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Fail fast, Learnn faster: i nostri errori e quello che abbiamo imparato nel 2020 | Learnn #5

Fallisci velocemente e impara più velocemente: ecco gli errori imprenditoriali che commessi in Learnn nel 2020 e cosa abbiamo imparato.
Fail fast, Learnn faster: i nostri errori e quello che abbiamo imparato nel 2020

Cosa vedremo in questo articolo

L’articolo che stai per leggere è datato gennaio 2021, e racconta gli errori principali commessi nei primi 7 mesi di vita di Learnn ma, sopratutto, ciò che abbiamo imparato da questi errori imprenditoriali.

Buona lettura! 😜


Si dice che le persone intelligenti imparino dai propri errori, ma che le persone di successo imparino dagli errori degli altri.

È infatti dagli errori che ho imparato di più, ma per permettere agli altri di imparare dai miei errori è importante condividerli.

È per questo che voglio dedicare questa mia serata per fare velocemente un riassunto degli errori principali che abbiamo commesso in questi primi 7 mesi di vita e quello che abbiamo imparato.

Molti di questi errori sono stati commessi consapevolmente e, se potessi rifarli, li commetterei ancora.

Forse un giorno rileggendo questo case study penserò che, senza questi errori, Learnn non sarebbe mai stata la stessa.

Prima di vedere tutto questo è però importante fare alcune premesse per dare contesto alle nostre scelte.

Commettere errori in Italia

In Italia, come in molte altre parti del mondo, si cresce imparando che gli errori siano la cosa peggiore che si possa commettere.

Fin da quando siamo piccoli veniamo costantemente valutati in base alle risposte corrette o sbagliate che diamo in un esame o verifica.

Molto spesso l’istruzione si basa proprio su una gerarchia molto chiara dove i professori sono dei valutatori che hanno il compito di stabilire se hai fatto una cosa correttamente o meno in base alle regole scelte in partenza.

In questo sistema, qualcuno che non vuole seguire le regole viene automaticamente penalizzato.

Conosco tantissime persone che non si sentono intelligenti perché quando erano alle medie o alle superiori non prendevano dei buoni voti a scuola.

Ma il voto non sempre serve per valutare chi è più intelligente di altri, ma piuttosto chi sa stare alle regole meglio degli altri.

Dalla mia esperienza personale, chi segue in maniera pedissequa le regole non sempre ottiene più risultati di chi invece è pronto a commettere errori in cambio di maggiori risultati.

In un video che mi ha molto colpito quando ero più giovane Sir Ken Robinson spiega, in uno dei Ted Talks più visti di sempre, come il concetto dell’insegnante valutatore dovrebbe essere completamente rivisto.

Come viene spiegato in questo video, il compito di un insegnante non dovrebbe essere quello di valutare uno studente sulla base di come impara a ripetere i concetti richiesti per superare l’esame, ma piuttosto dovrebbe avere il compito di rendere curiosi e motivati gli studenti nel voler imparare.

Imparare non è infatti qualcosa che finisce con l’età e non ci dovrebbero essere paletti all’apprendimento. Ognuno dovrebbe essere libero di apprendere quello che vuole e non solo le classiche materie che vengono imposte dal modello classico (matematica, letteratura, storia, ecc).

Per farlo dovremmo però essere pronti a cambiare radicalmente il nostro modello di insegnamento mettendo al centro gli studenti e non la scuola.

Durante la mia formazione ho avuto la fortuna di studiare secondo modelli scolastici differenti, avendo fatto le superiori e la triennale in Economia in Italia e un Master in Global Business all’estero dove ho studiato in Canada, Francia e Sud Corea per 3 mesi in ciascuno Stato.

Luca Mastella seduto ad un tavolo con altri studenti del Master in Global Business in Canada

Quando sono arrivato in Canada sono subito rimasto colpito dal modello di apprendimento. I nostri compiti si basavano sul leggere oltre 100 pagine al giorno di business case e poi discuterli in classe il giorno dopo.

La discussione non avveniva però con l’insegnante, ma fra noi studenti. L’insegnante aveva solo il compito di creare contesto e di moderare la discussione per permettere a tutti di parlare.

In un modello come questo non c’è davvero una risposta giusta o sbagliata. Tutti possono intervenire in maniera creativa e imparare dal punto di vista differente di altre persone con esperienza totalmente differente.

