Uno degli aspetti più complicati ma importanti da gestire all’interno di un sito web è l’User Experience o esperienza utente, ovvero l’insieme di sensazioni, emozioni, percezioni e reazioni che un utente sperimenta quando interagisce con l’interfaccia del sito durante la navigazione, con un prodotto o con un servizio.
Sono tantissimi gli aspetti da tenere in considerazione – velocità, errori, menu, design, ecc. – che meritano di essere approfonditi singolarmente nei prossimi articoli.
In questo articolo, invece, vogliamo soffermarci su quello che noi riteniamo uno dei portali con la miglior user experience: stiamo parlando di Airbnb.
Vogliamo analizzare il design di questo sito per comprendere come riesca a regalare all’utente un’esperienza di navigazione pulita, senza distrazioni o intoppi.
Ma prima… perché l’user experience è così importante?
Perché l’user experience è (quasi) tutto
Immagina di dover fare la spesa: prima di entrare nel supermercato prendi il carrello ma, ormai all’ingresso del locale, ti accorgi di avere una ruota non funzionante.
Quello che puoi fare è tornare fuori e cambiarlo, ma tu sei di fretta e quindi prosegui con il carrello che va a destra e a sinistra e, con non poca difficoltà e anche un po’ di nervosismo, ti avvii a cercare i prodotti.
Adesso sei nella corsia della pasta secca, ma sei in confusione: perché dovresti trovare i prodotti per l’igiene intima vicino alla pasta, piuttosto che i sughi e i condimenti che, senza motivo, hai trovato nel reparto dell’acqua?
E quale tra i 40 sughi che hai dinnanzi a te sceglierai: quello più costoso? Quello più salutare o il più economico?
I 3 fattori che costituiscono l’user experience
Nell’esempio che ti abbiamo appena mostrato – e speriamo vivamente che non ti accada mai una situazione simile – puoi notare tre aspetti che vanno a definire l’intera esperienza come qualcosa di snervante:
- la perdita di tempo causata dal carrello guasto e dalla sua ingestibilità durante tutta l’esperienza, così come il tempo sprecato per effettuare il cambio (soprattutto in situazioni frettolose);
- i processi decisionali mentali entrano in sovraccarico da eccesso di opzioni disponibili, conosciute anche come choice overload. In pratica diamo inizio ad una battaglia tra prezzi, marketing, qualità del prodotto – e chi più ne ha più ne metta – che sfociano nell’incapacità di scelta;
- il layout del negozio e la disposizione errata dei prodotti ci manda letteralmente al manicomio: non riusciamo a trovare quello che stiamo cercando, girovaghiamo a vuoto all’interno del supermercato prima di trovare il prodotto giusto. E tutto questo porta ad un’ulteriore perdita di tempo.
L’user experience nel digitale
Ciò che può essere vissuto nella vita reale, come nel caso qui sopra menzionato, lo si può sperimentare anche nel digitale.
Quando ci troviamo a navigare su un sito che non presta attenzione alle esigenze dell’utente, tendiamo ad abbandonarlo a favore di chi riesce a soddisfare i nostri bisogno e nel miglior modo possibile.
Un sito “mal riuscito” di solito ha queste caratteristiche:
- lentezza nel caricamento delle pagine;
- disposizione confusionaria degli elementi;
- elementi o pagine mancanti (errore 404) e reindirizzamenti sbagliati;
- scarsa qualità delle immagini e delle descrizioni dei prodotti;
- troppi elementi che distraggono;
- popup fastidiosi impossibili da chiudere;
- elementi che si spostano durante la navigazione:
- difficoltà a completare un pagamento.
Pensa a tutte le volte e a tutti i motivi per cui hai deciso di abbandonare un sito e aggiungilo alla lista. Come avrai intuito, un’user experience pessima fa scappare via gli utenti che, con molta probabilità, non torneranno da noi né ci consiglieranno ad amici e parenti.
