Lezione dal corso Social Media Content
Raccontare storie è il mestiere più antico del mondo e in questo senso basta pensare a quello che ci hanno fatto studiare.
Per lo meno a me hanno fatto studiare anche elementari, parlare no di Omero, Iliade, Odissea Chi è Romero? Era un cantore, raccontava storie e le storie hanno un potere enorme sulle persone.
E tutti i maggiori successi narrativi, sia a livello di libri, ma anche a livello di film o serie tv, ormai con Netflix vanno a ripercorrere delle vere e proprie storie.
Perché? Perché le storie hanno presa sull'interesse delle persone.
Quindi se hanno preso sull'interesse possiamo utilizzare per i nostri contenuti.
Possiamo trasmettere delle storie all'interno dei nostri contenuti e creare quindi i contenuti interessanti.
Ma come facciamo a farlo? Possiamo farlo attraverso diversi mezzi e possiamo riassumere è due categorie lo storytelling visivo e lo storytelling narrativo.
Lo storytelling visivo sui social si può fare attraverso, ad esempio i caroselli caroselli sono forse il formato social che più rappresenta lo sfogliare una pagina.
Quindi riprende molto anche la gestualità, quello il racconto di una storia.
E anche la sequenza in più slide ci permette di articolare una storia e partire da un punto a e arrivare a un punto b con altri punti intermedi.
Perché proprio questa è la storia dare un contesto di partenza, vedere e ripercorrere il percorso e arrivare a un punto b.
Infatti uno dei più famosi modellino che il viaggio dell'eroe si rappresenta su una partenza dell'eroe, in un contesto di base, con una situazione stabile, con un punto di rottura dopo tutte le vicissitudini dell'eroe con gli aiutanti e gli scontri con l'antagonista eccetera.
Scontro finale, vittoria dell'eroe e contesto finale.
Quindi vediamo che alla fine si parte da un punto a e si arriva a un punto b con tutto il percorso al suo interno.
Ed è quello che dobbiamo ripercorrere all'interno dei nostri contenuti e i caroselli sono sicuramente un qualcosa che ci permette di fare.
Questo perché noi all'inizio partiamo con Slade di copertina, magari in cui abbiamo un riassunto, poi contesto iniziale e portiamo l'utente attraverso un percorso.
Non possiamo andare nella seconda slide.
Il carosello magari è composto da otto slide a dire tutto.
Nella seconda dobbiamo fare un percorso, portarlo da un punto a a un punto b.
Questo si riproduce anche, ad esempio nel formato stories su Instagram.
Fare delle stories comuni di testo in cui scriviamo tutto, ad esempio in una stessa storia, non è l'ideale l'ideale è andare a creare delle storie sequenziali.
Si chiamano stories proprio perché raccontano delle storie, quindi poi in realtà servono proprio a questo la durata di quindici secondi.
Il lato video infatti poi sui video viene molto più naturale ci porta a parlare e portare le persone da un punto a a un punto b.
Quindi quando facciamo una storia a livello di formato instagram cerchiamo di raccontare una storia, anche se appunto adesso è un gioco di parole.
Dividiamo la in pezzi e parliamo del contesto iniziale.
Raccontiamo il nostro percorso e andiamo alla fine a parlare del punto B della parte finale del dove siamo arrivati.
Usando questa struttura avremmo raccontato una storia e le nostre storie saranno molto più efficaci.
Il video infine, è forse il formato che si adatta di piu'.
Dobbiamo ovviamente essere bravi, però sostanzialmente nel video dobbiamo fare le stesse cose delle stories, solo che abbiamo la difficoltà di dover introdurre tutto in un'unica ripresa, quindi dobbiamo comunque nel nostro discorso quartiere da un punto a e un punto b in un'unica e non abbiamo la facilitazione della divisione in stories di quindici secondi, che magari ci scandisce un po' il ritmo.
A livello di storytelling narrativo, invece, possiamo andare a utilizzare i testi per andare a raccontare.
E forse i testi sono quello che sui social è più simile alla voce offline che solitamente è quello che stiamo per raccontare delle storie é ad esempio noi siamo dei fotografi oppure siamo degli aspiranti travel blogger o comunque ci piace fare foto, ad esempio dei paesaggi nei nostri viaggi o anche dei nostri piatti e siamo ad esempio dei cuochi.
Sostanzialmente cosa possiamo fare? Possiamo andare a raccontare le immagini che possiamo raccontare, cosa c'è dietro un'immagine perché può stare solamente l'immagine e magari descriverla? No? Possiamo magari l'immagine di un tramonto bellissimo fatto in una località è fantastica.
Scriviamo tramonto a nome località, non è un granché.
Se invece raccontiamo la storia di quando abbiamo fatto quello scatto, di cosa rappresenta per noi cosa c' è dietro una semplice immagine.
Questo aggiunge molto valore e ingaggia le persone.
Quindi questa è una tecnica fondamentale di storytelling narrativo.
In questo senso si unisce molto bene il discorso di condividere le proprie storie personali.
Siamo sui social i social sono fatti di persone.
Le persone sono simpatiche, le persone interagiscono molto con le altre persone e per farlo, quindi non dobbiamo essere impersonali.
Dobbiamo essere personali.
Anche se stiamo bevendo.
Cerchiamo di aggiungere un tocco personale.
Cerchiamo di dargli una sorta di umani di umanità a quello che diciamo.
Se guardate ad esempio, negli ultimi casi la comunicazione di ogni euro che è stata stravolta negli ultimi tempi, oltre a utilizzare in realtà il marketing, loro stanno dando un tocco alle loro didascalie molto più umano.
Il social media manager parla in prima persona, racconta quello che ha fatto a casa racconta perché ha fatto quel post, ovviamente in chiave ironica, però rende tutto molto più umano e questo è un qualcosa di estremamente potente per ingaggiare le persone.
Infine, un qualcosa che racchiude tutto è il documentare Se noi siamo innamorati del processo, un po' di creazione contenuto e lo documentiamo e riportiamo tutto il processo alla quale stiamo accedendo e alla quale stiamo lavorando.
Quella è già una storia.
Stiamo documentando un percorso adesso, ad esempio, se il documento, il percorso nella quale ho creato delle slide del corso sto girando il corso e alla fine viene il polso viene pubblicato.
In quel caso documentare tutti questi passaggi porta le persone da un punto a a un punto b.
Le rende personali perché ovviamente la sto documentando io e quindi fa empatizzare le persone e le fa interessare.
Quindi lo storytelling Raccontare storie, ricapitolando, è un qualcosa di estremamente potente e possiamo farlo in due modi a livello visivo, con le immagini video, i vari formati social o a livello narrativo, quindi utilizzando i testi di didascalie in un modo accurato e preciso, portando le persone da un punto a a un punto b.
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