Anni dopo, quando sono andato a Tel Aviv in Israele, sono rimasto ancora più sorpreso di come tutto fosse impostato non per prevenire gli errori, ma per promuoverli.

Monopattini elettrici Bird a Tel Aviv

Mi è stato spiegato infatti che lì, come in Silicon Valley, un founder che ha lanciato e fallito almeno 3 startup ha più chance di ricevere investimenti rispetto a uno che non ha mai lanciato nessuna startup.

Questo non significa che l’errore viene incoraggiato, ma si comprende come l’errore sia irrimediabilmente parte del processo di innovare e, senza di esso, non si potrebbe mai creare davvero qualcosa di innovativo e di successo.

Mentalità e cultura

Se reputiamo corretto questo ragionamento, non ci possiamo stupire di come l’Italia sia uno degli ultimi stati in Europa a livello di imprenditoria e startup.

Questo non significa che gli italiani non siano imprenditori, ma spesso la cultura in Italia orientata a demonizzare l’errore non è terreno fertile per permettere la crescita di startup.

È così che tantissime startup, fondate da italiani, vanno semplicemente all’estero per trovare le risorse che cercano per poter crescere.

In un contesto come questo, il nostro sistema educativo è perfetto per dare capitale umano alle grandi aziende che cercano impiegati che non commettano errori e non professionisti con il via libera per fare quello che serve per innovare.

Io personalmente ho avuto la fortuna di toccare con mano una mentalità molto differente orientata alla velocità e al rischio in aziende come Rocket Internet, e ho sempre sognato di portare questa mentalità in Italia.

È così che ho cercato fin da subito con Learnn di rimuovere il più possibile la barriera mentale del non poter commettere errori cercando principalmente di dare una direzione e di lasciare le persone il più libere possibili di provare attività.

La cosa estremamente importante per noi è sempre stata quella di differenziare l’errore o il rischio in due tipologie:

  1. Errore commesso tenendo a mente i nostri utenti
  2. Errore commesso non tenendo a mente i nostri utenti

Che cosa vuol dire questo?

Che possiamo testare qualsiasi cosa (chiaramente nei limiti del legale) a patto che non provochi un sentimento negativo o un danno per i nostri utenti iscritti a Learnn.

Se per esempio noi volessimo fare un test e mettere alcune lezioni gratis di Learnn come Lead Magnet per acquisire nuovi utenti lo potremmo fare? Sì, perché non lede il valore che viene dato ai nostri utenti.

Se invece per attirare nuovi iscritti volessimo mettere Learnn per tutti in super sconto a 1 euro lo potremmo fare? No, perché non solo non porterebbe un reale valore agli utenti esistenti, ma offrirebbe un vantaggio in termini monetari a chi non è iscritto rispetto a chi ha creduto in noi dall’inizio.

Impostare il contesto e lasciare le persone che lavorano con noi libere di provare è stato qualcosa che abbiamo provato a fare sin dall’inizio, ma solo nei prossimi mesi avremo davvero la possibilità raddoppiare i nostri sforzi in questo ambito.

È infatti importantissimo per noi non solo innovare, ma anche muoverci velocemente e non c’è nessuna azienda al mondo che lo possa fare con micro-management e continue approvazioni da parte del capo.

È per questo che nel 2021 daremo piena libertà decisionale a ogni team, con l’unica limitazione del contesto e la direzione che tutti quanti come azienda vogliamo raggiungere.

Per noi è infatti importante che venga completamente perso quel timore legato al commettere errori e cresca l’ownership di ogni membro del team nel contribuire direttamente al risultato finale.

È anche per questo che ci tenevo a condividere i nostri errori/insegnamenti di questo 2020, perché è molto probabile che nel 2021 non mi basterà una notte per scrivere tutti gli errori che faremo 😉

Se prima di iniziare volessi vedere in maniera più approfondita come è nato il progetto e il nostro 2020 lo puoi trovare qui.

Errori e insegnamenti del 2020

Il 2020 è stato l’anno in cui abbiamo lanciato Learnn e ci sono un milione di cose che sono andate bene e non così tante che sono andate male.

In meno di 7 mesi partendo da zero e con oltre 5 mesi di Beta — dove nessuno si poteva iscrivere alla piattaforma — abbiamo raggiunto 9.146 iscritti paganti e sono passati dentro a Learnn 10.563 utenti in totale.