Puoi avere il miglior prodotto del mondo ma se non permetti ad una persona di raggiungerlo nel modo più efficiente possibile, questo vantaggio diventa pressoché nullo.
Oltretutto, questo aspetto viene tenuto in considerazione dai motori di ricerca tramite i SEO Core Web Vitals. Se ti interessa la SEO, questo è un aspetto che puoi approfondire nel webinar tenuto su Learnn da Luca Olovrap.
Prendiamo per esempio il sito del Daily Mail : nemmeno il tempo di aprire il sito che già siamo invasi da 3 annunci pubblicitari (sui lati) e un annuncio video in basso a destra, che seguono tutto lo scrolling del sito. A chi verrebbe voglia di navigare in un sito così?
UX e UI di Airbnb: analisi dell’user experience
Adesso che abbiamo visto perché dovresti preoccuparti di fornire un’user experience impeccabile rimboccati le maniche, perché stiamo per partire con un’analisi approfondita del sito di Airbnb.
Vedremo come Airbnb ha realizzato la propria home page e perché. Analizzeremo il design della fase di ricerca, della singola pagina dell’appartamento, per entrare poi nell’analisi della fase di checkout e post acquisto, anche facendo un confronto con altri competitor.
Iniziamo? Iniziamo!
1. Home Page
Entrando su Airbnb, la prima schermata con cui ci interfacciamo è la home page. Possiamo osservare come il design sia estremamente pulito e diviso per sezioni.
Mentre in altri siti è possibile osservare slide in movimento e banner con offerte, consigli senza una vera logica, pulsanti sparsi ovunque e la necessità di scrollare la pagina, su Airbnb tutto questo caos”viene meno: potenzialmente potresti decidere la tua prossima meta senza aver bisogno di scrollare o uscire dalla pagina.
Ecco le sezioni che abbiamo individuato:
- Menu in alto → non è un vero menu, ma un box per filtrare per data, luogo e numero di ospiti.
- Barra delle esperienze → questo è un ulteriore filtro (più il pulsante “Filtri” sulla destra) che ci consente di stabilire quale tipologia di esperienza vogliamo vivere: una notte su una barca, oppure in una baita? Vogliamo una piscina?
- Host consigliati → in questa sezione vediamo alcuni consigli che la piattaforma ci propone.
- Mostra la mappa → Grazie a questo pulsante possiamo visualizzare gli host direttamente sulla mappa.
- Footer → è il menu finale con gli elementi essenziali per l’utente.
Entriamo nel dettaglio di ogni singola sezione della Home Page, perché è qui che si fa interessante la user experience di Airbnb.
Menu in alto
Nel menu in alto di solito, nei siti di viaggio, troviamo solitamente pulsanti come Soggiorni, Aereo, Hotel + Aereo, Esperienze, Taxi.
Dimentica tutto questo: il menu di Airbnb vuole farti prenotare fin da subito la tua prossima vacanza. All’apparenza sembra cliccabile, in realtà viene esploso una volta che ci si fa clic sopra.
Ecco che adesso nella sezione Soggiorni – impostata di default – abbiamo la possibilità di scegliere la destinazione, la data di soggiorno e il numero di ospiti negli appositi campi che, come vedi nell’immagine sopra, rivelano dei popup con zone geografiche cliccabili, il calendario e la scelta del numero di ospiti diviso per Adulti, Bambini, Neonati e Animali domestici.
È interessante notare che per ogni tipologia di ospite viene dato un riferimento indicativo dell’età dell’ospite, mentre nel caso degli animali di servizio è presente un link popup “Viaggi con un animale di servizio?” che mostra più dettagli sul loro soggiorno. Il tutto, come sempre, senza uscire dalla pagina e senza perdersi nella customer journey.
Possiamo anche scegliere le Esperienze da vivere nell’apposita sezione e senza uscire dalla pagina, tranne che per la sezione Esperienze Online, per la quale avremo una pagina dedicata.
