Lezione gratuita dal corso Fotografia e Human Dilatations
Questa era la parte progettuale di un'opera.
Sostanzialmente é l'idea è quella di avere la massima possibilità di incrementare informazioni in una singola opera in una singola opera d'arte, per cui a livello progettuale inizio con l'assembramento di diversi scatti.
Per capire si è un'opera che per me può funzionare oppure no.
Questa qui è la parte ovviamente iniziale.
Adesso gli spilli ho cercato di evitare di metterli sulla pelle proprio per non dare una sensazione di bamboline voodoo, per intenderci.
Però è l'idea generale è proprio questa da qua io capisco se l'opera poi può funzionare o meno formalmente e c' è la realizzazione realizzazione conta centinaia e centinaia di scatti di singoli scatti messi insieme.
Quando dico la difficoltà non è solo relativamente a scatti che io metto insieme è uno accanto all'altro per ottenere la la l'opera, ma è come una sorta di dipinto iperrealista, poiché ogni singolo dettaglio è a fuoco e diventa come un dipinto vero e proprio, per cui ho una lettura di informazione su tutte le i piani e qui parlo di profondità di campo, nel senso che, come dicevo prima, non è solo sufficiente accostare due singole immagini.
Io devo anche fare in modo che se a fuoco la punta della mia mano dove siete voi a filmare dev'essere, devo considerare che sarà fuoco ogni singolo piano che sta dietro e la complessità un po' è quello complessità non è tanto nella difficoltà di capire il concetto, ma e poi a livello pratico, arrivare a iniziare a scomporre, l'immagine, di frammentare proprio il soggetto ritratto è interiorizzare o farlo mio e poi tirarlo fuori e cercare di ricomporre ricomporlo no, da tutte queste, fra centinaia di frammentazioni, ricomporlo per ottenere quello che originariamente io percepivo di quella persona per cui tecnicamente questa non è la il soggetto ritratto è chiaramente la mia interpretazione del soggetto che ho ritratto.
Questo avviene anche con un singolo scatto, intendiamoci, perché quando io faccio una fotografia, una mia interpretazione, ma in questo caso è proprio una sorta di costruzione architettonica che va poi a creare l'opera l'opera finita.
Io esco con due formati uno piccolo che è questo di un metro e dieci per un metro e sessanta.
Questo serve a me per vedere per esempio qui l'incarnato non funziona, nel senso che è troppo scuro.
Però me ne rendo conto su questi formati se lo scatto è piccolo.
Se il formato è piccolo faccio più fatica.
E poi il formato originale, quello quello definitivo, deciso, un formato di due metri e venti per un metro e sessanta.
Questo perché è una sorta di si crea una sorta di frizzi tra lo spettatore, chi guarda poi il l'opera poiché diventa leggermente più grande rispetto allo spettatore e questo fa sì che il rapporto è quasi una a una.
Se io lo facessi della stessa altezza dello spettatore, risulterebbe piu' piccolo perfettamente.
A loro ho deciso di una dimensione leggermente più grande.
Sono dei in questo caso sono dei veri e propri, come fossero dei totem, dei monoliti.
Poi concettualmente diventa un pochino più complesso, complesso, ma a livello tecnico.
Adesso magari ne faccio vedere qualcuno.
Ripeto, questi sono sono provini nature per me, nel senso che da qua io capisco se se posso poi stamparla nel formato che interessa a me, cioè quello più più grande o meno, sia a livello cromatico tonale, sia a livello di errori.
Perché considerate che io questo pugno rispetto alla, alla parte, alla parte del corpo della persona ceh c', è uno spazio da un punto di vista.
Chi conosce chi ha un po' di base della fotografia capisce che ci sono problematiche tecniche sulla sulla macro fotografia che non mi permetterebbe di avere tutto completamente a fuoco e poi in questo in questo caso invece vedete che il pugno e perfettamente a fuoco, così come tutto il resto, come dicevo prima, come una sorta di dipinto.
Inoltre vedrete che in ogni mia opera ci sono cioè la presenza di questi di questi bollini gialli.
Mi chiedono sempre come mai questi bollini gialli per me rappresentano un ancoraggio per la messa a fuoco per cui io mano mano che scatto il soggetto devo li sposto, li piazzo perché so gia' grossomodo dove, dove posizionarli.
Poi, mano a mano che continua a sky li sposto e ho deciso di lasciarli, poiché rimane un elemento estetico dal mio punto di vista da sicuramente riconoscibilità.