Questo dovrebbe farti comprendere come in un modello ad abbonamento come il nostro, dove un utente si può iscrivere per 1 mese e disiscriversi in qualsiasi momento, abbiamo fatto un lavoro incredibile a livello di retention con tassi di disiscrizione davvero bassi.

Questo è un esempio di cohort del primo lancio di Giugno.

Cohort del primo lancio di Learnn a Giugno 2020

Cohort significa isolare un segmento specifico di utenti e analizzare il loro comportamento.

Dopo oltre 6 mesi da quel lancio, il 76% di quegli utenti è ancora dentro a Learnn.

Per contestualizzare questa statistica, basti dire che tantissimi business ad abbonamento mensile come Netflix possono avere un tasso di disiscrizione mensile del 20%.

Questo vorrebbe dire che dopo 2 mesi avresti perso poco meno del 40% degli utenti in quella cohort, mentre noi ne abbiamo persi il 24% in 6 mesi.

Vediamo ora alcuni errori e insegnamenti.

1. Allinea il team

Lavorando tutti da remoto diventa estremamente difficile tenere tutti quanti aggiornati su tutto quello che sta succedendo nel progetto.

Diventa quindi fondamentale trovare modi per allineare tutti quanti nella stessa direzione anche se parti con un team molto piccolo.

Ricordati sempre le cose importanti: direzione e contesto.

Pensala come una partita di Risiko dove non ti viene data la carta con il tuo obiettivo. Senza quella carta come puoi pianificare la tua strategia? Lascerai le tue truppe sparse e non saprai cosa fare.

Se invece hai la carta obiettivo lascerai scoperti alcuni dei tuoi territori e concentrerai tutto il tuo focus su pochi di essi, ma utili.

Gioco Risiko: carri armati blu e rossi sul tabellone di gioco

Inoltre quando si è lontani ci si mette più tempo a notare se qualcosa non va e io ci ho messo oltre 2 mesi a comprendere di dover fare qualcosa in più.

È così che ho iniziato a fare un recap per il team e uno per gli utenti dove parlavo di tutti i progressi che stavamo facendo e del perché stavamo andando in una determinata direzione rispetto ad un’altra.

Il risultato di tutto questo si vede dallo stesso sondaggio che abbiamo mandato ai nostri utenti pochi giorni fa.

Risultati del sondaggio Learn sulla soddisfazione degli utenti su varie tematiche della piattaforma

Il progetto e la comunicazione sono quelli che hanno il voto più alto in assoluto, con i contenuti subito dietro.

Per noi, infatti, il progetto è parte del prodotto e gli utenti non si iscrivono unicamente per imparare dai corsi, ma per imparare dal progetto man mano che cresce.

      2. Scelta piattaforma Beta

      Screenshot delle schermate dell'app Mighty Network

      Una delle mie peggiori scelte è stata sicuramente quella della piattaforma beta Mighty Networks.

      Per quanto questa piattaforma avesse tantissime feature interessanti come il feed, la chat per gli utenti e un’App iOS e Android, alla fine dei conti non permetteva agli utenti di fruire i contenuti nel migliore dei modi. Questo ci ha portato innumerevoli limitazioni che sono comparse solo quando migliaia di utenti si sono iscritti alla piattaforma.

      Tornassi indietro avrei optato per un semplice Kajabi o Teachable.

      Per essere veloce nel prendere le decisioni puoi utilizzare il metodo di Amazon. Loro dividono le decisioni in due macro-gruppi, quelle reversibili e quelle non reversibili.

      Cambiare il design di una landing page è reversibile e quindi non dovresti neanche pensarci, mentre cambiare il tuo stack tecnologico richiede uno sforzo molto alto. Di conseguenza passa molto più tempo a valutare con cura questo tipo di decisioni irreversibili.

        3. Velocità tecnologica

        Questo non è davvero un errore, ma è qualcosa che voglio raccontare per chi sta pensando di fare come noi.

        Avere un developer e decidere insieme a lui di trovare un backend developer e sviluppare un’App in pochi mesi è una follia completa.

        Essere stati in grado di aggiungere 3 persone al Team Tech, sviluppare una prima versione dell’App iOS e Android in 45 giorni, fare costanti aggiornamenti e nel frattempo sviluppare la versione web da zero senza investimenti non è normale.

        Estratto della landing page di Learnn in cui la CTA incentiva al download dell'app

        Siamo stati molto bravi e abbiamo avuto anche un pizzico di fortuna, ma il dispendio di focus e di energie che ha portato è stato qualcosa di incredibile.