Osserviamo inoltre che il menu in alto rimane fisso durante lo scrolling della pagina: se è aperto e si procede a scrollare verso il basso, questo viene imploso per procedere ad una navigazione senza disturbi grafici ma avendo sempre a disposizione la possibilità di scegliere luogo, giorni e numero di ospiti del viaggio.
Barra delle esperienze + filtri
La barra delle esperienze, dopo il menu, è il primo elemento che filtra la tipologia di esperienza, ed è l’aspetto grazie al quale si percepisce come l’obiettivo di Airbnb sia quello di farti vivere una vera e propria esperienza di viaggio, oltre a farti trovare il soggiorno migliore per te.
Ecco che, a differenza delle suoi competitor, Airbnb ti chiede se vuoi vivere un’esperienza di viaggio che abbia un appartamento o una casa con vista mozzafiato, con piscina, sull’acqua, oppure che sia una baita in montagna oppure una casa in barca.
Cliccando su ogni pulsante si entra nella sezione specifica, ma la percezione che si ha è quella di rimanere sempre nella stessa pagina: non ci sono i tipici reindirizzamenti di un sito tradizionale, tutto avviene senza dover aspettare il caricamento.
Infine, la barra delle esperienze, riporta sul lato destro il pulsante Filtri.
Ormai è quasi scontato dirlo: cliccandoci non si apre una pagina ma un popup ben organizzato. Ogni settaggio e relativi comandi è predisposto in orizzontale, ed è possibile scrollare il popup fino a che non si raggiunge l’opzione desiderata.
Questo passaggio viene reso semplice e piacevole, battendo così tutta la concorrenza: ti invitiamo a fare una prova per paragonare il campo Filtri di Airbnb con i competitor.
Certamente, se non ti va, non ti lasciamo senza risposta… altrimenti che analisi sarebbe? 😜
Il campo Filtri di Airbnb è superiore perché ti consente di selezionare tutti i filtri desiderati prima di dover cliccare il pulsante Invio, che non è soltanto un Invio ma un’anteprima del numero di alloggi che potrai scoprire grazie a quei filtri.
Questo aspetto è veramente sottovalutato su siti come Booking ed Expedia, dove i filtri vengono inseriti solo nella fase successiva alla ricerca.
Li trovi nascosti nelle barre laterali, predisposti in colonne infinite, dove per ogni campo che si seleziona si è costretti a subire ripetutamente il caricamento dei risultati.
Immagina di dover aspettare 13 caricamenti per 13 filtri diversi… quanto può essere snervante, mentalmente? 🤬
Senza considerare che, in questi siti, il campo selezionato scompare o si sposta, rendendo tutta l’esperienza alquanto confusionaria e insostenibile.
Host consigliati
Nella sezione degli host consigliati troviamo i suggerimenti che Airbnb ci propone. In questa parte, le immagini hanno il ruolo predominante su tutto.
Se non lo sai, infatti, l’implementazione di immagini di alta qualità è stata un’idea dei fondatori di Airbnb: in passato si erano accorti che la qualità bassa e amatoriale delle immagini non suscitavano emozioni e voglia di prenotare.
È grazie al loro servizio fotografico professionale che Airbnb è esploso nel corso degli anni, come mostra il grafico qui sotto. Abbiamo approfondito questo aspetto nell’articolo sulla validazione dell’idea di Airbnb e della sua crescita esplosiva.
A differenza di altri competitor, Airbnb dispone ogni esperienza prenotabile su riquadri dal design essenziale, andando così a risparmiare spazio e a ridurre il tempo di scrolling dell’utente.
Ogni esperienza è corredata da più immagini in formato carosello, che possono essere visualizzate senza uscire dalla pagina grazie ai pulsanti di interazione. Un cuore in alto a destra permette di salvare l’offerta, per visualizzarla successivamente.
Ad esse si aggiungono le informazioni più importanti:
- se l’host è un privato o un professionista;
- il luogo e il paese dell’host;
- la valutazione media (riprova sociale);
- le date del viaggio, scelte da Airbnb se non abbiamo personalizzato i filtri;
- il prezzo per notte.
