Il selfie marketing sfrutta il potere degli autoscatti digitali per creare coinvolgimento e fedeltà nei confronti di un brand, inserendosi perfettamente nell’era digitale, dove la condivisione della propria identità sui social network gioca un ruolo centrale.
Infatti ogni utente può potenzialmente diventare ambassador di marchi e prodotti, in quanto ogni immagine postata può rivelare preferenze personali, abitudini di consumo e persino l’identità di un brand, fornendo così preziose informazioni alle aziende.
Le aziende, comprendendone il valore, utilizzano i selfie sia per scoprire i gusti dei clienti e i prodotti che questi ultimi utilizzano, ma anche per coinvolgerli in operazioni di marketing e fidelizzarle ancor di più.
Ad esempio Adidas, in passato, ha scoperto che una significativa percentuale dei suoi clienti erano anche fan di Justin Bieber solo analizzando i selfie postati. Questo tipo di informazioni è vitale per sviluppare campagne pubblicitarie mirate e efficaci, capaci di parlare direttamente al cuore dei consumatori.
In questo articolo vogliamo mostrarti 5 esempi di campagne di selfie marketing.
Dove: Reverse Selfie
La campagna Reverse Selfie di Dove, sviluppata insieme a Ogilvy, mira a sfidare l’uso eccessivo dei filtri nei selfie per promuovere autenticità e autostima, specialmente tra le giovani donne.
Essendo un simbolo di body positivity dal 2004, Dove utilizza questa campagna per educare sull’impatto psicologico delle immagini digitalmente modificate, mostrando la differenza tra realtà e versioni ritoccate dei selfie.
Nel video della campagna pubblicitaria si vedono riavvolgere gli eventi di Grace, la protagonista, e de-costruire i filtri applicati applicati al selfie, mostrando così la ragazza infelice per il suo aspetto di fronte allo specchio.
“The pressure of social media is harming our girls’ self-esteem,” afferma l’annuncio. “More screen time during the pandemic has made things worse. Have the selfie talk today.”
In definitiva, con Reverse Selfie, Dove continua a influenzare positivamente la percezione della bellezza, sostenendo una visione più sana del selfie in un’era dominata dai social media, dimostrando come le aziende possano usare la loro influenza per promuovere un cambiamento sociale significativo.
The Walking Dead: #DeadYourSelf
La serie tv The Walking Dead, all’apice del successo dei primi anni, ha saputo incrementare la sua visibilità grazie alla campagna social #DeadYourSelf.
Si trattava di un’app che permetteva ai fan della serie di trasformare i propri volti in quelli di zombie, e di condividere le immagini sui social.
Questo ha portato a un notevole livello di interazione, rafforzando l’engagement dei fan e ampliando la visibilità della serie.
Beats By Dre: #SoloSelfie
Nel 2014, Beats ha lanciato le sue cuffie Solo2 con #SoloSelfie, una campagna ispirata al video virale di Karen X, il Donut Selfie.
La strategia invitava gli influencer e fan del brand a creare video in cui giravano lo smartphone attorno alla propria testa, simulando la forma di una ciambella – da qui il nome Donut Selfie – mentre indossavano le nuove cuffie di Beats.
La campagna ha ottenuto 10,6 milioni di visualizzazioni in poche settimane, dimostrando l’efficacia del coinvolgimento creativo attraverso i social media.
Warby Parker: feedback social + app
Warby Parker, noto produttore di occhiali, ha trovato un modo innovativo per superare la sfida di vendere occhiali online, dove i clienti non possono provarli fisicamente prima dell’acquisto.
La loro strategia consisteva nell’inviare ai clienti cinque paia di occhiali tra cui scegliere, permettendo loro di scattare selfie mentre li indossavano e di condividere queste immagini sui social media per ricevere feedback dagli amici.
Questo metodo non solo aiuta i clienti a prendere decisioni informate, ma fornisce anche a Warby Parker una notevole visibilità e promozione sui social media senza costi aggiuntivi.
Oggi Warby Parker ha un’app proprietaria che consente ai clienti di indossare virtualmente gli occhiali auto-ritraendosi con lo smartphone, prima di procedere all’acquisto.
Volvo: #SelfieForSafety
Nel 2019, Volvo ha intrapreso una campagna di selfie marketing denominata #SelfieForSafety, che non si limitava solo a incrementare l’engagement sui social media, ma anche mirare ad un obiettivo più ampio: migliorare la sicurezza complessiva.
La campagna, infatti, invitava gli utenti a scattarsi un selfie mentre indossavano la cintura di sicurezza all’interno delle loro auto parcheggiate, con l’obiettivo di condividere le foto sui social media usando l’hashtag specifico.
Questa iniziativa, grazie ad un’analisi interna di Volvo, ha rivelato che 4 persone su 10 non indossavano correttamente la cintura di sicurezza, fornendo alla casa automobilistica informazioni cruciali per futuri miglioramenti della sicurezza veicolare e sulla corretta applicazione delle cinture di sicurezza.
La campagna è un esempio di come un brand possa utilizzare il digital marketing non solo per promuovere il proprio nome, ma anche per contribuire a un benessere più ampio della comunità.
Perché il selfie marketing è efficace?
- Funge da punto di contatto diretto tra aziende e clienti, facilitando un’interazione personale.
- I selfie permettono alle aziende di diffondere messaggi significativi e valori attraverso esempi concreti, personalizzando la comunicazione.
- Offre ai brand l’opportunità di mostrare autenticamente la loro identità, costruendo così fiducia e autenticità.
- Incrementa l’engagement, poiché gli utenti si sentono parte di un momento esclusivo o personale, creando un legame più profondo.
- Rende il brand più umano e accessibile, abbattendo le barriere formali tra azienda e consumatore.
- Narra storie in modo visivo, sfruttando il significato più profondo del selfie, ovvero la capacità di colpire e coinvolgere emotivamente più delle parole.
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