        Per noi era importante farlo e nella nostra visione tutto questo sarà un valore aggiunto difficilmente pareggiabile, ma se non avessi trovato le persone giuste avrei potuto tranquillamente stare su una piattaforma come quelle che ho citato per un paio di anni.

          4. Mantieni il focus

          Durante il percorso troverai infinite cose che luccicano.

          Un’azienda che ti chiede di fare una consulenza, un’opportunità facile di business, una feature che tutti i tuoi utenti ti chiedono. Ignora tutto questo.

          Devi sempre domandarti cosa rappresenta valore vero per i tuoi utenti e come quel valore che vuoi dare loro si colloca nella tua visione a lungo termine.

          Non farti distrarre da tutto quello che luccica attorno a te e dal valore nel breve periodo. Siamo stati molto bravi in tutto questo, ma ci sono state alcune cose che ci hanno fatto distrarre: le nominerò a breve.

          Cerca di capire il prima possibile cos’è davvero valore per i tuoi utenti e soprattutto come i tuoi utenti definiscono a parole quel valore.

          Come fare? Chiedilo a loro.

          Noi facciamo spesso sondaggi e a ogni sondaggio impariamo qualcosa di nuovo.

          Ascolta, chiediti se realmente c’è valore nel lungo periodo, verifica estendendo la domanda a più utenti possibile, testa velocemente, implementa.

          Messaggio ricevuto da un utente dopo l'integrazione del sistema di onboarding su Learnn

          Questo messaggio è relativo al sistema di onboarding che abbiamo messo su in 24 ore dopo che abbiamo verificato l’interesse e l’utilità.

          Dopo neanche un giorno che l’abbiamo inserito avevamo già migliaia di utenti che l’avevano usato e un tasso di completamento di oltre il 40%.

          Il tasso di completamento della fase di onboarding su Learnn ha superato il 40%

          5. Value delivery

          Questo si unisce al punto precedente. Non partire dal funnel classico focalizzandoti sull’acquisizione. Parti dalla fine piuttosto.

          Il tuo vero lavoro, una volta che hai identificato il reale valore per i tuoi utenti, è la value delivery e tutto quello che la circonda, ovunque essa sia.

          Per noi il valore è far sviluppare competenze attraverso un corso.

          Step prima e dopo la delivery su Learnn

          Parti dal verde e muoviti attorno. Ignora l’acquisizione fino a quando i tuoi utenti non ottengono davvero valore.

          Questo è raggiungere il Product Market Fit. Una volta che l’hai raggiunto ogni euro che spenderai in acquisizione varrà 100 volte di più.

          Se vuoi approfondire l’argomento, abbiamo scritto un articolo sul Product Market Fit analizzando il caso studio di Fitprime.

            6. Micro-management

            Come dicevo in precedenza è fondamentale smettere di fare micro-management il prima possibile.

            Il tuo lavoro da founder, come quello dell’insegnante, non è quello di dire agli altri cosa fare e di valutarli in base al risultato che ottengono.

            Il tuo lavoro da founder è quello di creare contesto e consapevolezza riguardo a quello che insieme volete raggiungere e lasciare a tutti quanti la libertà di arrivarci a modo loro.

            Per farlo devi essere pronto ad insegnare a tutti quanti a leggere i dati e dare loro piena visibilità sulle performance a tutti i livelli.

            Parla degli economics, fai capire le scelte logistiche e cosa comportano. Non trattare le persone del tuo team come degli ingranaggi, perché altrimenti è questo che faranno, non potranno muoversi se non nella direzione impostata.

            Il segreto per riuscire a fidarti è trovare delle persone estremamente motivate e di talento.

            Nel libro “No Rules Rules” si parla di come Netflix promuove la densità di talento tra i suoi impiegati prendendo unicamente i migliori del mercato e pagandoli il massimo possibile.

            Reed Hastings e il libro "L'unica regola è che non ci sono regole", in inglese "No Rules Rules"

            Nel libro si parla infatti del principio “Rock-Star”, scoperto nel 1968 a Santa Monica.

            In sintesi, è stato fatto un esperimento in cui venivano presi 9 sviluppatori e venivano date loro una serie di attività da fare in 120 minuti.

            Le competenze degli sviluppatori, sulla carta, erano molto simili tra loro.