Per entrare all’interno di un’offerta ci basta cliccare su di essa: in automatico ci viene aperta una nuova scheda, con tutti gli approfondimenti dell’alloggio. La scelta di aprire un’altra scheda, probabilmente, deriva dal fatto che così non viene persa tutta la fase di ricerca e i filtri impostati.
Mostra la mappa
Il pulsante Mostra la mappa ci segue durante tutta la fase di scrolling, e permette la visualizzazione su mappa di tutti gli host.
Anche in questo caso, se ci troviamo in Italia e senza aver fatto alcuna personalizzazione dei filtri, Airbnb ci mostra la mappa del paese in cui veniamo geolocalizzati. Nel nostro caso in Italia.
Andando poi a restringere o espandere la mappa, ci ritroveremo più o meno scelte disponibili. Anche in questa sezione veniamo seguiti dalla Barra delle esperienze che, come puoi immaginare, ad ogni filtro selezionato ci mostra soltanto le scelte pertinenti.
Se si clicca su una destinazione disponibile vedremo apparire il popup con tutti gli elementi essenziali dell’offerta, il cui stile è identico a quello della home page (luogo, immagini, valutazione, ecc.).
Infine, il pulsante Mostra l’elenco ci permette di tornare alla visualizzazione precedente, mentre in alto a destra abbiamo i pulsanti per espandere e restringere la visuale e il pulsante per far individuare ad Airbnb la nostra posizione e riportaci ad essa.
Footer
Il footer presenta pochi elementi utili, ma strategici. Approfondiamoli.
I primi due elementi sono la Privacy Policy e i Termini e Condizioni: spesso queste due pagine vengono date per scontate, in quanto sono “solamente” un aspetto legale necessario su ogni sito.
In realtà Airbnb sfrutta queste due pagine anche come porta di accesso all’assistenza del servizio.
Ecco che vediamo una CTA che invita a richiedere supporto, alcuni articoli di base su come verificare l’identità e il documento, infine un footer alternativo ricco di risorse utili a supporto dell’utente e degli host.
La Mappa del sito diventa una directory che raccoglie le landing page delle mete più diffuse, in cui si trovano gli alloggi di tendenza nella città e la possibilità di trovare l’appartamento migliore per questa meta.
Questa mappa è organizzata con un menu costruito ad hoc per la directory, e una lista infinita di link alle landing page delle principali mete.
Perché questa mappa è speciale?
Perché funge da punto di accesso per altre pagine del sito: diventa così uno strumento di link building interno che, per il posizionamento nei risultati di ricerca, è un’arma davvero potente, come puoi vedere negli screenshot qui in basso.
Puoi approfondire la link building nel corso SEO su Learnn.
Successivamente, se non si è loggati, viene mostrato un altro pulsante destinazioni, con i quali si viene rimandati alle landing page, le stesse presenti nella mappa del sito: Airbnb vuole proprio invogliarci a prenotare un viaggio da ogni angolo della pagina!
Infine abbiamo la pagina con tutte le informazioni di contatto di Airbnb, mentre all’estrema destra del footer è presente il pulsante per il cambio lingua e il cambio valuta, così come un pulsante che mostra il footer con tutte le risorse di supporto.
2. Ricerca
Nel momento in cui si va a personalizzare la fase di ricerca, la pagina cambia forma: rimangono il (non) Menu in alto e la Barra delle esperienze.
Al di sotto, invece, troviamo adesso i risultati di ricerca sulla sinistra, e la mappa degli alloggi sulla destra.
Risultati di ricerca
I risultati di ricerca mantengono lo stesso stile e le stesse funzionalità presenti in Home Page. Compaiono ulteriori informazioni:
- il tag Superhost, titolo che viene conferito soltanto a tutti quegli host che si impegnano oltre i propri doveri di ospitalità rispetto ad altri colleghi della piattaforma;
- il numero di recensioni accanto alla valutazione media;
- il numero di camere e di letti;
- se l’host è un privato o un professionista, utile per chi vuole essere sicuro di affidarsi ad un esperto;
- l’eventuale prezzo scontato a notte ed il prezzo totale.
