l’intero post.
Prendiamo, ad esempio, il seguente post LinkedIn di Luca Mastella e leggiamone il titolo:
“L’intelligenza artificiale non rimpiazzerà il tuo lavoro, sarà un professionista che usa l’intelligenza artificiale a farlo”
Vedere come il titolo attrae subito l’attenzione dell’utente e lo mette nella condizione di pericolo: fa scaturire così la sensazione che se non leggerà il post non saprà come verrà rimpiazzato dalla concorrenza, dunque dovrà colmare questo “vuoto” per restare sul pezzo e un passo in avanti ai propri competitor.
Come scrivere un post LinkedIn efficace
Adesso che abbiamo capito quali sono gli elementi più importanti per attrarre l’attenzione dell’utente, dobbiamo capire come costruire un post ad hoc che supporti la nostra tesi e che fornisca il valore che l’utente desidera da quel post.
Vediamo dunque come scrivere un post LinkedIn efficace prendendo in esame il seguente post di Luca Mastella.
Analizziamo prima il post senza aprirlo, poi scendiamo in profondità nell’intero testo.
Analisi post prima dell’apertura
Prima di tutto, l’immagine attira subito l’attenzione. Che cosa mostra? Un nuovo prodotto Apple ed il suo CEO.
Questo fa pensare a cosa può esserci all’interno del post, dunque leggiamo il titolo, che recita: “7 STRATEGIE USATE DA APPLE PER LANCIARE I LORO PRODOTTI”.
Vediamo che il titolo è scritto in maiuscolo, ponendosi così in risalto rispetto alla frase seguente: “I prodotti Apple hanno sicuramente un grande valore, ma…” Qui il testo viene interrotto dal pulsante “Vedi altro”.
Quel “ma…” finale è l’obiezione al “grande valore” dei prodotti Apple ed è, insieme al titolo e alle informazioni sull’autore del post, l’elemento chiave scelto da Luca per incuriosire e convincere ad aprire il contenuto.
Struttura del post LinkedIn
Adesso, per capire come scrivere un post LinkedIn, dobbiamo passare ad analizzarne la struttura intera. Manteniamo il solito esempio, di cui riportiamo solo adesso il contenuto esteso.
Se gli elementi visti prima servivano ad incuriosire, il corpo del testo serve a dare valore e portare il lettore a comprendere il valore del messaggio che vogliamo veicolare, soprattutto quando si parla di un post ad immagine singola come quello che stiamo analizzando in questo momento.
Vediamo adesso la struttura del post LinkedIn.
Introduzione
L’introduzione comprende il titolo e la tesi di cui vogliamo discutere.
Per scrivere un incredibile post dobbiamo sapere fin dall’inizio qual è il messaggio che vogliamo veicolare:
“7 STRATEGIE USATE DA APPLE PER LANCIARE I LORO PRODOTTI
I prodotti Apple hanno sicuramente un grande valore, ma la loro vera forza non sono i prodotti, ma piuttosto il modo in cui li vendono e li comunicano.
“E se ti dicessi che non è realmente Apple a vendere i propri prodotti?”
Il messaggio che Luca veicola con questa introduzione è che Apple, quando lancia i suoi prodotti, compie una specifica azione.
La domanda “Com’è possibile che non sia Apple a vendere i suoi prodotti?” è la chiave che fa letteralmente esplodere la curiosità del lettore, mentre “Ecco 7 strategie che Apple usa per trasformare ogni nuovo prodotto in un successo” è il gancio finale che rinforza l’introduzione e il messaggio del titolo.
Ora, davanti a tale curiosità, non si può far altro che leggere l’intero post. È arrivato il momento di dimostrare che la tesi è vera con il corpo del contenuto.
Corpo del testo
Il corpo del testo segue l’introduzione. È la parte centrale del post, in cui viene trasmesso tutto il valore possibile al lettore.
Osservando il testo del post menzionato, ecco alcuni consigli che ti aiuteranno a scrivere post LinkedIn efficaci:
- Scrivi frasi brevi e usa spazi tra ogni frase → Più lungo è il post, e più è difficile mantenere l’attenzione, inoltre a nessuno piace leggere blocchi di testo. Scrivendo frasi corte e utilizzando gli spazi sarai in grado di alleggerire la lettura.
- Aggiungi linee per dividere i paragrafi → Se la struttura del tuo post LinkedIn prevede più paragrafi, utilizzare dei trattini permette di suddividere un paragrafo dall’altro.
- Ogni frase deve introdurre quella successiva → L’unico scopo di ogni frase è quello di far leggere quella successiva. Come un loop, avere in mente questo aspetto durante la scrittura ti permetterà di mantenere alta l’attenzione del lettore.
- Utilizza i punti elenco → Schematizzare tramite punti ad elenco semplifica la lettura e consente di comprendere e assimilare meglio il contenuto.
- Inserisci le emoji → Le emoji danno quel “tocco” grafico a supporto del testo, agevolandone la lettura. Le faccine, invece, aiutano a potenziare il tone of voice.
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Parte finale
“È così che Apple riesce a trasformare i loro early adopter in veri e propri promotori dei loro prodotti per vendere le innovazioni a tutto il mercato.”
Questa è la vera risposta alla domanda principale “E se ti dicessi che non è realmente Apple a vendere i propri prodotti?”
Ovvero: sono gli early adopter a vendere i prodotti di Apple, dunque le innovazioni a tutto il mercato.
Call To Action
Con la Call To Action si chiede all’utente di compiere un’azione. In tal caso, Luca invita gli utenti che hanno appena letto il post a connettersi su LinkedIn con lui, servendosi della CTA “Se ti è interessato questo post connettiamoci 👉 Luca Mastella”.
Domanda
Dopo la CTA, Luca stimola il lettore a commentare il post ponendogli una domanda:
“Quale di questi punti ritieni più interessante? Tu hai altro da aggiungere?”
La domanda è abbastanza complessa, e quando le domande sono complesse si è meno avversi a commentare.
Qui Luca avrebbe potuto chiedere semplicemente “Sei d’accordo o no?” oppure “Tu sei un utente Apple? Sì o no?”.
Domande di questo genere sono semplici e fini a sé stesse, ma dato che stimolano le interazioni e i commenti, più commenti si ricevono e più aumenta la reach organica del post.
Hashtag
Infine gli hashtag, secondo Luca, possono funzionare molto bene non tanto per aumentare la reach del contenuto, quanto per attirare un pubblico più in target.
Perciò gli utenti che tendenzialmente seguono Apple saranno più propensi a ricevere questo contenuto dall’algoritmo di Linkedin, di conseguenza sarà più probabile che interagiscano con il contenuto, aumentandone la reach organica.
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