            Alla fine dell’esercizio volevano valutare quanto era stato prodotto nelle stesso tempo dal miglior programmatore rispetto a quello con il peggior risultato.

            Si pensava che il migliore battesse il peggiore facendo 2 o 3 volte più task nello stesso tempo, invece il risultato ha lasciato tutti a bocca aperta.

            Il miglior programmatore, in soli 120 minuti, ha portato a termine 20 volte di più del peggiore dei nove.

            Questa è la filosofia su cui si basa Netflix. Loro sostengono che per tutte le posizioni creative pagare il doppio o il triplo per avere il migliore sul mercato sia assolutamente accettabile in quanto il migliore realizza 20 volte di più di un impiegato nella media.

            Questo ci porta al prossimo punto.

            7. Mantieni alto il livello

            La cultura aziendale si sviluppa anche in questo modo.

            Soprattutto quando inizi ad assumere nuove persone è fondamentale che il loro livello sia pari o più alto di quelli che sono già nel team.

            La cosa difficile è che sul CV hanno tutti un sacco di esperienza e un’attitudine molto propositiva, ma solo quando inizi a lavorarci comprendi realmente se saranno un buon fit o no per il resto del team.

            Per questo è importantissimo seguire il proprio istinto e iniziare un periodo di prova senza pensarci troppo, ma non farsi problemi a interrompere quel periodo con la stessa velocità se capisci che la persona non ha lo stesso livello di esecuzione degli altri.

              8. Impact

              Impact è stato per noi una fonte infinita di insegnamenti. Abbiamo commesso una serie di errori durante questa attività che ci hanno insegnato tantissimo.

              Abbiamo infatti ideato e sviluppato questa attività mentre stavamo lavorando su tantissime altre cose e siamo arrivati non pronti rispetto allo sforzo che ci aspettava.

              Un’altra azienda avrebbe dedicato mesi a pianificare tutto nei minimi dettagli, ma noi sappiamo molto bene che non abbiamo il lusso di poter muoverci alla velocità con cui si muovono le altre aziende.

              Fail fast, Learnn faster.

              Questa è la nostra filosofia e per raggiungerla siamo pronti a buttarci in progetti più grandi di noi.

              Partnership con influencer

              Durante l’iniziativa abbiamo fatto una partnership con un influencer su YouTube che ha proprio come target gli studenti universitari.

              Con lui e la sua agency abbiamo sviluppato una collaborazione che prevedeva 2 cicli di storie e un video YouTube postato sul suo canale.

              Tutti i video di questo influencer hanno un minimo di 25.000 views e molti di essi hanno oltre 100.000 views.

              Ho quindi firmato il contratto che prevedeva appunto le storie e il video YouTube.

              Il giorno della pubblicazione, dopo poche ore, è successo qualcosa di molto strano in quanto il video andava molto a rilento.

              Dopo due giorni dalla pubblicazione, a differenza di tutti gli altri video, quel video aveva sì e no 2.000 views.

              Loro, non sapendo che cosa fare e pensando che fosse un bug di YouTube, hanno cancellato il video e hanno provato a ricaricarlo.

              Niente è cambiato. Ancora oggi quel video non ha mai superato le 3.000 views, mentre tutti gli altri video che ha postato anche nei giorni successivi hanno superato le 30.000 views.

              Anche se mi sono trovato molto bene con loro a livello personale, al momento del saldo del compenso pattuito non c’è stato verso di venirci incontro in nessun modo.

              Hanno preteso, come da contratto, il pagamento dell’intero importo per un video che ha raggiunto 10 volte di meno il risultato sperato.

              Io, nella mia inesperienza in questo campo, non ho infatti pensato di aggiungere una clausola nel contratto che ci tutelasse per il numero di views che, come ho scoperto dopo, è di prassi in questo tipo di collaborazioni.

              Se posso quindi dare un consiglio, assicuratevi sempre di avere una clausola di questo tipo per tutelarvi.

                Partnership DEM

                Un’altra collaborazione che abbiamo fatto è stata con un’azienda che ci proponeva di inviare una DEM a centinaia di migliaia di studenti universitari.

                Il loro business riguardava proprio l’università e per questo offrivano un servizio che permetteva di inviare una DEM a un numero variabile di utenti in base a quanto fossimo disposti a pagare.

                Ci siamo così messi d’accordo per fare una prova ed inviarla a 65.000 utenti che potevamo anche segmentare e capire a quale percorso di studi facessero parte.