Mappa degli alloggi
La mappa degli alloggi ci consente di selezionare l’appartamento in base alla posizione che preferiamo, e di poterlo studiare grazie ad un popup ancor prima di aprire la pagina a lui dedicata.
Anche in questo caso, se si aumenta o si diminuisce lo zoom all’interno di una zona, i risultati di ricerca e la mappa si aggiorneranno in base alla zona inquadrata.
3. Pagina appartamento
Una volta individuato l’appartamento che fa per noi, ci ritroveremo nella sua pagina di riferimento, con tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno. Analizziamola.
Menu in alto
Il menu in alto resta nella pagina appartamento, ma diventa ancor più minimale: resta solo il testo “Inizia la ricerca” all’interno del pulsante.
Il funzionamento rimane identico a quello in Home Page ma, scrollando la pagina, la barra di ricerca scompare.
Al suo posto prendono forma i pulsanti Foto, Servizi, Recensioni e Posizione: consentono di spostarsi su e giù all’interno di ogni singola sezione della pagina.
Sulla parte destra del menu non vi è nulla, ma solo fino a quando non superiamo la sezione con tutti i dati riguardanti il costo dell’alloggio.
Una volta superata si vedrà comparire:
- il prezzo a notte dell’appartamento;
- la valutazione media;
- il numero di recensioni;
- il pulsante in rosso per prenotare.
Airbnb vuole metterci sempre nella posizione di poter prenotare senza troppi sforzi: possiamo dedurre questi 3 elementi, esclusa la CTA rossa, sono quelli a cui gli utenti sono più attenti.
Informazioni base e foto
Subito dopo il menu abbiamo il titolo della pagina, a cui segue la posizione, il numero di recensioni, la valutazione media e i pulsanti per salvare l’appartamento oppure condividerlo.
Il numero di recensioni e la posizione sono entrambi cliccabili, segno che Airbnb vuole darci la possibilità di arrivare alla sezione desiderata da ogni parte del sito, rimanendo sempre poco invadente ed essenziale.
Seguono tutte le foto dell’appartamento, in alta qualità: cliccando su Mostra tutte le foto si potrà avere una panoramica di tutte le foto divise per ogni stanza, salvarle o condividerle.
Dettagli appartamento
La sezione dei dettagli dell’appartamento è la parte della pagina che contiene la descrizione dell’appartamento, la possibilità di scegliere le date e tutte le informazioni di cui si ha bisogno, e che rispondono a domande come:
- Quante camere, letti e bagni ha l’appartamento?
- Quanto costa l’appartamento in queste date?
- Entro quando posso disdire la prenotazione?
- Dove dormirò?
Notare che la descrizione viene tradotta automaticamente nella nostra lingua: l’obiettivo è, ancora una volta, quello di rendere l’esperienza di navigazione sempre più semplice e con il minor sforzo cognitivo possibile.
Perché mostrare di nuovo le immagini delle camere? Forse perché costituiscono le stanze più intime e più interessanti in fase di scelta: alla fine è il luogo in cui dobbiamo riposare, e vogliamo che sia quanto più pulito e invitante possibile, no?
Servizi appartamento e calendario
A seguire abbiamo gli approfondimenti su cosa troveremo nell’appartamento. Questo aspetto ci consentirà di organizzare al meglio il viaggio, ad esempio se non abbiamo la lavatrice sapremo che dovremo adeguarci di conseguenza, oppure che se dobbiamo lavorare abbiamo uno spazio di lavoro dedicato.
Questi aspetti, poi, possono essere esplosi nel dettaglio in un popup.
Come vedi dall’immagine è possibile prenotare sia con la funzione a destra, ma anche con il secondo calendario che Airbnb ci mette a disposizione nella modalità estesa, dopo i servizi dell’alloggio.