E poi lo trovo molto, molto, molto intrigante.
É una sorta di di traccia di quello che è accaduto, anche perché la ogni opera e ha delle poi deformazioni, no delle deformazioni adesso è difficile maneggiarli.
Hanno deformazioni prospettiche e anche molto, molto evidenti.
Non voglio mai che oltrepassa un certo limite del buongusto, però diventano molto evidenti e guardate questo ginocchio rispetto al volto, entrambi naturalmente perfettamente a fuoco pero' conferiscono delle tensioni che per me sono sono necessarie.
Questo è un monolite nero su nero.
Che meraviglioso! Vedete anche qui i bollini e soprattutto vedrete che ogni opera ha un volto che in un certo senso scompare.
Questo ho deciso di farlo perché non volevo attribuire alle opere una una riconoscibilità particolare, poiché mi mi toglie, mi toglie l' attenzione sull'insieme per cui rappresenta tutte le donne, nessuno in particolare.
Questi volti che poi vanno verso l'alto come fossero una sorta di architettura gotica, mi fa pensare alle cattedrali gotiche che si elevano verso l'lte.
Adesso non è però sì, effettivamente sono e sono vere e proprie architetture, se vogliamo, perché vengono costruito, costruite, mano, mano, quindi non hanno mai una forte riconoscibilità.
In alcuni casi si vede di più il volto, in altri meno.
Però mi piace proprio questa enfatizzazione di questa appunto elevazione verso l'lte o no, questo questo anche e soprattutto vediamo i piedi.
I piedi sono sempre ben ben ancorati alla terra.
Se se se prendiamo adesso la misura del volto e la misura del piede, capiamo che c' è una una distorsione prospettica molto forte.
Quindi questa aderenza alla terra in maniera estremamente forte.
E poi questo volto, questa elevazione mano a mano che si va in alto si è una caratteristica che sto sto mantenendo in tutte le opere.
Adesso ce ne sono molte altre.
Dunque dicevo, vi ho fatto vedere questo perché prima di passare alla all'opera in sé, inizio proprio da un progetto, un progettino che è non ha una vita.
Non volevo avesse una valenza artistica.
Adesso io ho creato delle dei quadri, delle delle cornici perché in fondo mi piacciono.
Però non dovevano iniziare come come come un'idea di opera, insomma.
Ma nell'insieme oltre ad essere intrigante mi dà anche l'idea di quello poi si può anche accostare all'immagine finita anche qua mi da' gia' un ordine di grandezza di quello che è accaduto poi durante il processo di di evoluzione mi hanno chiesto per quale motivo utilizzo questa tecnica non è non è tanto la difficoltà della tecnica in se si tratta di un lavoro, io direi piu' artigianale, nel senso che non esistono degli automatismi che permettono che permettono di fondere diverse immagini insieme, ma quando si parla di corpo umano e quando si parla di centinaia e centinaia di scatti.
No, semplicemente non funzionano o prova.
Ad oggi non funziona, per cui diventa un lavoro artigianale.
Ci metto io metto più o meno impiego, circa una settimana di lavoro per la realizzazione di una singola opera.
E questo perché proprio c' è dietro una una lavorazione molto importante, no, ma la verso il punto della della versione light è dare una dare un'idea di quello che potenzialmente si può fare.
Poi sta a me.
Nel momento in cui uso cinque scatti avrò un risultato non tanto percettivo, perché oggi siamo abituati a vedere le foto attraverso gli smartphone eccetera, ma ma questo è anche uno dei motivi per cui ho iniziato a fare dei video zoom, zoom, mate che percorrono questi corpi come fossero delle mappature, anche per dare l'idea che effettivamente va oltre all'idea di fotografia che si ha generalmente usando cinque sei scatti.
E poi qui mi riaggancio.
Il motivo per cui volevo parlare prima dei diversi, dei sensori, delle diverse tipologie di macchine, di apparecchi fotografici, ma a seconda di quanti scatti a sembro insieme, poi ottengo dei risultati, magari percettiva, percettiva, mente molto simili se visti in piccolo, poi su su dimensioni molto grandi.
Chiaramente il cambia la musica cambia.
Insomma, questo è il punto oggi con Lorne io penso che l'idea sia quella di dare un'idea del potenziale.
Poi da lista all'individuo sta l'idea e ci sono tante come avere una matita.
Posso fare cose sublimi oppure cose meno belle, meno interessanti.
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