                Il risultato? Da una DEM inviata a 65.000 persone abbiamo ricevuto solo 200 utenti sul nostro sito.

                Quando mi hanno mandato l’email con i risultati, in maniera molto furba, mi hanno inviato il CTOR, ovvero il tasso di click su quanti utenti hanno aperto l’email (non il CTR).

                Per dare un metro di paragone, il loro CTOR era di 2.8%, mentre il nostro di Learnn è il 16%.

                Quando abbiamo fatto la call per parlare dei risultati ero davanti a 3 Senior Manager che hanno provato, per forse sì e no 20 secondi, a raccontarmi come quei dati erano assolutamente positivi.

                Potete immaginare cosa è successo nella call quando hanno cercato di parlare di dati e medie di mercato con me.

                Insegnamento:

                Con le DEM e in generale cercate sempre di fare test i più piccoli possibili. Non servono 65.000 utenti, ne bastano anche solo 5.000 per avere un campione significativo che vi permette di comprendere le potenziali performance della partnership.

                Media

                I media sono stati un altro canale che non avevamo mai esplorato prima.

                Anche se ci siamo rivolti a persone che facevano questo di mestiere, abbiamo trovato il processo con i media estremamente più lento di quanto pensassimo.

                Sappiamo bene che i media in questo caso non servono a portare traffico ma a creare autorità, ma se posso dare un consiglio muovetevi almeno 2 mesi prima per attivare questo canale.

                Siamo comunque rimasti soddisfatti di questa parte uscendo su Forbes, HuffPost e diversi altri giornali importanti.

                Diversificazione

                La diversificazione dei canali di marketing, anche se si pensa che sia qualcosa di utile, è completamente sbagliata.

                Ha senso diversificare le proprie attività in multipli canali solo in due momenti:

                1. Quando non hai mai testato prima diversi canali
                2. Quando hai già saturato i tuoi migliori canali

                Noi chiaramente ci trovavamo nel punto 1, ovvero quando volevamo testare diversi canali perché non li avevamo provati prima, ma sapevamo bene che facendo così non potevamo ottenere grandi risultati.

                È esattamente come la roulette: secondo la diversificazione dovresti mettere le tue fiches su più caselle possibili per avere meno chance di perdere.

                La verità, però, è che se fai così vincerà per forza il banco perché matematicamente ogni vittoria ti paga meno di quanto dovresti davvero essere pagato.

                Se per esempio prendi un numero singolo vieni pagato 35 volte quello che hai puntato, ma i numeri possibili sono più di 35 considerando anche lo zero e il doppio zero.

                Questo significa che alla lunga, matematicamente, il banco vincerà sempre.

                Com’è allora che puoi vincere alla roulette? Solo quando sai esattamente su cosa puntare. Se tu sapessi che uscirà un numero tra il 10 e il 13 allora la tua puntata non sarà più su tutti i numeri a caso o a sentimento, ma sarà concentrare tutte le tue fiches in quel range di numeri.

                Il marketing funziona allo stesso modo. Se davvero vuoi vincere non devi provare canali a caso, ma concentrare tutti i tuoi effort su 2, massimo 3 canali.

                Insegnamento:

                Testa in anticipo per scoprire quei canali e dimenticati di tutto il resto.

                    Comunicazione

                    Parlare con gli studenti universitari è stata una delle cose più difficili in assoluto. In generale, li abbiamo trovati estremamente meno consapevoli del digitale di quello che pensavamo.

                    La differenza sta proprio nel saper usare un device e nel comprendere le dinamiche che ci stanno dietro.

                    Non avendo mai avuto la necessità di acquisire competenze pratiche, moltissimi di loro non sapevano proprio a cosa corrispondessero.

                    Se per esempio parlavamo dell’importanza della User Journey, tantissimi di loro avevano sentito questa parola, ma quasi nessuno sapeva effettivamente cosa fosse e perché fosse importante.

                    È per questo che vengono venduti molti corsi di Digital Marketing ma, a mio modesto parere, un corso di Digital Marketing vuol dire tutto e niente.

                    Abbiamo inoltre notato un’enorme mancanza di attenzione e non abbiamo mai visto così tanti errori commessi dagli utenti che mettevano email sbagliate e non leggevano quello che c’era scritto.