In sostanza, ci risparmia di compiere l’azione di apertura del calendario sulla destra: meno sforzo cognitivo, ricordi?
Recensioni
Passiamo ora alla zona delle recensioni, in cui un grafico iniziale ci mostra la valutazione dell’appartamento in base a pulizia, comunicazione, qualità/prezzo e altri fattori.
A seguire, le recensioni di chi ha già vissuto in quell’alloggio con tanto di data, nome e immagine del profilo. Una riprova sociale che ci rassicura e potenzialmente può convincerci a prenotare, durante la nostra fase decisionale.
Mappa e posizione
Successivamente troviamo la mappa e la posizione in cui si trova l’alloggio, sbloccabile su mappa soltanto dopo aver effettuato la prenotazione.
All’interno della mappa troviamo anche il pulsante che ci permetterà di navigare nella zona tramite Google Street View, ma anche di visualizzare il trasporto pubblico, grazie al quale abbiamo un ulteriore elemento con cui poter organizzare al meglio il nostro viaggio.
Dettagli sull’Host
Dopo la mappa abbiamo tutti i dettagli su chi è l’host, se è verificato, quante volte risponde alle domande degli utenti e in quanto tempo, e la possibilità di contattarlo per ulteriori informazioni.
E cliccando sul pulsante Contatta l’host cosa accade?
Entriamo nella pagina di contatto, questa volta nella solita scheda. Poche informazioni essenziali ci appaiono al centro: le informazioni più richieste dai viaggiatori, la possibilità di parlare con l’host senza uscire da Airbnb – una sicurezza in più per entrambi i soggetti – e il box per prenotare, che rimane in bella vista sulla destra della schermata.
Infine abbiamo le regole della casa, gli aspetti essenziali che riguardano la sicurezza dell’alloggio e i termini per la cancellazione della prenotazione. Si evitano “papiri di testo”: è possibile avere maggiori dettagli cliccando sui pulsanti appositi.
Footer
Il footer, in questo caso, viene esploso con una serie di link, servizi e approfondimenti a supporto dell’utente, esattamente come nelle pagine Privacy Policy e i Termini e Condizioni.
4. Checkout
La fase del checkout è la parte più importante: è il momento in cui viene decisa la sorte della prenotazione. Cosa ha fatto Airbnb per ridurre al minimo tutte le frizioni in fase di acquisto?
Semplice: ha eliminato tutto il superfluo, ogni fonte di distrazione.
Ora, se provi a prenotare sui siti della concorrenza ti accorgerai di quanto le pagine sembrino complicate, confuse e “piene”.
Per farti un esempio abbiamo screenshottato le fasi di checkout di Booking, Expedia ed Airbnb, con uno zoom al limite del -25% per tutti e tre i servizi.
Queste di seguito sono le fasi di acquisto di Booking ed Expedia: noti come sono lunghe e infinite? Vedi che ci sono troppi colori, troppi box, troppo testo?
Guarda adesso lo screenshot della fase di checkout di Airbnb.
Con la stessa modalità di zoom e al pari delle informazioni richieste dai tre siti, Airbnb elimina ogni forma di colore – tranne che per la CTA Continua – e riduce al minimo il testo: tutt’al più è possibile approfondire cliccando sui pulsanti testuali.
Prima ti fa scegliere se vuoi pagare per intero o a rate, infine ti chiede di accedere o registrarti.
Successivamente, a differenza di Expedia e Booking, si aggiunge solo il campo per l’assicurazione, anch’esso ridotto all’osso, e il campo per l’inserimento della carta di pagamento.
L’unica Call To Action in rosso corallo (colore di Airbnb) è il pulsante per completare l’acquisto. Basta. Stop.
Una volta confermato riceverai una mail con tutti i dati della prenotazione, in più la possibilità di condividere via Wallet (su iPhone) la prenotazione a tutti i tuoi compagni di viaggio.