                    Chiaramente questo è quello che abbiamo notato su un campione di qualche decina di migliaia di studenti universitari, ma è sicuramente qualcosa che può insegnarci tantissimo riguardo a come molti utenti in quella fascia di età vogliono che comunichiamo.

                    No scritto, contenuti iper rapidi e visuali, simboli, colori.

                    Insegnamento:

                    Se esci dalla tua audience target assicurati sempre di sapere con chi stai parlando per trovare il giusto metodo e canale di comunicazione.

                    Previsioni

                    Quando abbiamo deciso di fare Impact non potevamo davvero sapere per quanti utenti estendere l’iniziativa.

                    Abbiamo quindi optato per il massimo numero che potevamo sostenere economicamente e tecnologicamente, ovvero 20.000 studenti.

                    Non avendo mai parlato con questi utenti e avendo solo il 10% dei nostri clienti in quella fascia di età, non sapevamo davvero se avremmo raggiunto quel numero oppure no, ma per noi era importante l’iniziativa, non il risultato numerico.

                    Noi crediamo che quando credi fortemente in qualcosa la fai punto e basta, sia che partecipino 10.000 persone oppure solo 20.

                    Il risultato che abbiamo ottenuto è stato di poco meno di 5.000 studenti universitari che sono potuti entrare dentro a Learnn al prezzo di 12 euro per 1 anno invece che il prezzo intero.

                    In questo momento stiamo trovando gli studenti molto attivi e stiamo sviluppando dei corsi che possano dare valore anche a loro in particolare.

                    Insegnamento:

                    Le previsioni sono importanti, ma è poi quando esci sul mercato che comprendi davvero il valore e la portata di un’iniziativa.

                    Focus su Value

                    Gli ultimi due mesi per noi sono stati estremamente intensi.

                    Nel mese di novembre abbiamo:

                    • Rilasciato Digital Analytics;
                    • Sviluppato il checkout;
                    • Pubblicato un grosso aggiornamento dell’App;
                    • Riaperto le iscrizioni con prima il piano annuale e poi il piano mensile.

                    Nel mese di dicembre abbiamo:

                    • Lanciato Impact e Make;
                    • Sviluppato e lanciato la versione desktop;
                    • Fatto webinar.

                    Proprio il progetto Impact, che è stata un’idea che ho voluto personalmente portare avanti, ha richiesto uno sforzo infinito da parte di tutto il team e di risorse.

                    Solo per quel progetto abbiamo aggiunto 3 persone al team che ci potessero supportare lato partnership, media, creators e assistenza.

                    Da questa attività abbiamo imparato tantissimo e la rifarei mille volte, ma c’è un ma.

                    Tutte queste attività ci hanno fatto perdere focus dal vero valore per gli utenti iscritti.

                    Il valore per loro sono nuovi corsi e io ho lasciato scoperta quell’area.

                    È per questo che in piene feste ho fatto 20 call con aziende e professionisti e questi sono i corsi che stiamo pianificando con loro:

                    Lista delle call pianificate per lo sviluppo nei nuovi corsi su Learnn

                    Questa settimana ho altre 10 call con nuovi professionisti e aziende per argomenti ancora differenti.

                    Per noi il 2021 sarà l’anno in cui diminuiremo ancora di più le attività secondarie per concentrarci completamente su questo.

                    Ora che abbiamo sviluppato gli asset minimi che ci servivano possiamo finalmente concentrarci su quello per cui sei qui dentro.

                    Recap finale

                    Questo 2020 è stato per noi una fonte di insegnamento infinita e vogliamo che il 2021 lo sia ancora di più.

                    Per ricapitolare quello che abbiamo visto:

                    1. Non esiste innovazione senza un grande margine di errore. Essere pronti a sbagliare è il primo step, sbagliare fa parte del processo;
                    2. Per innovare e velocizzare il nostro lavoro stiamo sviluppando un processo basato ownership, contesto e direzione;
                    3. Ci sono decisioni reversibili e alcune irreversibili. Dedica più tempo alle seconde e togli ogni approvazione dalle prime;
                    4. Ignora tutto quello che luccica e focalizzati solo sul valore nel lungo periodo per i tuoi utenti. Allinea costantemente il team;
                    5. Value delivery equivale a risolvere product market fit. Risolvi quello e l’acquisizione seguirà;
                    6. Trova persone umanamente e professionalmente di altissimo livello e lasciale completamente libere di creare;
                    7. Fail fast, Learnn Faster.

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