Invece cos’è che fanno Expedia e Booking? Entrambi ti chiedono:
- prima di tutto di effettuare l’accesso;
- poi se il viaggio è per affari o no;
- nome, cognome ed email;
- per chi stai prenotando.
A questo si aggiunge:
- la tipologia di letto che preferisci (2 singoli o matrimoniale);
- il nome del compagno o compagna di viaggio;
- tutte le caratteristiche assicurative e se vuoi aggiungerla;
- optional vari da aggiungere al soggiorno.
Proseguono le richieste speciali, l’orario di arrivo e poi… VIA, a chiederti i dati di pagamento!
Ci fermiamo qui, ma capisci bene come tutte queste spunte e dati e richieste in più costituiscono un grosso freno a tutto il processo di acquisto?
Inconsapevolmente stanno dando all’utente mille motivi per rinunciare alla prenotazione: un’improvvisa lentezza del sito o rottura della pagina, ultima camera non più disponibile, quella cosa che non avevi notato ma che adesso che hai notato non ti convince più, il tuo amico che nel frattempo ha trovato un’offerta migliore.
Prosegui pure tu la lista.
5. Post Acquisto
Una volta effettuato l’acquisto, si riceve una mail con tutti i dati e, finalmente, l’indirizzo dell’appartamento prenotato, con tanto di link per accedere all’itinerario.
Gestione prenotazione
Ecco che Airbnb, nella pagina di gestione prenotazioni, oltre ai dettagli di viaggio ci mostra una serie di consigli tra esperienze da vivere e posti in cui mangiare ad esso associati. E, ovviamente, quanto tempo manca prima del viaggio (“Fra 5 giorni”).
Cliccando sulla prenotazione si ottengono una serie di dati riepilogativi, tra cui:
- le date e gli orari di check-in e di check-out;
- la mappa e l’indirizzo della casa, su cui poter cliccare per essere reindirizzati (con un’altra scheda) alle indicazioni di Google Maps;
- le regole della casa;
- i dettagli della prenotazione, tra cui la gestione degli ospiti;
- il contatto telefonico dell’Host;
- la possibilità di contattare direttamente Airbnb per qualunque problema.
Esperienze + Community
Come abbiamo detto prima, e vogliamo ribadire, Airbnb vuole che tu viva un’esperienza completa passando direttamente dal loro servizio.
È il motivo per cui consente di prenotare non soltanto un appartamento, ma anche vere e proprie esperienze dirette con persone del posto, che sia un tour privato, un’esperienza culinaria, un giro in barca a vela o in kayak.
Airbnb vuole connettere le persone e costruire un senso di community attorno al suo brand, che rispecchia in pieno i suoi valori, racchiusi all’interno del suo simbolo: il The Bélo.
Sviluppa le tue competenze digitali
Se hai raggiunto questa parte dell’articolo, allora vogliamo farti le congratulazioni e ringraziarti! 🎉 🙏🏻 Sia perché hai resistito fino alla fine, ma soprattutto perché hai trovato l’articolo di valore! 🤩
Adesso Airbnb non avrà più segreti per te… almeno finché non cambieranno layout e dovremo riscrivere l’articolo da capo! Ma di questo ne parleremo poi! 😂
Sicuramente ci sono tantissimi altri aspetti che potremmo analizzare in maniera più approfondita su Airbnb: non solo riguardo alla user experience ma anche a tutti quei trigger mentali che inducono all’acquisto o comunque al compiere un’azione, così come a tutte le strategie SEO implementate per migliorare il proprio posizionamento nei risultati di ricerca su Google.
A proposito di SEO, trigger mentali ed user experience: ti piacerebbe approfondire tutte queste tematiche?
Su Learnn abbiamo un incredibile quantitativo di corsi che spaziano tra gli argomenti appena citati, il design, l’advertising, il copywriting, il social media marketing e tanto altro ancora.
Ti va di dare un’occhiata? Puoi iniziare a studiare gratis i corsi che trovi nel box di approfondimento qui sotto!
Noi ti aspettiamo dall’altra parte… e ad un prossimo articolo! 😜